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    Da Vieira alla… famiglia Djorkaeff: i top e i flop francesi all’Inter

    Se si parla di francesi in maglia Inter, non si può non partire da quello che in nerazzurro ha macinato più presenze di tutti. Ancora oggi i tifosi ricordano con affetto il centrocampista di Chatellerault, arrivato dal Paris Saint-Germain nel 1997 per 5 miliardi di lire con già tre campionati transalpini in bacheca tra Marsiglia e Nantes. Cauet resta a Milano per quattro stagioni con 147 partite ufficiali all’attivo, ma soprattutto vince al primo colpo la Coppa Uefa del 1997-1998 con Luigi Simoni in panchina. Top. LEGGI TUTTO

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    Fiorentina, l’omaggio per Astori: un giglio in più sulla nuova maglia

    Una grafica obliqua ricrea stilizzati gigli in fiore che si intrecciano sullo sfondo bianco, il motivo fascia in modo avvolgente anche le maniche: Fiorentina e Kappa svelano la nuova Kappa® Kombat™ Pro 2024, versione away.

    Il colletto, che nella maglia away è a V, ha un doppio layer viola e rosso ripreso a fondo corpo, maniche, pantaloncini e sul calzettone. Sul lato esterno è stata inserita la scritta Play to be different, l’omaggio sono invece i gigli riportati sul lato interno: i 13 gigli che rappresentano un tributo al dodicesimo uomo e a Davide Astori.  LEGGI TUTTO

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    Roma, il vivaio è un tesoro: dalle cessioni in 10 anni quasi 103 milioni

    Per l’esterno cresciuto nel settore giovanile di Trigoria, la prima esperienza tra i grandi arriva nel 2011-2012 con il prestito al Crotone. Protagonista della promozione dei calabresi in Serie A, viene notato da Zdenek Zeman che spinge fortemente per riportarlo nella capitale per un milione di euro (era stato pagato 250 mila). Inizia così una lunga avventura che lo vede protagonista con Rui Garcia, Spalletti e Di Francesco, arrivando a indossare la fascia di capitano. Ad un certo punto però si rompe qualcosa nel rapporto tra lui, il club e la piazza: nel gennaio 2020 viene dunque ceduto in prestito al Valencia. La stagione successiva invece la trascorre al Psg (prestito oneroso 500 mila euro), per poi sbarcare al Milan nell’estate 2021 (prestito oneroso 1,8 milioni). Durante la scorsa estate è stato acquistato dai rossoneri a titolo definitivo per 2,7 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Bella ripartenza per il calcio italiano, ma brutto segnale il flop dell’Under 21

    Eravamo precipitati al punto più basso della storia, le tre finali nelle coppe ci hanno rilanciato. Però che botta con gli azzurrini

    Se un anno fa qualcuno avesse soltanto ipotizzato tre italiane a giocarsi le coppe contro inglesi e spagnole, la Nazionale all’ultimo atto di Nations, l’Under 20 in finale mondiale e l’Under 21 candidata al successo europeo, avremmo detto “Dove si firma?”. Non prima però di una telefonata alla neuro. Perché sembrava impossibile.  LEGGI TUTTO

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    Roma, Mou e Pinto: coppia di vincenti o di mine vaganti

    Tutti e due portoghesi ma diversissimi: José egocentrico, Tiago più cerebrale. Possono rivelarsi preziosi, se vanno avanti uniti

    sono tante le cose che li dividono, a cominciare dal divario generazionale. Josè Mourinho, 60 anni, è un baby boomer sputato e spaccato, di quelli che hanno buttato lo stampino. Una generazione di visionari, egoici e famelici. Il mondo è un’immensa opportunità e loro partono fiduciosi alla conquista. Il dubbio non li sfiora.  LEGGI TUTTO

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    Juventus: lascia Claudio Albanese, responsabile comunicazioni esterne

    Era coordinatore della comunicazione del club bianconero dal 2010, ha contribuito allo sviluppo del settore digitale

    Si conclude il percorso professionale di Claudio Albanese alla Juventus. Il Responsabile Affari Societari e Comunicazioni Esterne non sarà più’ nel club a partire dalla stagione 2023-24. 

    Lo comunica il club in una nota, aggiungendo che Albanese, che ha coordinato la comunicazione di Juventus da luglio 2010, conclude il suo percorso in bianconero dopo aver creato, insieme al suo team, anche il settore digitale e le attività legate all’investimento responsabile. Juventus ringrazia Albanese per i suoi tredici anni di lavoro proficuo e appassionato. LEGGI TUTTO

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    Juve, gioielli in vetrina. Chi può partire e quanto può fruttare al club

    Il club bianconero punta a quota 100: è quanto la società vorrebbe incassare dalle cessioni, per far fronte al “rosso” in bilancio e ai mancati introiti da Champions. Ecco come può centrare l’obiettivo

    In una Juve più no che sì in Europa i conti quest’anno sono fatti col bilancino. E soprattutto la voce “uscite” assume quasi maggior importanza di quella “entrate”, in tema di giocatori e dunque di alleggerimento della rosa (e delle casse bianconere). In quest’ottica la Juve punta a quota 100: nulla a che vedere con la riforma pensionistica, il focus resta l’ammontare degli incassi da cessioni più o meno illustri, all’insegna del “nessuno è incedibile”, un motto che rende quanto mai liquido il mercato bianconero dei prossimi mesi, la cui bussola sarà dunque orientata al massimo introito, seppur col sacrificio minimo. L’obiettivo bianconero, che potrebbe allargare la forbice ad un minimo di 80 milioni, va a coincidere con l’ammontare dei mancati introiti da Champions, negati al club dalla penalizzazione.  LEGGI TUTTO