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Inter, missione (im)possibile. La rosa di Inzaghi è costata un terzo di quella del City

Investimenti da capogiro per gli inglesi, colpi low cost e a parametro zero per i nerazzurri. Grealish, pagato 115 milioni, è il più costoso in campo

I soldi sono molto, a volte moltissimo, ma non saranno mai tutto. Non hanno il potere di sollevare da soli i trofei, altrimenti il City arabo, assieme al Psg qatariota, avrebbe già sbaciucchiato un paio di Champions. Eppure l’immissione pressoché infinita di denaro dell’emiro di Abu Dhabi nella parte blu di Manchester ha portato a costruire una squadra dorata, nel senso di bellezza pregiata ma pure di costo esagerato. Il tutto si contrappone alla spesa più razionale, “umana”, dell’Inter, che ha goduto della politica espansiva di Suning solo nelle prime quattro stagioni dell’impero cinese. Nella realtà, la maggiore spinta è arrivata nel primo anno “contiano”, stagione del 2019-20 usata per la costruzione della squadra-scudetto, quando si arrivò a spendere 65 milioni più 10 di bonus per il solo Lukaku. Adesso “sostenibilità” è parola di gran moda in viale della Liberazione, una strategia incisa nella pietra: non a caso il belga, rivenduto in Premier per 113 milioni, può fare il viaggio di ritorno solo in prestito.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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