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    Sacchi: tutti a caccia dei bomber, ma senza gioco non servono

    È innegabile l’importanza dei centravanti, ma serve una manovra che sappia coinvolgerli: l’esempio di Guardiola

    Secondo una consuetudine che si è consolidata nel corso dei decenni, appena parte il mercato scatta la corsa agli attaccanti. Grandi o meno grandi che siano. È una specie di regola non scritta alla quale il mondo del calcio si attiene: acquistare il centravanti, magari forte, è un fiore all’occhiello da esibire ai tifosi. L’esercizio, va detto subito, è assolutamente legittimo e dunque fanno benissimo i club a inseguire questo o quello per rinforzarsi. L’Inter va all’assalto di Lukaku, il Milan cerca la punta centrale, la Roma pure, e anche all’estero ci si muove. Operazioni che, se fatte rispettando i bilanci, sono condivisibili, ma mi preme sottolineare un aspetto non marginale del discorso: d’accordo, comprare l’attaccante è importante, ma ancora più importante è avere un gioco d’attacco che metta questo elemento nelle migliori condizioni per fare gol. Già, perché spesso noi italiani ci dimentichiamo che il calcio è un gioco collettivo e che in una squadra ci sono undici uomini e che tutti devono (dovrebbero) contribuire a costruire la manovra, ad arginare quella avversaria, a creare emozioni e a generare spettacolo.  LEGGI TUTTO

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    Lotito: “Scudetto alla Lazio, perché no? Milinkovic lo terrei, ma…”

    Parla il presidente biancoceleste, dopo il secondo posto dell’anno scorso: “Io a differenza di altri non devo cedere per comprare. Con Sarri c’è armonia, ma decido io e firmo io”

    Un’intervista con Claudio Lotito è sempre una piccola avventura tra telefoni che squillano (e ai quali risponde, sempre), toni della voce che si alzano, risposte che vanno dove vuole lui. È così da quando è presidente della Lazio, diciannove anni fa, e ora ai mille impegni ha aggiunto quello di senatore.  LEGGI TUTTO

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    Dal raduno alle interviste pre-partita: più visibilità per Franco Baresi

    Lo storico capitano del Milan avrà un ruolo più attivo nel nuovo assetto societario rossonero, non solo in chiave di ambasciatore del club

    Il Milan domani si radunerà a Milanello e molto probabilmente Franco Baresi ci sarà, come un tempo. Baresi è rimasto vice-presidente onorario ma nella prossima stagione sarà più visibile, in un certo modo allargherà le sue competenze.

     Il Milan progetta di affidargli alcune delle interviste pre-partita, i brevi botta e risposta con Dazn o Sky che vedono protagonisti allenatori e dirigenti. Non solo, Baresi sarà più spesso a Milanello e il suo ruolo non sarà più soltanto da ambasciatore del club (brand ambassador). Naturalmente molto si spiega con il cambio in dirigenza. Il licenziamento di Paolo Maldini e l’addio a Ricky Massara hanno suggerito una redistribuzione dei compiti, con diversi dirigenti più protagonisti. Baresi non sarà club manager e certo non parlerà quotidianamente ai calciatori ma comparirà più spesso davanti alle telecamere e agli eventi.  L’idea del Milan, chiara: affidargli il ruolo di simbolo del milanismo nella nuova gestione. LEGGI TUTTO

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    L’Inter aspetta Bisseck: martedì a Milano per le visite. Sarà il terzo acquisto nerazzurro

    Il tedesco è atteso il giorno prima della conferenza stampa di Marotta e Inzaghi per test fisici e firma

    Un briciolo di dubbio ancora c’è ma tutto porta a pensare che martedì sarà il giorno dello sbarco di Yann Bisseck a Milano. Il difensore, che è stato acquistato pagando in due rate la clausola da 7 milioni che ha con l’Aarhus, è reduce dalla precoce eliminazione della Germania dall’Europeo Under 21 e adesso è in vacanza, ma non vede l’ora di iniziare la sua avventura professionale. La Serie A è una grande sfida per lui: sa che dovrà imparare molte cose ed è pronto a farlo. Il primo step però sono le visite mediche e la firma sul contratto che lo farà diventare il terzo acquisto stagionale dopo Thuram e Frattesi.  LEGGI TUTTO

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    Il “circuito Calhanoglu”: guarda l’allenamento

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Nerazzurri sempre più… azzurri: la strategia di Marotta per un’Inter-Nazionale

    Frattesi si aggiunge a Darmian, Acerbi, Bastoni, Barella e Dimarco: dal club di Zhang arrivano risorse importanti per Mancini

    “Abbiamo fatto l’Europa, facciamo anche l’Italia”, cantava Giorgio Gaber. Ecco: l’Inter – internazionale per antonomasia, club dei “fratelli del mondo”, portata alla gloria da nuclei stranieri come quello tedesco a cavallo tra gli anni 80 e 90 e quello argentino con Mancini e Mourinho – è sempre più azzurra. A Madrid nel 2010 non aveva italiani in campo tra i titolari, ai Mondiali del 2006 era rappresentata solo da Materazzi – considerando che Grosso è diventato ufficialmente nerazzurro dopo l’exploit in Germania – e agli Europei del 2021 da Barella e Bastoni, con il difensore però impiegato solo contro il Galles. Ma quello che da anni è un processo in corso, ora è divenuto realtà tangibile: sì, con l’acquisto di Frattesi è definitivamente nata l’Ital-Inter. LEGGI TUTTO

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    Dalle piantagioni ai paragoni con Vinicius: l’ascesa inarrestabile di Luiz Henrique

    Esploso al Betis, dà il meglio a destra ma può giocare anche a sinistra o da seconda punta, con un mix di stazza e corsa palla al piede. Per Ronaldo il Fenomeno: “È un ragazzo fortissimo”. Garantisce per lui il neo c.t. della Seleçao, Diniz

    Non ha alcun soprannome o strano nomignolo, a differenza di quasi tutti i suoi colleghi sudamericani. Ma ha ricevuto gli elogi pubblici di Ronaldo e Denilson, non certo gli ultimi arrivati. Di sicuro, può bastare come ideale biglietto da visita per inquadrare meglio il 22enne brasiliano Luiz Henrique André Rosa da Silva, fresca idea in casa bianconera per mettere le ali alla Juve del prossimo anno. Cresciuto nel vivaio del Fluminense, che lo ha lanciato in prima squadra a 19 anni e otto mesi, l’esterno di Petropolis ha brillato alla sua prima stagione in Spagna con la maglia del Betis al punto da essere paragonato a Vinicius Jr., con cui potrebbe presto condividere lo spogliatoio verdeoro. Tra i principali fan di Luiz Henrique c’è infatti Fernando Diniz, neo-tecnico (ad interim) della Seleçao, lo stesso che lo ha allenato negli ultimi mesi al Fluminense prima del trasferimento in Andalusia. LEGGI TUTTO

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    Gli algoritmi possono aspettare: altro che Moneyball, per ora il Milan fa un mercato vecchia maniera

    Gli acquisti portati fin qui a termine dal club rossonero sono basati sui rapporti personali e sulla valutazione di giocatori già noti. Nulla, però, vieta di servirsi di entrambi i metodi

    Loftus-Cheek, Pulisic e i parametri zero Romero e Sportiello sono arrivati, presto potrebbero aggiungersi Reijnders e Chukwueze e uno tra Morata, Taremi o Scamacca: ma il Milan non doveva fare un mercato alla “Moneyball” tutto algoritmi e statistiche? LEGGI TUTTO