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    Aouar, l’inserimento va alla grande. Basterà per conquistare il posto?

    Un mese fa il centrocampista si era presentato parlando già italiano. Poi sul campo si è guadagnato anche gli elogi di Matic. Troverà spazio tra i titolari?

    Segnali. Poco più di un mese fa, l’11 giugno, Houssem Aouar si è presentato alla Roma rilasciando la prima intervista ai canali social della Roma in perfetto italiano con sfumature francesi. “Ho già cominciato a studiarlo per rispetto alla società che mi ha acquistato e ai suoi tifosi”, ha spiegato il venticinquenne centrocampista ex Lione, che il club giallorosso ha preso da svincolato. Una mossa che è stata indizio di grande intelligenza e disponibilità, se si pensa che – a due o tre anni dal loro arrivo – ci sono ancora diversi giocatori della nostra Serie A che non rilasciano interviste in italiano. Ovvio, però, che è il rendimento sul campo la vera cartina di tornasole sulla bontà di un arrivo, e da questo punto di vista i primi giorni di lavoro del centrocampista franco-algerino lasciano ben sperare. A dimostrarlo, tra l’altro, sono i complimenti via social che ha ricevuto da un pretoriano di José Mourinho, Nemanja Matic, che dopo una partitella ha distribuito elogi al suo nuovo compagno. 

    Ce ne sarà bisogno, perché sulla carta la strada di Aouar non è in discesa. Trovare spazio in un reparto in una mediana in cui cui ci sono due totem sicuri (Matic e Cristante, più il baby Bove in rampa di lancio) e in una trequarti appaltata a Pellegrini e Dybala – senza contare la mezzala di qualità in arrivo (uno fra Sabitzer e Renato Sanches, forse) – non è facile. Tra l’altro, ha anche stupito quel post social dello Special One che – mettendo la foto della sua lavagna a Trigoria – come prima alternativa a Matic, in questi giorni, metteva il baby Pagano e solo dopo Aouar. Un caso o un messaggio? In attesa di scoprirlo, Houssem prova a mettersi al centro del villaggio romanista, approfittando dell’assenza dei nazionali, che torneranno solo lunedì. Se il talento sarà pari alla versatilità nelle lingue, Aouar potrebbe essere un mezzo fenomeno. LEGGI TUTTO

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    Ranieri su Jankto: “Lui più forte delle polemiche, scelto per le sue qualità”

    L’allenatore del Cagliari, intervistato dal Corriere della Sera, ha commentato l’ingaggio dell’ex Samp che aveva rivelato la sua omosessualità

    Claudio Ranieri, che guiderà il Cagliari nella stagione del ritorno in Serie A, si è espresso al Corriere della Sera sul neo acquisto del club sardo, Jakub Jankto. L’allenatore romano ha toccato più punti, dalle caratteristiche del calciatore ceco alla sua scelta di fare coming out. 

    valutazioni—  Ranieri conosce Jankto, avendolo già allenato alla Sampdoria: “Con il presidente Giulini l’ho ritenuto un profilo adatto al nostro progetto di calcio, le altre cose non mi interessano. Jakub è un gran professionista, un ragazzo d’oro che ascolta e cerca di mettere in pratica le richieste dell’allenatore.”

    sul coming out—  La rivelazione di Jankto ha fatto scalpore, ma secondo Ranieri non avrà alcun tipo di ripercussione: “Siamo una famiglia, non ci saranno problemi. Forse ci sarà qualche idiota negli stadi, ma andremo oltre: credo che un ragazzo che faccia ciò che ha fatto lui sia molto forte dentro”. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic-Psg: contatto. E la Juve aspetta un’offerta

    Il domino europeo dei grandi attaccanti potrebbe a breve travolgere anche Dusan. E oltre ai francesi ci sono anche Chelsea, Bayern e Tottenham

    L’élite europea è affascinata dai centravanti della Serie A. Non solo Victor Osimhen, che il Napoli sta provando a blindare sia con una valutazione impegnativa (200 milioni) sia con una proposta di rinnovo invitante per il nigeriano. C’è anche Dusan Vlahovic sulla lista dei possibili obiettivi di tanti grandi club. Acclamato dai tifosi, l’attaccante della Juventus ha avuto un colloquio conoscitivo con Giuntoli. Il nuovo direttore tecnico è consapevole che davanti ad un’offerta importante, superiore ai 60 milioni, sarebbe difficile trattenere il giocatore; fonti dalla Serbia, inoltre, riferiscono che non sarebbe nemmeno troppo contrario a misurarsi in un altro contesto prestigioso. 

    effetto domino—  Come spesso accade, la destinazione finale di Vlahovic potrebbe essere il risultato di un effetto domino. Al momento Paris Saint-Germain, Chelsea, Tottenham e Bayern Monaco sono alla ricerca di una punta di spessore. I francesi ne hanno bisogno indipendentemente dal futuro di Kylian Mbappé, la cui vicenda però potrebbe modificare in modo determinante la capacità di spesa e al tempo stesso anche la definizione del profilo su cui puntare. C’è stato un primo sondaggio dei parigini con l’entourage del calciatore, ma ancora nessun contatto con la Juve. Il Chelsea invece sta prendendo tempo, in attesa di concludere prima la cessione di Lukaku e comprendere a quali cifre possa verificarsi, così da avere un quadro più chiaro del budget da poter destinare ad un colpo in entrata nel reparto. Ci sono ancora tanti nodi da sciogliere per Giuntoli, l’impressione è che prima di qualche settimana non arriveranno proposte ufficiali. Il futuro di Vlahovic, dunque, è destinato a rimanere ancora un’incognita. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Massara nuovo ds? C’è la proposta di De Laurentiis

    Garcia è lo sponsor, l’incontro a Roma una settimana fa: offerto un contratto pluriennale, l’ex rossonero ha preso tempo per riflettere

    Roma ha sempre un buon motivo per essere visitata, ma in tempi di mercato bisogna stare attenti a non essere pizzicati in zone “pericolose”. Perché poi la soluzione all’enigma diventa di facile risoluzione: cosa ci faceva Frederic Massara, ex direttore sportivo del Milan attualmente senza squadra, nel cuore della Capitale? L’avvistamento è di una settimana fa e la risposta è semplice: Massara è stato invitato alla Filmauro, sede legale anche del Napoli, da Aurelio De Laurentiis, che gli ha prospettato l’ipotesi di ereditare il vuoto lasciato in società da Cristiano Giuntoli, passato alla Juve. Il Napoli, infatti, è alla ricerca di un nuovo d.s. dopo aver pensato inizialmente di poter fare a meno di una figura così delicata all’interno di una società di calcio. Massara ha le caratteristiche giuste per il club azzurro ed è uno che ama scoprire in anticipo i talenti emergenti. Il Napoli gli ha proposto un accordo pluriennale e il d.s. si è preso del tempo per valutare l’offerta. Ci si riaggiornerà, ma senza fretta, perché intanto il mercato lo stanno portando avanti il presidente De Laurentiis e l’a.d. Andrea Chiavelli, in contatto costante col tecnico Rudi Garcia. 

    Sponsor—   Proprio Garcia sarebbe il grande sponsor di Massara al Napoli: i due si conoscono dai tempi della Roma e fu proprio Massara in gran segreto ad accompagnare Garcia a Boston dall’allora presidente Pallotta, prima della firma. Tra i due c’è stima e affetto, due componenti non banali per chi dovrà svolgere il lavoro di ponte tra staff tecnico e società. Massara è un profilo che si sposerebbe bene con Leonardo Mantovani – l’uomo che ha rivoluzionato il modo di fare scouting permettendo al Napoli di avere un lavoro capillare praticamente a costo zero – e Maurizio Micheli, oggi d.s. in pectore dopo l’uscita di Giuntoli e primo consigliere della proprietà. Ma non c’è solo il nome di Massara sulla agenda di De Laurentiis. Perché sempre a Roma vive anche Ighli Tare, ex d.s. della Lazio, altra candidatura autorevole per i campioni d’Italia. Insomma, De Laurentiis ha cominciato il casting. Per scoprire il vincitore, servirà pazienza. LEGGI TUTTO

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    La Feralpisalò: e se fosse il nuovo Sudtirol?

    TORINO – In Serie B c’è da aspettarsi di tutto, l’imprevedibile è sempre dietro l’angolo. Dunque, ci si può aspettare anche che la Feralpisalò, debuttante nella categoria, faccia una stagione sorprendente come quella che ha appena concluso l’esordiente di un anno fa, il Sudtirol di Bisoli, capace di terminare la scorsa stagione in semifinale playoff, dopo un pazzesco 6° posto in campionato. Ciò può accadere di nuovo anche perché le due squadre si somigliano non poco. Non solo nel modo di giocare, all’italiana. Pure la storia è simile. Sudtirol e Feralpisalò, che hanno assunto questi nomi nel nuovo millennio, rispettivamente nel 2000 e nel 2009, sono salite in B dopo parecchi campionati di vertice, fatti quasi a braccetto nei quartieri alti del girone A della Serie C. Quante volte entrambe sono andate vicino alla B, prima di riuscire nell’impresa, un’ascesa di fatto analoga. In panchina, a guidare i gardesani c’è Stefano Vecchi, si fece un nome con la Primavera dell’Inter. Poi, nel grande passo verso il calcio che conta, prima di Salò non gli era andata tanto bene, in B fu esonerato a Venezia. Dal 2021 guida i cosiddetti Leoni del Garda, promossi senza però ruggire troppo. Curioso infatti come sono riusciti a conquistarsi la B, vincendo un campionato molto equilibrato con la miglior difesa (21 gol al passivo) e un attacco che ha segnato solo 41 reti. Per dire, il Piacenza che ha chiuso il torneo all’ultimo posto, ne ha fatto uno di più. Questo atteggiamento sparagnino pagherà anche in B? Beh, intanto per muovere le acque in avanti, la Feralpisalò ha fatto un colpo potenzialmente molto interessante, riportando in Italia la punta olandese (ma di origini capoverdiane) Alessio Da Cruz. Da noi s’impose nel Novara, ci scommise il Parma, salvo poi farlo girare per anni in prestito, in B giocò anche ad Ascoli e Vicenza. Dotato di mezzi tecnici enormi, era noto per le sue bizze. Ma ora sembra abbia un’altra testa, dopo che si è sposato, è arrivato dalla A belga, dal Mechelen. Dovesse tradurre in gol sonanti i suoi enormi mezzi, a Salò potrebbero vederne delle belle, anche perché in riva al Garda potrebbe arrivare un altro giocatore geniale, Manuel Marras, rientrato al Bari dopo il prestito al Cosenza: vederli giocare insieme potrebbe essere una delizia. Tutto da scoprire invece, Joel Ideho: compie 20 anni il 17 luglio, olandese di origini nigeriane, ala sinistra di piede destro, cresciuto nell’Ajax, è rimasto svincolato dall’Under 23 dell’Arsenal, l’affare è di fatto chiuso. In difesa invece, è giunto un veterano come il 33enne Luca Ceppitelli, svincolatosi dal Venezia dopo una vita per il Cagliari. In queste ore poi, sta definendosi un’importante operazione con la Juve, che dovrebbe portare in prestito a Salò due dei più interessanti prospetti della formazione Next Gen: Sekulov e Compagnon. Insomma, sembra esserci il fermento giusto per varare una squadra che ufficialmente punterà alla salvezza, ma poi chissà…. Un grosso handicap però, sarà il campo di casa: il piccolo Turina non è pronto per la B e la Feralpisalò ha indicato il Garilli di Piacenza, distante 120 chilometri. Non poteva fare altrimenti: l’obiettivo era giocare a Brescia visto che Salò è un centro della sua provincia. Ma Cellino, che detiene la concessione dello stadio Rigamonti, si è opposto, dimostrando poca sportività. Quanto alla possibilità di giocare in casa al Turina, sarà dura. Poco si muove dall’amministrazione comunale per arrivare alla capienza che porti all’omologazione in deroga per la B. C’è anche il problema del mercato vicino allo stadio che si tiene ogni sabato, quando di norma va in scena la B. Insomma, in attesa di novità, al momento va messo in preventivo una stagione tutta a Piacenza. Ma il presidente, l’imprenditore siderurgico Giuseppe Pasini, proprietario del club attraverso la Feralpi Holding, ha il pragmatismo giusto per affacciarsi alla B. Dice che il budget sarà in linea con quel che di norma si spende per mantenere la categoria. Ma sotto sotto, sarà pronto a fare qualcosa di più, per coltivare il sogno di Salò, il secondo centro abitato più piccolo mai approdato in B, dietro solo al leggendario Castel di Sangro, per una società nata quando si fusero due espressioni della provincia bresciana: i biancoverdi del Feralpi Lonato e i biancoblù del Salò che unendosi scelsero di giocare in verdazzurro. LEGGI TUTTO

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    Vieri è stato Haaland prima di Haaland. Anzi, meglio

    Centravanti potente, tecnico, completo, con il senso del gioco. Per molti versi superiore al norvegese che oggi viene visto come un marziano

    Oggi, quando si discute di centravanti, non si fa che citare il nome di Erling Haaland come se fosse un marziano venuto sulla terra a miracol mostrare. Per carità, il norvegese è un gran bell’attaccante, inserito in un contesto di primo livello come quello del Manchester City guidato da Pep Guardiola, ma la memoria, compagna preziosa che spesso stimola oltre che il ricordo pure la nostalgia, aiuta a ripescare da un passato nemmeno troppo lontano un giocatore che, per caratteristiche, non era certo secondo a Haaland: Christian Vieri, Bobo per tutti, che fa cinquant’anni giusti giusti e, se ne avesse la metà, sarebbe ancora protagonista in campo e di lui si direbbero meraviglie.  LEGGI TUTTO

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    Vieri fa 50 anni: dieci gol per raccontarlo

    Dal manuale del grandissimo attaccante: Bobo spalle alla porta all’altezza del vertice destro d’attacco dell’area di rigore, va a ricevere il passaggio del compagno, si libera con un colpo di tacco (in pratica si fa l’assist da solo), colpisce di sinistro con un effetto a giro pressoché perfetto. Dettaglio non insignificante. Il difensore che lo marca è Lilian Thuram. Il portiere che si tuffa ma non ci arriva è Gigi Buffon. Ah bè, hai detto niente. È Inter-Parma 5-1 del 19 settembre 1999. LEGGI TUTTO