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    L'Équipe: “Barcellona, Messi preme: vuole il ritorno di Neymar”

    PARIGI (FRANCIA) – Messi vuole il ritorno di Neymar al Barcellona. Secondo quanto rivelato dal quotidiano francese L’Équipe, la Pulce desidererebbe tornare a giocare con il fuoriclasse brasiliano, che intanto non ha ancora rinnovato il suo contratto con il Psg, in scadenza a giugno 2022. Messi e Neymar hanno giocato insieme al Camp Nou per quattro stagioni, dal 2013 al 2017, facendo incetta di trofei (9 titoli compresa una Champions League nel 2015) e regalando spettacolo sul rettangolo verde.
    Barcellona, Messi resta ma…
    Intanto le voci di un possibile addio dell’argentino dai catalani si sono allontanate dopo l’elezione di Joan Laporta che, secondo L’Équipe, avrebbe chiuso a diverse big europee che erano piombate sulla Pulce. Se poi Neymar tornasse al Camp Nou, ecco che la permanenza dell’argentino diventerebbe una certezza. Per un ritorno di Neymar a Barcellona, sempre secondo le fonti francesi, gli ostacoli resterebbero il deficit enorme della società di Laporta (1,17 miliardi di euro) e la determinazione del Psg di rinnovare con il suo attaccante, alle stesse condizioni, il contratto in vigore (36,8 milioni di euro all’anno). Ricordiamo che il club di Al Khelaifi pagò al Barcellona la clausola rescissoria di 222 milioni di euro per portare O Ney sotto la Tour Eiffel. E adesso non vuole farselo scappare.  LEGGI TUTTO

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    United, tris con Cavani a Mourinho. Arsenal ok, cade il Leicester

    INGHILTERRA – Fred, Cavani e Greenwood ribaltano il gol del vantaggio di Son e stendono il Tottenham: trionfo del Manchester United su Mourinho. Una vittoria per allontanare il Leicester dal secondo posto e per rinviare il più possibile la conquista del titolo da parte del City, primo a 74. I Red Devils salgono a 63 punti e consolidano la posizione alle spalle di Guardiola, offrendo un’ottima prestazione. Da sottolineare il bel gol di Cavani in tuffo di testa su assist splendido di Greenwood, che poi chiude al meglio la sua partita calando il tris. Tre reti anche per l’Arsenal di Arteta che con la doppietta di Lacazette e il timbro di Martinelli confeziona la vittoria sullo Sheffield, sempre più ultimo. 
    Premier League, la classifica
    West Ham, colpo da Champions: 3-2 al Leicester. Newcastle ok a Burnley
    Il West Ham non vuole smetter di sognare la qualificazione in Champions League e vince il big match casalingo contro il Leicester: gli Hammers vanno sul 2-0 già nel primo tempo grazie alla doppietta di Lingard (ottavo gol in nove presenze per il centrocampista ex Manchester United): al 29′ batte il portiere con un tiro potente nell’angolo basso di destra sfruttando un assist di Coufal, e al 45′ supera ancora Schmeichel imbeccato stavolta da Bowen. Nel secondo tempo, al 48′, arriva il 3-0 firmato Bowen che sfrutta al meglio un assist di Soucek, rendendo inutile la doppietta di Iheanacho, che va a segno al 70′ e al 91′ per il Leicester. Tre punti che permettono agli Hammers di salire a 55 punti, superando il Chelsea fermo a 54 e andando ad un solo punto di distanza proprio dal terzo posto dei Foxes. Il Newcastle batte 2-1 il Burnley in rimonta al Turf Moor: padroni di casa che passano in vantaggio al 18′ grazie all’ex Udinese Vydra: il centravanti ceco batte il portiere con un tap-in su assist di Woods. I Magpies però nel secondo tempo ribaltano il risultato, quando si prende la scena Saint-Maximin, prima servendo un assist preciso per il gol di Murphy al 59′, e successivamente segnando lui stesso il gol vittoria al 65′ coronando un’azione corale di contropiede. Tre punti preziosi per il Newcastle che sale a 32 punti, distanziando la zona retrocessione di sei punti. Burnley che resta un punto sopra i Magpies al quindicesimo posto. 
    West Ham-Leicester 3-2, tabellino e statistiche
    Burnley-Newcastle 1-2, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Il Clasico è del Real: 2-1 al Barcellona e aggancio all'Atletico

    Liga, la classifica
    Real micidiale in contropiede
    Reduce da 9 risultati utili consecutivi in campionato (7 vittorie di cui le ultime tre di fila), il Real arriva al ‘Clasico’ numero 245 (considerando solo le gare ufficiali) galvanizzato dal 3-1 rifilato nell’andata dei quarti di Champions al Liverpool, steso da una doppietta di Vinicius con in mezzo la rete di Asensio escluso a sorpresa da Zidane in favore di Valverde. La mossa dà subito ragione al tecnico francese, che privo di mezza difesa (out Varane per Covid oltre a Sergio Ramos e Carvajal, infortunati come il fantasista Hazard) conferma il 4-3-3 con Lucas Vazquez terzino destro: è proprio uno ‘strappo’ di Valverde infatti a tagliare in due al 13′ il Barcellona, apertura a destra per Lucas Vazquez e cross basso per capitan Benzema che anticipa tutti col tacco e sblocca il match con un gol da copertina. Un copione che si ripete per tutto il primo tempo, con i ‘blaugrana’ schierati col 3-5-2 (fuori Griezmann con Dembélé al fianco di Messi) e impegnati in uno sterile possesso nella metà campo dei ‘blancos’, feroci invece nel ripartire con la velocità di Vinicius che al 25′ costringe al giallo Araujo. Il fallo dal limite dell’uruguagio concede una chance a Kroos: punizione calciata col destro e deviazione di Dest, che beffa il portiere ter Stegen con Alba che di testa non riesce a respingere la palla sulla linea. Sotto di due gol il Barcellona non cambia strategia e rischia il tracollo al 34′: verticalizzazione di Modric per Vinicius che va via in campo aperto e poi crossa con l’esterno in area, dove Valverde incrocia col destro e colpisce il palo con ter Stegen poi strepitoso sul tap-in di Lucas Vazquez (costretto poi al 42′ a lasciare il posto a Odriozola dopo un duro contrasto con Busquets). Il grande ‘assente’ è Messi (a secco da sei ‘clasicos’) che decide però di ‘materializzarsi’ a un passo dal riposo: sinistro a giro direttamente da corner e palla a stamparsi sul secondo palo dopo aver superato Courtois.
    Liga, risultati e calendario
    Al Barça non basta Mingueza
    La ripresa inizia con una pioggia intensa, Griezmann al posto di Dest e un Barcellona ora schierato con il 4-4-2, con Dembélé esterno destro. Il cambio di assetto fa bene ai ‘blaugrana’ che inoltre alzano ritmo e intensità, raccogliendo i frutti al 60′: Jordi Alba crossa dalla sinistra, velo aereo di Griezmann e zampata con l’esterno di Mingueza che riapre la partita e la ‘accende’. Immediata infatti la reazione del Real (dentro Asensio per Valverde), che spinge a sinistra con Mendy: cross e quasi autogol di Araujo che si salva in corner deviando sul palo. Dopo una chance non sfruttata da Kroos però è il Barcellona stavolta a ripartire e a chiudere il contropiede è un sinistro a lato di Messi, steso però al momento di calciare da Nacho (diffidato e ammonito, salterà il prossimo match): la ‘Pulce’ si incarica della punizione ma la calcia sulla barriera. Ora sono continui i cambi di fronte e prima del finale i tecnici fanno le loro mosse: Zidane getta nella mischia Isco, Marcelo e Mariano (fuori Kroos, Vinicius e Benzema), Koeman risponde con Moriba per Araujo e poi con Braithwaite per Dembélé e Trincao per Pedri. Ci si aspetta un finale da brividi e invece è la stanchezza a prendere il sopravvento, Braithwaite chiede a gran voce un rigore per una mezza spinta di Mendy e poi non accade quasi più niente fino al 90′, quando Casemiro stende Mingueza al limite dell’area e si prende il secondo giallo con conseguente espulsione. È l’occasione buona per Messi, che col sinistro aggira la barriera ma non ci mette abbastanza forza per impensierire davvero Courtois. Il Barcellona si riaccende, dopo un contropiede sprecato dal madridista Marcelo (che si fa recuperare da Mingueza) non inquadra la porta di testa Braithwaite, mentre al 94′ è la traversa a fermare la palla su uno splendido destro di Moriba. È l’ultimo brivido per Zidane, che può festeggiare la vittoria e almeno una notte in vetta alla classifica in attesa del ritorno dei quarti di Champions contro il Liverpool. Poco tempo a disposizione del Barcellona invece per leccarsi le ferite, perché tra sette giorni c’è da giocare una finale di Coppa del Re.
    Real Madrid-Barcellona 2-1: il tabellino e le statistiche
    Athletic, pari aspettando la finale
    Quarto pari di fila in campionato per l’Athletic di Bilbao, che sette giorni dopo la sconfitta con la Real Sociedad nella finale della Coppa del Re edizione 2020 (rinviata di un anno causa Covid) e a sette giorni da quella di quest’anno contro il Barcellona non riesce a superare in casa l’Alaves penultimo della classe. Uno 0-0 deludente per la squadra di Marcelino, che può avere qualche rimpianto per la traversa colpita al 17′ da Morcillo e per le occasioni sprecate da Sancet (21′) e dell’ex torinista Berenguer (89′), oltre che per la grande parata di Pacheco su Nunez (83′), ma deve anche ‘ringraziare’ il Var che vede il fuorigioco di Joselu annullandone il gol segnato di testa prima del riposo (annullata invece per un tocco di mano quella segnata al 58′ dal suo compagno Lejeune). Un punto che lascia l’Athletic nell’anonimato di metà classifica e che serve poco all’Alaves, a cui non è bastato il cambio in panchina (all’esordio Calleja, arrivato dopo l’addio di Abelardo) per ritrovare la vittoria che manca ormai da otto turni.
    Athletic Bilbao-Alaves 0-0: tabellino e statistiche
    Il Levante stende il fanalino di coda Eibar
    Non va meglio all’Eibar ultimo della classe, battuto in casa dal Levante (ormai salvo a 12 punti dal terz’ultimo posto) capace di capitalizzare al massimo la rete segnata da De Frutos a un passo dal riposo: imparabile per Yoel il colpo di testa dell’esterno ospite nel recupero del primo tempo. Inutile poi la reazione dei padroni di casa, che nella ripresa hanno reclamato invano un rigore per un presunto tocco di mano di Morales (non rilevato dal Var) e hanno visto il portiere ospite Aitor respingere una insidiosa conclusione di Pozo (69′).
    Eibar-Levante 0-1: tabellino e statistiche
    Cadice, colpo salvezza a Getafe
    Colpo salvezza intanto per il Cadice, che espugna il Coliseum Alfonso Pérez di Getafe e si allontana forse definitivamente dalla zona calda della classifica, portandosi a +9 sull’Elche terz’ultimo e sconfitto ieri sul campo dell’Huesca. A regalare tre punti d’oro agli andalusi nello scontro diretto l’autorete di Timor, che al 64′ ha centrato involontariamente la propria porta aumentando i rimpianti dei padroni di casa per le occasioni non sfruttate dai vari Mata, Cucurella, Arambarri e Aleñá. Un ko pesante per il Getafe, che resta con soli quattro punti di vantaggio sulla zona retrocessione.
    Getafe-Cadice 0-1: tabellino e statistiche LEGGI TUTTO