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    Lotito sul caso Juventus: “Non esprimo giudizi”

    MILANO – “Caso Juventus? Non esprimo giudizi perché non sono a conoscenza dei fatti”. Così, a margine dell’Assemblea di Lega, il presidente della Lazio Claudio Lotito si espresso a proposito delle indagini che hanno portato il CdA bianconero a dare le dimissioni. 
    Lotito sulle novità in Lega
    Il numero dei biancocelesti ha parlato anche della nomina di Rebecca Corsi come consigliere non-indipendente: “Penso che sia un evento storico, importante, per far capire che la Lega ha preso un percorso di cambiamento e di massima trasparenza. Sarà un Natale di cambiamenti, dove c’è la volontà da parte di tutti di riportare la Lega ai vertici del calcio internazionale”. LEGGI TUTTO

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    Torino, Berisha in tuffo tra Spezia e Reggina

    TORINO – Inutile nasconderlo, al Torino c’è il problema Etrit Berisha. Non è un caso, ci mancherebbe, visto che il numero uno albanese ha giustamente chiesto di giocare di più e il Torino gli ha fatto presente che intende puntare su Vanja Milinkovic-Savic che, tra l’altro, anche al mondiale sta confermando di essere un ottimo portiere. Chi l’avrebbe mai detto sino a pochi mesi fa?

    Berisha cerca squadra

    Detto questo, torniamo a Berisha. Davide Vagnati gli sta cercando una collocazione. In queste ore si è fatta avanti la Reggina di Pippo Inzaghi. Squadra di serie B ma seconda in classifica con l’ambizione di conquistare la Serie A. Una possibilità che il granata sta prendendo in serie considerazione anche se preferirebbe andare allo Spezia che dopo l’incidente a Dragowski. A questo punto i granata cercano un dodicesimo, oppure più semplicemente un terzo se decideranno di promuovere il giovane Gemello. Questa, infatti, è una possibilità concreta.
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    Juve Women, Montemurro: “Con l'Inter per ripartire. Un grazie ad Andrea Agnelli”

    TORINO – La vicinanza dei tifosi dopo il pari con il Como da un lato, la sensazione di smarrimento dopo l’addio di Andrea Agnelli e di tutto il Cda dall’altro. La vigilia di Inter-Juventus è qualcosa che Joe Montemurro non aveva mai sperimentato prima: c’è la voglia di rivalsa dopo il mezzo passo falso dell’ultimo week-end, ma c’è anche la consapevolezza di trovarsi a che fare con un orizzonte nuovo, dove tante certezze sono venute meno in considerazione del fatto che l’attuale dirigenza ha deciso di salutare. “Dobbiamo molto ad Andrea Agnelli che è stato tra coloro che più di altri hanno deciso di puntare forte sul settore femminile. Io stesso ho avuto l’opportunità di venire alla Juventus grazie a lui e poter lavorare ad un progetto nel quale ha fatto vedere di voler credere per davvero. A nome mio e di tutte le ragazze non possiamo far altro che ringraziare tutta la dirigenza bianconera per ciò che ha fatto per noi in questi anni”. Il presente impone di pensare all’Inter, che già all’andata seppe rimontare la Juve in pieno recupero, negando alle bianconere la gioia di un successo che per quanto visto nei primi 45’ avrebbero certamente meritato. “All’andata fummo un po’ penalizzi da un risultato che non rispecchiò appieno i nostri sforzi. Giocammo una gran partita, speriamo di poterci riprendere qualcosa in questa gara alle porte che pure sarà difficile, perché sappiamo quanto l’Inter sia un’ottima squadra. Se sapremo affrontarla col giusto atteggiamento, allora potrà venirne fuori qualcosa di buono”. Nella trasferta in terra meneghina la Juve recupererà diverse interpreti, anche se Montemurro non s’è voluto sbilanciare troppo su chi potrebbe scendere in campo. I rientri di Gunnarsdottir, Gama, Beerensteyn e Bonansea fanno il paio con l’assenza perdurante di Nilden. “Credo di poter dire che stiamo molto bene. Dopo la gara col Como ci siamo confrontati negli spogliatoi, cercando di capire cosa non ha funzionato. È a questo che servono certi tipi di partite: a rafforzare le proprie convinzioni e intervenire dove si è sbagliato. Chi gioca contro la Juve lo fa sempre come se fosse una finale e di questo dobbiamo averne piena consapevolezza. Comunque in settimana abbiamo lavorato tanto e a testa bassa, e adesso vogliamo solo ottenere qualcosa di importante da questa sfida. Stiamo cercando di mettere dentro forze fresche, ma chiunque giocherà sono convinto che farà una grande prestazione”.Guarda la galleryGli ultimi giorni della Juventus: le tappe della vicenda spiegate passo dopo passoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Udinese, il Gala di Natale con i partner e soci alla Dacia Arena

    UDINE – Come da tradizione Udinese Calcio accoglie tutti i suoi i partner e soci della Club House in vista delle festività natalizie per una serata di gala alla Dacia Arena. Si celebra, così, la riunione al gran completo di tutta la grande famiglia dei partner bianconeri, alla presenza di Gianpaolo Pozzo, emblema ed artefice del business model Udinese, celebrato e riconosciuto ai massimi livelli internazionali improntato su sostenibilità, gestione virtuosa, professionalità e passione. Sono ben 250 i partner e le aziende che hanno sposato i valori di Udinese Calcio, contribuendo alla crescita globale del brand del club bianconero e generando un interscambio virtuoso di relazioni B2B. Il tutto mantenendo un solidissimo legame con il territorio che va ben oltre semplici relazioni commerciali, autentico valore fondante di Udinese. Fulcro dei progetti di sviluppo, la Dacia Arena, un impianto vivo 365 giorni l’anno ed esempio di stadio innovativo, come testimoniato dalla costante crescita di Udinese Club House e delle aree hospitality, tutte sold out e all’insegna della costante ricerca dell’eccellenza.
    Gianpaolo Pozzo parla ai partner
    «Siamo grati a tutti i nostri partner e soci della Club House per il sostegno che sempre ci manifestano – dichiara Gianpaolo Pozzo – grazie al nostro approccio aziendale abbiamo creato un business model che tanti ci invidiano in tutto il mondo. Sostenibilità e professionalità sono sempre le chiavi del successo ma la passione e la tenacia propria di noi friulani sono ingredienti  fondamentali per essere innovativi e vincenti, in campo e fuori, come nel nostro DNA. Si tratta, quindi, di un successo condiviso con tutti i nostri partner che, accomunati dalla scelta di aver creduto nel brand Udinese, vedono anche la possibilità di sviluppare di opportunità B2B a livello nazionale ma anche locale, nello spirito di un legame con la nostra terra che rappresenta per noi un valore fondante».
    Sottil: Udinese, la passione di tutti

    Alla serata, è intervenuto anche il tecnico Andrea Sottil che ha parlato così ai presenti: «Una squadra di calcio ed un’azienda hanno tantissime similitudini, entrambe condividiamo obiettivi, obiettivi che all’Udinese sono sempre ambiziosi. Sono stato qui da giocatore e, ora, ho l’onore di allenare in questa società che, già all’epoca, era un grande club ed oggi è diventato un top club ed il fatto di avere partner di questo livello lo testimonia. La passione è la chiave di tutto ed unisce tutti noi: giocatori, staff, dirigenti e, soprattutto, voi imprenditori, tutti uniti in un grande club come l’Udinese».
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    Juve, Galliani sul caso plusvalenze: “Non va bene demonizzare”

    Adriano Galliani, all’ingresso della sede della Lega Serie A in occasione dell’odierna assemblea dei club, ha voluto commentare le ultime vicende che riguardano la Juventus dopo le dimissioni del CdA bianconero. L’ad del Monza ha dichiarato: “Assemblea particolare? Sono sempre particolari. Caso Juve? A me non piace commentare fatti che non conosco se non leggendoli sui giornali, comunque non va bene questa tendenza a demonizzare”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, Moriyasu fa la storia e diventa l'Allegri nipponico sui social

    Entusiasmo alle stelle per il Giappone di Moriyasu, che con i successi contro Germania e Spagna nella fase a gironi si è qualificato agli ottavi di finale come prima classificata del Gruppo E. Due partite, intervallate dalla sconfitta per 0-1 contro la Costa Rica, in cui la nazionale giapponese ha lottato fino all’ultimo secondo conquistandosi la possibilità di giocarsi l’accesso ai quarti contro la Croazia di Luka Modric. 

    Moriyasu come Allegri: il dato che ha scatenato i social

    Il Giappone, con i trionfi contro Spagna e Germania, è entrato nella storia dei Mondiali: le selezioni di Flick e Luis Enrique, entrambe sconfitte 1-2 da Moriyasu, sono le uniche due nella storia della competizione ad aver perso una partita totalizzando più di 700 passaggi. Nel match contro la Spagna, inoltre, si è registrato un altro record incredibile: il Giappone è diventato la prima squadra ad aver vinto una partita dei Mondiali con il dato sul possesso palla equivalente al 17.7%. Il dato non è passato inosservato ai tifosi sui social, che si sono lasciati andare ad ironie e commenti paragonando il ct giapponese al tecnico della Juventus Massimiliano Allegri citando il “corto muso” reso noto proprio dall’allenatore livornese. Al termine dell’ultima partita dei gironi il ct Moriyasu aveva commentato: “Vorrei stabilire un nuovo record, raggiungere ai quarti o andare ancora più in là. Grazie mille a tutti i nostri tifosi e al popolo giapponese, per il loro supporto. Anche grazie a loro siamo riusciti a farcela in questa partita difficile. Sono felice di aver portato risultati di cui tutti possiamo essere contenti”.

    Guarda la galleryGermania fuori dai Mondiali, Giappone dentro…per millimetri! Le ironie webIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Fantacalcio Spezia, Moutinho è ufficiale

    LA SPEZIA – Con una nota apparsa sul proprio sito web, lo Spezia ha comunicato che “Joao Gervasio Braganca Moutinho sarà un calciatore dello Spezia a partire da gennaio. Il laterale portoghese, reduce dall’esperienza negli USA con l’Orlando City, ha sottoscritto un contratto che lo legherà al Club di via Melara fino al 30 giugno 2026 e già questa mattina ha svolto la prima seduta di allenamento agli ordini di mister Gotti grazie al nullaosta concesso dalla MLS”. Moutinho, laterale mancino classe 1998, ha iniziato nello Sporting Lisbona ed è approdato negli Stati Uniti a 19 anni, dove ha militato con Los Angeles Fc e Orlando City, squadra nella quale ha militato per quattro stagioni. Il giocatore indosserà la maglia numero 5. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Fabbian studia da grande: “Ora alla Reggina, presto all'Inter”

    C’è un gol più importante degli altri? «Spero che tutte le reti siglate lo siano. Il più bello però è stato il primo tra i professionisti, quest’anno al Sudtirol: ho provato un’emozione indescrivibile, segnando sotto la nostra curva, è stato un momento magico».

    Si aspettava di avere un impatto così determinante in Serie B? «Sicuramente ha sorpreso un po’ tutti. Io ho sempre creduto in me stesso, ma c’è molta differenza tra giocarein Primavera e con i grandi, a livello fisico e di velocità di gioco. Non era scontato fare bene, ma io ho sempre lavorato duro, superando momenti difficili e cercando di farmi trovare pronto».

    Perché ha scelto la Reggina? «Il progetto mi interessava parecchio, era arrivato un presidente nuovo, con ambizioni interessanti: ho detto subito di sì».

    Come va con Filippo Inzaghi? «Mi trovo molto bene con lui. Io cerco sempre di mettermi a disposizione al 100%, come era successo con gli altri allenatori. Di seguire le direttive e dare il massimo».

    Domenica la sfida col Brescia.«Dobbiamo essere concentrati e cercare di applicare in campo quanto sviluppato negli allenamenti. Speriamo di imporre il nostro gioco e di portare a casa il risultato».

    Nel turno infrasettimanale il match clou col Frosinone. «Pensiamo prima al Brescia. Poi, quando giocheremo in casa contro i ciocari, faremo di tutto per vincere. Ci sarà sicuramente molto pubblico a supportarci».

    State andando oltre le aspettative? «L’idea è di fare bene e di dare il massimo, solo così potremmo ottenere grandi risultati».

    Chi è il suo idolo?«Ibrahimovic, per agonismo e cattiveria calcistica. Mentre il centrocampista a cui mi ispiro è Toni Kroos, anche se non abbiamo proprio le stesse caratteristiche».

    Cosa le ha insegnato Chivu? «Sono stato tre anni con lui, dall’Under 17 sino alla vittoria dello scudetto in Primavera. Abbiamo condiviso molti momenti positivi, posso solo essere contentodi essere stato allenato da Chivu. La cosa che accomuna il mister rumeno a Pippo Inzaghi è che entrambi chiedono sempre il massimo, allenamento dopo allenamento».

    Eravate una squadra fortissima. «Tutti i miei compagni sono molto bravi, altrimenti non avremmo vinto il campionato».

    Casadei è emigrato in Inghilterra. «Deve essere una bella esperienza. Ti misuri con realtà diverse, a cui non sei abituato proprio come persona. È una sfida anche con te stesso. In futuro non chiudo le porte a nulla».

    Si dice sempre che in Italia non si dia spazio ai giovani. «Da noi c’è un modo diverso di gestire i ragazzi. Non sono mai stato all’estero, però mi sembra che fuori vengano sfornati più calciatori. Ma questo non significa che in Italia non ci siano giovani forti».

    Meglio essere protagonista in B, che comprimario in A.«Per un giovane la cosa più importante è giocare. Se un ragazzo gioca, riesce ad esprimersi, a migliorare e a superare le difficoltà che incontrerà».

    Nel suo immaginario c’è l’idea di essere titolare in un grande club come l’Inter e puntare a vincere magari anche la Champions?«Quello è il mio sogno, quello per cui lavoro ogni giorno: ambire al massimo del livello, ossia arrivare nei grandi campionati europei e vincere il più possibile».

    Se le dicessi che il sogno a breve termine è salire in A con la Reggina e poi diventare un punto fermo dell’Inter per ambire a grandi titoli, sbaglierei?«Sarebbe la cosa più bella che possa accadere».

    Cosa passa tra sogno e obiettivo?«L’allenamento quotidiano e il presente. Per arrivare devo mettere il 100% di me stesso, senza mollare. Le cose vanno guadagnate, ma si può». LEGGI TUTTO