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    Lazio, rivoluzione a metà campo: ecco la formazione del dopo Milinkovic

    Dalla cessione di Sergej Milinkovic all’Al-Hilal nascerà la nuova Lazio. La sostituzione del Sergente si innesta in un discorso più ampio che diventa una vera rifondazione del centrocampo: un reparto che vedrà cambiare due pedine su tre rispetto alla scorsa stagione. Ecco il confronto tra la formazione 2022-23 e quella del futuro LEGGI TUTTO

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    Inter, una porta per due: Sommer, Trubin e gli altri dossier aperti

    Con Onana al Manchester i nerazzurri hanno già individuato la coppia dei sogni. Ma se le trattative non si concretizzano? Ecco tutti i piani B e le alternative

    Proseguono le grandi manovre in casa nerazzurra, con particolare attenzione a un ruolo che – salvo clamorosi cambi di scenario – conterà ben tre nuovi interpreti. E’ tra i pali che l’Inter si appresta a effettuare il restyling più profondo e massiccio, peraltro già avviato con il ritorno alla base di Raffaele Di Gennaro per occupare la casella lasciata libera da Cordaz nelle vesti di terzo portiere. Gli altri due nomi verranno fuori da una lista che attualmente conta sei profili diversi per età, costi e prospettive. L’Inter lavora su più tavoli, perché l’obiettivo è quello di trovare non solo la soluzione migliore a livello tecnico ma anche le condizioni più favorevoli, logicamente in attesa di capire se verrà trovata l’intesa con il Manchester United per la cessione di André Onana. LEGGI TUTTO

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    Spalletti: “Lasciate lavorare Garcia. Osimhen? 200 milioni potrebbero essere pochi”

    “Garcia? La società ha determinato tanto, fatto un grandissimo lavoro. Il consiglio che do è di lasciarlo lavorare se vogliamo bene al Napoli. Il francese ha fatto esperienza da tutte le parti, ci sono tutte le caselle e le possibilità per ripetersi”, ha detto l’ex allenatore del Napoli Luciano Spalletti in occasione del premio Sportilia, giunto alla sua venticinquesima edizione. 

    mercato—  Spalletti ha detto la sua anche in tema di calciomercato: “Se De Laurentiis troverà qualcuno disposto a tirare fuori 200 milioni per Osimhen? Non lo so, se però si va indietro al suo valore forse non bastano quei 200 milioni!”. Quindi torna sulle motivazioni che lo hanno spinto lontano da Napoli: “La decisione di stare fermo dando valore alla mia famiglia mi ha portato il dispiacere di lasciare una squadra forte come il Napoli e un ambiente innamorato del pallone come quello della sua città. È difficile trovare una squadra forte e una città innamorata come Napoli per quanto riguarda il proprio futuro. Sono combinazioni difficili”. LEGGI TUTTO

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    Juve-West Ham, cosa serve per chiudere per Zakaria

    Fra richiesta e offerta la differenza è ancora di 5 milioni circa: la Juve ne vuole 25, il club inglese punta a strapparlo a meno e proverà a inserire dei bonus

    Juve e West Ham trattano: e se è vero che non sono ancora vicine alla chiusura per il trasferimento a titolo definitivo di Denis Zakaria, è altrettanto vero che la distanza tra le parti non sembra più così lontana. I bianconeri vogliono monetizzare l’uscita del calciatore a 25 milioni: una cifra che consentirebbe loro di realizzare una buona plusvalenza, considerato che un anno e mezzo fa lo svizzero arrivò per un’operazione complessiva da 8 milioni e mezzo. 

    TRATTATIVA—  Zakaria alla Juve ha avuto poca fortuna. In questi giorni lavorerà alla Continassa ma è consapevole di non rientrare nei piani di Allegri. La Juve lo ha messo sul mercato e il West Ham è fortemente interessato: l’offerta degli inglesi per adesso è di 20 milioni bonus compresi, ma la discussione è aperta e in continua evoluzione. La sensazione è che si possa chiudere andandosi all’incontro, per una cifra base di almeno 18 milioni più bonus, per toccare i 22-23 milioni complessivi. A quel punto lo svizzero saluterà Torino definitivamente: con la maglia bianconera non ha lasciato il segno, ci riproverà in Premier League dopo aver migliorato la condizione l’anno scorso con il Chelsea. LEGGI TUTTO

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    Sabbia e Arabia: per Pogba lavoro di recupero e tempo di decisioni

    Il francese segue un percorso personalizzato con l’obiettivo di tornare al 100%. E intanto i sauditi meditano il rilancio

    Sirene dall’Arabia a parte, l’obiettivo primario di Paul Pogba è quello di rimettersi a posto fisicamente. Al più presto, così da poter scendere in campo prima possibile. Il francese sta osservando un programma di lavoro individuale col supporto di un preparatore: siamo alla seconda settimana, considerato che ha anticipato il rientro a Torino dieci giorni fa, ma per adesso è prematuro fare pronostici sul recupero completo. Il centrocampista è reduce da un anno buio (solo 161 minuti in campo, in 10 presenze) e già nei due anni precedenti non aveva brillato per continuità: per questo recuperare la forma fisica è la sua priorità assoluta. 

    IL FUTURO DI POGBA—  L’ultimo lavoro che sta svolgendo al J Medical è di attivazione sulla sabbia, funzionale al consolidamento del ginocchio che lo ha fermato l’anno scorso. Tutto prosegue come da programma col francese, fortemente concentrato sugli allenamenti e sulla Juve. Almeno per adesso, Pogba non avrebbe mostrato la minima distrazione, nonostante dall’Arabia stiano continuando a pressare per attirarlo verso la Saudi Pro League. Dopo la visita a Jeddah nello scorso weekend, il centrocampista si è svincolato dalla prima offerta (di 100 milioni per tre anni) con un “oggi no, domani non lo so”. Ma gli emissari sauditi non mollano la presa e sarebbero pronti a confezionare un rilancio monstre che potrebbe toccare quota 150 milioni. In più Kantè e Benzema sono in pressing per convincerlo a raggiungerli all’Al-Ittihad. Insomma sono giorni decisivi per il futuro di Paul, che però – prima di tutto – deve tornare a star bene. LEGGI TUTTO