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    Ambrosini: “Leao deve decidere chi è. La Juve si è aggrappata all'orgoglio”

    MILANO – Massimo Ambrosini, in “Stavamo bene insieme” – film che si può vedere sulla piattaforma streaming Dazn – lei è la voce narrante dei migliori anni del Milan dopo l’era Sacchi e Capello. Quanto è importante che oggi a capo dell’area tecnica ci sia Paolo Maldini, capitano e leader di quella formidabile squadra? «Non è importante, è fondamentale perché Paolo ha sempre unito una professionalità evidente a un’ambizione naturale. E il suo riconoscersi così tanto nella società ha fatto sì che questa ambizione sia stata trasferita alla squadra. E, con essa, un senso di responsabilità verso la storia che ha questo club».   Nel film lei, Pirlo, Nesta, Gattuso, Inzaghi e lo stesso Maldini descrivete in modo strepitoso l’arrivo di Kakà, ammettendo come nessuno credesse fosse tanto forte vedendolo ben pettinato e con quegli occhialini da studente modello. Quanto ha fatto male a De Ketelaere il paragone con Ricky? «Di Kakà ce n’è uno ogni cinquant’anni. Quando Ricky è arrivato in Italia questo sport stava cambiando e lui era un prototipo di calciatore diverso. Per questo averlo paragonato a De Ketelaere è stato ingiusto e ingeneroso, ma credo che quel parallelismo sia durato poco visto quanto siano diversi i due come giocatori». Lei si è accorto subito, vedendo Kakà, quanto fosse forte? «Nei primissimi allenamenti non mi aveva impressionato come magari era capitato con altri. Però è bastata una partita, quella ad Ancona, per farmi capire abbondantemente il suo valore: Ricky aveva uno strapotere fisico e tecnico che rendevano tremendamente efficaci anche giocate in apparenza semplici. In più, era un mostro di concretezza».Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Empoli, ufficiale: Rebecca Corsi è stata nominata amministratore delegato

    EMPOLI – L’assemblea dei soci dell’Empoli ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione che vede confermato Fabrizio Corsi alla carica di presidente, mentre la novità è che la figlia, Rebecca Corsi, già vicepresidente, assume anche la carica di amministratore delegato, al posto di Francesco Ghelfi. Stefano Calistri è consigliere. Ghelfi già da qualche mese aveva lasciato l’Empoli dopo 24 anni, avendo deciso di andare in pensione. L’ultima assemblea dei soci ha anche ufficializzato che Luca Lotti, ex deputato e ex ministro dello sport, ha assunto la carica di collaboratore e consulente esterno, addetto ai rapporti con soggetti istituzionali e privati, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi della società. LEGGI TUTTO

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    Juve, Cherubini per la continuità e Allegri sempre più centrale

    Serve una linea di continuità nella Juventus e ad assicurarla sarà l’area sportiva. Eppure lunedì Federico Cherubini, una volta appresa la notizia delle dimissioni dell’intero Cda, Andrea Agnelli compreso, aveva rimesso il mandato di direttore sportivo nelle mani dell’ormai ex presidente. Il quale gli ha detto di andare avanti, perché la parte più propriamente calcistica non può fermarsi. E la posizione del ds ne esce ulteriormente rinforzata, così come quella di Massimiliano Allegri da allenatore della Juventus. Anche il tecnico livornese, nella serata di lunedì, a cena con Cherubini in un noto ristorante del centro di Torino, ha manifestato le proprie perplessità, visto che era tornato in bianconero per volontà di Andrea Agnelli: riflessioni che, secondo qualcuno, avrebbero anche lasciato pensare a una scelta clamorosa, come le dimissioni, rimaste tuttavia un pensiero fugace di una serata burrascosa, una delle più difficili degli ultimi anni.

    Cherubini e Allegri, certezze dell’area sportiva

    A mente fredda, l’area sportiva riparte da due certezze, appunto Cherubini e Allegri. E fa sorridere il termine “certezze” per quest’ultimo, per il fatto che fino a qualche settimana fa, prima della striscia di sei vittorie di fila in campionato, il Conte Max sembrava in bilico come mai prima nella sua lunga avventura juventina. E invece il terremoto societario cambia gli scenari: almeno fino a giugno, sotto il profilo puramente calcistico, non ci saranno scossoni. Il nuovo Cda, più tecnico e meno sportivo, senza figure di campo come Nedved e con Arrivabene chiamato a svolgere l’ordinaria amministrazione, darà in mano la gestione a Cherubini, del quale ci sarà bisogno fino a fine stagione, come di Allegri. Poi ovviamente tutto sarà in discussione in estate, quando sarà più chiaro il quadro generale. Al momento Cherubini è l’uomo, supportato dalla fiducia della proprietà, chiamato, con Allegri, a portare a termine un’annata difficile, ma che deve essere positiva per la Juventus sotto il profilo dei risultati: in corsa per l’Europa League e con l’obiettivo di entrare nelle prime 4 per tornare in Champions. E perché no, approfittare di un eventuale passo falso del Napoli per provare a tornare in corsa per lo scudetto, nonostante il pesante ritardo.

    Guarda la galleryJuventus, rivoluzione terzini: tutti i nomi in agenda

    Il futuro di Max

    Anche Allegri ha la fiducia della proprietà. E la scelta di puntare di nuovo su di lui come allenatore, nel 2021, dopo gli esperimenti tramontati di Sarri e Pirlo in panchina, era stata condivisa da Andrea Agnelli e John Elkann. Infatti il numero uno di Exor ha rilasciato una dichiarazione molto chiara: «Massimiliano Allegri rimane il punto di riferimento dell’area sportiva della Juventus: contiamo su di lui e su tutta la squadra per continuare a vincere come hanno dimostrato di saper fare nelle ultime giornate, mantenendo alti i nostri obiettivi sul campo». E se è vero che il Conte Max non avrà più al suo fianco l’amico Agnelli, è altrettanto evidente come la fiducia di Elkann sia un endorsment non indifferente per un allenatore finito sulla graticola neanche un paio di mesi fa.

    Guarda la galleryJuve, i colpi dell’era Agnelli: da Pirlo a Vlahovic, passando per il re Cristiano RonaldoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Pogba, il messaggio social carica i tifosi della Juventus

    Paul Pogba sarà l’acquisto di gennaio. Il recupero del centrocampista della Juve prosegue con otttimi miglioramenti e il rientro il campo si avvicina sempre di più. Con molta probabilità Allegri potrà contare sul numero 10 bianconero già alla ripresa dopo la sosta per il Mondiale. Il francese ha trascorso questo periodo di vacanza in compagnia della moglie, spostandosi tra Miami e il Messico, senza mai abbandonare il programma di allenamento.

    Pogba e il rientro in campo

    Il centrocampista francese ha voluto avvisare i tifosi della Juve che non vedono l’ora di vederlo di nuovo in campo. Sul suo profilo Instagram Pogba ha postato una story, dove indossa rigorosamente il kit bianconero, e ha scritto “Sulla via del ritorno”, seguito dall’emoticon della dita incrociate. LEGGI TUTTO

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    Del Piero e Chiellini, forse in un futuro riassetto della Juve

    TORINO-  Se il calcio aiuta a sognare, gli idoli portano allo zenit le emozioni che il pallone smuove nell’animo. E allora per il popolo juventino questo momento di rivoluzione profonda, con il cambiamento della governance a seguito delle dimissioni corali del Consiglio d’amministrazione, è destinato a rimanere impresso nella memoria. I momenti di cambiamento non solo rappresentano un addio al passato – in questo caso secco più che mai – ma anche l’arco temporale in cui si gettano le basi per il futuro. Che da sempre è l’orizzonte preferito dai tifosi, di qualunque bandiera. Perché è nel domani che si possono proiettare le speranze più o meno avverabili, più o meno realistiche.Sullo stesso argomentoNasce una nuova Juventus: cosa è successo e cosa succederàJuventus

    E allora, con il cambio di presidenza, atteso nella concretizzazione per il 18 gennaio, quando si riunirà l’assemblea dei soci, risulta quasi fisiologico registrare indiscrezioni, voci, rumors e desiderata che in questi giorni convulsi si intrecciano con una rapidità ingovernabile confondendo le diverse identità. Sta di fatto che il comunicato di ieri mattina presto, in cui Exor, l’azionista di maggioranza della Juventus, ha anticipato il futuro presidente indicando il nome di Gianluca Ferrero, ha mitigato il florilegio di potenziali candidati alla successione di Andrea Agnelli, ultimo numero a sedersi sulla poltrona presidenziali dal maggio del 2010 al 28 novembre 2022. Dunque hanno subito uno stop importante le suggestioni che sono comparse.

    Sullo stesso argomentoJohn Elkann: “Grazie Andrea, la Juve continuerà a vincere”Juventus

    Il ritorno di Chiellini e Del Piero

    Da Alessandro Del Piero, icona assoluta nell’immaginario della tifoseria con il suo primato di presenze e gol realizzati con la maglia della Juventus (705 e 290) a Michel Platini, altro ex numero dieci capace di illuminare con la sua classe le vittorie che ha saputo ottenere in bianconero. E Alex, ha detto: «A Torino ho ancora casa, e il legame è sempre forte».

    Sullo stesso argomentoDel Piero e il ritorno alla Juventus: “Legame profondo, ho ancora casa a Torino”Juventus

    Ma ecco poi i nomi di Giorgio Chiellini, ormai ai titoli di coda della carriera che lo ha recentemente visto trionfare in Mls con la maglia dei Los Angeles Fc, vincitori del titolo statunitense, oppure dell’ex centrocampista Claudio Marchisio. Una cosa è certa: almeno per la prima fase, quella in cui la società dovrà mettere a posto i conti e fronteggiare le contestazioni della Procura di Torino e della Consob, si andrà avanti con la nuova governance tecnica che prevede Gianluca Ferrero presidente e Maurizio Scanavino direttore generale. Ciò però non significa che anche a livello apicale non si possa registrare la presenza di una figura competente calcistica, con l’ingresso di una delle figure sopra citate, o una promozione interna, ogni riferimento a Cherubini non è puramente casuale. 

    Sullo stesso argomentoJuve, perché si sono dimessi tutti? Cosa è successo nel CdA di lunedìJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, perché si sono dimessi tutti? Cosa è successo nel CdA di lunedì

    Perché si sono dimessi tutti? Perché era necessario questo passsaggio per mettere in sicurezza la società, come hanno spiegato in molti nelle ultime ore, definendo in alcuni casi come «gesto di grande responsabilità» quello di Andrea Agnelli. Per capire cosa è successo lunedì nel Consiglio d’Amministrazione più burrascoso della storia della Juventus bisogna fare un passo indietro e andare a qualche mese fa, quando la Consob ha reso noti gli esiti della sua indagine sui bilanci della Juventus. L’organo di garanzia del Borsa italiana ha, infatti, riscontrato delle violazioni nei bilanci della Juventus con particolare riferimentio all’utiizzo delle plusvalenze e alla cosiddetta manovra stipendi (se ne parla diffusamente a pagina 6). La Juventus non ha accettato i riscontri della Consob, ribadendo la convinzione di aver agito secondo le regole. Da qui nasce una tensione che sfocia nella richiesta della Consob stessa di riscrivere alcune parti dei bilanci incriminati, ammettendo di fatto di aver compiuto quelle irregolarità. La Juventus ottemperà quella richiesta, ma chiosa il comunicato ribadendo la sua posizione. E questo aumenta la temperatura del Consiglio di Amministrazione, che fin dall’inizio della vicenda aveva vissuto con nervosismo questa tensione. Una parte dei sindaci, infatti, riteneva che non fosse il caso di andare allo scontro con le istituzioni e, piuttosto, che sarebbe stato meglio accogliere le osservazioni della Consob e questo ha iniziato ad aprire una crepa all’interno del Consiglio, parte del quale ha iniziato a irrigidirsi. Fino al Consiglio di lunedì che avrebbe dovuto approvare il bilancio e che ha visto una delle consigliere indipendenti, Daniela Marilungo, annunciare le dimissioni. Come ricostruisce il comunicato ufficiale: «La dott.ssa Marilungo ha motivato le sue dimissioni sostenendo l’impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza anche, ma non solo, per il fatto di ritenere di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente “agire informata” a fronte di temi di sicura complessità Il Consiglio di Amministrazione ha preso nota dei commenti della dott.ssa Marilungo, non condividendoli. Ciononostante il Consiglio di Amministrazione ringrazia la dott.ssa Marilungo per i suoi sette anni in Juventus». A quel punto il CdA era spaccato e la possibilità di ricomporre la spaccatura non era altissima in tempi brevi. Andrea Agnelli e John Elkann hanno quindi deciso che le dimissioni di tutti, con il conseguente azzeramento dei vertici societari era la strada più veloce per dare al club un Consiglio in grado di affrontare le vicende giudiziarie con maggiore competenza ed esperienza. E Andrea ha compiuto un dolorosissimo passo indietro. Peraltro doloroso anche per Maurizio Arrivabene, che era arrivato in società nel giugno del 2021 e aveva iniziato un percorso di risamento dei conti societari che aveva portato, fra l’altro, al primo mercato in attivo da parecchie stagioni a questa parte.Guarda la galleryJuventus, chi sono i 10 membri del CdA che si sono dimessiIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    La Juventus al contrattacco

    Un uragano di notizie sballotta da due giorni la gente della Juventus, generando ansia e confusione. Siamo di fronte a una delle fasi più delicate della storia bianconera perché lo scenario ha imposto decisioni drastiche e all’orizzonte si intravede un periodo turbolento. Ma le ultime quarantotto ore hanno anche dimostrato che la Juventus è pronta a combattere per la sua gente, che è in mani salde e che non deve temere sconquassi epocali. E più delle rassicuranti parole, affidate da John Elkann a un comunicato, sono gli impegni messi in agenda dalla proprietà (che, va ricordato, è formata anche da Andrea Agnelli, soprattutto adesso) e il piglio con cui sta gestendo la situazione. Da lunedì è ancora più chiaro come la Juventus sia il bene affettivamente più prezioso per la famiglia e quanto gli Agnelli siano disposti a fare per difenderlo. Dalle dimissioni di Andrea alla forte presa di posizione di John arriva un messaggio chiaro: la Juventus va al contrattacco, è pronta a combattere le battaglie legali che la attendono, non molla di un centimetro sul fronte sportivo, dove vuole continuare a vincere. Questo non esclude le difficoltà che dovranno essere superate, ma conforta sul fatto che sia la forte volontà di riuscirci. E chi prospetta un nuovo 2006 alza in modo un po’ spericolato il livello di catastrofismo e non solo perché la Juventus, questa volta, si difenderà, ma anche perché lo scenario giudiziario che deve affrontare comporta rischi inferiori. Non che siano veniali i reati contestati da Consob e Procura, ma prima vanno dimostrati in aula e comunque restano – almeno da quanto si sa finora – in un recinto che non contempla finali catastrofici come, per esempio, la retrocessione.Sullo stesso argomentoNasce una nuova Juventus: cosa è successo e cosa succederàJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Cessione Sampdoria: per l'offerta dal fondo Usa sono ore decisive

    GENOVA – L’offerta del fondo Usa che sta dialogando con l’advisor Lazard per l’acquisto della Sampdoria non c’è ancora ma sono ore decisive per arrivare ad una soluzione definitiva anche perché il 14 dicembre c’è l’assemblea degli azionisti della società blucerchiata e sarà una tappa determinante per il futuro del club con la richiesta da parte del Cda all’azionista di maggioranza di ricapitalizzare. Dunque si attende di capire le mosse di Massimo Ferrero ma di certo il fondo Usa entro pochi giorni dovrà prendere una decisione definitiva sull’offerta da presentare. Intanto, oggi c’è stato un Cda che è servito per prepararsi all’assemblea degli azionisti, questioni tecniche all’ordine del giorno ma anche alcune riflessioni per studiare le strategie verso il 14 e per approvare la trimestrale del terzo trimestre. Nonostante la situazione sia incerta si accende il mercato anche perché i blucerchiati hanno bisogno di rivoluzionare la squadra sperando nel miracolo salvezza e ci sarebbero in corso trattative col Verona per impostare alcuni scambi. Ai gialloblu piacciono Colley, Ferrari (ma la Samp è disposta a far partire uno dei due difensori) e Caputo mentre il club blucerchiato avrebbe mostrato interesse su Henry e Lasagna per dare nuove energie al reparto offensivo che è il peggiore del campionato con sei reti in 15 partite. Il passaggio dei giocatori avverrebbe con la formula del prestito gratuito.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO