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    Milan, le possibili avversarie agli ottavi di Champions League

    Oggi il sorteggio per il Milan, che ha concluso al secondo posto il girone E alle spalle del Chelsea. I rossoneri sono già sicuri di non poter affrontare Napoli e Inter (in quanto squadre italiane) e nemmeno i londinesi già sfidati nella fase a gruppi. Per il resto, nessun “paletto”: ecco tutte le squadre che potrebbero uscire dall’urna di Nyon per gli ottavi di finale del Milan
    CHAMPIONS, IL SORTEGGIO DEGLI OTTAVI IN LIVE STREAMING LEGGI TUTTO

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    Juventus-Inter, le pagelle dei bianconeri: Bremer è un gigante

    SZCZESNY 7 La prima parata, in due tempi, la fa su conclusione da fuori area di Calhanoglu. A seguire si limita per lo più a dei gran sospironi di sollievo per il colpo di testa fuori misura di Dzeko o per la conclusione imprecisa, seppure in circostanza facile-facile, di Dumfries nel primo tempo. Strepitoso, invece, su Lautaro alla mezz’ora della ripresa. E poi ancora nel finale.  LEGGI TUTTO

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    Rabiot e Fagioli di traverso all’Inter: notte da vera Juve, batte anche il Var

    TORINO – La Juventus si riconcilia con il suo popolo nella notte delle notti, quella della sfida con l’Inter, quella che rilancia lo spirito di una squadra che ritrova l’anima, un po’ di qualità e la conferma che i giovani sono il presente, non solo il futuro di questa squadra. Ma la Juventus ritrova soprattutto se stessa in una partita che poteva essere squarciata dall’ennesimo mostro arbitrale di una stagione sfortunata anche su quel fronte per i bianconeri. Il ridicolo annullamento del gol di Danilo, tuttavia, non influisce sul risultato che restituisce giustizia alla Juventus e a una prestazione che lungo dall’essere convincente (pallido e timido il primo tempo, per esempio), ha mostrato una squadra che finalmente è in grado di vincere uno scontro diretto, di scaldare il pubblico, di metterci cuore e testa insieme. LEGGI TUTTO

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    Diretta sorteggio Europa League ore 13: dove vederlo in tv, in streaming e come funziona

    A Nyon è in programma oggi il sorteggio dei playoff di Europa League. Juventus e Roma attendono di conoscere i loro prossimi avversari europei, con i bianconeri che potrebbero ritrovare il grande ex Cristiano Ronaldo e il suo Manchester United. Al sorteggio partecipano 16 squadre: le 8 arrivate seconde nei gironi (teste di serie) e le 8 formazioni arrivate terze nei gironi di Champions League (non teste di serie). Chi vincerà gli spareggi, raggiungerà agli ottavi di finale le 8 che hanno chiuso al primo posto i gironi di Europa League. Le gare d’andata sono in programma il 16 febbraio 2023, mentre il ritorno il 23 febbraio.
    Juve in Europa League, cosa cambia nel ranking Uefa
    Juve, le possibili avversarie in Europa League
    Diretta tv e streaming del sorteggio di Europa League
    Il sorteggio è in programma presso la sede dell’Uefa a Nyon (in Svizzera) dalle ore 13. Sarà possibile seguirlo in diretta tv su Sky Sport 24 e in streaming su Dazn, Sky Go, Now Tv e sui canali ufficiali dell’Uefa. 
    Sorteggio Europa League, le regole
    Non possono essere accoppiate due squadre della stessa federazione (come Roma e Juve). Le teste di serie disputeranno la gara di ritorno in casa. Inoltre, anche quest’anno non c’è la regola dei gol in trasferta. Il sorteggio degli ottavi è in programma il 24 febbraio 2023.
    Sorteggio Europa League, le squadre partecipanti
    Teste di serie (le seconde della fase a gironi): PSV (Olanda); Rennes (Francia); ROMA (Italia); Union Berlino (Germania); Manchester United (Inghilterra); Midtjylland (Danimarca); Nantes (Francia); Monaco (Francia).
    Non teste di serie (le ‘retrocesse’ dalla Champions): Ajax (Olanda); Leverkusen (Gernania); Barcellona (Spagna); Sporting Lisbona (Portogallo); Salisburgo (Austria); Shakhtar Donetsk (Ucraina); Siviglia (Spagna); JUVENTUS (Italia).
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    Juventus-Inter, la moviola: a Danilo viene annullato un gol per la mano spostata da De Vrij!

    Il primo episodio da moviola avviene al 20’ della ripresa quando la Juventus raddoppia grazie a un calcio d’angolo dalla sinistra di Kostic che crossa e sul pallone si avventa Danilo che con un colpo al volo di sinistro riesce a mandare la sfera in rete. Ma nella sorpresa generale viene annullato perché lo stesso pallone dopo essere stato spedito col piede, tocca la mano del brasiliano, il cui braccio era però vistosamente trattenuto da De Vrij per cui il movimento della mano non era nella disponibilità del bianconero. LEGGI TUTTO

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    Pioli il trasformista: aggiusta il modulo e migliora il Milan

    Aggrappati al Napoli grazie alla “follia” di Stefano Pioli. Perché è vero che Leao quando vuole sa spaccare qualsiasi difesa avversaria, Giroud è un bomber senza età, Theo Hernandez, Bennacer e Tonali si stanno confermando ai livelli dello scudetto e di volta in volta riescono a incidere elementi come Brahim Diaz, Messias, Krunic, Origi o Rebic; ma se il Milan nonostante assenze importanti come quella di Maignan e Calabria sta tenendo il passo degli azzurri di Spalletti, lo deve soprattutto alle scelte tattiche del suo allenatore. Di Pioli si è detto molto in questi ultimi mesi. Ha saputo dare fiducia a tanti giovani, ha cambiato o trovato il ruolo giusto ad altri, ha saputo ovviare ai molti infortunati che via via ha perso per strada, ma anziché piangersi addosso, ha continuato a lavorare per evolvere il gioco del Milan. Mancano Calabria e Dest? La soluzione più semplice sarebbe quella di spostare Kalulu nel suo vecchio ruolo di terzino destro nel classico 4-2-3-1 rossonero, invece Pioli ha sì allargato Kalulu togliendolo dalla coppia dei centrali, ma ha trasformato la linea difensiva a tre, con una serie di spostamenti che hanno reso il Diavolo, soprattutto nelle ultime uscite con Salisburgo e Spezia, una squadra “fluida”, dove più che il sistema di gioco conta l’occupazione degli spazi.Guarda la galleryTorino-Milan, le pagelle: Pellegri da urlo, disastro Leao

    Pioli sulla scia di Bielsa

    Pioli visionario, dunque. Il 4-2-3-1 con cui il Milan ha costruito il suo progetto dal gennaio 2020 si è via via evoluto. Rimane la base di partenza, ma quando il Milan attacca, è davvero complicato identificare un sistema preciso. Per esempio quando l’8 ottobre è stata sconfitta a San Siro la Juventus per 2-0, nella fase d’impostazione i giocatori rossoneri andavano a disporsi in una sorta di albero di Natale ribaltato, un 2-3-4-1 con i due centrali difensivi bloccati, i terzini alzati a mo’ di mezzala al fianco di Bennacer, quattro trequartisti (le due ali più Tonali e Brahim Diaz) e la punta. Contro Salisburgo e Spezia, invece, il Milan ha attacco con un sistema simile al 3-3-3-1 o 3-3-1-3 reso celebre da Marcelo “El Loco” Bielsa, ma utilizzato per esempio anche dall’Ajax di Van Gaal che vinse la Champions ’94- 95 proprio in finale contro il Milan. Quella squadra si schierava con Van de Sar in porta; Reiziger, Blind e Frank De Boer in difesa; Seedorf, Rijkaard e Davids a centrocampo; Finidi, Litmanen e Overmars alle spalle di Ronald De Boer o Kluivert. Il Milan contro lo Spezia a volte era disposto così davanti a Tatarusanu: Kalulu, Gabbia e Tomori in difesa; Brahim Diaz, Bennacer e Krunic in mezzo al campo; Messias, Leao e un altissimo Theo Hernandez sulla trequarti con Origi punta. Sistema che a seconda di alcune situazioni di gioco si muoveva a macchio d’olio trasformandosi anche in 3-5-2, 3-4-1-2 e addirittura 3-2-1-4. Certo, dietro a volte si balla e si concedono forse troppe occasioni, ma quando il Milan gira, per gli avversari trovare le contromisure è missione assai complicata.
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    Juventus-Inter, Inzaghi: “Dovevamo fare fallo su entrambi i gol”

    TORINO – “Abbiamo fatto un ottimo primo tempo dove non puoi andare a riposo sullo 0-0. Nel secondo tempo siamo partiti anche discretamente. Poi ci siamo disuniti ma potevamo comunque pareggiare con Lautaro. Una sconfitta pesante che fa male ma il calcio è così. Lo scorso anno abbiamo vinto una partita che non meritavamo e questa sera non ci sta il 2-0. In questi match dobbiamo fare di più, non possiamo non andare in vantaggio. Si deve migliorare nei dettagli”. E’ l’analisi di Simone Inzaghi dopo Juventus-Inter. I nerazzurri hanno perso 2-0 a Torino. 
    Simone Inzaghi, le parole dopo Juventus-Inter
    Il tecnico dell’Inter ha poi spiegato: “Non dovrebbe succedere di andare sotto 1-0 dopo una partita così. Dovevamo mantenere la calma: 5 sconfitte non le puoi fare come quelle con Udinese e Roma. In Champions questi match li abbiamo fatti bene, in campionato non siamo riusciti ad avere la continuità”. Sulla corsa scudetto: “Scudetto? In questo momento l’Inter deve puntare ad avere più continuità. Questa è una sconfitta che fa male per l’importanza della partita e del momento. Questa è una partita che può portare delle scorie”. LEGGI TUTTO

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    Allegri, lo scudetto e l’aiuto della sosta: “La Juventus ha una nuova certezza”

    TORINO – La Juventus si prende la vittoria contro l’Inter con una prestazione solida all’Allianz Stadium che rilancia la formazione di Allegri in classifica. Il tecnico bianconero parla con soddisfazione al termine del match ed elogia l’autore del vantaggio: “Io Rabiot lo considero un grande giocatore che ora sta maturando, stasera ha fatto una grandissima partita. Quando la squadra si mette a disposizione, l’uno con l’altro, è più facile trovare la vittoria”. Una vittoria importante per la Juve, Allegri spiega: “Il Modulo? Sicuramente ha dato certezze, ma quelle maggiori sono quelle di una squadra che si aiuta. Una squadra che capisce i momenti, che gioca 95 minuti. Prima giocavamo mezz’ora, ora restiamo in partita. Dobbiamo recuperare tutti, ma questo è un passo importante”. Elogi per la difesa migliore del campionato e Allegri si rivolge ad una vecchia conoscenza: “Barzagli era un professore quando difendeva, era straordinario. I 3 di oggi bene, soprattutto nel secondo tempo”.Guarda la galleryJuventus-Inter, il gol di Danilo convalidato e poi annullato da Doveri FOTO
    Allegri: “Dopo la sosta non so che succede”
    Tornare a vincere contro una big è l’altro importante passo per la Juve di Allegri “Importante tornare a battere l’Inter, era importante vincere uno scontro diretto in questo modo. Abbiamo rischiato solo su Lautaro, ma quando giochi così è difficile prendere gol”. Il tecnico bianconero guarda al futuro e non chiude le porte a nessun traguardo possibile: “Il campionato è lungo, abbiamo avuto passaggi a vuoto soprattutto in Champions. La soddisfazione è aver battuto una grande squadra, ora altre partite difficili, poi tireremo una somma quando arriveremo alla sosta. Siamo a due punti dal quarto posto, il Napoli è lontano, ma il campionato è lungo e dopo la sosta non so cosa può succedere. L’obiettivo è quello di fare il massimo, non bisogna pensare che finisce stasera la stagione. C’è solo da lavorare, recuperare tutti i giocatori perchè con l’Europa League giocheremo molto spesso, giovedì e domenica”. In chiusura un pensiero per le condizioni di Vlahovic: “Vediamo se recupera, a stasera no. Vediamo nei prossimi giorni se il problema gli passa. Domani dovrebbero rientrare McKennie e Paredes, Kean dovrebbe essere a disposizione da martedì, qualcuno dovrebbe recuperare”
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