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    Messi: “Resto al Barcellona, non posso fare causa al club che amo”

    BARCELLONA (Spagna) – Prime parole di Leo Messi, che ha fatto chiarezza sul proprio futuro dopo il tira e molla delle ultime settimane con il Barcellona: “Stavo male, non avevo voglia di niente. Volevo solo che passasse il tempo per poi chiarire tutto – le sue parole in esclusiva a Goal.com – ho detto alla società, soprattutto al presidente, che volevo andare via. Gliel’ho detto durante tutto l’anno. Pensavo che fosse il momento di farsi da parte. Credevo che il club avesse bisogno di gente più giovane, di gente nuova, e pensavo che si stava per concludere la mia avventura al Barcellona con grande dispiacere, perchè ho sempre detto che avrei voluto chiudere qui la mia carriera. E’ stato un anno molto complicato, ho sofferto molto durante gli allenamenti, nelle partite, nello spogliatoio. Era diventato tutto molto difficile per me e è arrivato un momento in cui ho pensato di andare in cerca di nuovi obiettivi, di aria nuova. Non è stato a causa del risultato in Champions contro il Bayern, era da molto tempo che stavo pensando a questa decisione. Gliel’ho detto al presidente e il presidente mi ha sempre detto che alla fine della stagione avrei potuto decidere se andarmene o se restare e alla fine non ha mantenuto la sua parola”.
    Messi: “Resterò al Barcellona”
    Poi però c’è stato il ripensamento, forzato dalla volontà del club di non lasciarlo partire. Leo Messi resterà al Barcellona, ma l’addio potrebbe essere rinviato al 2021: “Come detto, pensavo ed ero sicuro che fossi libero di andar via, il presidente ha sempre detto che alla fine della stagione potevo decidere se restare o meno. Adesso si aggrappano al fatto che non l’ho detto prima del 10 giugno, quando è chiaro che il 10 giugno eravamo in corsa per La Liga nel mezzo di questo tremendo coronavirus e che questa malattia ha alterato tutta la stagione. E questa è la ragione per la quale resterò al Barcellona. Adesso resterò perché il presidente mi ha detto che l’unico modo di andar via è pagare la clausola di 700 milioni di euro, e questo è impossibile. C’era un altro modo ed era andare in tribunale. Ma non farei mai causa al Barcellona perchè è il club che amo, che mi ha dato tutto sin da quando sono arrivato, è il club della mia vita, ho passato la vita qui. IL Barça mi ha dato tutto e io ho dato tutto. So che non mi è mai passato per la testa portare il Barcellona in tribunale”.
    Il pianto della famiglia Messi
    Messi racconta qualche retroscena legato alla sua scelta iniziale: “Quando ho comunicato la mia volontà a mia moglie e ai miei figli è stato un dramma. Tutta la famiglia è scoppiata a piangere, i miei bambini non volevano lasciare Barcellona, non volevano cambiare scuole. Ho guardato oltre e volevo competere ai massimo livelli, vincere titoli, competere in Champions League. Puoi vincere o perdere, perché è molto difficile, ma devi competere. Almeno competere e non crollare come a Roma, Liverpool, Lisbona. E questo mi ha portato a pensare sulla decisione di andar via”.
    Messi: “Il mio comportamento non cambierà”
    La Pulce continuerà a dare il massimo per il club che ama di più: “Continuerò nel Barcellona e il mio comportamento non cambierà, non importa quanto volessi andare via. Darò il massimo. Voglio sempre vincere, sono competitivo e non mi piace perdere. Voglio sempre il massimo per il club, per i compagni e per me stesso. Ho detto che non c’era stato il sostegno necessario per vincere la Champions League. Adesso non so cosa succederà. C’è un nuovo allenatore e nuove idee. E questo è un bene ma dobbiamo vedere come risponderà la squadra e se saremo in grado di competere ai massimi livello”. LEGGI TUTTO

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    Messi, guerra al Barcellona e alla Liga: “Clausola non valida!”

    TORINO – La guerra tra Leo Messi e il Barcellona continua. Il tanto atteso comunicato del fenomeno argentino è stato pubblicato e le parole della Pulce sono al veleno contro il club blaugrana e la Liga. Messi, tramite il padre-agente Jorge, contesta l’applicazione della clausola rescissoria presente nel suo contratto, che stabilisce che per liberarsi dal club bisogna pagare 700 milioni di euro.
    Rakitic, veleno su Messi e Vidal
    Messi-Barcellona, il comunicato
    Il rappresentante del giocatore risponde alla nota informativa pubblicata dalla Liga lo scorso 30 agosto. Nel comunicato si legge: “Non sappiamo quale contratto abbiano analizzato e quali siano le basi sulle quali concludano che il suddetto avrebbe una “clausola di rescissione” applicabile nel caso in cui il giocatore dovesse decidere di esercitare la clausola unilaterale per liberarsi, con effetto a partire dal termine della stagione 2019/2020″. La nota prosegue: “Ciò è dovuto a un evidente errore della Liga. Così come indica letteralmente la clausola 8.2.3.6 del contratto firmato dal giocatore col club: “questo indennizzo non si applicherà qualora la risoluzione del contratto per decisione unilaterale del giocatore abbia effetto a partire dal termine della stagione 2019/2020”. Infine si legge: “E’ ovvio quindi che la clausola di risoluzione da 700 milioni di euro non sia assolutamente applicabile”.
    La risposta della Liga a Messi
    La Liga spagnola ha risposto immediatamente al comunicato di Messi: “La clausola da 700 milioni esiste – si legge sul comunicato pubblicato dal campionato spagnolo – ed è assolutamente valida, la loro interpretazione del contratto è decontestualizzata e lontana dalla letteralità dello stesso”. La Liga ribadisce così la nota ufficiale pubblicata lo scorso 30 agosto. LEGGI TUTTO

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    Rakitic, veleno su Messi e Vidal: “Giocava perché era amico suo”

    “Vidal giocava perché era amico di Messi? Non lo so, mi sono sempre messo a disposizione dell’allenatore anche se certe decisioni non volevo capirle, ma per il bene del gruppo l’ho fatto”. Le prime parole di Rakitic come nuovo giocatore del Siviglia sono cariche di veleno e riguardano Vidal, la ‘Pulce’ e il Barcellona. “Non posso dire certo che io e Messi eravamo migliori amici, ma mi ha sempre trattato bene. Non mi ha mai parlato della sua volontà di lasciare il Barça, l’ho saputo dai media” ha aggiunto a Cope e Radio Marca.
    Tra Suarez e la Juve ora c’è anche Messi
    Marca: “Messi resta al Barcellona per cinque motivi, ecco quali” LEGGI TUTTO

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    Marca: “Messi resta al Barcellona per cinque motivi, ecco quali”

    Alla fine Messi rimarrà al Barcellona, ne sono convinti in Argentina e lo credono anche in Spagna. Nonostante il polverone di questi giorni alzato dall’argentino dopo il burofax perché voleva andare via a tutti i costi, la Pulce ha fatto marcia indietro e si è convinto a restare. La bomba è stata disinnescata, forse lo strappo si è ricucito, anche se solo temporaneamente. Ma perché la posizione di Messi è cambiata? Per “Marca” i motivi sono almeno cinque. 
    Modric: “Messi? Se va via è come l’addio di Ronaldo”
    Tyc Sports: “Messi al 90% resterà al Barcellona”

    “Messi resta al Barcellona, ecco perché”
    1. L’inflessibilità del Barcellona
    Come riporta Marca, l’inflessibilità del Barcellona è il primo motivo del passo indietro di Messi. Se la posizione di Leo è stata dura all’inizio ma si è ammorbidita alla fine, quella del club non è mai cambiata: per Bartomeu Messi non va via a zero, c’è una clausola da pagare, altrimenti il rinnovo di contratto da firmare. Il braccio di ferro l’ha vinto la società e la Pulce ha dovuto mollare la presa.
    2. Vie legali da evitare
    Se Messi fosse rimasto rigido, quasi certamente si sarebbe arrivati ad uno scontro legale, un confronto in tribunale da derimere attraverso le vie legali, cosa che assolutamente un simbolo del Barcellona come la Pulce non avrebbe mai voluto. Messi desiderava un’uscita concordata in serenità, non con la forza. 

    3. Rispetto per storia e tifosi
    Il terzo motivo si lega benissimo al secondo. Messi non se l’è sentita di andare fino in fondo viste le condizioni, ha dovuto fare retromarcia per rispetto soprattutto della storia che ha raccontato al Barcellona, dei tifosi, dell’emblema che è diventato. Non voleva assolutamente lasciarsi male con il club e il suo pubblico. Ha vinto il buon senso. 
    4. Psg e City spaventati
    Il Psg e il Manchester City, che desideravano Messi e che avrebbero provato a convincerlo a suon di milioni, in queste condizioni sono stati fatti fuori dai giochi. Nessuno ha intenzione di pagare la clausola rescissoria da 700 milioni, tantomeno di infilarsi in un caos burocratico che potrebbe avere conseguenze future. Di fatto, Messi non ha più avuto soluzioni alternative al Barcellona. 
    5. Rinnovo del contratto e nuova clausola
    L’ultimo motivo del dietrofront di Messi è l’offerta del Barcellona: il rinnovo del contratto fino al 2022 con l’aggiunta di una clausola liberatoria con la quale, se lo vorrà, l’argentino potrà lasciare i blaugrana nel 2021. 
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    Atletico Madrid, Diego Costa e Arias positivi al Coronavirus

    TORINO – Il Coronavirus continua a colpire e, questa volta, arriva in casa Atletico Madrid. Il club spagnolo ha comunicato che Diego Costa e Santiago Arias sono risultati positivi al Covid-19 e che i due giocatori sono in isolamento. Sia l’attaccante che il terzino sono asintomatici e non hanno avuto contatti con gli altri membri della rosa. Tutti negativi, infatti, i tamponi effettuati sul resto della squadra e sullo staff tecnico. Questo il comunicato del club: “Oggi tutti i membri della prima squadra hanno superato i test precedenti richiesti dal protocollo all’inizio della nuova stagione 2020/21 nella Wanda Sports City di Majadahonda. La prima squadra ha partecipato, ad eccezione di quelli internazionali che sono impegnati con le rispettive selezioni e che saranno sottoposti a controlli finiti gli impegni con i loro paesi”. LEGGI TUTTO

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    Le Parisien: “Psg, altri casi di Coronavirus. Presto i nomi”

    Il Coronavirus continua a tenere in ansia il Psg. Dopo Neymar, Di Maria e Paredes, il club francese – secondo quanto svelato da ‘Le Parisien’ – comunicherà nelle prossime ore altri casi di Covid-19 all’interno della squadra. Tra mercoledì e giovedì circa 15 giocatori sarebbero stati sottoposti ai tamponi, chi privatamente come Marquinhos e Icardi e chi nelle strutture sanitarie della società parigina come Verratti o Herrera. Neymar, Di Maria e Paredes saranno in isolamento per almeno sette giorni. I nuovi casi non fanno ben sperare per la partita in programma giovedì 10 che la squadra di Tuchel giocherà contro il Lens: il protocollo sanitario della Ligue 1 ha stabilito che un incontro può essere rinviato in caso di quattro positivi. LEGGI TUTTO

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    Modric: “Messi? Se va via è come l'addio di Ronaldo”

    MADRID – “La partenza di Messi sarebbe una grande perdita per il prestigio della Liga. Il calcio è così e devi voltare pagina. Quando Cristiano è andato via, è successa la stessa cosa, la vita è continuata senza di lui al Real. Lo stesso accadrà a Barcellona e nella Liga se andrà via Messi”. Luka Modric analizza cosi l’eventuale addio di Leo Messi al Barcellona, ai microfoni del Mundo Deportivo, facendo un parallelismo con la cessione di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus.
    Messi, l’apertura del padre: “Può restare al Barcellona” LEGGI TUTTO

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    Messi, apertura del papà agente: “Può restare al Barcellona”

    BARCELLONA (Spagna) – “Se stiamo studiando una possibilità di restare? Sì”. Così Jorge Messi, padre di Leo, ha risposto a una domanda dell’emittente ‘Deportes Cuatro’ dopo la riunione di ieri con il presidente del Barcellona Josep Maria Bartomeu. A proposito del vertice con la dirigenza catalana, Messi senior ha detto: “E’ andata molto bene”. Già in mattinata i media argentini avevano rivelato della possibilità che alla fine Messi possa restare a Barcellona, rispettando il suo contratto per un altro anno per poi svincolarsi a costo zero l’anno prossimo. LEGGI TUTTO