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    L’addio a D’Amico, il sindaco Gualtieri: “Bandiera della Lazio e di un calcio che non c’è più”

    Aperta la camera ardente, domani i funerali a Ponte Milvio. A rendergli l’ultimo omaggio anche il presidente della Figc, Gravina

    Durante tutta la giornata di lunedì è stata allestita a Roma, al Campidoglio, la camera ardente per Vincenzo D’Amico, venuto a mancare sabato scorso dopo una lunga malattia. Presenti, fra gli altri, il sindaco della capitale Gualtieri, il ministro Lollobrigida, l’assessore Onorato e il presidente della Figc Gravina, oltre a diversi esponenti del mondo Lazio.

    reazioni—  Colpito dalla scomparsa il sindaco di Roma Gualtieri: “D’Amico era un grande calciatore, ha fatto la storia del nostro campionato e della Lazio in particolare – ha detto -. Era un piacere vederlo giocare, io sono cresciuto con la sua generazione e mi reputo molto fortunato. Era generoso e serio, è stato una bandiera, simbolo di un calcio che non c’è più. Credo che sia giusto che Roma lo ricordi. Valuteremo alcune idee per rendergli omaggio nel modo più adeguato”. Già nel pomeriggio di domenica l’assessore allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato, aveva lasciato intendere che il Comune si muoverà per intitolargli un’area come fatto recentemente con il presidente della Lazio in cui giocò D’Amico e che nel 1974 vinse lo scudetto, il primo nella storia del club: “Ha combattuto a viso aperto contro la malattia – ha detto Onorato -. Un campione nella vita come sul campo da gioco. Con il sindaco Gualtieri troveremo il modo più giusto per onorare al meglio la sua memoria. Storica bandiera laziale, un calciatore indimenticabile che ha saputo farsi voler bene da tutti per la sua simpatia e umanità. Roma lo ricorda con affetto”. Presente anche il ministro Lollobrigida: “Se ne va un altro punto di riferimento del calcio romano e non solo. Amava la Lazio e amava l’Italia…”. Martedì i funerali a Ponte Milvio, a pochi metri dalla Curva Nord, dove la tifoseria diede già l’ultimo saluto sia a Tommaso Maestrelli (allenatore della Lazio che vinse lo scudetto nel 1974) e a Bob Lovati (capitano della Lazio che nel 1958 vinse la Coppa Italia, il suo primo grande trofeo). LEGGI TUTTO

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    Corsi blinda Parisi: “Sarà il nostro capitano”

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    “Fammi il favore, esci senza fare storie”. E Gullit venne cacciato dal panificio

    Pallone d’oro e uomo simbolo nel Milan di Sacchi, lottava per i diritti civili. Era in vacanza a Forte dei Marmi quando in malo modo fu invitato a uscire… scambiato per un ambulante

    I quotidiani in quei giorni lasciano galleggiare la notizia tra le pagine estive della cronaca e quelle dello sport. Quella capitata a Ruud Gullit è una storia delicata, è una partita – parliamo di razzismo – che si sta giocando oltre il perimetro di gioco. Succede a Forte dei Marmi, nei primi giorni di luglio del 1993. Periodo di vacanze, le squadre sono ferme, i ritiri non sono ancora iniziati, i calciatori sono al mare con le loro famiglie. Si trastullano, giocano a tennis, porgono lo sguardo o l’orecchio alle notizie di calciomercato di quelle ore. LEGGI TUTTO

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    Berardi, la Juve, Allegri: quel flirt che dura da 10 anni

    Di nuovo vicino ai bianconeri, il tecnico lo considera l’esterno ideale per il suo nuovo progetto. E stavolta potrebbe essere quella buona…

    Un’esigenza tattica riporta alla mente un vecchio pallino. Max Allegri ripensa a Domenico Berardi, anche questa volta. Perché nella sua nuova Juve, che non potrà contare più su Cuadrado e Di Maria, vuole quel calciatore di qualità che sia abile a saltare l’uomo e a creare superiorità numerica, che abbia la qualità necessaria per cambiare le partite mettendo i compagni nelle condizioni di far gol e non solo. Quel giocatore può essere il 10 del Sassuolo, che in passato il tecnico ha tenuto in considerazione altre volte, anche se poi non se n’è fatto nulla.  LEGGI TUTTO

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    Quattro colpi: il nuovo Diavolo giocherà così?

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Conservazione o rivoluzione completa: qual è la strategia ideale per il nuovo Napoli?

    Già molte figure di rilievo hanno lasciato il club campione d’Italia: De Laurentiis diventa ancora più protagonista. Ora presidente e allenatore dovranno portare a termine il riassetto con coraggio

    “La grande fuga” suona bene come titolo di un film, non a caso ne risultano diversi intitolati così, e Aurelio De Laurentiis, uomo di cinema, comprenderà l’accostamento. Quest’estate, nelle arene all’aperto del Golfo, si proietta “La grande fuga dal Napoli”. Vinto lo scudetto, è iniziato il fuggi fuggi.  LEGGI TUTTO