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    Vialli, la Sampdoria e Lanna che verrà

    Era il 9 gennaio scorso e Vialli ci aveva lasciato da tre giorni. Prima della Santa Messa celebrata nella parrocchiale di Cristo Re, Lanna parlò così: “Luca era un fratello molto vicino, conosceva benissimo la Sampdoria. Avrebbe dovuto fare il presidente nella trattativa con gli americani. In quest’anno di mia presidenza ci siamo scambiati tante telefonate, messaggi, gli ho chiesto tanti consigli. È stato un compagno di viaggio importante, come lo era stato da giocatore. È sempre stato una persona da seguire per  la sua positività, l’intelligenza, il sorriso. Anche negli ultimi anni, nonostante la malattia,  trasmetteva una grandissima forza a tutti”. E ancora: “Luca è stato una delle prime persone con cui ho parlato dopo che sono diventato presidente della Samp. Gli ho chiesto consigli, suggerimenti, indicazioni. Con il suo  modo di agire e di comportarsi, Vialli era un manager vero, era pronto per fare il presidente. Io gli dicevo: sto soltanto scaldando la tua poltrona. Era il suo sogno, purtroppo non è riuscito a coronarlo. A me dispiace moltissimo e ,ciò che cercherò di fare, è lavorare nel suo nome perché la Samp torni agli antichi splendori”.
    E il 21 gennaio, a Genova, quando in migliaia parteciparono al tributo a Luca celebrato nella chiesa del Gesù, di nuovo l’amico prima ancora che il compagno della Sampd’Oro, manifestò sentimenti profondi e pronunciò frasi che andarono dritte al cuore: “Luca? Un campione e un uomo trasversale. Un ragazzo che piaceva a tutti: alle mamme, ai papà, ai figli, positivo equilibrato, intelligente. Diceva sempre le cose giuste al momento giusto. Era legato alla maglia blucerchiata in modo particolare. Quando, nel 2019, doveva rientrare in veste di presidente, capivi quanto voglia avesse di lavorare perché la Samp tornasse a brillare con i valori della nostra epopea”.
    Boskov e Percassi
    Lanna ha compiuto 55 anni il 13 luglio scorso. Vujadin Boskov lo lanciò in Serie A quando aveva soltanto 19 anni, stagione ’87-’88, il primo atto di sette anni di gloria: due Coppe Italia (’88 e ’90), una Coppa delle Coppe (’90), uno scudetto (’91), una Supercoppa italiana (’91), la finale di Coppa dei Campioni (’92). Dopo Roma, Salamanca e Real Saragozza, chiuse la carriera nella Samp, in Serie B. Proprio là dove la squadra ripartirà, il 19 agosto, a Terni. Attualmente, Lanna è uno dei due ex calciatori diventati presidenti della squadra in cui sono cresciuti, sin dai tempi del vivaio. L’altro è Antonio Percassi, il cui migliore amico nel settore giovanile dell’Atalanta si chiamava Gaetano Scirea. Ecco. Quando si dice e si parla di attaccamento alla maglia, al tempo dei fantastilioni arabi e di quelli che, spregiativamente, i tifosi attaccati alla maglia chiamano mercenari perché la cambiano troppo spesso, bisogna guardare alle Bandiere che resistono, nel tempo in cui c’è chi si è venduto pure i pennoni.
    Lanna appartiene ai Panda della passione. Il 27 dicembre 2021 viene nominato presidente della Samp dopo le dimissioni di Massimo Ferrero che però non se ne va con le conseguenze che i doriani conoscono bene. Lanna s’infila nel tunnel di una crisi societaria che la Samp di Paolo Mantovani, di Vialli e Mancini, la loro tifoseria bella e amorevole, mai avrebbero immaginato di vivere e sopportare. Un giorno, se ne avrà voglia, solo il presidente potrà raccontare quanti ostacoli, quante traversie, quante ambasce ha dovuto affrontare e superare, avendo in testa una cosa sola: la salvezza della società, della squadra, il rapporto con la gente blucerchiata che è stata maiuscola nei mesi della lotta per liberare la Samp da tutto quanto le era piombato addosso. LEGGI TUTTO

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    Weah spinge la Juve: “Puntiamo al massimo. Da esterno sono più a mio agio”

    Dopo il gol al Real l’americano si racconta: “Non sarei potuto arrivare in un posto migliore. Devo assimilare ancora qualche concetto”

    dall’inviata Fabiana Della Valle
    5 agosto

    – ORLANDO (usa)

    T imothy Weah ha la faccia sorridente di un bimbo che ha appena passato la sua giornata ideale al Luna Park: l’America è casa sua, perché nonostante il papà liberiano (George, stella del Milan degli anni Novanta e Pallone d’Oro, attuale presidente del suo Paese) e mamma giamaicana, è nato a New York, ha cominciato con il calcio negli States e gioca nella nazionale Usa. Perciò fare il primo centro con la maglia della Juventus, il suo nuovo club, a Orlando, davanti a 63 mila spettatori e con tanti ragazzi con la sua maglia addosso è un sogno che diventa realtà.  LEGGI TUTTO

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    Loftus-Cheek, Pioli plasma il nuovo Kessie. E gli dà metri in più

    L’inglese nelle idee del Milan è l’erede dell’ivoriano mancato la scorsa stagione. Sostanza, quantità e inserimenti, il tecnico rossonero lo sta usando anche da trequartista aggiunto

    Michele Antonelli
    5 agosto – MILANO

    L’ultima stagione dei tifosi del Milan è stata accompagnata da un leitmotiv con un punto esclamativo. “Mercato? Il vero errore è stato non rimpiazzare Kessie”. Nell’analisi dell’annata chiusa con il ritorno tra le migliori quattro d’Europa, il tema a Milanello è tornato di frequente all’ordine del giorno: la mancanza di muscoli, fisicità e inserimenti in mezzo al campo è stata individuata come uno dei passi indietro più evidenti rispetto allo scudetto. Furlani e Moncada hanno ricominciato da lì, portando a Milanello Ruben Loftus-Cheek. L’uomo chiamato a colmare quel vuoto. LEGGI TUTTO

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    Musah: “Il Milan? Mi farà male la bocca da quanto sto sorridendo”

    Il neoacquisto rossonero: “Devo capire cosa è successo… Indossare l’80 di Ronaldinho sarà speciale. Con Gattuso a Valencia parlavamo di Milan: scherzando mi disse che forse un giorno ci avrei giocato”

    La cosa che più ha spiccato dal momento in cui Musah ha messo piede a Milano, è il sorriso. Stampato sul viso indelebilmente. Inscalfibile. E infatti ha parlato anche di questo, il nuovo centrocampista rossonero che ha appena firmato un contratto di cinque anni col Diavolo. “Sono molto felice – racconta a Milan Tv -. Mi farà male la bocca da quanto sto sorridendo. Voglio ringraziare tutti. Devo capire cosa è successo…”.

    con gattuso—  Un ragazzo di 20 anni nel paese dei balocchi, insomma, a giudicare dalle sue espressioni e dalle sue parole. “Ci sono tantissimi giocatori del Milan che mi piacevano moltissimo come Seedorf, Pato, Ronaldinho… Mio fratello è tifoso del Milan, quindi seguo il Milan per questo. La maglia numero 80? Era fra quelli liberi. Ricordo che l’ha usato Ronaldinho: indossare la sua maglia sarà molto speciale”. Beh, franchezza e personalità di certo non gli difettano. E, a proposito di ex rossoneri storici: “Con Gattuso abbiamo parlato del Milan quando eravamo insieme al Valencia. Scherzando mi ha detto che forse un giorno ci avrei giocato… e guarda ora”. Ovviamente ha già sentito il connazionale Pulisic: “Certo, abbiamo parlato. Mi ha chiesto come vanno le cose e mi ha scritto ‘congratulazioni’. Sono molto felice che possiamo giocare insieme anche nel club”. Infine, una breve auto-descrizione: “Mi piace tanto quando ho avversari gli davanti e vado uno contro uno”. LEGGI TUTTO

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    Napoli a un passo da Natan: investimento da 10 milioni per il difensore erede di Kim

    Accelerazione per chiudere l’operazione: accordo fatto con il Bragantino, il brasiliano classe 2001 sarebbe il quarto centrale a disposizione di Garcia

    La ricerca del difensore, per il Napoli, sembra essere volta al termine. Nelle ultime ore infatti c’è stata un’accelerazione importante per Natan Bernardo de Souza, classe 2001 di proprietà del Bragantino (serie A brasiliana). L’accordo per il centrale è stato raggiunto sulla base di circa 10 milioni di euro (bonus compresi), con le parti che devono definire gli ultimi dettagli per concludere l’operazione. 

    difesa napoli sistemata—  Rudi Garcia a questo punto dovrebbe finalmente avere il quarto giocatore nel ruolo, che si aggiunge a Rrahmani, Ostigard e Juan Jesus, colmando quindi il vuoto lasciato da Kim, ceduto al Bayern Monaco nelle scorse settimane per 50 milioni. L’acquisto di Natan risolve, dunque, la questione più delicata del mercato degli azzurri, che per completare la rosa hanno bisogno di un centrocampista e di un esterno offensivo da inserire nelle rotazioni. 

    la carriera di natan—  Cresciuto nelle giovanili del Ponte Preta e del Flamengo, con cui ha esordito in prima squadra tre anni fa, Natan si è trasferito al Bragantino, società della galassia Red Bull, nel 2021. Con il club brasiliano ha finora sommato 26 presenze in tutte le competizioni stagionali senza trovare il gol. In passato era stato anche trattato dalla Roma, che però non era riuscita a finalizzare il trasferimento del calciatore. LEGGI TUTTO

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    Povero Nonge, Pogba lo umilia così

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Inter, finalmente Sommer: accordo con il Bayern. Sei milioni per il portiere, ma senza clausola

    I nerazzurri sono riusciti a chiudere la trattativa con i bavaresi per il nazionale svizzero, atteso a Milano per la prossima settimana

    Finalmente alcuni nodi cominciano a sciogliersi. Per ogni Gianluca Scamacca che si complica, c’è uno Yann Sommer in discesa. L’Inter è infatti riuscita a trovare l’accordo con il Bayern Monaco per l’arrivo a titolo definitivo del portiere, che erediterà i guantoni di André Onana ormai in fase di ambientamento al Manchester United. La cifra è quella di cui si parla da alcuni giorni, ovvero i 6 milioni di euro previsti dalla clausola.

    Il club nerazzurro, anche per questioni di rapporti con i tedeschi, non ha però forzato l’impasse ricorrendo alla clausola, che non sarà quindi pagata. Dopo un lungo lavoro di diplomazia – e una lunga attesa – oggi è infatti arrivata la stretta di mano virtuale tra la dirigenza interista e quella bavarese: Sommer sarà il primo portiere di Simone Inzaghi per la stagione 2023-2024. La definizione dell’acquisto è prevista per la prossima settimana, con i vari passaggi burocratici da completare a Milano. Va sottolineato che il pagamento della clausola avrebbe comportato automaticamente il pagamento immediato dell’intera somma. LEGGI TUTTO

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    Kamada, primo giorno alla Lazio circondato dai tifosi: svolte le visite, ecco le firme a Formello

    Arrivato a Roma ieri, nella giornata odierna ha svolto i consueti esami presso l’Isokinetic, prima di raggiungere il quartier generale biancoceleste con i suoi procuratori. C’è grande attesa intorno a lui

    La prima giornata da laziale. Daichi Kamada, che ieri pomeriggio è atterrato a Roma, ha svolto le visite mediche con la Lazio. Arrivato in Paideia poco prima delle otto del mattino, fra un test e l’altro, ha parlato con un giapponese tifoso della Lazio, Hanabi, che lo ha accolto con grande entusiasmo. In realtà erano tanti i laziali ad accoglierlo. Nel primo pomeriggio si è poi recato all’Isokinetic per gli esami fisici. Poi il trasferimento a Formello dove, accompagnato dagli agenti, ha firmato il contratto che lo legherà alla Lazio per i prossimi 4 anni, con uno stipendio da circa 3 milioni di euro, uno dei più alti dello spogliatoio. Con lui la Lazio ha trovato il sostituto di Milinkovic, partito per l’Arabia.

    il profilo—  Quantità e qualità, oltre alla capacità di sapere incidere nelle gare di coppa. La percentuale realizzativa di Kamada in campo internazionale si alza notevolmente: 19 gol in 125 partite in Bundesliga (media di 0,152 reti a incontro), ben 14 in 31 apparizioni fra Europa e Champions League (0,45 di media). In pratica triplica il rendimento in Europa. Al punto che, pur essendo centrocampista, è stato il capocannoniere dell’Eintracht nella Champions League del 2022-23 (3 centri), e nell’Europa League del 2021-22 e del 2019-22. Nel 2019, quando Kamada segnò una doppietta all’Emirates contro l’Arsenal, Goncalo Paciencia, all’epoca suo compagno di squadra, trovò un modo simpatico per esaltarlo: “Cosa c’è di meglio al mondo del sushi? Daichi Kamada!”. Inizialmente ha faticato a imporsi in Europa. Faceva panchina a Kevin-Prince Boateng. Kovac, all’epoca tecnico del Francoforte, disse che “Kamada è molto estetico, gioca un calcio molto elegante, con una ottima tecnica”, ma “non ha ancora abbastanza carattere”. Col tempo però è maturato, diventando perfino un leader della squadra. Il giapponese, d’altronde, è molto inquadrato e quel che vuole lo ottiene spesso in fretta: a 21 anni era già sposato, a 22 era padre di famiglia. “La mia prima stagione in Germania è stata molto difficile, era tutto molto diverso dal Giappone. Avevo capito di poter diventare professionista che ancora andavo a scuola, avevo 17 anni, poco tempo dopo ero già a un livello più alto di quanto pensassi”. Ora deve aiutare la Lazio a fare il salto di qualità. E a confermarla. LEGGI TUTTO