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    Tassotti: “Io, Leao, Sheva e Allegri che in realtà è… ultraoffensivista”

    Il grande ex: “Contro Rafa faticano tutti, è un campione. Calabria merita la Nazionale”

    E r Tasso. Cioè Mauro Tassotti, forse, e anche senza forse, il più grande terzino destro della storia del Milan. Una leggenda. Ha indossato i colori rossoneri per 36 anni, ha vissuto i momenti più brutti (Serie B) e più belli (montagne di coppe e scudetti). “Non mi sono fatto mancare niente”. Amato e rispettato, in campo e fuori. Un volta in un Milan-Bari rimprovera un giocatore, Nicola Caccia, che si era buttato davanti a lui per ottenere un fallo inesistente. “Ahò, perché fai ste’ cose?”. L’attaccante dei “galletti” pugliese si fa piccolo piccolo: “Mi scusi, signor Tassotti”. Vicino c’è Carlo Ancelotti, che assiste alla scenetta: “Me cojoni, Tasso, te danno del lei. Sei un’autorità”.  LEGGI TUTTO

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    Pioli ne cambia 5: Milan così contro la Lazio

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Modena-Venezia: chi balza in zona A?

    TORINO – L’8ª giornata di Serie B inizia oggi con cinque partite, le altre cinque domani. Fra le quattro gare delle 14, spicca Modena-Venezia, due protagoniste di questo inizio di stagione, entrambe appaiate al 4° posto, a -1 dalla zona Serie A. Ma gli emiliani – guidati da Paolo Bianco, debuttante in B -, teoricamente potrebbero esserci dentro, dovendo recuperare la gara col Brescia. Però il Modena, ancora imbattuto, sarebbe più in alto anche se non avesse solo pareggiato contro le neopromosse Lecco e Feralpisalò, non proprio prime forze del campionato. E i canarini vengono da tre pareggi di fila, visto che nell’infrasettimanale hanno pareggiato 0-0 in casa Sudtirol (con un pizzico di sfortuna in meno, potevano anche vincere). Il bilancio con Bianco comunque, resta lusinghiero perché la squadra appare più solida dietro ma anche in mezzo, la mediana orchestrata da Gerli (fortissimo, ma non ne parla nessuno) è fra le più interessanti della B. Dall’altra parte un Venezia che nell’ultimo turno è uscito ridimensionato dal Palermo, capace di superarlo 3-1 al Penzo anche se gli arancioneroverdi hanno disputato una buona partita. Ma ora c’è da capire come reagirà la squadra di Vanoli a una botta che ha interrotto un’ascesa che prima pareva quasi irresistibile. Entrambe le squadre comunque, hanno le carte in regola per disputare un campionato nei dintorni del vertice, cosa tutt’altro che scontata ai nastri di partenza, soprattutto per il Modena. Sempre alle 14, il Brescia ospita l’Ascoli, i lombardi tornano a giocare col proprio pubblico in presenza, dopo due turni a porte chiuse per i fatti incresciosi del playout della scorsa stagione. Attenzione alle rondinelle di Gastaldello: sono ancora imbattute e non hanno subito gol. Ma hanno giocato solo quattro gare (e fatto otto punti), un po’ presto per farsi un’idea precisa delle potenzialità della squadra. Al Brescia mancano le partite con Modena in casa e con Palermo e Sudtirol in trasferta (si recupereranno, rispettivamente, il 24 ottobre, l’8 e il 28 novembre), esami che avrebbero detto molto della consistenza reale del Brescia. Però per il club col maggior numero di partecipazioni alla B ci vuole rispetto e l’obiettivo dichiarato della salvezza – come è logico che sia per una squadra che è stata riammessa dalla C – può essere sempre cambiato in corso d’opera. Sull’altro fronte un Ascoli che sta iniziando a ingranare dopo aver incassato quattro sconfitte nelle prime cinque uscite. Negli ultimi due turni sono arrivati 4 punti col 2-2 di Cremona e il 2-0 alla Ternana. Il test di Brescia diventa quindi una specie di esame per capire quanto vale l’Ascoli, in cui sta emergendo il portoghese Pedro Mendes, già 5 gol, era coi bianconeri già nella scorsa stagione durante la quale era stato un po’ sotto utilizzato (ma c’era più concorrenza nell’attacco marchigiano). Sempre alle 14, si giocano Feralpisalò-Spezia (in campo a Piacenza, gardesani carichi per la loro prima vittoria in B, a Lecco, liguri in cui Alvini si gioca la panchina, ha raccolto 2 punti in 6 gare) ma soprattutto occhio a Pisa-Cosenza, due squadre di cui non s’è ancora capito che cosa faranno da grandi. I toscani di Aquilani sono in serie positiva da tre turni, in cui hanno fatto 5 punti. La squadra è stata completata nelle ultime ore di mercato, un po’ di tempo per valutarla meglio ci vuole. Le potenzialità però, non mancano e sicuramente vale di più del 12° posto attuale. Il Cosenza martedì ha perso in casa dalla Cremonese, forse tradito dall’euforia per aver vinto – e con merito – 8 giorni fa a Palermo. I calabresi di Caserta però, sbarcano all’Arena Garibaldi con gli stessi punti (8) del Pisa, risultato non trascurabile, visto che il Cosenza deve salvarsi mentre il Pisa ambirebbe ai playoff. Infine, alle 16.15, va in scena uno scontro salvezza, Ternana-Reggiana. Negli umbri è iniziata la discussione sulla panchina di Lucarelli. Non va dimenticato che a inizio stagione si è puntato su di lui per due motivi, essenzialmente: diversi allenatori avevano detto no mentre lui ha ancora un contratto, eredità della gestione Bandecchi, che lo lega alla Ternana fino al 2025. Finora le Fere hanno racimolato solo 2 punti (pari con Sudtirol e Bari) ma raccolto anche prestazioni sfortunate e viziate da qualche decisione arbitrale sfavorevole. In attacco però, si sta mettendo in luce Antonio Raimondo, classe 2004, in prestito dal Bologna, a segno già due volte (e pure bei gol). Anche se le sue reti non hanno portato punti, il ragazzo ha stoffa e va seguito con attenzione. La Reggiana di Nesta invece, sta iniziando a carburare, è in serie positiva da quattro partite in cui ma raccolto 5 punti. Partita che può far capire se l’ex difensore può puntare a qualcosa di più della salvezza perché l’organico potrebbe valere anche un campionato tranquillo, senza patemi. Domani, completano il turno Bari-Como, Cittadella-Lecco, Palermo-Sudtirol, Sampdoria-Catanzaro e il clou Cremonese-Parma. LEGGI TUTTO

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    Il tramonto di Mou: triste e senza idee, non seduce più Roma

    José è un condottiero smarrito, si ritrova a capo di una squadra senza gioco né anima. E la luna di miele coi tifosi non può durare in eterno

    Eclissi totale. Mou dove sei? Dietro quale gelida luna? Sei ancora qui tra noi o hai lasciato di te solo l’involucro? Sai ancora come si sorride? Non c’è luce nel tuo sguardo. Non c’è felicità nelle tue parole. Non c’è gioco nel tuo calcio. Non c’è presente nella tua Roma e qualcuno comincia a dubitare che ci sarà un avvenire.  LEGGI TUTTO

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    Il tacco d’oro, le “girate”, il Mondiale, lo scudetto e… Monsieur Giroud dice 37

    C’era una volta Giroud padrone in Ligue 2. Quattordici anni fa, Olivier segnava i primi gol tra i cadetti di Francia sperando di guadagnarsi un’occasione. La prima squadra a offrirgliela fu il Tours: tra i castelli della Valle della Loira, venne accolto dopo essere stato scartato dal Grenoble perché considerato inadatto alla Ligue 1. Risultato? Capocannoniere del campionato con 21 reti e la conferma che tra i grandi ci può stare. Così arriva il Montpellier, che se lo assicura sborsando un paio di milioni. LEGGI TUTTO

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    Samardzic: “Con l’Inter non è stato un problema di soldi. Chi mi vuole parli con mio padre”

    Il talento dell’Udinese si racconta a Sportweek e torna sulla sua calda estate di mercato: “Ero e sono sereno, quando sono tornato mi sono allenato. E Sottil mi ha detto…”

    La timidezza del ventenne. La ritrosia del professionista. La rigidità di stampo tedesco combinata alla tipica diffidenza slava. Ce n’era abbastanza per temere che Lazar Samardzic, nato a Berlino da genitori serbi nati a loro volta in Bosnia, avrebbe opposto una fiera resistenza al tentativo di capirne di più sulla trattativa che, insieme all’incrocio Lukaku-Inter-Juve, ha infiammato l’ultimo calciomercato.  LEGGI TUTTO

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    Soulé, l’agente: “La Juve lo segue continuamente. Manna è molto contento”

    “E’ un ragazzo giovane, gli mancava solo la continuità. Alla Juve non aveva spazio per giocare tutte le partite e anche per farlo nel suo ruolo”, così Martin Guastadisegno, agente di Matias Soulé, ha parlato del trasferimento in estate al Frosinone. PARAGONE CON DYBALA E DI MARIA – “Un anno fa era alla Juventus e si faceva il paragone con Di Maria ma il Fideo è un giocatore già affermato ed eccezionale, è un Campione del Mondo”, ha detto a Tmw. “Lui e Dybala sono giocatori fortissimi, mentre Mati è Mati. E’ il secondo miglior giocatore per dribbling completati di tutta la Serie A e ha giocato solo quattro partite. Ne avesse giocate sei, magari sarebbe il primo… E’ normale che tutto il mondo voglia paragonare un giocatore con un altro anche per capire meglio le sue qualità, ma oggi non è giusto farlo.”CONTATTI CONTINUI – “Proprio ieri ho parlato con Giovanni Manna, lui e Tognozzi sono molto dietro ai giocatori in prestito e sono molto contenti del suo rendimento. Sanno che è un giocatore di qualità e a Frosinone riesce a dimostrarle. Alla Juventus lo seguono, ci sono dietro, mandano continuamente messaggi… Mati è un giocatore molto apprezzato dalla Juventus. Sono molto orgoglioso di lui, è un campione. Dimostra sempre che ha una marcia in più”.L’INTRECCIO CON BERARDI – “La Juve ha sotto contratto un calciatore con quasi 10 anni in meno rispetto a Berardi e non dovrebbe pagare il cartellino… Sicuramente dovresti adeguare l’ingaggio e tutto il contratto, ma Soulé è un calciatore che già conosce l’ambiente e tutto il resto. E’ un top club ed è normale che cerchi sempre giocatori d’esperienza per giunta in un ruolo molto importante. Berardi è un giocatore fortissimo”ADDIO ALLA JUVE? – “Pensare tanto al futuro oggi non sarebbe responsabile da parte mia e capisco la società che deve migliorare e cercare sul mercato le giuste possibilità. Magari a fine anno pensano di non prendere Berardi e di puntare su Soulè, oppure a noi arriveranno offerte importanti da valutare. Vediamo…”PREOCCUPAZIONE PER FACUNDO GONZALEZ – L’agente ha poi parlato anche di un altro suo assistito, anche lui in prestito alla Sampdoria dalla Juve, ovvero Facundo Gonzalez: “Sono molto preoccupato perché la Sampdoria non ha fatto ciò che ha promesso. Avevamo tante squadre in Serie A che lo volevano, la Sampdoria ci ha chiamato 50 volte dicendo che lo volevano far giocare e sono davvero dispiaciuto perché a me non piace che mi si dica una cosa e poi si fa altro. Rispetto tutti i calciatori, però credo che Facundo meriti di giocare. Vediamo che succede: la Sampdoria è una scelta fatta parlando col mister, col direttore, e gli avevano promesso di giocare. Io sono molto sul pezzo e voglio vedere cosa accadrà. Anche la Juventus è sorpresa, si aspettava uno spazio diverso”.RITORNO SUBITO A TORINO? – “Sicuro, al 100% la Juventus non vorrà farlo rimanere lì. Non capisco perché abbiano chiesto un giocatore con tanta insistenza e non lo facciano giocare. Ho parlato con la Sampdoria dieci giorni fa, mi hanno detto che è giovane e giocherà. Ma se continua così a dicembre torna alla Juventus o magari va altrove. Sono arrabbiato per come stanno andando le cose”.  Carica altri LEGGI TUTTO

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    Juve, progetto Berardi: così Giuntoli vuole fare cassa per provarci

    Giuntoli vuole tentare il Sassuolo a gennaio, ma per farlo ha bisogno di margini di manovra. E la chiave è in casa

    G ira e rigira, Domenico Berardi resiste nei pensieri della Juventus. È passato poco tempo dal corteggiamento di Ferragosto. E mancano ancora tre mesi alla riapertura del mercato invernale. Eppure il nome del numero 10 del Sassuolo continua a ronzare negli ambienti bianconeri. Non tanto per le recenti magie di Mimmo, a segno contro la Juventus e poi contro I’Inter. Quanto piuttosto perché alla Continassa continuano a pensare che un giocatore del genere farebbe comodo. Il tempo per progettare un nuovo tentativo c’è. In attesa di vedere in che posizione si troveranno Juventus e Sassuolo a gennaio – e quanto saranno più o meno vicine ai rispettivi obiettivi -, l’unica certezza è che i bianconeri dovranno sacrificare qualcuno per riprovarci. Questione di conti e linea societaria. Al netto di come andrà a finire il “caso Pogba”, attualmente sospeso in via cautelare dal Tribunale antidoping in seguito alla positività riscontrata al controllo del 20 agosto (giovedì le controanalisi), la Juventus dovrà fare cassa con una cessione. Il maggiore indiziato, ora come ora, è Samuel Iling Jr. Un po’ perché il 19enne inglese (contratto fino al 2025) ha diversi estimatori in Premier, dove non faticano a staccare assegni da 15-20 milioni. E un po’ perché, con l’esplosione di Andrea Cambiaso, a sinistra c’è una certa abbondanza tra l’ex Genoa e Filip Kostic. L’incastro più semplice, almeno sulla carta, sarebbe Iling e soldi per Berardi. Il d.t. Cristiano Giuntoli e il d.s. Giovanni Manna hanno percorso questa strada già ad agosto, senza però trovare la porta aperta del Sassuolo. Gli emiliani difficilmente cambieranno idea. A maggior ragione a gennaio, una finestra che storicamente vede poco attiva la società dell’a.d. Giovanni Carnevali: la cessione di Boga all’Atalanta (inverno 2022) è stata una delle poche eccezioni. L’impressione è che la Signora, per avvicinarsi ai 30 milioni richiesti dal Sassuolo, dovrà prima fare bancomat nella ricca Inghilterra.  LEGGI TUTTO