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Scherma, bronzo Italia nel fioretto uomini

Non sono soddisfatti, non possono esserlo i quattro azzurri del fioretto maschile. “La soddisfazione è solo parziale, siamo onesti con noi stessi”, ammette il campione olimpico Daniele Garozzo, “anche se siamo stati comune bravi a rifarci dopo la sconfitta in semifinale”. Nella bacheca personale di Andrea Cassarà ai Campionati Europei, 10 ori e 4 argenti, mancava un bronzo continentale: “Ne avrei fatto volentieri a meno”, commenta sincero il veterano del fioretto azzurro. “Dobbiamo prendere comunque il buono di questa giornata, consapevoli che sia stata un’occasione persa. Adesso abbiamo davanti un Mondiale da preparare con più tempo, senza le corse delle ultime settimane a causa delle troppe gare”.

Sia chiaro, un bronzo europeo non si disprezza mai, il podio continentale va sempre onorato, ma prevale il profondo rispetto per il potenziale del fioretto maschile e quindi bisogna essere onesti nel commentare questa medaglia con un certo rammarico. Colpa loro, ci hanno abituato troppo bene Giorgio Avola, Andrea Cassarà, Alessio Foconi e Daniele Garozzo, in rigoroso ordine alfabetico. Sono i campioni del mondo in carica, titolo conquistato nel luglio 2018 a Wuxi (Cina), la conferma dell’oro vinto nell’edizione iridata precedente (Lipsia 2017).

Decisiva la battuta d’arresto in semifinale contro la Germania. I padroni di casa sorprendono l’Italia, troppo imprecisa, vincono 45-40 conquistando la possibilità di giocarsi l’oro continentale contro la Francia. Gli uomini del CT Andrea Cipressa devono leccarsi la ferita in fretta, c’è comunque da disputare la finale per per il terzo posto contro la Russia. Dopo i primi quattro assalti gli azzurri sono in netto vantaggio 20-8, sembra quasi una formalità e invece arriva poderosa la reazione dei rivali. Alexey Cheremisinov rifila un parziale pesante 18-6 ad Andrea Cassarà incappato in un assalto a vuoto. Capita, per carità. Tante volte il 35enne bresciano, tesserato per i Carabinieri, si è portato sulle spalle l’intero gruppo trascinandolo al trionfo. La Russia si porta sotto 30-27, c’è il rischio di cedere psicologicamente, nella testa ci sono ancora le scorie della semifinale persa, al box si fa sentire la voce del CT, nessuno meglio di lui sa come spronare nell’orgoglio la sua squadra. Avola chiude 5-4 contro Arslanov, conservando il vantaggio. Il neocampione europeo di fioretto individuale Alessio Foconi, apparso sottotono in semifinale, rialza la testa e raffredda le speranze russe di possibile rimonta, chiude 4-2 su Zherebchenko per un 39-32 totale. Nell’assalto finale la responsabilità se la prende Daniele Garozzo faccia a faccia con Cheremisinov. Il 26enne siciliano chiude 6-4 per il definitivo 45-36. “Alla fine di tutto è andata bene. Peccato, avremmo potuto dare di più ma da queste sensazioni vogliamo ripartire in vista dei Campionati del Mondo di Budapest. Dobbiamo comunque restare sereni, questa deve essere la nostra forza”, suona la carica l’aviere ternano Foconi. Il successo sulla Russia fa tornare il sorriso, un bronzo di consolazione che vale comunque molto in ottica Tokyo. Gli azzurri conquistano punti per la qualificazione olimpica. Vale la pena ricordare che la gara a squadre è quella decisiva: la Nazione che conquista il pass olimpico a squadre può far gareggiare tre atleti nella gara individuale, in caso contrario invece il regolamento prevede un massimo di due atleti per Nazione. “A volte siamo più bravi a fare le cose difficili rispetto a quelle facili. I campioni del Mondo in carica siamo noi, dobbiamo sempre ricordacelo. Un po’ più di consapevolezza ci fa bene. Torniamo a lavorare convinti”, chiosa il 30enne di Modica Giorgio Avola. La Francia conquista il titolo europeo al termine di una finale senza appello 45-26 contro la Germania, argento.
Si ferma invece ai piedi del podio l’Italia di sciabola femminile. Il quartetto azzurro composto da Irene Vecchi, Rossella Gregorio, Martina Criscio e Sofia Ciaraglia, viene sconfitto in semifinale dalla Russia (45-39). Nell’assalto per la medaglia di bronzo contro la Francia le azzurre partono bene ma poi subiscono il ritorno delle transalpine. Finisce 45-42. Per l’Italia del CT Giovanni Sirovich il sapore amaro di ogni maledetto quarto posto.
 


Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio-estero_bundesliga.xml


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