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Inter, perché Conte non può rinunciare a Eriksen: l'analisi

Il sistema di partenza, in Bulgaria, è stato infatti il classico 3-5-2 visto fin qui in stagione. Eriksen mezz’ala con Borja Valero “play” di centrocampo e Vecino sul centro destra. Ma la vera novità è stata quella della ripresa: Lukaku entra e il danese si avvicina all’attacco, e non a caso il gol del vantaggio arriverà proprio dal limite su una sponda del belga. Dunque la sostituzione Barella-Moses del 62′ completerà il passaggio proprio al 4-3-1-2. Eriksen sulla trequarti, con lo stesso Barella, più Vecino e Borja Valero, in una mediana a tre, e quattro difensori a coprire i pali. Con un centrocampo più denso – continua Stefano De Grandis – Eriksen potrà allora essere più libero di trovare la propria zona di campo, spesso – come conferma la “heatmap” della ripresa – cercando il centro sinistra. Con più libertà di agire vicino alla porta e meno costretto alla fase difensiva. In modo da poter sprigionare ancora di più la sua qualità.

Godin: “Serve solo un po’ di pazienza”

Qualità di Eriksen che si rispecchia anche nelle statistiche di queste sue prime (contando i minuti) due partite e mezzo coi nerazzurri. Sei le presenze totali tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. Due quelle da titolare. Fin qui sono state dieci le conclusioni tentate, di cui sei nello specchio, un gol e due traverse (contro il Ludogorets e il Milan). In poche parole: quando tira spesso vede la porta. Poi il capitolo occasioni create: sette per il danese in questo suo avvio di avventura a Milano, al netto di un adattamento al calcio di Conte ancora in corso. La conferma arriva dalle parole di Diego Godin, che nel post partita del match di coppa ha parlato proprio di Eriksen: “Anche io vengo da un altro campionato e da un calcio totalmente diverso. Non è facile venire da altro paese e adattarsi fin da subito, in più non sapendo ancora bene la lingua. È ovvio che ci voglia tempo – ha detto l’uruguaiano -, ma Eriksen è un giocatore di grande qualità. È intelligente e pronto, ci vuole solo un po’ di pazienza“. Sulla stessa linea Conte, nel parlare sia del singolo che dei possibili sviluppi in quanto a sietam di gioco: “Eriksen ha bisogno di lavorare, può fare molto meglio rispetto a quello che si è visto in questa partita. Sono contento per lui perché il gol dà fiducia. Sistema di gioco? Stiamo provando delle situazioni a partita in corso per avere soluzioni alternative“.


Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_europa-league.xml

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