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    Bartesaghi, dal provino con Inzaghi e Maldini al debutto in Serie A a 17 anni

    Nato a fine dicembre 2005, Pioli gli ha regalato un quarto d’ora contro il Verona. L’anno scorso è stato titolare in Primavera. L’esordio dopo la prima panchina in Champions

    La favola di Bartesaghi inizia a Jesolo, al mare con gli amici di una vita. È l’estate del 2022, Davide se la sta godendo come l’adolescenza impone, quando all’improvviso squilla il telefono. È il Milan. “Da domani sei in ritiro con la prima squadra”. Gli occhi di Davide si fanno umidi, e non è l’acqua salata. Un anno dopo ha debuttato in A contro il Verona. Un quarto d’ora in campo da esterno sinistro dopo la prima panchina in Champions. LEGGI TUTTO

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    Parma per la fuga, Samp per svoltare

    TORINO -Oggi pomeriggio si chiude la 6ª giornata di Serie B con tre gare, fischio d’inizio alle 16.15. La capolista Parma riceve la derelitta Sampdoria (che però in trasferta è ancora imbattuta), reduce dal bruciante ko interno di lunedì scorso col Cittadella, tre sconfitte su tre per i blucerchiati a Marassi che, realisticamente, devono solo pensare a mantenere la categoria, visti i problemi che hanno anche a livello societario. Pirlo intanto, è finito sulla graticola ed è già partito il toto-sostituto. Si guarda a Pippo Inzaghi ma si pensa anche a Beppe Iachini, sempre molto amato in casa Samp, colui che la riportò in A 11 anni fa, disoccupato dalla primavera 2022 dopo il flop proprio col Parma. Tuttavia, la sensazione è che, comunque finisca oggi al Tardini, su Pirlo si tireranno le somme alla sosta di ottobre, anche perché martedì e mercoledì si torna subito in campo per il turno infrasettimanale. La piazza blucerchiata vorrebbe vedere una squadra per lo meno più solida, da trincea, il 4-3-3 di Pirlo finora ha mostrato grandi fragilità e poi, soprattutto, in B serve tutt’altro piglio. Il Parma di Pecchia invece, è reduce dallo 0-5 inflitto al Catanzaro, che prima della partita aveva gli stessi punti degli emiliani. Ora, col pari di ieri del Venezia a Brescia, c’è la possibilità di prodursi nella prima fuga del campionato. Comunque vada, sarà una festa: fra le due tifoserie c’è un solido e storico gemellaggio e da Genova arriveranno in oltre seimila. A Bari invece, sbarca il Catanzaro. I pugliesi, ancora imbattuti, cercano il decollo, visto che sono la squadra che pareggia di più (già 4 volte). Nonostante il ds Polito si sforzi di affermare il contrario, difficile dire che questa squadra sia più competitiva di quella della scorsa annata, chiusa al 3° posto e con la sconfitta in finale playoff dal Cagliari. Anche se non mancano gli elementi che potrebbero stupire. Come accaduto lo scorso turno a Pisa, pari strappato grazie al gol nel finale del belga-nigeriano Akpa-Chukwu, il bomber della Primavera a segno all’esordio in B,che ha trovato spazio anche per i problemi offensivi del Bari. Molta curiosità anche per il Catanzaro: come reagirà alla terribile lezione che gli ha inflitto il Parma una settimana fa? Ma se Vivarini e i suoi sapranno metabolizzarla, la squadra può comunque togliersi tante soddisfazioni, come dimostrato nei turni precedenti. Last but not least, Cittadella-Como, sfida verità per entrambe. Veneti gasatissimi per la storica vittoria di Marassi, la classifica inizia a farsi interessante e la domanda è: il Cittadella può tornare a competere per i playoff che dopo averli disputati per 5 stagioni di fila li manca da due annate? Forse sì, c’è da capire quanto di buono verrà fuori dalla rifondazione della squadra operata in estate, quando il dg Marchetti ha portato 10 nomi nuovi. Ragazzi promettenti, già ben integrati col nucleo storico (che tiene bene botta, vedere il gol a Marassi di Branca, uno che era andato a giocare anche nella B danese), insomma, sembra proprio un bel mix, giusto non porsi limiti. Dall’altra parte il Como di Longo, in ascesa e reduce da due vittorie di fila. L’ultima però, era sconsigliata ai deboli di cuore. I lariani stavano perdendo in casa dalla Ternana, gara ribaltata, fra l’83’ e il 95’, dal difensore olandese Cas Odenthal, 23 anni, ai primi gol italiani (è da noi da un anno), uno da tener d’occhio. E quando vinci così, potrebbe essere un segnale di svolta per una stagione il cui obiettivo sono i playoff. Cittadella permettendo, ovviamente, che zitto zitto ha lo stesso traguardo. LEGGI TUTTO

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    Non solo gli errori individuali: dietro la prima sconfitta Juve, i 5 motivi

    Allegri aveva visto “le avvisaglie già ieri, l’altro ieri e nei giorni precedenti”. Aveva anche avvertito nella conferenza di presentazione, e quindi a rigor di logica deve averlo fatto in maniera chiara anche nel chiuso dello spogliatoio. Eppure non è bastato alla Juventus per evitare un calo nervoso che può essere una spiegazione di comodo piuttosto che spostare l’analisi altrove, e invece non sarà per caso se ha trovato riscontro anche nella disamina di capitan Danilo: “Abbiamo sbagliato mentalmente la partita. Siamo una squadra giovane, dobbiamo far crescere più gente con spirito di leadership”. Non un peccato di superbia di chi con tre vittorie in quattro partite si sentiva già da scudetto, anche perché c’era già stato il passaggio a vuoto col Bologna. Ma una serata senza la giusta cattiveria indubbiamente. LEGGI TUTTO

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    La lunga attesa di un gol di Kvara, Basletta in paradiso

    Italia campione d’Europa di Subbuteo: il napoletano Battista più decisivo del georgiano. L’addio al mitico Lodetti, che i mediani di oggi lo onorino sul campo

    Abbiamo bucato gli ultimi due Mondiali, qualche problema ai piedi ce li abbiamo, ma con le mani non ci batte nessuno. Nel weekend scorso, a Gibilterra, ci siamo laureati campioni d’Europa di Subbuteo, il gioco in punta di dita, battendo in finale il Belgio. Il golden-goal di Luca Battista è diventato virale sui social. Un lungo momento di attesa, una sospensione infinita, come prima del rigore di Fabio Grosso a Berlino 2006, poi il dito indice di Luca ha scavato la pallina che si è impennata ed è finita nella rete di un immaginario Courtois. Trionfo.  LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “Milan senza gioco. Leao-gol, ma il problema è lui”

    “Con il Verona una vittoria di cui c’è poco da gioire. Pioli deve rendere la sua squadra un collettivo e ha bisogno di tempo. Il portoghese rimane fuori dalla manovra”

    Alla fine della partita mi telefona un mio amico e mi fa: “Adesso sì che sarai contento, il Milan ha vinto”. E io: “Poco”. “Perché?”mi domanda lui. Risposta facile: “Perché ho visto un Milan che ancora arranca”. Non mi faccio incantare dal risultato, anche se battere il Verona non è mai semplice. Il problema è che la squadra di Pioli non è ancora un collettivo. Essere un collettivo significa avere undici giocatori attivi con e senza palla, significa fare pressing, significa non fare lanci, significa tenere il pallone rasoterra, significa muoversi sempre. Il Milan dev’essere come una fisarmonica, deve sapere aprirsi e chiudere al momento opportuno. Il collettivo, nonostante qualcuno la pensi diversamente, esalta il talento, non lo imprigiona. Se invece non c’è il collettivo, cioè non c’è gioco di squadra, il talento da solo serve a poco. Questa è una lezione che tutti dovrebbero mandare a memoria, ma in Italia vedo che pochi l’hanno capita. La sconfitta nel derby, così netta, ha certamente provocato qualche problema nell’ambiente. Normale che sia così. LEGGI TUTTO

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    Schnellinger: “Lodetti era deluso. Il Milan non lo invitava più allo stadio”

    “Lui amava i colori rossoneri, i dirigenti non lo chiamavano, si sentiva trascurato. Ma non era tipo da chiedere i biglietti”

    “M i ha telefonato suo figlio e sono rimasto senza parole”. La voce inconfondibile di Karl Heinz Schnellinger, 84 anni, Carlo per tutti, “il tedesco” per i compagni di squadra, è ancora incrinata dal dolore per la scomparsa di Giovanni Lodetti. “Sono tristissimo perché io e Giovanni siamo sempre rimasti in contatto. Ci sentivamo ogni dieci giorni e anche se ultimamente non mi aveva risposto, non pensavo che stesse per lasciarci. Dopo un giorno fatico ancora a credere che sia morto, perché nelle ultime telefonate mi era sembrato il Giovanni di sempre, allegro e spiritoso”. LEGGI TUTTO