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    Djimsiti: “Atalanta già in Europa, addio Champions? Chissà. Dopo l’Inter…”

    Il difensore: “C’è ancora una speranza e avere già la certezza delle coppe può essere una spinta”Dal nostro inviato Andrea Elefante26 maggio
    – Zingonia (Bergamo)Se domani gli toccherà Lukaku, sarà una sfida nella sfida, anche di parole: Romelu parla otto lingue, Berat Djimsiti si ferma a sei, comprese ovviamente italiano e albanese, ma se la cava bene con tutte quelle che gli serviranno a San Siro. Il francese, per farsi capire da Rom, “l’ho imparato a scuola, con l’inglese e il tedesco che ho studiato a Zurigo”. Il serbo (“Me l’ha insegnato mia moglie”) andrà bene con il bosniaco Dzeko, mentre per Lautaro e Correa gli basterà lo spagnolo che mastica con i compagni sudamericani. LEGGI TUTTO

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    Juve, un disastro senza innocenti. E Allegri non è Antetokounmpo

    A sei mesi dalle dimissioni del cda, con un nuovo presidente e a.d., non si capisce quale strada si sia deciso di prendere. Contro il tecnico ci sono sia i risultati che la gestione dell’organico. I giocatori hanno messo in fila figuracce. Ogni giorno su questa strada è un giorno perso Qualche settimana fa, nel goffo tentativo di rimbalzare le critiche, Massimiliano Allegri si aggrappò disperatamente alla splendida risposta di Giannis Antetokounmpo dopo l’eliminazione nei playoff Nba dei Milwaukee Bucks. Tema sacrosanto: una sconfitta non può essere considerata un fallimento. E non lo è nemmeno un anno senza trofei. Ma il concetto brillantemente espresso dal campione greco non si adatta affatto alla situazione della Juve, che si avvia a chiudere una stagione – ebbene sì – fallimentare. Sotto ogni punto di vista. LEGGI TUTTO

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    Da Roma a Istanbul? Inter, ecco l’errore da non ripetere contro il City

    Inzaghi avrà bisogno di una squadra con maggiore intensità rispetto a quanto visto all’Olimpico. Ed è necessario che Lautaro sia… lo stesso. Ma attenti alla partenza lentaMettiamoci gli occhiali da Champions League e rivediamo la prestazione dell’Inter contro la Fiorentina nella finale di Coppa Italia. Quali sono le cose che Simone Inzaghi dovrà evitare in prospettiva Manchester City e quali invece autorizzano la speranza per l’epilogo di Istanbul? LEGGI TUTTO

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    Brescia, Gastaldello: “Al ritorno servirà la spinta del Rigamonti”

    Cosenza-Brescia, commento Gastaldello
    Daniele Gastaldello ha analizzato la sfida contro il Cosenza: “Abbiamo fatto molto bene nel primo tempo con loro che si sono chiusi dietro. Nella ripresa abbiamo fatto male, anche se l’occasione migliore per passare in vantaggio l’abbiamo avuta noi con Bisoli e poi loro ci hanno colpito nella loro unica palla gol. E’ una gara ancora aperta e proveremo a giocarcela in casa nostra. Giovedì prossimo cercheremo di fare quello che abbiamo sempre fatto e provare a vincere. Sarà una partita difficile, ma con la spinta del nostro stadio riusciremo a mettere in campo la determinazione giusta per portarla a casa”. Poi sull’infortunio e l’uscita dal campo di Huard: “Vediamo domani come sta, ma da qui al ritorno avremo modo di capire le sue condizioni”. LEGGI TUTTO

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    Cos’ha detto all’Inter la finale di Coppa Italia: certezze e allarmi verso Istanbul

    La vittoria in rimonta sulla Fiorentina fornisce a Inzaghi stimoli e piccole lacune da colmare in vista della sfida al Manchester City in Champions League: l’analisiLa Coppa Italia, certo. La nona della storia dell’Inter, secondo trofeo stagionale e quarto della gestione nerazzurra di Simone Inzaghi, in doppia coppia con la Supercoppa Italiana. Tuttavia, disputare la finale contro la Fiorentina poco più di due settimane prima di quella di Champions League permette all’allenatore, allo staff e ai giocatori stessi di considerarla come una “prova” preliminare in avvicinamento alla sfida di Istanbul. LEGGI TUTTO

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    Tacchinardi: “Zero trofei e mai la stessa formazione. Allegri flop, ora sia rivoluzione”

    L’ex centrocampista della Juve: “Il ko di Empoli è la foto della stagione. La società deve capire che si vince con la fame, non con i nomi. Chi ha la pancia piena lasci spazio a chi ha voglia di ‘mangiare l’erba’””Mi auguro che questa stagione lasci in eredità alla Juve almeno un insegnamento: che non sono i nomi a portare punti e trofei, ma la voglia, la motivazione e la fame di chi va in campo”: parole e musica di Alessio Tacchinardi, ex centrocampista bianconero dal 1994 al 2005 con 13 trofei in bacheca fra cui una Champions League, uno che di determinazione e garra se ne intende parecchio. E che non nasconde tutta la sua delusione e il suo dispiacere nell’assistere a una stagione con pochi alti e tanti bassi: “È ora di capire che chiunque in società ha la pancia piena deve lasciare spazio a chi è disposto a mangiare l’erba, a dare tutto senza calcoli o riserve”. LEGGI TUTTO

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    Cross di Baggio: testa, gol. E Pruzzo in viola divenne “traditore” della Roma

    Stagione ’88-89: spareggio per andare in Uefa e ultima partita della carriera dell’idolo giallorosso. Fu suo il gol decisivo. E poi si ritiròAlla fine di tutto i suoi ex tifosi gli danno del traditore, lui che dagli stessi veniva considerato un idolo. Così va il calcio. Il cross arriva da sinistra, ad effettuarlo è Roby Baggio. La parabola è deliziosa, con il contagiri. La difesa della Roma è colta impreparata, il portiere Tancredi calcola male i tempi dell’uscita, lo stopper Collovati esita un istante – pensa che Tancredi riesca ad abbrancare il pallone – ma quell’istante è fatale. Roberto Pruzzo incorna alla Pruzzo, senza saltare. LEGGI TUTTO