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    Milan, c’è un altro Bakayoko. E ricorda il primo Leao

    Sulla destra, oltre a Chukwueze e Isaksen, il club rossonero ha sul taccuino anche il nome di Johan. Cresciuto con Van Nistelrooy, ha detto no al Psg pur di proseguire con il Psv

    Il modo di ragionare potrebbe aver fatto scattare la scintilla. Un paio di estati fa, Johan Bakayoko aveva delineato con chiarezza le sue idee per il futuro, al momento della firma del nuovo contratto con il Psv: “Ora tocca a me dimostrare che posso far crescere le statistiche che mi vengono richieste. Voglio essere più decisivo in termini di numeri”. Quelle frasi pronunciate con papillon rosso e camicia bianca, in stile perfetto per gli olandesi di Eindhoven, oggi suonano come un invito per il Milan di RedBird, che ha sempre un occhio di riguardo alle questioni matematiche. Insieme a Isaksen, il belga è uno dei piani B studiati come alternativa a Chukwueze. LEGGI TUTTO

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    Chiuso Onana, l’Inter stringe per Lukaku: il Chelsea può dire sì a 35 più bonus

    Con i soldi del portiere camerunense il club può trovare l’accordo coi Blues che però chiedono uno sforzo in più. Lunedì incontro tra gli inglesi e il giocatore

    Mentre l’Inter salutava André Onana, proseguiva a oltranza per via telematica la trattativa tra Inter e Chelsea per Lukaku: dopo i piccoli rallentamenti dei giorni scorsi, si è tornati a viaggiare spediti e ormai l’intesa è così vicina da toccarla con mano. Con i soldi della cessione del portiere Onana, oltre 50 milioni considerando anche i bonus, i dirigenti nerazzurri hanno deciso di planare con decisione e soprattutto tempismo sul pianeta Lukaku. Vogliono fare in modo che all’inizio della prossima settimana ci sia anche il belga a fare autografi là fuori. Questa pioggia di sterline è ossigeno per l’Inter impegnata su più tavoli. In porta l’eredità di André toccherà allo svizzero Yann Sommer perché i 6 milioni di clausola del Bayern non spaventano, mentre servirà un supplemento di trattative per aggiungere Anatolij Trubin. Il grosso del malloppo servirà, però, nel delicatissimo affare Lukaku, attorno al quale si muovono diversi attori a diversi livelli. 

    verso un punto d’incontro—  L’agenzia americana di Romelu, Roc Nation, ieri ha parlato ancora con il Chelsea, che però chiede all’Inter uno sforzo in più. Ai Blues non bastano i 30 milioni più bonus già proposti, ma potrebbe essere sufficiente spingere la parte fissa a 35 per farli vacillare. La squadra inglese, infatti, è più malleabile di qualche giorno fa e i 40 milioni richiesti potrebbero essere sfiorati con bonus. E ciò, nonostante i flirt, veri o presunti, con altre squadre e mediati da Sebastien Ledure, avvocato di fiducia di Romelu. Accodandosi a Roc Nation, anche lui nelle ultime ore pare aver iniziato a caldeggiare la soluzione interista con più decisione di prima. In ogni caso, in sottofondo si sente il battere dell’orologio: lunedì il Chelsea ha convocato il belga, risolvere tutto prima eviterebbe tensioni inutili o sorprese all’ultima curva. LEGGI TUTTO

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    Spezia: provaci ancora, Alvini

    TORINO – Provaci ancora, Massimiliano Alvini. Piuttosto intrigante la sfida che attende l’ex tecnico della Cremonese, da poco insediatosi allo Spezia. Su Alvini girano da tempo giudizi lusinghieri che vanno al di là dei risultati che ottiene. Per dire, nel 2020 riportava la Reggiana in B, la stagione successiva gli emiliani ritornavano subito in C ma Alvini trovava comunque una panchina di B, al Perugia. Perché per il tecnico nato a Fucecchio 53 anni fa, c’è davvero grande stima, forse perché ci si fida della sua lunga gavetta iniziata sulle panchine dei dilettanti. E infatti, quando nel 2021 prese il Perugia, fece il miracolo di portarlo ai playoff, chiudendo il campionato davanti a squadre sulla carta molto più forti, con un gruppo che secondo i pronostici si sarebbe salvato a fatica. Perugia che, neanche due mesi fa, con un organico di fatto analogo, senza di lui precipitava in C. Perché nel frattempo Alvini si era guadagnato il debutto su una panchina di A, alla Cremonese. Esordio anche sfortunato, culminato con l’esonero del 14 gennaio perché il bilancio era il profondo rosso con la squadra che con lui non aveva mai vinto e raccolto 7 pareggi e 11 sconfitte. Però piace quel modo abbastanza “gasperiniano” di giocarsi le partite: difesa a tre, mediana muscolare, attacco al servizio della squadra, modulo prevalente 3-4-1-2 dove si va a giocare, con molta intensità, uomo contro uomo. E ora la nuova sfida con lo Spezia che sa tanto di prova della verità per la carriera di Alvini che coi liguri ha firmato un contratto annuale con rinnovo automatico in caso di ritorno in A degli aquilotti. Già, lo Spezia. Il modo con cui i liguri sono tornati in B dopo tre stagioni di Serie A, ha fatto parecchio arrabbiare la piazza, tradizionalmente calda, che non ha ancora digerito la retrocessione, di fatto è maturata ben prima di perdere lo spareggio salvezza col Verona. In B poi, chi proviene dalla A, spesso fa fatica a calarsi nella nuova realtà anche se nell’ultima stagione, due promosse su tre (Genoa e Cagliari), sono state capaci di riprendersi subito la massima categoria. Ma bisognava tornare al 2019, quando il Verona vinse i playoff, per trovare una squadra capace di tornare subito in A, dato che spiega bene come non sia facile la vita in B per le retrocesse, nonostante vengano messe di diritto nel novero delle favorite, le scorie della retrocessione spesso pesano più dei valori che la squadra possiede. Ma un dato deve far ben sperare la piazza: lo Spezia disporrà di molta liquidità, decine di milioni, che consentiranno di allestire una squadra che possa primeggiare in B. Questo perché i tre anni di A hanno fruttato l’importo massimo di paracadute (25 milioni). Ma non solo. I gioielli degli aquilotti sono fra i più ambiti. Dalle cessioni di Holm, Nzola, Dragowski, giusto per fare i nomi più di spicco, possono arrivare cifre importanti, con cui si può impostare un’ottima B. Ma al resto dovrà pensarci il calcio intenso di Alvini. Magari non sarà semplice trovare fin da subito la giusta amagama: ci saranno tanti volti nuovi e chi rimarrà andrà rimotivato a dovere dopo la delusione della scorsa stagione. Ma in B, Alvini ha già stupito col Perugia. E attenzione, quella squadra che si arrese al turno preliminare dei playoff, perdendo in maniera molto discussa a Brescia, aveva veramente una marcia in più nonostante i mezzi teoricamente ridotti. Sarebbe potuta andare ancora più in alto se non avesse subito troppe decisioni arbitrali difficili da digerire. Ma se lo Spezia giocherà con quello stesso spirito, i suoi tifosi avranno di che divertirsi. LEGGI TUTTO

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    Giuntoli cambia la strategia: parola d’ordine “vendere”

    Chi andrà via in prestito sarà eventualmente posizionato ad agosto, fino a quel momento si resterà in attesa di eventuali offerte per un trasferimento a titolo definitivo o temporaneo con obbligo di riscatto

    Adesso si vende, per abbassare le pretese ci sarà tempo. L’arrivo di Cristiano Giuntoli ha cambiato un po’ la strategia di mercato della Juventus, quantomeno nella gestione degli esuberi. Perché, se è vero che la carta dei servizi è piuttosto lunga e ricca per ogni livello (dai top club europei alle provinciali di A, fino alle squadre più ambizione di B) va chiarito che l’ufficio di disbrigo pratiche alla Continassa non è più aperto a tutte le ore. Il neo dirigente ha scandito le priorità: luglio sarà il mese delle vendite, dirette o indirizzate attraverso i prestiti che porteranno risorse certe più avanti: più avanti si potrà ragionare sui prestiti, ma non prima di fine agosto.  LEGGI TUTTO

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    Palladino e il suo Monza: “Giovane e forte: ha nel dna i valori di Berlusconi”

    Il tecnico: “Sono un perfezionista e ho in mente qualche sorpresa. Sono riconoscente, avevo dato la parola a Silvio e a Galliani”

    R affaele Palladino non ha ancora completato il primo giro del calendario da allenatore di prima squadra. E quindi può suonare stonato dopo quanto mostrato nella scorsa stagione, ma questo è il primo ritiro estivo da allenatore di Serie A.  LEGGI TUTTO

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    Pulisic, le sue auto: dalla McLaren alla Mustang

    Christian Pulisic è il nuovo grande acquisto del Milan. L’attaccante statunitense arriva in rossonero dopo una lunga esperienza al Chelsea. Non c’è solo il pallone nei suoi pensieri: anche le auto sono una grande passione, come confermato dalla sua collezione. Si passa da una lussuosa McLaren ai comfort dei marchi tedeschi come Porsche e Mercedes. E si parla anche di una passione per Ferrari… LEGGI TUTTO

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    “Addio Superlega”. La Juve si smarca ed esce dal progetto. Ora Uefa più morbida?

    Con una nota ufficiale la società comunica la decisione. È l’ultimo passo diplomatico per ammorbidire la Uefa circa l’esclusione del club dalle coppe europee: fuori quest’anno per poter andare in Champions fra 12 mesi

    Dopo l’invito a Barcellona e Real Madrid a mettere in discussione l’impegno sul progetto Superlega, la Juventus comunica ufficialmente l’uscita dal progetto. Lo fa attraverso una nota ufficiale, che potrebbe essere un ultimo passo diplomatico per ammorbidire la Uefa circa l’esclusione del club dalle coppe europee: a questo punto i bianconeri potrebbero ritrovarsi fuori d’ufficio dalla Conference League quest’anno, ma nel pieno diritto di poter rientrare in Champions League dalla stagione 2024-25, limitando altri danni economici. Quest’anno, senza la massima competizione europea, il club perde circa 120 milioni euro.

    LA NOTA UFFICIALE—  “Facendo seguito al comunicato stampa del 6 giugno 2023, con cui Juventus aveva reso noto di aver iniziato un periodo di discussione con Real Madrid e FC Barcelona (club che fino ad allora non avevano annunciato l’intenzione di uscire dal progetto Super Lega) con riguardo alla prospettata decisione di Juventus di uscire dal Progetto Super Lega, si rende noto quanto segue. A seguito di tali discussioni, e tenuto conto di alcune divergenze sull’interpretazione degli accordi applicabili al Progetto Super Lega, Juventus conferma di aver iniziato la procedura di uscita dal suddetto Progetto, pur rammentandosi che, ai sensi delle disposizioni contrattuali applicabili, affinché il recesso produca i suoi effetti è richiesto il previo consenso di Real Madrid, FC Barcelona e degli altri club coinvolti nel Progetto Super Lega”. LEGGI TUTTO

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    Bonucci out, tifosi divisi: “Grazie, ma sei il passato”. “No, meritavi il saluto dello Stadium”

    Ecco le reazioni dei supporter bianconeri dopo la decisione della Juve di mettere fuori rosa il difensore

    La decisione comunicata dalla Juventus a Leonardo Bonucci sgombera il campo dai dubbi, dalle ricostruzioni non sempre veritiere e da ogni tipo d’interpretazione più o meno corretta. L’ormai ex capitano termina con un anno d’anticipo rispetto alla fine del suo contratto l’avventura in bianconero: la gestione cinica, fredda, spietata, torna a essere quella di una Juve che storicamente ha sempre messo ordine tra i tifosi – facendosi riconoscere – grazie a questo modus operandi. Con l’addio di Bonucci si chiude l’era della gloriosa BBC, formata per quasi un decennio da Leonardo insieme a Barzagli e Chiellini. Sui social diversi ringraziamenti al difensore.

    Qualche tifoso torna sulla stagione vissuta con la maglia del Milan.

    Ma c’è anche chi non ha gradito il trattamento riservato al difensore. LEGGI TUTTO