consigliato per te

  • in

    Inter, chi prendere in attacco? Da Retegui a Firmino, i numeri dicono che…

    Lautaro punto fermo dei nerazzurri, ma il club segue cinque nomi per il prossimo mercato: chi segna, chi salta l’uomo, chi è in scadenza, ecco il borsino dei desideri L’attacco dell’Inter che verrà ha un punto fermo – Lautaro Martinez – e diversi interrogativi, uno dei quali è in realtà quasi una certezza: la partenza di Correa, probabilmente in prestito. Edin Dzeko rinnoverà? Cosa ne sarà di Romelu Lukaku? Sono in rialzo le quotazioni del rinnovo del bosniaco, mentre sul belga la situazione è al momento indecifrabile: tornerà al Chelsea e poi si vedrà. LEGGI TUTTO

  • in

    Rashford, Osimhen e… un ex Serie A: i migliori 10 marcatori del 2023

    In Scozia il Celtic domina incontrastato: un pareggio e una sconfitta in 29 partite. Il merito è anche dell’attaccante giapponese, prelevato dal Vissel Kobe, autore di venti gol in ventisette presenze. Il prezzo del suo cartellino continua a lievitare e, adesso, Kyogo vale almeno dieci milioni. La cifra è ragionevole, considerando che nel 2023 ha già collezionato 11 reti in 15 gare. LEGGI TUTTO

  • in

    Chi è davvero Sabiri e dove può arrivare

    Fa gol al Brasile ma in blucerchiato resta un flop, nonostante lampi di classe. E in futuro… “Sabiri? Capisco le sue difficoltà alla Sampdoria”: la frase di Walid Regragui, c.t. del Marocco, con cui nell’intervista di oggi alla Gazzetta il ha voluto in qualche modo assolvere il giocatore marocchino dalle sue responsabilità per il cattivo rendimento sul campo in questi ultimi mesi a Genova, ha fatto saltare sulla sedia molti blucerchiati che ben conoscono invece una verità differente. LEGGI TUTTO

  • in

    Ucciso dalla ‘ndrangheta, squalificato dal giudice sportivo

    Una famiglia perseguitata, due fucilate alle spalle e a 23 anni la star della squadra del paese muore, con il borsone da gioco nel bagagliaio dell’auto. I compagni in lutto, poi la beffaVenne ammazzato con due fucilate alle spalle, aveva 23 anni e il borsone da calciatore nel bagagliaio dell’auto. Era un martedì sera, stava chiudendo il suo bar-ristorante – “La Lanterna” di contrada Sant’Antonio – dopo una giornata di lavoro. Gli assassini – almeno due – lo stavano aspettando a pochi metri di distanza. Non sentì niente, non ebbe alcun sentore di quello che gli stava accadendo. Attesero che girasse le spalle alla strada per tirar giù la saracinesca del locale ed entrarono in azione. I medici successivamente riscontrarono un colpo mortale alla testa e ferite varie alle spalle. Fu un’esecuzione in piena regola, con un fucile a canne mozze calibro 12. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, e la scaramanzia? Lo scudetto è nell’aria, e diventa “bisinéss”

    Festeggiamenti in grande stile tra murales, bandiere e ricadute importanti sul tessuto economico. E il titolo di campioni d’Italia ha smesso di essere “Quella cosa là”“Quella cosa là” è dappertutto. Il tappo sta per saltare. Di questa festa a piccole dosi e a lungo rilascio. Amabile differimento o abile sfruttamento? Domanda oziosa. L’azzurro intanto si allarga, si allunga, si dilata, si diffonde. Un rumoroso contagio, una voglia che viene da troppo tempo nel tempo. Che aspetta da 33 anni con la faccia mai usurata di Diego Armando. Total Blue. Un gigantesco ragno azzurro che va da balcone a balcone, da una finestra all’altra dei vicoli di Spaccanapoli, con le sue trame di filo e stoffa. LEGGI TUTTO

  • in

    Luciano il contadino e Stefano il ciclista: la staffetta dello scudetto

    L’allenatore della capolista sta per conquistare il suo primo campionato italiano a 64 anni, quello rossonero ci è riuscito nel 2022 a quasi 57. Tutti e due vengono da lontano…Scudetti tardivi. Stefano Pioli l’ha vinto per la prima volta un anno fa, a 56 anni, i 57 li ha festeggiati in ottobre. Luciano Spalletti sta per raggiungerlo all’alba dei 64 anni, compiuti il 7 marzo. Napoli-Milan di domenica, valida per il campionato, sarà una specie di staffetta, tra l’allenatore campione d’Italia uscente e l’entrante. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve e giustizia sportiva: sei domande per capire a che punto siamo

    Tra domani e lunedì Chiné depositerà la notifica di fine indagini per il secondo fascicolo: Il 19 aprile si discute il ricorso al Coni. Tutti gli scenariFabiana Della Valle ed Elisabetta Esposito30 marzo
    – MilanoAprile e maggio saranno mesi decisivi per la Juventus. Il processo penale riprenderà il 10 maggio, giorno in cui è stata rinviata dal Gup Picco l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma, che vede coinvolti i vertici del club e indaga sui bilanci della società dal 2019 al 2021, e i tempi si prevedono lunghi (la palla quasi certamente passerà in Cassazione, visto che la società chiederà lo spostamento del procedimento da Torino a Milano), sul fronte sportivo invece sono attese novità a breve. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Cosenza è sul Viali della salvezza

    TORINO – Sembra proprio che il Cosenza sia sul… Viali della salvezza in B. Dall’estate scorsa i lupi silani vengono considerati, non solo dagli scommettitori, i primi favoriti per la retrocessione. Ma qualcosa nell’ultimo mese è cambiato. I rossoblù calabresi hanno messo insieme 9 punti nelle ultime 4 uscite, raccogliendo gli scalpi di Reggina, Spal e, nel turno prima della sosta, andando addirittura a vincere in casa della capolista Frosinone. Sarebbe dunque l’ora di riconoscere i meriti di William Viali, l’allenatore che il 2 novembre scorso subentrava a Davide Dionigi fra lo scetticismo generale che allora regnava a Cosenza. Perché il primo avversario con cui ha dovuto combattere Viali era proprio questo: la scarsa fiducia nei mezzi della squadra. Già, perché sull’arrivo di Viali si faceva notare come la sua firma fosse arrivata soltanto dopo una lunghissima serie di rifiuti, allenatori che in B hanno un nome dicevano no al Cosenza, anche loro lo consideravano la squadra più debole, troppo rischioso accettare. Viali invece ha detto sì perché, per quanto difficile fosse la sfida, Cosenza poteva essere la svolta della sua carriera. William Viali, 48 anni, era stato un difensore centrale più che discreto. Nel 1993, con la Primavera dell’Atalanta guidata da Cesare Prandelli, vinse il Torneo di Viareggio. Seguì una carriera quasi ventennale passata soprattutto per la provincia italiana: Fiorenzuola, Ravenna, Cesena, Monza, Ascoli, Lecce, Venezia, Palermo, Perugia, Ancona, Fiorentina, Treviso e Cremonese. E con un pedigree simile, logico che prima del novembre scorso, da allenatore potesse avere un nome soprattutto in C: inizi nel Fiorenzuola, come accadde da giocatore, e poi Allievi del Parma, Piacenza, Pro Piacenza, Sudtirol, Cuneo, Novara e Cesena. Coi romagnoli trascorre due anni e mezzo e inizia a farsi un nome in panchina, pur non riuscendo a riportare la squadra in B. Categoria che gli ha offerto solo il Cosenza e chissà, alla lunga la scelta potrebbe pagare anche per lui. Prima della svolta dell’ultimo mese, Viali ha rischiato a lungo l’esonero, almeno un paio di volte la società è stata a un passo dal richiamare Dionigi. Ma ha tenuto duro, ha lavorato sull’intensità della squadra che adesso gioca col coltello fra i denti e fra quelle che si contendono la salvezza, al momento ha una marcia in più, pur disponendo di mezzi sulla carta inferiori alla diretta concorrenza. Se la B finisse oggi e non fra 8 giornate, il Cosenza disputerebbe i playout col Venezia. Ma la salvezza diretta è a un solo punto e se il vento resta in poppa, è assolutamente alla portata. Del resto, se si va a vincere in casa del Frosinone (con lo splendido gol di Brescianini all’ultimo minuto del recupero), si può pensare di mettere sotto anche il Pisa (quinto in classifica) che sabato sarà di scena al San Vito-Marulla. Fra l’altro, lo stadio dei lupi silani non sarà più desolatamente vuoto come è stato a lungo durante la stagione, disertato dai tifosi rossoblù che contestavano in massa patron Guarascio. Buona parte della tifoseria era già rientrata per la vittoria sulla Spal, il colpo strepitoso di Frosinone riporterà altri tifosi allo stadio perché ora c’è tutto un altro clima, ci si crede e la permanenza nella categoria viene prima di ogni contestazione. E se arriverà, un bel grazie bisognerà riservarlo al coraggio di Viali. Al fischio finale della vittoria nello scontro diretto con la Spal, Viali era corso in campo, esibendosi in una bella rovesciata che spediva il pallone alle stelle per festeggiare un successo che riportava il Cosenza a galla. Ecco, chissà che dopo quella rovesciata, Viali riesca anche a rovesciare la stagione del Cosenza, dato con troppo anticipo per spacciato. LEGGI TUTTO