INVIATO A HERZOGENAURACH – L’immagine più evocativa, quella che dà già un senso alla nuova Juventus, è un regalo del tramonto: mentre il sole cala e l’attenzione di tutti va verso i calciatori impegnati in foto e autografi, al termine dell’allenamento aperto François Modesto si avvicina a Igor Tudor. Si parlano. In maniera fitta. Poi il mister si allontana, e il nuovo direttore tecnico, l’uomo scelto proprio dal dg Comolli per stare a un passo dal mister, lo segue. Come se non dovesse fare altro. Si spostano verso l’altro lato del campetto targato Adidas: insieme osservano l’ultima parte della seduta, ci sono un po’ di giovani, c’è Cabal che intensifica il lavoro, e c’è ancora tanto da dirsi. Il dt ascolta, annuisce, dà evidentemente la sua opinione su quanto si proietta ai loro occhi: sembrano d’accordo, e d’accordo sembrano realmente andarci. Che sono due azioni molto differenti, non sempre complementari. Per spiegare il ruolo di Modesto si potrebbe allora partire da questa scena qui: la più evocativa. E si può tornare all’inizio del mandato del dirigente francese, ex difensore – come Igor – di Bastia, Cagliari, Monaco, Olympiacos e di nuovo Bastia: il weekend precedente all’annuncio del suo ruolo in bianconero, il primo passo è stato andare a trovare il tecnico nella sua Zagabria. Per fare il punto. E per mostrarsi, sin da subito, al suo fianco su tutta la linea.
François Modesto, ci racconta questo momento?
“Abbiamo iniziato il ritiro da Torino, siamo stati molto bene. Ora siamo nella casa del nostro sponsor e qui è tutto perfetto”.
E il lavoro?
“Stiamo andando forte dal punto di vista fisico e tecnico, con il mister e l’intero gruppo. Siamo felici di ciò che stanno facendo i ragazzi”.
Com’è la sua quotidianità?
“Ma è quella di sempre. Quella di un direttore tecnico. Siamo la società. E stiamo vicini allo staff, ai calciatori, giorno dopo giorno. Faccio da tramite tra la dirigenza, il gruppo tecnico e gli stessi elementi della rosa”.
L’ha sorpresa la chiamata della Juve?
“È stata una cosa bellissima, però pure una trattativa molto veloce. Quando arriva l’occasione della Juventus, per un dirigente come per un calciatore, è un motivo di orgoglio”.
Come gestite chi è chiacchierato in chiave mercato?
“Quest’anno abbiamo deciso di portare tutti, d’accordo con il mister. Siamo la Juventus e dobbiamo trattare tutti allo stesso modo. Con loro siamo stati chiari, ma si comportano molto bene e siamo felici. Speriamo che vada tutto bene”.
Che gruppo ha trovato?
“Un gruppo unito. Che vive bene insieme. Che ha creato qualcosa di importante, anche con la guida tecnica. Ed è molto bello. Infatti si è visto pure negli ultimi risultati ottenuti, come la qualificazione in Champions. Sono ragazzi perbene, vivono bene insieme e stanno preparando un anno molto importante”.
Modesto su Tudor
Ci dà le prime impressioni su Tudor?
“Il mister è molto contento, ha fatto un bel lavoro l’anno scorso e vuole continuare a farlo. Gli diamo la possibilità di continuare a fare questo, siamo tutti i giorni con lui. Parliamo della quotidianità e la linea è perfetta: con il club e con lui”.
Arrivate da un Mondiale dispendioso: può avere delle complicazioni?
“Sarà un anno molto lungo, con tante partite. Però secondo me il Mondiale per Club è stato molto importante per la coesione tra mister e squadra. Hanno lavorato bene, creando qualcosa di importante, affrontando squadre top e prendendo fiducia. Poi…”.
Poi?
“Ci sono state tre settimane di vacanze, come tante formazioni di livello, come accade solitamente nel calcio: c’è chi va alla Coppa del Mondo, chi all’Europeo. Le ferie si riducono e sono abituati. Ma abbiamo lavorato molto bene, così come lo staff medico sta procedendo sul recupero di chi ha bisogno. Siamo fiduciosi pure su questo”.
Ci dà un riscontro sui nuovi arrivati?
“Si sono inseriti bene, perché il gruppo è sano e sono stati ben accolti, a braccia aperte. Sembra che siano stati sempre qui con noi». La nuova dirigenza? «Ci troviamo bene, siamo un team. E siamo insieme, con Comolli e Chiellini, collaborando attivamente tutte le volte”.
Modesto e il rapporto con Chiellini e Comolli
Con Chiellini vi siete affrontati più volte sul campo.
“Giorgio è stato con noi fino a stasera (ieri, ndr), poi è andato via. Lui è il Dna della Juventus. E ci aiuta: è un grande campione”.
E Comolli?
“Il signor Comolli ha un’esperienza internazionale, ha tanti anni nel calcio ed è una persona con molta esperienza, tutti e tre andiamo molto d’accordo. Il confronto è frequente: facciamo squadra”.
Proprio il dg aveva parlato di fiducia su Kolo Muani una settimana fa. E adesso?
“Siamo allo stesso punto: lavoriamo, stiamo prendendo le informazioni necessarie. Sa benissimo cosa deve fare”.
C’è sempre fiducia, dunque?
“C’è fiducia. C’è sempre fiducia”.
Bremer aveva parlato di quattro squadre per lo scudetto, Juve compresa. Lei è d’accordo?
“Sì, la Juventus deve sempre scendere in campo per vincere le partite, per vincere tutte le competizioni. Poi vedremo alla fine dell’anno, ma si deve già partire con quella mentalità”.