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    Coppa di Germania, Nagelsmann batte il Werder e va in finale

    BREMA (GERMANIA) – Con un gol segnato da Forsberg all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare, il Lipsia batte il Werder Brema ed è la prima finalista della Coppa di Germania. Gli uomini di Nagelsmann dominano: colpiscono tre pali, vanno in vantaggio con Hwang Hee-Chan nell’extra time (i tempi regolamentari si erano chiusi sullo zero a zero), ma poi si fanno riprendere da Bittencourt. Allo scadere il gol partita. 
    Coppa di Germania, risultati e calendario
    Il Lipsia crea ma non sfonda, il Brema reclama un rigore
    Il Bayern Monaco può attendere. Nella testa di Nagelsmann c’è solo la sfida al Werder Brema. Il tecnico del Lipsia si affida a Sorloth nel ruolo di punta centrale, con Olmo e Sabitzer a supporto. Il Werder si affida alla coppia d’attacco formata da Selke e Fulkrug, con Sargent in rifinitura. Pronti, via e il Lipsia crea tre occasioni, prima con Sorloth (colpo di testa pericoloso, respinto da Pavlenka), poi con Sabitzer e Olmo. Gli uomini di Nagelsmann fanno la partita, con un possesso palla continuo e creando diversi grattacapi alla difesa avversaria. Haidara e Sorloth vengono fermati a pochi passi dalla porta, poi è Olmo a cercare il tiro dalla distanza: palla alta. Il Lipsia sembra padrone della partita, ma alla mezz’ora i padroni di casa creano l’occasione più pericolosa: assist di Selke e girata pericolosa di Sargent, con palla che termina di poco al lato. Allo scadere della prima frazione Mukiele entra duro du Selke: l’arbitro Grafe assegna il penalty al Werder, ma dopo la chiamata del Var torna sulla sua decisione iniziale e annulla il rigore.
    Rimpianto Lipsia: tre pali e tante occasioni
    Il secondo tempo parte con un vero e proprio arrembaggio del Lipsia, che nei primi venti minuti colpisce due legni. Prima è Mukiele a prendere il palo con un bolide dalla media distanza, poi tocca ad Orban colpire la traversa con un colpo di testa da buona posizione. In mezzo un altro tentativo di Sorloth, che di testa impensierisce Pavlenka. Il primo squillo del Werder arriva al venticinquesimo, con Osako che gira di testa un calcio di punizione dal limite, sfiorando il palo. A dodici minuti dal fischio finale, terzo legno per gli uomini di Nagelsmann: Nkunku si libera in area e calcia di potenza: Pavlenka si supera deviando il pallone, che tocca il palo ed esce sul fondo. Break del Werder con Moisander, che dai venticinque metri impegna Gulaksi. Tre minuti dopo il novantesimo occasione d’oro per il Lipsia, ma il colpo di testa ravvicinato di Poulsen sfiora il montante. 
    Forsberg porta il Lipsia in finale
    Per scoprire il nome della prima finalista della Coppa di Germania, bisogna attendere i tempi supplementari. Dopo soli tre minuti il Lipsia passa: Hwang Hee-Chan riceve da Poulsen e col mancino insacca. Gli uomini di Nagelsmann sembrano in grado di portare a casa la vittoria, ma allo scadere del primo tempo subiscono il pareggio: Bittencourt,  sfrutta un clamoroso errore difensivo e ne approfitta per siglare il gol dell’uno a uno. I rigori sembrano inevitabili, ma allo scadere del secondo tempo supplementare ecco il gol vittoria di Forsberg. Il Lipsia vince 2-1 e va in finale. Domani il secondo match tra il Borussia Dortmund e l’Holstein Kiel.
    Werder Brema-Lipsia, il tabellino LEGGI TUTTO

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    Milik non incide, Benedetto evita la figuraccia al Marsiglia

    MARSIGLIA (Francia) – L’Olympique Marsiglia non va oltre l’1-1 interno con lo Strasburgo ed aggancia così a quota 56 punti il Lens (che ha una gara in meno) al quinto posto della classifica dopo 35 giornate di Ligue 1. Con in campo contemporaneamente i tre ex “italiani” Nagatomo sull’out mancino, Lirola su quello opposto e Milik in avanti, Les Phocéens di Jorge Sampaoli stentano ad imporre il proprio gioco, affidandosi a qualche soluzione personale di Payet e Thauvin. Il bomber polacco ex Napoli ha una chance importante al 69′ ma, di testa, non riesce ad imprimere al pallone la giusta potenza per impensierire Sels. Cinque minuti più tardi, invece, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la zuccata di Mitrovic, al secondo gol in campionato, è imparabile per Mandanda. L’ingresso nel finale di Dario Benedetto scuote l’OM: subentrato a Kamara all’83’, l’argentino ex Boca impiega appena 3′ per trovare la via del gol, svettando in area sul cross di Luis Henrique. Il pareggio allo Stade Vélodrome proietta il Racing di Thierry Laurey a 38 punti, provvisoriamente a +7 sulla zona retrocessione. LEGGI TUTTO

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    Liga, il Celta domina e batte il Levante 2-0

    VIGO (SPAGNA) – Una vittoria netta e maturata nei secondi quarantacinque minuti. Il Celta crea tante occasioni, schiaccia il Levante e chiude la sfida nella ripresa grazie ai gol di Mendez e Solari. Grazie al successo nell’anticipo del 34° turno della Liga, i biancocelesti scavalcano l’Athletic Bilbao e si portano al nono posto. Deludente prestazione per il Levante, che resta in dodicesima posizione.
    Liga, calendario e risultati
    Mendez e Solari, nella ripresa il Celta vola
    I padroni di casa lanciano Aspas e Mina in attacco, con Suarez nel ruolo di trequartista. Il Levante scende in campo con il 4-4-2: Roger e Cantero coppia offensiva, con de Frutos e Clerc sulle corsie esterne. La partenza del Celta è veemente: Mendez cade in area e reclama il rigore, poi è Aspas a impensierire il portiere con un insidioso colpo di testa. Al tredicesimo Nolito si invola in area, ma una volta davanti al portiere Cardenas, calcia sul fondo. Tre minuti più tardi è ancora Aspas protagonista, ma l’attaccante dei padroni di casa, da buona posizione, svirgola e spreca una ghiotta occasione. Il Levante si rende pericoloso a otto minuti dalla fine del primo tempo: Cantero supera Murillo e sfiora il palo con un gran tiro. Allo scadere del primo tempo giallo in area di rigore del Levante: Santi Mina viene atterrato, ma tra le proteste dei padroni di casa l’arbitro lascia proseguire. Dal Var consigiano una review, che però non porta ad un cambio di decisione: nessun penalty e primo tempo che si chiude a reti inviolate. Il dominio del Celta porta, ad inizio ripresa, al gol del vantaggio: Brais Mendez riceve da Iago Aspas, e da due passi insacca: 1-0. Ad un quarto d’ora dal termine arriva anche il raddoppio, firmato da Solari, che sfrutta alla perfezione un assist di Caricol per chiudere il match. Nel finale i padroni di casa gestiscono le forze e portano a casa una vittoria strameritata.
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    Mbappé ko, Psg in ansia per la Champions

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    Barcellona, clamoroso ko con il Granada: fallito il sorpasso in vetta

    BARCELLONA (SPAGNA) – Incredibile, ma vero. Il Barcellona getta alle ortiche la grande occasione per superare l’Atletico Madrid e volare in testa alla classifica, facendosi battere in casa dal Granada 1-2. Nonostante un ottimo primo tempo, chiuso in vantaggio 1-0 (gol numero 750 di Messi tra i professionisti), gli uomini di Koeman (espulso nella ripresa) si fanno prima raggiungere e poi superare dagli uomini dal Granada, grazie alle reti di Machis e Molina. Doccia freddissima per il Barcellona, che fino al gol del pareggio (diciottesimo della ripresa) sembrava padrona del campo e in assoluto controllo della gara. Ma nel finale accade l’impossibile. Il Barcellona resta fermo a 71 punti, insieme a Real Madrid e a meno due dall’Atletico di Simeone. 
    Liga, calendario e risultati
    Messi gol numero 750: Barcellona avanti
    Koeman si affida alla coppia offensiva formata da Messi e Griezmann. Centrocampo a cinque con Busquets davanti alla difesa, De Jong e Moriba (classe 2003) coppia centrale, mentre le fasce laterali sono affidate a Jordi Alba e Roberto. Nel Granada Soldado si muove da unica punta, supportato da Machis e Suarez. Nel primo quarto d’ora il Barcellona tiene palla con il consueto, quasi stancante, palleggio. Gli uomini di Koeman collezionano corner, ma non creano pericoli alla difesa avversaria. Al diciottessimo si accende Messi: dribbling stretto, assist a Griezmann che calcia dal limite, ma il tiro è centrale e facile preda per il portiere Escandell. Passano cinque minuti e il Barcellona passa in vantaggio: Messi scambia il pallone con Griezmann, entra in area e con il mancino insacca sul secondo palo. Gol numero 750 da professionista per l’argentino. Il Granada prova subito a reagire: Herrera approfitta di un controllo difficoltoso di Busquets per involarsi e calciare dal limite dell’area: palla sul fondo. Al trentacinquesimo lo spettcolo che non ti aspetti: Messi, sfruttando un assist di Busquets si presenta solo davanti al portiere; il raddoppio sembra cosa fatta, ma il sinistro dell’argentino è deviato in corner da Escandell. I padroni di casa fanno la partita, con un possesso palla mortifero e un’aggressione continua sulle seconde palle. Il Granada prova a difendere, cercando qualche ripartenza. In una di queste, al quarantesimo Soldado si invola in area, ma il suo tiro cross è deviato da Umtiti. 
    Machis gela il Barcellona
    La ripresa inizia con un’occasionissima per il Barcellona. Dopo sessanta secondi Moriba serve Griezmann in area; l’attaccante francese danza sul pallone, si gira e calcia, sfiorando il palo. Il forcing dei padroni di casa è impressionante. Il Granada nei primi sette minuti supera solo una volta la metà campo (contropiede di Soldado che sbaglia l’assist per Suarez). Messi e compagni stringono d’assedio gli avversari e all’ottavo vanno vicinissimi al gol con Sergi Roberto, che calcia al lato da buona posizione. Ma proprio nel momento migliore del Barcellona, quando il raddoppio sembra ad un passo, arriva il pareggio del Granada: Machis (servito da Suarez) si invola tra le maglie troppo larghe della difesa avversaria, sfrutta un errore di Mingueza, entra in area e davanti a Ter Stegen non sbaglia. Il Barcellona, che pensava di avere in mano la partita, si innervosisce: Koeman protesta troppo vivacemente nei confronti dell’arbitro e viene espulso. La squadra si allunga, cerca di attaccare, ma si espone alle ripartenze avversarie.
    Clamoroso: Molina ribalta il risultato
    A venti minuti dalla fine Koeman (dalla tribuna) rivoluziona la squadra: dentro Dembele e Pedri, fuori Moriba e Mingueza. Barcellona a trazione anteriore, con i due nuovi entrati larghi sulle fasce, Griezmann a centro area e Messi a tutto campo. I padroni di casa attaccano, ma gli ospiti, in contropiede sono mortiferi: cross perfetto di Marin sulla testa di Molina, che da centro area, gira di testa alle spalle di Ter Stegen. Clamoroso sorpasso del Granada e doccia freddissima per Messi e compagni. Entra anche Trincao per Busquets. Gli azulgrana si giocano il tutto per tutto, ma non sfondano. Nell’ultima punizione prova a salire anche Ter Stegen, ma inutilmente. Il Granada porta a casa i tre punti. Per Messi e compagni solo rimpianti. 
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