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    Milan occhio, “Manchester United stregato da Leao”

    Il futuro di Rafael Leao al Milan potrebbe essere in serio dubbio. Stando alle ultime indiscrezioni di vari tabloid inglesi come il Sun e Mirror il Manchester United sarebbe interessato all’acquisto del fenomeno portoghese di Pioli. L’idea dei Red Devils sarebbe arrivata in seguito alle difficoltà riscontrate nella trattativa per l’olandese Gakpo, che si sta mettendo in mostra ai Mondiali. Nella scorsa sessione estiva di calciomercato il classe 1999 sarebbe stato acquistabile ad una cifra intorno ai 25 milioni di euro, ma in seguito alle ottime prestazioni fornite nel torneo iridato in Qatar il prezzo potrebbe salire a dismisura. L’ala del Milan, che contro il Ghana ha realizzato il suo primo gol ai Mondiali, sarebbe dunque entrato nei radar degli inglesi come alternativa all’attaccante del Psv Eindhoven. LEGGI TUTTO

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    Fantacalcio Sampdoria, 2-0 nel test con la Primavera. Arruolabili Colley, Leris e Rincon

    GENOVA – La Sampdoria di Dejan Stankovic ha battuto 2-0 la Primavera blucerchiata guidata da Felice Tufano nella classica partitella in famiglia sul campo 2 dei Mugnaini. Le reti di Augello nel primo tempo e di Montevago nella ripresa. Prosegue dunque la preparazione della squadra blucerchiata durante la sosta per il Mondiale in Qatar in vista della ripresa del campionato in programma il 4 gennaio. A Bogliasco presenti anche due vecchie conoscenze della Sampdoria: Marco Branca, ex attaccante che vinse lo scudetto 1990/91 e Fulvio Pea, protagonista in panchina del tricolore conquistato con la Primavera nella stagione 2007/08. Intanto proseguono nei loro lavori differenziati Manuel De Luca e Andrea Conti, cure per Ignacio Pussetto e Harry Winks. Sono tornati disponibili invece Omar Colley, Mehdi Leris e Tomas Rincon che continueranno ad allenarsi fino a mercoledì. Da giovedì si partirà in volo charter per Antalya (Turchia) dove la Sampdoria di Stankovic rimarrà per due settimane al Calista Sports Center di Kadriye. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Gasperini torna a casa: Grugliasco lo “elegge” sindaco

    GRUGLIASCO – L’emozione è palpabile sul volto di Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta ma soprattutto “sangue grugliaschese”. E in quanto nato e cresciuto nella cintura torinese a neppure sei chilometri dal capoluogo, sembrava il minimo consegnare al tecnico la fascia tricolore da sindaco. «Sì, mi avete fatto un regalo pazzesco», le prime parole del Gasp, dal 2016 una guida indiscussa e indiscutibile dell’Atalanta che oggi non è più un miracolo, bensì una certezza consolidata del nostro calcio, e che le big europee hanno man mano imparato a rispettare anche in Champions League grazie alla memorabile cavalcata nerazzurra del 2020 con le semifinali di Coppa a un passo, svanite in extremis contro il Paris Saint-Germain.

    Gasp a casa

    «Non mi era mai successo di indossare la fascia tricolore. Avevo visto di tutto, non ancora questo – ha proseguito Gasperini, “incoronato” presso l’auditorium dell’istituto comprensivo “66 martiri” -. Grugliasco per me vuol dir casa e quando riesco torno sempre volentieri in città. La mia famiglia vive qui. Sono molto orgoglioso». Gli allievi della scuola, ragazzini che magari per la loro età hanno vissuto in prima fila le imprese dell’Atalanta del Gasp, hanno sorriso e applaudito, anche quando il tecnico “messo alle strette” ha dovuto ammettere che «è meglio, molto meglio, fare l’allenatore che il sindaco». Anche se l’Atalanta sta vivendo una stagione lontana dalle Coppe europee per via dell’ottavo posto raggiunto nel campionato 2021-22, Gasperini rimane un grande allenatore di uomini e calciatori. Il suo lavoro lo sa fare benissimo, tanto che in quest’annata la sua squadra è in piena corsa per tornare in Europa dalla porta principale.

    Guarda la galleryAtalanta, Gasperini sindaco per un giorno nella “sua” GrugliascoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Ronaldo, le carte del processo Juve, gli stipendi: tutta la verità

    Ronaldo, 20 milioni da ricevere, gli accordi laterali e le carte processuali. Proviamo a mettere un po’ d’ordine su una vicenda che, sfruttando l’altisonante nome del portoghese ha creato rumore e altrettanta confusione.

    Ronaldo ha chiesto le carte dell’inchiesta Prisma, quella della Procura di Torino sul presunto falso in bilancio della Juventus?

    Sì, le ha chieste il 4 luglio, dopo che il suo nome era già emerso dalle indiscrezioni trapelate nel corso delle indagini e rese pubbliche dai media. Si erano infatti, a lungo parlato della famigerata “carta Ronaldo”, che avrebbe contenuto un accordo privato relativo alla manovra stipendi/covid della stagione 2019-20.

    Guarda la galleryJuventus, operazione Prisma: le tappe della vicenda da maggio 2021 ad oggiIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, il processo mediatico fa danni che nessuno paga

    Vittorio Manes è professore di Diritto penale all’Università di Bologna, è un noto avvocato e a maggio ha pubblicato un libro che sembra la cronaca di questi giorni: si intitola “Giustizia mediatica. Gli effetti perversi sui diritti fondamentali e sul giusto processo”. Contiene una profonda analisi di quanto i mass media possano inquinare l’iter giudiziario e violare in modo grave il principio della presunzione di innocenza e i diritti fondamentali. Il modo in cui i media stanno trattando l’inchiesta della Procura di Torino sulla Juventus ne è un esempio lampante e di clamorosa attualità: «Vero, ma non voglio assolutamente entrare nel merito della vicenda, per rispetto degli inquirenti e degli indagati. Non commento i processi nei quali sono coinvolto da avvocato, a maggior ragione quelli di cui ho poche o nulle informazioni», spiega Manes. Ma il problema di diritto è subito saltato agli occhi anche a lui. «Sì, quello che stanno vivendo la Juventus e i suoi dirigenti sembra avere tutti gli stilemi di un processo mediatico. E come accade in queste vicende, le notizie riflettono solo la fase delle indagini preliminari, una fase nella quale domina la tesi dell’accusa. Nel caso della Juventus le informazioni divulgate dai media sono tratte dall’ordinanza cautelare, atto adottato dal gip su richiesta degli inquirenti senza confronto con la difesa. E oltretutto da un’ordinanza nella quale il Gip ha rifiutato di disporre le misure richieste. È chiaro che la prima vittima è la presunzione di innocenza, oltre che il diritto alla difesa: gli indagati diventano automaticamente presunti colpevoli o colpevoli in attesa di giudizio. L’esito del dibattimento – che arriverà dopo diversi anni – interesserà poco ed anche in caso di assoluzione la liquidazione anticipata dei diritti, onore e reputazione, non sarà mai risarcita».

    Il problema principale sono le intercettazioni pubblicate indiscriminatamente?

    «Purtroppo e’ una prassi deprecabile quanto diffusa quello della divulgazione delle intercettazioni, e in particolare delle conversazioni telefoniche nelle quali si formulano spesso valutazioni e opinioni personali, si utilizza spesso un linguaggio diciamo prosaico o magari vernacolare, si intesse una narrazione che rende la realtà in modo iperbolico, spesso distante dai fatti. Il codice disciplina le intercettazioni tra i mezzi di ricerca della prova, ma una volta divulgate diventano prove agli occhi dell’opinione pubblica, anche se non lo sono affatto. Nel processo penale la prova si forma in dibattimento, nel contraddittorio tra accusa e difesa, dove si verifica se il contenuto dell’intercettazione corrisponde a verità, magari inserendola in un contesto più ampio, accostandola ad altre telefonate e via dicendo».

    Si assiste, invece, a una generosa diffusione di frammenti di conversazione.

    «Abbiamo esempi innumerevoli che un’intercettazione inserita in un contesto assume un significato completamente diverso. Se poi viene diffusa in modo arbitrario, scegliendo ciò che più può provocare curiosità, sconcerto o indignazione, se ne stravolge ancora di più l’utilizzo, creando una verità istantanea che non corrisponde alla verità processuale, ma tende solo a gettare un’ombra negativa sugli indagati così corroborando la tesi dell’accusa in chiave colpevolista. Ma le tesi di accusa, quando inizia un processo, sono solo ipotesi. La verità processuale è lenta, è fatta di un percorso di ricostruzione lungo e faticoso, che deve rispettare regole e garanzie per ridurre il rischio di errori giudiziari».

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    Diretta Gzira United-Inter ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    TORINO – Comincia con un’amichevole internazionale contro lo Gzira United il ritiro a Malta dell’Inter di Simone Inzaghi, in attesa di riprendere il campionato il prossimo 4 gennaio 2023 nel big match contro la capolista Napoli. Anche se senza tutti i nazionali, per il gruppo nerazzurro si tratta di un appuntamento importante per testare le condizioni dopo questo breve periodo di vacanza. Quello con i maltesi è il primo test in programma durante questa fase di ritiro, il secondo è stato fissato per il 7 contro il Salisburgo, prima di tornare a Milano il 9 dicembre.Guarda la galleryL’Inter riparte a fari spenti: Inzaghi guida tra elastici, duelli e partitella
    Dove vedere Gzira United-Inter: streaming e diretta tv
    Non è prevista una trasmissione televisiva dell’amichevole internazionale a Malta tra lo Gzira United e l’Inter, in programma alle ore 18. La partita potrà però essere vista in streaming sul canale Facebook ufficiale della squadra nerazzura.
    Gzira United-Inter: probabili formazioni
    GZIRA UNITED (3-4-3): Zarkov; Dias, Mentz, Riascos; Scerri, Cosic, Tabone, Pisani;  Jefferson, Kolega, Maxuell. All.: Darren Abdilla.
    INTER (3-5-2): Handanovic; Bastoni, Skriniar, Bellanova; Dimarco, Barella, Asllani, Calhanoglu, Darmian; Dzeko, Carboni. All: Simone Inzaghi.
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    Juve, con il rischio dei punti di penalizzazione parte la stagione “virtuale” dei bianconeri!

    TORINO – L’agenda bianconera, in un solo apparentemente anonimo lunedì sera di fine novembre, è stata presa, stracciata e ribaltata. Le date nella testa dei tifosi, in astinenza da Juventus a causa dell’irruzione del Mondiale in Qatar e a maggior ragione dopo la rimonta ingranata in campionato, fino a quel momento non uscivano dal perimetro del rettangolo verde: il 6, ovvero domani, la ripresa della preparazione alla Continassa, il 17 l’amichevole a Londra con l’Arsenal. E invece. Invece le dimissioni dell’intero CdA, piovute esattamente una settimana fa, hanno riscritto anche i numeri che frullavano nella mente del popolo bianconero. Ora a dominare sono il 18, giorno entro il quale la Procura Generale della Cassazione dovrà esprimersi su dove giocare la partita legale, e tutt’al più il 27, data a cui è slittata l’Assemblea degli Azionisti.Guarda la galleryJuve accerchiata: tifosi al contrattacco sui socialIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Milito tra Genoa, Inter, Real Madrid e Mourinho

    TORINO – L’eroe del Triplete nerazzurro si racconta nuovamente in una lunga intervista al portale spagnolo JotDownSport. Lui, Diego Milito, autentico protagonista dell’anno d’oro dell’Inter di Mourinho nel 2010 in cui si vinse tutto quello che c’era da vincere (Campionato, Coppa Italia e Champions League). “El Principe” avrebbe potuto anche vestire la gloriosa maglia del Real Madrid durante la sua carriera: “Sì, prima di tornare al Genoa e poi all’Inter, il Madrid si è interessato a me. Ho avuto la possibilità di andare, ma non so cosa sia successo alla fine. Ma non mi pento di niente. L’Inter? Già a gennaio si diceva che mi volessero, ma Enrico Preziosi non mi avrebbe mai lasciato partire a metà stagione. Era il 2009 e José Mourinho mi ha chiamato quando tutto era ufficiale. Mi ha accolto, mi ha parlato del club dicendomi cosa avrebbe voluto da me. E’ stato molto gentile e affettuoso. Mi ha chiesto se volevo giocare con la maglia 22.  Lo apprezzo per tutto quello che mi ha trasmesso”. Ancora Milito sullo “Special One”: “Ha un enorme potere di seduzione. Ti convince di ciò che vuole. Riesce ad entrare nel profondo e a gestire molto bene i momenti difficili, è un vincente… Sa quando litigare e accarezzare. Mourinho dentro è piacevole, attento e unico. Mou mi voleva al Real Madrid? Sì, abbiamo parlato. Gli sarebbe piaciuto perché me l’ha detto, ma sapeva che l’Inter non mi avrebbe lasciato andare”. Su Eto’o: “È arrivato e si è messo a disposizione della squadra. Ha giocato sulla fascia sinistra e lo ha fatto senza problemi. È fantastico perché ci ha fatto vincere dei titoli. Vedere Eto’o uscire dalla zona dove era sempre decisivo, l’area, per mettersi a disposizione della squadra è stato qualcosa di emozionante. La nostra Inter squadra tattica? Io la vedo al contrario, perché penso che abbiamo giocato con quattro o cinque attaccanti: Samuel, Pandev, Sneijder, Maicon e io. Nell’Inter di Mou i giocatori offensivi hanno fatto sacrifici in difesa. Questo è stato un pregio. Per ottenere tutto ciò è stato necessario anteporre il noi al sé. Abbiamo offerto un notevole supporto e ripeto che abbiamo avuto un taglio molto più offensivo che difensivo”, conclude Milito. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO