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    Pogba e i giovani: come sarà il 3-5-2 di Allegri

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Roma, un altro pieno d’amore: con la Salernitana il 34°sold out consecutivo

    Si tratta di un dato ancora più indicativo rispetto al passato, perché da quest’anno il club ha attuato una politica dei prezzi al rialzo (aumento medio del 25%): eppure, nulla è cambiato sul fronte della vendita dei singoli tagliandi per partita. Sarà un altro pienone

    SI riparte dallo Spezia. Nel senso che esattamente come nell’ultima di campionato, anche domenica prossima all’Olimpico ci sarà il pienone. Sold out, tutto esaurito. L’ultima volta fu proprio il 4 giugno scorso, contro lo Spezia, la prossima sarà invece la gara con la Salernitana, la prima della nuova stagione. E sarà il 34° sold out consecutivo, quasi un fenomeno sociologico. Da studiare ed apprezzare. Perché rispetto ai precedenti 33 pienoni, questo ha un sapore tutto diverso.

    la fidelizzazione—  Già, perché per la prima volta la Roma farà il tutto esaurito con i prezzi dei biglietti in crescita. Nelle ultime due stagioni, infatti, il club giallorosso aveva attuato una politica dei prezzi al “ribasso”, volta a riportare la gente allo stadio. Con l’effetto-Mou, poi, il risultato è stato perfetto, con uno scenario meraviglioso come l’Olimpico pieno, in ogni occasione. Da questa stagione, però, sarà diverso. Perché la Roma ha attuato una politica dei prezzi differente, con un rialzo dei biglietti medio del 25%, che peserà soprattutto nei top match (alla terza giornata, contro il Milan, ad esempio una curva ha il costo di 75 euro). La strategia del club, infatti, è stata quella di spingere la gente ad abbonarsi (lo hanno fatto in 40mila), cosa che permette un prezzo singolo delle partite assai più basso rispetto alla vendita del biglietto singolo. Ed allora vedere l’Olimpico ancora pieno fa un effetto ancora più bello, perché vuol dire che la gente in questi due anni si è fidelizzata davvero e che la politica della società ha raggiunto il suo obiettivo: stare vicino alla Roma, a prescindere da tutto. Certo, poi gli ultimi due acquisti (Paredes e Renato Sanches) hanno anche tolto qualche ansia, ma il pienone con la Salernitana era arrivato anche prima del loro sbarco nella Capitale. Diciamo che loro e le punte che arriveranno aiuteranno, in caso, a proseguire su questa scia. E con il Milan si va già verso un altro sold out. A prescindere da tutto e da tutti. LEGGI TUTTO

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    Cittadella, giusto fare la rivoluzione

    TORINO – In tutti quelli che amano il miracolo calcistico chiamato Cittadella, c’era un po’ d’apprensione per questa stagione dei granata veneti. Dopo due annate terminate fuori dai playoff (i veneti prima li avevano fatti per cinque anni di fila, raggiungendo due volte la finale), dopo l’ultima stagione un po’ sofferta ma comunque chiusa con la salvezza, il dg Marchetti, deus ex machina dei granata, ha optato per una doverosa rifondazione, con tutti i rischi che però comporta. Pareva un azzardo imbottire la squadra di giovani promesse pescate dalla C (ma meno male che c’è il Citta a fare queste scelte). E invece, le intuizioni di Marchetti potrebbero pagare, visto che al primo turno di Coppa Italia i granata sono stati capaci di eliminare una squadra di A (l’Empoli), impresa riuscita solo agli altri granata della B, la Reggiana, che ha ribaltato il Monza casa sua. Ma cosa ha detto per il Cittadella la vittoria in rimonta per 2-1 di Empoli? Almeno due cose. La prima: la squadra potrebbe non risentire della cessione di Mirko Antonucci, il trequartista venduto per quasi 2 milioni allo Spezia. Era stato il capo cannoniere di squadra della passata stagione e ancora tante grazie a quel che ha fatto per lui il Cittadella: quando due anni fa Marchetti lo acquistò dalla Roma per un tozzo di pane, era un talento che rischiava seriamente di perdersi, adesso è un patrimonio del calcio italiano, nella scorsa stagione è stato il miglior trequartista della B. Ha firmato anche uno dei momenti più alti della storia del Citta: la vittoria a Marassi contro il Genoa, coi granata che a fine gara lasciavano il campo fra gli applausi dei tifosi rossoblù. Giusto dunque, dopo averne fatto un calciatore vero, incassare una bella plusvalenza che permette al Citta di tenere a posto i conti societari, fondati, tradizionalmente, sul budget più basso di tutta la B. Poi, il successo in rimonta sull’Empoli, ha detto che, fra i dieci acquisti operati da Marchetti (Cassano, Pittarello, Angeli, Carissoni, Tessiore, Amatucci, Kornvig, Pandolfi, Sottini e Rizzo) ci possono essere le plusvalenze di domani. Ma soprattutto, per l’immediato, giocatori funzionali al progetto di una squadra che da sempre gioca con una tigna particolare, alla base di tutti i successi degli ultimi vent’anni. Ragazzi che, mixati a ciò che è rimasto del nucleo storico (Vita e Branca su tutti), possono prodursi in una bella annata, magari senza i patimenti della passata stagione, come lo scorso dicembre, quando la squadra s’era all’improvviso piantata e pareva avvitarsi verso la C. Insomma è un Cittadella-gatto, con almeno sette vite. Se non fa i playoff dal 2021 – anno che sfiorò la A, sconfitto in finale dal Venezia – non è perché il progettò-Citta ha perso di smalto. Ma perché nel frattempo la concorrenza in B si è fatta più accesa. Anche se per questa annata non sono pochi quelli che vedono una B meno competitiva di quella andata in scena negli ultimi due campionati. E se ciò sarà vero, chissà che non si riveda il Citta nelle posizioni di vertice, come ai vecchi tempi. Intanto, bisognerà confermarsi al debutto in campionato. Il Cittadella di Gorini comincia domenica sera alle 20.30, nella propria tana del Tombolato, affrontando guarda caso la Reggiana, neo promossa che potrebbe stupire. Pareva una sfida marginale del turno d’esordio e invece sarà il confronto fra chi in B ha fatto meglio in Coppa Italia. Insomma, è la solita Serie B, che non finirà mai di stupire. E questo Cittadella probabilmente ha le carte in regola per farlo ancora. Magari anche col contributo dell’attaccante Baldini, ancora reduce da un brutto infortunio e che va gestito. Ma che ai playoff del 2021, di fatto portava i granata in finale segnando una tripletta al Monza di Berlusconi e Galliani. Lunga vita al Citta, al suo calcio e al dg Marchetti, capace di dire no al Napoli, pur di continuare a coltivare la sua creatura, il più bel miracolo calcistico d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Juve, ecco la terza maglia: la presenta Pogba

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Rivera: “A 80 anni voglio salvare il calcio dai soldi. E mi candido per fare il ct”

    L’ex Golden Boy si confessa alla Gazzetta “Ho fatto della mia passione un lavoro, il Milan per me è stato vita. Mancini? Non mi sono piaciuti i modi, doveva lasciare prima”

    Mamma mia, come passa il tempo: Gianni Rivera domani compie 80 anni. No, scusate, sono due volte quaranta, o quattro volte venti. Alcuni giorni fa gli hanno chiesto: ma Gianni Rivera oggi quanti anni ha? E lui con il suo eterno e imperioso sorriso ironico: “Gianni Rivera non ha età”. Forse è vero.  LEGGI TUTTO

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    Milan, ecco la terza maglia: nel segno dell’inclusività

    L’obiettivo è “unire la generazione unica e diversificata di tifosi milanisti in tutto il mondo”. Il debutto a San Siro, contro il Verona, nel weekend del 24 settembre

    La cultura dell’inclusività. È attraverso questa linea guida che è stata concepita e realizzata da Puma la terza maglia del Milan 2023-24. “La combinazione dei colori del kit celebra la cultura dell’inclusività e della diversity, obiettivo che è da sempre stato primario per il club”, riporta il lancio di via Aldo Rossi per una divisa decisamente diversa rispetto alla tradizione del passato (quando spesso ha prevalso il nero). L’obiettivo è unire la generazione unica e diversificata di tifosi milanisti in tutto il mondo. In altre parole: uguaglianza e lotta contro “ogni forma di pregiudizio e discriminazione”.

    in vendita dal 17 agosto—  I colori sono eleganti, tenui e, appunto, portatori di un messaggio sociale importante. Il debutto è previsto nel weekend del 24 settembre a San Siro, in occasione di Milan-Verona, la seconda partita casalinga della stagione. La maglia è in vendita da oggi, 17 agosto. LEGGI TUTTO

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    La Juve che Allegri ha in mente con Berardi

    Con Domenico in rosa Max avrebbe diverse possibilità per combinare la potenza di fuoco in rosa senza rinunciare all’equilibrio

    Max Allegri ha lavorato nel pre campionato per dare continuità al 3-5-2, cioè il sistema di gioco che nella passata stagione gli ha consentito di ridare equilibrio alla squadra. Le caratteristiche di Bremer indirizzano la scelta sul trio difensivo, scenario che tra l’altro ha rimesso in gioco anche Alex Sandro: da fuori progetto a giocatore di riferimento, considerato che è l’unico centrale mancino in rosa. LEGGI TUTTO

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    Gagliardini: “Io, l’Inter, le vittorie, le critiche e quella telefonata di Galliani”

    Il centrocampista tornerà da ex a San Siro alla prima giornata: “Arrivare con un altro pullman, entrare in un altro spogliatoio… piccole cose che si faranno sentire ma in campo penserò solo al Monza. Venire qui è stata la scelta giusta”

    Dal nostro inviato Matteo Brega
    17 agosto

    – monza

    Riparte senza essersi mai fermato. Dalla finale di Champions con l’Inter alla ricerca di una nuova felicità con il Monza. Roberto Gagliardini è sereno e pronto. “Fa piacere che passi questo messaggio, perché sto bene e ho trovato un ambiente in cui poter esprimermi al meglio”.  LEGGI TUTTO