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    La ricetta di Nesta: “Milan, attacca e segna. A Londra passi così”

    I consigli dell’ex difensore rossonero per la Champions: “Va messo in difficoltà un avversario che non è nel suo momento migliore. Di Thiaw mi fido, Leao deve dare di più”Alessandro Nesta era in campo l’ultima volta che il Milan sollevò la Champions, maggio 2007. C’era nella precedente sfida agli ottavi contro il Tottenham, marzo 2011. C’era quando la squadra partecipò per l’ultima volta ai quarti, aprile 2012, e ci sarà anche domani, in campo come commentatore di Amazon Prime. Il Milan cercherà di entrare tra le 8 grandi d’Europa e poi chissà. LEGGI TUTTO

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    Mancini il gladiatore, il “cattivo” dal cuore d'oro che ha fatto innamorare la Roma

    Falli duri e qualche provocazione di troppo: il difensore giallorosso è un incubo per gli avversari. E il numero 23 sulla maglia non è un casuale… Forse l’ultimo difensore “vecchia maniera” rimasto nel campionato di Serie A. Merce rara nell’epoca della Var e di un calcio dove i giocatori vengono costantemente monitorati da un numero imprecisato di telecamere, obiettivi e smartphone. Se infatti c’è un uomo che, nonostante tutto, continua ad interpretare il ruolo del centrale come un cane da guardia pronto a ringhiare, mordere e intimidire l’avversario di turno, quello è Gianluca Mancini. LEGGI TUTTO

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    Non solo Kean: dai 38″ di Gerrard all'attimo di Gillepsie. Le espulsioni record

    L’attaccante della Juventus ha stracciato i record che, negli ultimi anni, erano stati fissati da due suoi compagni. Berardi, che con Kean ha giocato in Nazionale, nel 2014 peccò di inesperienza. Mandato in campo da Malesani al 26’ della ripresa, il giovanissimo Mimmo (all’epoca 19enne) non ha gradito un calcetto di benvenuto rifilatogli da Molinaro: gomito in faccia all’avversario sotto gli occhi di Tagliavento, che non ci pensa due volte e gli mostra il cartellino rosso. LEGGI TUTTO

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    Kallon, Ndoja, Darboe… dai barconi al successo grazie allo sport

    Tra le migliaia di persone che hanno compiuto la traversata del Mediterraneo (o dell’Adriatico) ci sono anche futuri calciatori, cestisti, corridori e arbitri Il miraggio è lo stesso: l’approdo sulle coste italiane, cancello d’ingresso di una nuova vita che si spera migliore di quella dalla quale si fugge rischiando ogni cosa, pure la morte. C’è chi scappa dalla miseria, dalla fame o dalla guerra, spesso anche da tutte e tre contemporaneamente. Il viaggio della speranza passa per una miriade di privazioni, fa spesso i conti con trafficanti d’uomini senza scrupoli e continua su un barcone stracolmo alla deriva in mare. Tra le migliaia di persone che hanno compiuto la traversata del Mediterrano (o dell’Adriatico) ci sono anche futuri calciatori, cestisti, corridori e arbitri. Ecco le nostre 10 storie di migranti sbarcati in Italia e poi rinati attraverso lo sport. LEGGI TUTTO