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    Marotta e Carnevali, i due amici che non si fanno sconti

    I due si conoscono da oltre 40 anni, hanno lavorato insieme nel Monza, nel Como e nel Ravenna e sono legati da un rapporto di stima e amicizia che va oltre il campo. Hanno concluso diversi affari, l’ultimo questa estate (Frattesi). Ma su Berardi, Scamacca e Raspadori, Giovanni ha “tradito” Beppe. Una curiosità: il padre di Carnevali, Augusto, è un grande tifoso dell’Inter…

    Per novanta minuti saranno rivali, avversari. Nemici mai. Perché sia prima che dopo Inter-Sassuolo di stasera, Giuseppe Marotta e Giovanni Carnevali, si saluteranno con affetto e parleranno del più e del meno. Non solo di calcio, ma anche delle loro famiglie (l’amministratore delegato del Sassuolo è stato testimone di nozze di quello nerazzurro), della vita di tutti i giorni e dei loro interessi. Succede così da oltre 40 anni, visto che si sono conosciuti a Milano da giovani frequentando gli stessi posti e compagnie simili. A unirli ancora di più ha pensato il calcio e adesso, oltre a essere due dei migliori dirigenti che il nostro panorama calcistico propone, sono amici veri. LEGGI TUTTO

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    Albertosi ci crede: “Seconda stella? Il Milan può farcela”

    L’ex portiere rossonero vede poche differenze tra le due squadre di Milano: “Il derby è una storia a parte. L’Inter è più forte, ma non c’è tutta questa distanza”

    Quando si gioca Cagliari-Milan, il cuore di Enrico Albertosi si divide a metà. In Sardegna ha conquistato un titolo storico nel ‘70, in rossonero ha vinto lo scudetto della stella nove anni dopo. Ricordi preziosi. «A Milano, nessuno di noi avrebbe mai pensato di farcela. Non eravamo i favoriti, ma partimmo bene e riuscimmo nell’impresa grazie alla fiducia di Liedholm. Ci trattava come figli, quell’unione portò lontano». Con entrambe le squadre, Ricky è stato un numero uno tra i pali. Punto di partenza di quelle antiche filastrocche che, aiutando a memorizzare formazioni iconiche, raccontano un calcio d’altri tempi. LEGGI TUTTO

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    La Samp a Como per svoltare

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, si chiude la 7ª giornata di Serie B con tre partite piuttosto interessanti. Il clou è Parma-Bari, possibile crocevia per la A. Gli emiliani giocano la seconda partita di fila in casa, nella prima, pur disputando una buona gara, hanno rischiato di perdere l’imbattibilità stagionale contro la Sampdoria, raggiunta solo all’83’ grazie al primo gol da professionista del difensore italo-australiano Alessandro Circati, classe 2003 ,dal 2021 al Parma, già nel giro della nazionale australiana. Quello coi blucerchiati è stato il secondo pareggio in campionato degli emiliani, per il resto ancora imbattuti e sempre vincenti, ora inseguiti dal Palermo che ha scavalcato il Venezia al 2° posto, battendolo ieri sera al Penzo 3-1. In precedenza gli emiliani furono bloccati sullo 0-0, sempre in casa, nel derby con la Reggiana. Resta il fatto che la squadra di Pecchia è considerata da tutti la prima favorita alla A, bisogna saper convivere con questa etichetta, come ha sottolineato lo stesso Pecchia. Sull’altro fronte il Bari di Mignani, la squadra che più pareggia in questa B. Sono 5 in tutto i pari dei galletti, di cui 4 nelle ultime 4 uscite, per un totale di 8 punti (è a -6 dal Parma) e con la squadra ancora imbattuta ma probabilmente ancora da assemblare al meglio, visto che i maggiori colpi il ds Polito li ha fatti nelle ultime ore del mercato. In avanti, nonostante qualche problema di infortuni e di sostituzione dei big dell’attacco della scorsa stagione, si sta mettendo in luce Sibilli, autentico trascinatore finora, il giocatore che a Pisa s’era solo intravisto a sprazzi, a Bari sta definitivamente sbocciando. Assai intrigante anche Como-Sampdoria. I lariani sono reduci dal promettente 3-0 ottenuto domenica a Cittadella, terza vittoria di fila per Longo che ha gettato la maschera: obiettivo playoff, ha dichiarato, che è poi quello che gli hanno già assegnato gli addetti ai lavori. Di certo c’è che la squadra, rispetto al disastroso esordio col Venezia (3-0), nel frattempo di strada ne ha fatta parecchia e ha un jolly da giocarsi, dovendo recuperare il derby interno col Lecco (dove da ieri sera, dopo il ko interno con la Feralpisalò, traballa la panchina di Foschi). Dovessero vincere oggi, zitti zitti i lariani potrebbero mettere nel mirino anche la A diretta che era poi l’obiettivo ventilato ad inizio stagione dalla famiglia Hartono, la più ricca proprietà d’Italia che dopo due annate d’assestamento in Serie B, avrebbe tanta voglia di completare il lavoro, avendo preso la società in C. Ma va detto che ci sono almeno 4 squadre sulla carta più attrezzate del Como. Longo però, sta facendo un ottimo lavoro, i nomi in B contano meno della compattezza di squadra e il Como delle ultime giornate è proprio quel che più sta mostrando, dunque vanno tenuti d’occhio, quantomeno. Al Sinigaglia però, sbarca la Sampdoria di Pirlo reduce dal partitone fatto al Tardini col Parma, un 1-1 che ha confermato l’imbattibilità esterna dei blucerchiati. Proprio qui sta il problema: fuori casa, la Samp ha quasi un passo da playoff, a Marassi invece, da ultimo posto, visto che ha sempre perso, come se il Tempio del Ferraris fosse un problema per i ragazzi di Pirlo. Intanto però, brilla la stella di Pedrola, l’ala giunta dal Barcellona, classe 2003, che al Tardini ha segnato il suo 3° gol in B. Tuttavia, complice anche il -2 di penalità in classifica che relega i blucerchiati in zona playout, il vero traguardo stagionale dev’essere la messa in sicurezza della stagione, non solo sul campo, vista la complessa situazione societaria. Si gioca anche Catanzaro-Citadella. I calabresi domenica hanno sfiorato la vittoria al San Nicola di Bari, un 2-2 con cui hanno archiviato il terribile 0-5 incassato nel turno precedente dal Parma, gara a cui erano arrivati con gli stessi punti degli emiliani. Insomma, la botta parrebbe metabolizzata, Vivarini e i suoi restano nei pressi della zona A diretta e al Ceravolo si continua a sognare. Discorso quasi opposto per il Citta, reduce dallo 0-3 incassato dal Como, risultato che ha cancellato l’euforia per lo storico successo ottenuto sulla Samp a Marassi nel turno precedente. Il tonfo col Como, coi granata veneti sotto di due reti dopo mezzora, è stato un episodio? La squadra può ambire a qualcosa di più della salvezza? Stasera nel catino bollente del Ceravolo, dove si canta a squarciagola anche se i propri eroi ne stanno prendendo cinque, una prima risposta. LEGGI TUTTO

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    “Siamo stanchi”: Juve, lo sfogo social dei tifosi

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    I 70 anni dell’implacabile Gentile

    Vita e carriera di un marcatore feroce ma non cattivo, è il simbolo del terzino-mastino, quando in Italia si marcava rigorosamente a uomo

    Nell’epocale filastrocca che ha segnato l’immaginario della generazione degli anni 80, Gentile viene dopo Zoff e prima di Cabrini, incastonato per sempre lì, concentrato e guardingo, dedito alla marcatura di un avversario, solitamente il più temibile. Nel festeggiarlo nel giorno dei suoi 70 anni bisogna partire smentendo una fake che lo accompagna da sempre.  LEGGI TUTTO

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    Pioli contro Ranieri, i due migliori “nemici” uniti da trent’anni

    Insieme a Firenze dal 1993 al 1995. Baiano: “Stefano ha preso da lui l’approccio e lo stile pacato”

    Il Milan di Pioli impegnato nella ricorsa al vertice, il Cagliari di Ranieri alla ricerca della prima vittoria stagionale. Il Milan sarà tutto nuovo, per cui anche Ranieri potrà restare spiazzato: conosce Pioli (e molte delle sue mosse, non tutte…) dal 1993. L’incontro a Firenze, quando Ranieri arrivò sulla panchina viola. Pioli era uno dei riferimenti della difesa della Fiorentina dal 1989. Al primo anno insieme riportarono la squadra, retrocessa in B dopo 55 anni, di nuovo in A. L’anno dopo, con Rui Costa tra gli acquisti estivi, un comodo decimo posto. L’anno dopo ancora Pioli salutò diretto a Padova. Non è stato l’unico incrocio tra i due: nel 2007 Ranieri sostituì Pioli, esonerato, sulla panchina del Parma. Ranieri raccolse il lavoro di Pioli, come Pioli aveva già fatto con le dritte di Ranieri a Firenze. In quella squadra di metà anni novanta segnava Ciccio Baiano: “Pioli era silenzioso, ma aveva leadership. Quando parlava in campo o nello spogliatoio dava sicurezza. La stessa di Ranieri che motivava senza appesantirci, senza troppo stress e caricandosi sulle sue spalle le pressioni maggiori. In questo sono uguali ancora oggi: due persone equilibrate, che non urlano, che trasmettono un evidente senso di appartenenza, che non si esaltano e non si deprimono. Quando sento parlare Stefano ascolto una persona che sa tanto di calcio, che ha grandi competenze. Dopo il 5-1 nel derby immagino non abbia ribaltato sedie e tavolo. Ranieri ha lo stesso atteggiamento, lo stesso approccio ai giocatori e all’ambiente e certamente le stesse competenze. A noi, e a Pioli, diceva: ‘Prima dovete essere uomini, poi calciatori’. A Stefano auguro di essere protagonista in campionato e Champions, e so che potrà esserlo. A Ranieri la salvezza: con la sua esperienza saprà cambiare la mentalità del gruppo. Un conto è lottare per vincere la B, un altro lottare per restare in A”.

    migliori nemici—  Con questi obiettivi Cagliari e Milan si sfidano nel pomeriggio: i due allenatori, nati entrambi il 20 ottobre, saranno di nuovo avversari. Sarà l’ottava volta: tre ne ha vinte Pioli, in quattro occasioni è finita in pareggio, Ranieri è a zero. Due migliori nemici: Pioli ha “grande rispetto per Ranieri”, e all’inizio della carriera in panchina lo aveva definito “il maestro”. Aveva spiegato: “Da lui ho appreso molto, sia come allenatore che come persona”. Ranieri, più di recente, ha ricambiato: “Pioli si ispira a me? No, mi ha superato. Stefano sta dando tanto al calcio italiano”. Prima della partita il solito, caloroso, abbraccio. Poi saranno avversari e dopo ancora torneranno a volersi bene. Almeno fino alla prossima sfida. LEGGI TUTTO