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    Barcellona, Lewandowski attacca il Bayern: “Inventate storie false, esigo chiarezza”

    BARCELLONA (SPAGNA) – Robert Lewandowski torna ad accusare il Bayern Monaco di aver “inventato storie false per trovare un’argomentazione che potesse giustificare la mia cessione agli occhi dei tifosi”. “Ho dovuto ascoltare cose non vere – ha raccontato il 33enne attaccante polacco del Barcellona in un’intervista a Espn – “Il mio trasferimento non è stato condizionato dal possibile arrivo di Haaland. Alcune persone non hanno raccontato la verità, ma qualcosa di diverso. Per me la chiarezza è fondamentale. Forse era davvero il momento giusto per lasciare il Bayern, anche se ho sempre avuto un ottimo rapporto con i miei compagni di squadra, con lo staff, con l’allenatore e queste sono tutte cose che mi mancheranno. Ma ora devo aprire un nuovo capitolo della mia vita e un nuovo capitolo nella mia carriera”, dichiara Lewandowski. LEGGI TUTTO

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    Everton-Dinamo Kiev, entra un tifoso e segna il rigore

    LIVERPOOL (Inghilterra) – Il sogno di tutti i bambini innamorati del calcio è stato realizzato da un tifoso dell’Everton, mandato in campo durante un amichevole contro la Dinamo Kiev per calciare un rigore. Preciso il destro rasoterra, poi l’esultanza sotto la curva con gli altri tifosi e la festa con i ‘compagni di squadra’.
    A segno per beneficenza
    Goodison Park in delirio per il signor Paul Stratton, che ha 44 anni e lavora come impiegato comunale nella città di Liverpool. Il club inglese ha voluto premiare l’impegno sociale di Paul che – lo scorso marzo – insieme al fratello era partito dalla Polonia per portare beni di prima necessità alla popolazione ucraina dopo l’invasione russa. LEGGI TUTTO

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    Gli animalisti al Benfica: “Basta voli allo stadio per l'aquila Vitoria”

    LISBONA (Portogallo) – Qualcuno vuol tarpare le ali ad Águia Vitória, l’aquila del Benfica. Da giovedì scorso in Portogallo non si placano le polemiche sul rapace che apre lo spettacolo dello stadio Da Lux. Come riporta la stampa lusitana infatti il leader dell’associazione Pan – acronimo di Persone, Animali e Natura – si è unita al coro di proteste contro il volo della mascotte del club lusitano. Inês de Sousa Real – portavoce del Pan – si è unita alla richiesta che invita il Benfica a non usare le aquile nella cerimonia di presentazione delle partite all’Estádio da Luz.
    Gli animalisti contrari al volo
    “Niente che il Pan non abbia già detto – sottolinea la portavoce dell’associazione in difesa degli animali – il posto degli animali selvatici, per quanto possa piacere ai tifosi, non è nello sport. È importante che le persone si interroghino su cosa accada dopo il “piccolo tour” allo stadio. In quali condizioni vivono questi animali? Come vengono accuditi? Sono animali selvatici: la loro vita dovrebbe essere allo stato brado e non su un trespolo per fare foto…”. LEGGI TUTTO

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    Cosa ha visto l'Ajax in Lucca che i nostri club non hanno visto?

    Dunque è ufficiale: Lorenzo Lucca sarà il primo italiano a vestire la maglia dell’Ajax. Un blitz in piena regola quello del club campione d’Olanda che ha battuto il Bologna ormai convinto di avere l’ok del Pisa e del giocatore. Il fatto è che le cifre non si dicostano molto dai 10 milioni che voleva investire il club emiliano, ma il tema è un altro e molto “cogente”: da una parte, a Bologna, Lucca avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di vice Arnautovic; dall’altra, in Olanda, gli si prospetta un ruolo da protagonista con addirittura la possibilità di giocare da titolare in Champions League. Se è così (e ci garantiscono sia così) la decisione rende onore a Lucca che non ha avuto timore di abbandonare la comfort zone italiana per mettersi in discussione all’estero: una scelta che putroppo è molto poco diffusa tra i nostri calciatori. E che, guarda un poco, lo stesso ct Mancini incoraggia invece con forza perché l’importante per i giovani è giocare con continuità, non importa dove. Se poi è un club all’avanguardia come l’Ajax, meglio ancora. C’è però, un altro aspetto da considerare: dopo i peana mediatici (come spesso accade privi di equlibrio) che lo vedevano già convocato nella Nazionale maggiore, Lucca si è avvitato in una crisi personale che racconta come il suo ultimo gol nel Pisa (in Serie C) risalga al 2 ottobre scorso. Sì, un girone e mezzo e fa, playoff compresi. Qualche dubbio sulle sue reali potenzialità non è dunque nemmeno scaldaloso, anche se i periodi di crisi sono spesso frequenti nei giovani calciatori. Non resta che vedere, dunque, se l’Ajax ci abbia visto giusto a differenza dei club italiani troppo cauti. Nell caso, saranno in tanti in Italia a mordersi l mani. LEGGI TUTTO

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    Atletico Madrid, Molina è ufficiale: il comunicato del club

    MADRID (Spagna) – “Nahuel Molina è nuovo giocatore dell’Atlético de Madrid dopo l’accordo raggiunto con l’Udinese per il trasferimento del calciatore argentino al nostro club, che firma per le prossime cinque stagioni”. Questo il comunicato ufficiale dei Colchoneros che annunciano l’acquisto dell’esterno argentino, oggetto di desiderio di mercato di molte big, europee e italiane, in questa sessione estiva. Nelle ultime due stagioni in Serie A, Molina ha collezionato 68 presenze, realizzando 10 gol e 7 assist. Simeone potrà contare sulla sua versatilità su entrambe le ali e per il suo potenziale offensivo.
    Molina all’Atletico Madrid: il comunicato
    Il comunicato dell’Atletico Madrid prosegue: “Dopo una visita medica alla Clinica Universitaria di Navarra, arriva all’Atlético de Madrid un giocatore con esperienza in Europa, capace di giocare da entrambe su entrambe le fasce È un giocatore serio in difesa che si unisce molto bene all’attacco. Ne è prova il fatto che è un ottimo assistente dei suoi compagni di squadra. A questo aiuta il buon calcio da fermo, un’altra delle qualità che fanno di Molina un giocatore completissimo. Benvenuto Nahuel!” LEGGI TUTTO

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    Gerrard mette in riga l'Aston Villa: le multe diventano virali

    BIRMINGHAM (INGHILTERRA) – Condottiero in campo, condottiero in panchina. Steven Gerrard detta le sue regole, e lo fa riportando tutto il proprio temperamento all’interno dello spogliatoio dell’Aston Villa. L’ex capitano del Liverpool e della Nazionale inglese si appresta ad iniziare la stagione sulla panchina dei Villans, ma prima ha voluto mettere le cose in chiaro per non incappare in incidenti di percorso con i suoi giocatori.
    Portafogli nel mirino
    L’allenatore ha deciso di colpire i propri calciatori puntanto dritto ai loro ricchi stipendi. Gerrard ha infatti compilato un dettagliato tarrifario di multe che – finito sui social – diventando immediatamente virale. Si va dalle ‘classiche’ ammende per chi arriva in ritardo all’allenamento (500 sterline) o alla riunione di squadra (1000 sterline se è quella fissata nel giorno della partita) e per chi viene espulso (cena da pagare entro un mese a tutta la squadra), a quelle più ‘bizzarre’ come quelle per l’abbigliamento sbagliato (200 sterline a capo), per l’auto parcheggiata male (100 sterline) o per le stoviglie lasciate in tavola. 
    Questione di stile
    E ancora 50 sterline per un giocatore che dimentica di portare la torta per un compleanno, 100 sterline per chi indossa le infradito sotto la doccia o per chi dimentica il dispositivo GPS utilizzato per monitorare le statistiche di corsa durante l’allenamento. Ci sarà soltanto la ‘gogna’ e l’umiliazione – con tanto di ‘maglia della vergogna da indossare’ – per chi verrà votato (dai compagni) come il peggior giocatore delle partitelle di allenamento: il malcapitato nel riscaldamento dovrà mettersi una casacca con su scritto “Sono il peggiore”. LEGGI TUTTO

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    La Juve fa 2-2 con il Barcellona: super Kean, Vlahovic a riposo

    INVIATO A DALLAS – Alla fine arriva un buon pareggio, che dà morale e conferme: Juventus-Barcellona 2-2. Senza Vlahovic (tenuto a riposo nell’ottica di quel percorso di recupero atletico al 100% di cui ha parlato lui stesso) pensa Kean a prendersi la scena, con una doppietta che magari anche in ottica mercato può avere un qualche peso specifico. E poi c’è Di Maria, che si vede eccome che può fare la differenza.
    PRIMO TEMPO Sperimenta, Massimiliano Allegri. E comincia a riflettere – e collaudare – una Juventus che possa/debba giocoforza fare a meno di Paul Pogba almeno per uno o due mesi. E dunque via con i casting per la sostituzione. Ieri è toccato a Locatelli, al 1′, giostrare laddove ci starebbe il francese se solo non fosse alle prese con i guai al menisco. Mediana a tre, infatti, completata da Rovella (e poi magari Paredes? Chissà…) e Zakaria. In difesa – davanti a Szczesny – ecco Danilo, Bonucci, Bremer e Alex Sandro. Tridente offensivo: Cuadrado, Kean e Di Maria. Barcellona speculare con il 4-3-3: Xavi Hernandez punta sul tridente con Dembelé, Lewandowski, Aubameyang.  La prima occasione porta la firma di Dembelé, per il Barcellona. Trattasi di una sorta di trailer del film che sta per partire: protagonista assoluto è il francese. Che da lì in poi imperverserà. La Juventus comunque non sta a guardare e risponde in primis con la verve di Angel Di Maria. L’argentino ci prova al 10′ (esterno da pochi metri che Ter Stegen blocca abbastanza facilmente), ci prova al 15′ (stavolta conclusione da fuori) e ci prova al 17′ (bella iniziativa di Cuadrado che serve il Fideo il quale però tarda a concludere). Ancora Di Maria trascinatore al 26′, quando serve cioè a Kean un pallone bello-bello da insaccare, peccato che Eric Garcia riesca ad intervenire d’anticipo.
    LEWA CI PROVA Sul versante blaugrana si segnalano un conclusione sopra la traversa di Lewandowski e due tiri di poco fuori misura di Kessie e Aubameyang. Trattasi di un crescendo che accompagna al Dembelé-time: al 35′ il francese salta come birilli sia Cuadrado sia Alex Sandro e poi in diagonale beffa Szczesny. Più o meno la stessa cosa farà al 40′ (questa volta ad arrendersi sono Cuadrado e Locatelli). Fortuna per la Juventus che poco prima anche Moise Kean avesse fatto la sua parte, siglando il momentaneo 1-1. Ottima azione. Locatelli innesca per Cuadrado che mette in mezzo: Kean è bravissimo ad insaccare anticipando Eric Garcia.
    SECONDO TEMPO Nella ripresa Allegri dà un po’ di spazio a Perin e inserisce Gatti, per cominciare. La Juve tira fuori gli artigli, di nuovo. E c’è ancora Kean a risolvere la situazione. Lo fa all’8′: ci mettono la zampa Di Maria, poi Zakaria e Locatelli sino alla conclusione di Kean, con Pena che esce vanamente. La partita resta sfiziosa, con occasioni da una parte (blaugrana) di più e dall’altra (bianconera) di meno. E pure cambi, da una parte e dall’altra. Lewandowski alto, Rapinha traversa (su punizione), Ansu Fati (traversa). Su punizione ci prova anche l’ex bianconero Pjanic, ma non prende bene la mira. La Juventus – a quel punto un po’ prima squadra e un po’ Under 23 – rinuncia mano a mano ad ambizioni offensive e si chiude nella propria metà campo. Con efficacia, comunque, visto che il punteggio resta invariato. Anche grazie ad un doppio paratone di Perin su Depay. LEGGI TUTTO

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    Schmeichel verso Nizza, il Leicester dei sogni perde un altro pezzo

    TORINO – Un altro eroe del Leicester di Claudio Ranieri sta per salutare. E non è un nome marginale, anzi: Kasper Schmeichel, infatti, ha accettato l’offerta del Nizza nonostante un contratto con le Foxes in scadenza nel 2023. Resta un solo ostacolo, lo stesso Leicester che darà il via libera soltanto nel momento in cui avrà trovato un sostituto in porta. L’addio di Schmeichel, comunque, rappresenta un duro colpo per chi ancora ricorda quella squadra che nel 2016 sovvertì i pronostici e vinse il titolo mettendo in fila tutte le big della Premier League, dall’Arsenal al Tottenham, dal Manchester City al Manchester United, in quel caso appaiate a ben 15 punti dalle Foxes, guidate mirabilmente dal tecnico romano. Il Leicester rappresentò il lieto fine di una favola sportiva della quale il portiere danese Schmeichel rappresentava un punto fermo, come conferma il fatto che disputò da titolare tutte le 38 partite di campionato, per qualità tecnica e anzianità visto che era approdato al club nel 2011.

    LA STORIA Figlio d’arte, papà Peter aveva scritto pagine di gloria difendendo la porta del Manchester United griffato Sir Alex Ferguson, il piccolo Kasper iniziò a tramandarne l’eredità prima come portiere di pallamano e poi entrando nelle giovanili del Manchester City, dove era approdato il padre sul finire della carriera. E ora dopo 11 stagioni con le Foxes la prima esperienza lontano dal Regno Unito dove ha condensato tutta la carriera, al Nizza che dopo aver registrato il no dello svizzero Yann Sommer che ha preferito restare al Borussia M’Gladbach, ha deciso di virare decisamente sul danese. E di quel Leicester dei sogni, di quella banda di scalmanati tenuti a freno da Ranieri fino all’ultima curva, sono rimasti soltanto in due: il centrocampista Marc Albrighton, autore del primo storico gol in Champions League, e il bomber Jaime Vardy, capitano e totem dei tifosi con 164 reti complessive per le Foxes. Schmeichel sta per salutare, ma a Leicester troverà sempre qualcuno pronto a stringergli la mano e offrirgli una birra al pub. LEGGI TUTTO