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    Paolo Jannacci racconta il derby: “Mi manca la Milano che cantava mio padre”

    Il figlio di Enzo in vista di Milan-Inter: “Può essere l’occasione per fare bella figura, anche se ho nostalgia di come eravamo prima. L’Inter? Non la sopporto, ma gioca bene…”“Zero a zero anche ieri ‘sto Milan qui”. Pensi, maestro Jannacci: nel 2003, lo 0-0 bastò ai rossoneri per eliminare l’Inter in semifinale di Champions League e per battere la Juventus in finale. Era il 1974 quando Enzo, milanista puro, fece riferimento al Diavolo in “Vincenzina e la fabbrica”. Erano anni poco gloriosi per il Milan: “Sto Rivera che ormai non mi segna più…”. Una delle numerose esternazioni della fede rossonera – nel 1984 ha anche scritto l’inno del club, “Mi-Mi-La-Lan” – da parte di una personalità che ha saputo raccontare la città come nessuno. Il figlio Paolo ne porta avanti l’eredità artistica e musicale, ma anche di tifo calcistico. LEGGI TUTTO

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    Da Saelemaekers a Mkhitaryan, è un derby per gente che lotta

    Non solo il belga e l’armeno, ma anche Darmian e Krunic. Duttilità, corsa, equilibrio, affidabilità. Ecco le doti che uniscono questi quattro giocatoriI derby assomigliano alle rivoluzioni secondo la definizione di Mao, non sono pranzi di gala. Non bastano le intenzioni, bisogna sporcarsi le mani. Li decidono quasi sempre i grandi nomi, ma li indirizzano quelli che corrono e che sgomitano negli anfratti della partita. Giocatori specializzati, non uomini derby, ma uomini da derby, e la differenza è meno sottile di quel che sembra. LEGGI TUTTO

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    Palermo: ai playoff per poi stupire

    TORINO – A conti fatti, potrebbe pagare la strategia del Football City Group di non puntare dichiaratamente ai playoff per il Palermo e di lasciare sempre tranquillo in panchina il tecnico Eugenio Corini, anche se, nei momenti più difficili della stagione, più volte la tifoseria ne ha invocato l’esonero, opzione mai seriamente presa in considerazione dalla proprietà, nonostante sia stata un’annata record in B in fatto di esoneri dell’allenatore, ma al City Group si ragiona diversamente rispetto all’andazzo italiano. Le difficoltà vissute in stagione sono però storie passate, tutto archiviato, da quando, dopo le gare dell’ultimo turno, il Palermo, battendo la Spal, ha riacciuffato la zona playoff, con buone possibilità di disputarli. Non si può dire però che i siciliani abbiano gli spareggi promozione ormai in tasca, visto che il calendario delle ultime due giornate non è dei più agevoli. Sabato il Palermo sarà di scena a Cagliari e la squadra di Ranieri non può concedere nulla, impegnata com’è nella corsa al 4° posto che permetterebbe ai sardi di saltare il turno preliminare dei playoff e di giocare in casa la semifinale di ritorno. Poi il Palermo chiuderà il campionato in casa col Brescia, invischiatissimo nella bagarre salvezza. La classifica dice che ci sono sei squadre che possono ambire agli ultimi due posti dei playoff, quelli ancora vacanti. Certo, il Palermo, ora al 7° posto, parte in pole position. Ma per essere sicuri di figurare nella definitiva griglia playoff, dalle ultime due uscite di campionato bisogna preventivare almeno 4 punti. Poi, una volta conquistati gli spareggi promozione, tutto può succedere e il Palermo potrebbe anche essere la mina vagante dei playoff. Chiudere al 7° o 8° posto, vorrebbe dire disputare il turno preliminare in trasferta. Ma se si dovesse superare l’ostacolo, poi per le semifinali scenderebbe in campo il pubblico unico del Barbera, già decisivo nella passata stagione quando il Palermo fu promosso in B vincendo in maniera strepitosa gli ancor più incerti playoff della Serie C. E il Palermo di Corini può bissare l’mpresa fatta un anno fa sotto la guida di Silvio Baldini. Perché in questa stagione ha saputo battere, in casa, Genoa, Parma, Bari e Cagliari, a dimostrazione di quanto alto sia il valore dell’organico. Peccato solo per certe partite buttate con le cosiddette piccole, dove però anche la sfortuna ha avuto un ruolo importante. Ma appunto, è tutto passato. Confermarsi dopo l’ultimo turno di campionato all’attuale 7° posto, vorrebbe dire essere in linea coi valori della squadra, che non sono pochi. Peccato solo che a Cagliari sarà squalificato bomber Brunori, tornato al gol proprio contro la Spal, in lizza per il titolo di capo cannoniere, un obiettivo reso ancora più attraente da quando la Lega B ha istituito il premio legato alla memoria di Pablito Rossi per chi diventa il re dei bomber del campionato. Oggi Brunori è a quota 16 reti, assieme a Cheddira (Bari), in testa c’è Lapadula (che bel duello sarebbe stato per Brunori con lui sabato a Cagliari) a 19, inseguito da Pohjanpalo (Venezia) con 18. Comunque vada a finire per il Palermo, va detto che c’erano sicuramente, a inizio stagione, almeno cinque-sei squadre sulla carta più forti dei siciliani. Ma se si va a vedere la fine che hanno fatto certi team assai accreditati alla vigilia, l’eventuale 7° posto finale andrebbe comunque tenuto ben stretto. LEGGI TUTTO

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    Braida: “Il derby è paura, gioia e pianto. Tonali come Gattuso, è leader del Milan”

    L’ex dirigente rossonero e la sfida di Champions con l’Inter: “Avrò davanti agli occhi il gol di Sheva e il polpaccio di Abbiati nel ritorno del 2003 finché vivrò”Dal nostro inviato Luca Bianchin10 maggio
    – MILANELLO (VARESE)Ariedo Braida un giorno si presentò a casa di Andriy Shevchenko con una maglia del Milan e il suo nome stampato sul retro. Aveva anche una palla di vetro: “Con questa vincerai il Pallone d’oro”. È successo. Il gol di Sheva del 13 maggio 2003, per un 1%, è anche suo. LEGGI TUTTO

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    Moratti ricorda: “La sconfitta del 2003? L’errore di Kallon mi tortura ancora… Ora la vendetta”

    L’ex presidente dell’Inter: “Una delusione essere eliminati in quel modo, ma è servita nella scalata verso la gloria. Inzaghi mi ha fatto cambiare idea””La prima cosa che mi salta in mente è l’immagine di Kallon a tu per tu con Abbiati. Grande parata? No, doveva metterla dentro”. Massimo Moratti rivive tutte le emozioni dell’euroderby ai tempi della presidenza interista. LEGGI TUTTO

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    I Meduza: “L’eroe del derby sarà Saelemaekers. All’Inter toglieremmo Dimarco”

    Mattia Vitale, uno dei tre componenti della band milanista, ha parlato così in vista della semifinale: “Vivo per i rossoneri, e che ansia vent’anni fa”“Se questo Milan semifinalista di Champions fosse una nostra hit, sarebbe Lose Control. Viste le emozioni inaspettate che ci sta regalando…”. Musica e parole dei Meduza, il gruppo che dal 2019 a oggi ha scalato le classifiche musicali di tutto il pianeta, facendo ballare il mondo, collezionando miliardi di stream e una nomination ai Grammy. Per chi non lo sapesse, i Meduza sono Mattia Vitale, Simone Giani e Luca De Gregorio. Italianissimi e milanistissimi. Abbiamo chiacchierato con Mattia, mentre Simone e Luca registravano in studio il cantato del nuovo singolo estivo: i tre si sono separati giusto per qualche ora ma si schiereranno in tribuna a San Siro mercoledì sera, per l’andata dell’Euroderby con l’Inter che assegnerà un posto in finale di Champions. LEGGI TUTTO