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    L'Equipe: “PSG, l'esonero di Tuchel sarebbe troppo costoso”

    PARIGI – La panchina di Thomas Tuchel scricchiola. Il tecnico che ha portato il Psg in finale nell’ultima edizione di Champions League, secondo la stampa francese sarebbe a rischio esonero dopo un inizio di stagione poco convincente, culminato con la sconfitta interna con il Manchester United nel match d’esordio della fase a gironi della massima competizione europea per club. Con Leonardo, tra l’altro, non ci sarebbe grande feeling e mentre si fanno i primi nomi (tra questi anche quello di Massimiliano Allegri), L’Equipe spiega che comunque, almeno per il momento, si andrà avanti con il tecnico tedesco anche per motivi economici. Il suo eventuale esonero, infatti, costerebbe al club un esborso tra i 10 e i 15 milioni, una cifra eccessiva anche per la società parigina, costretta a fare i conti con i bilanci in tempi di pandemia. LEGGI TUTTO

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    Barcellona-Real Madrid, per i blaugrana un Clasico con vista Juve

    BARCELLONA – Il punto di vista di Gerard Piqué è sempre un buon termometro per misurare la temperatura del Barça. E così, scopriamo che il Real Madrid è solo l’ultimo dei problemi del club blaugrana. Per capire che l’avvicinamento al Clasico di questo pomeriggio non fosse stato uno dei più appassionanti degli ultimi lustri non bisognava di certo aspettare l’intervista di ieri del centrale catalano a La Vanguardia. Tuttavia, che il più polemico tra i culé abbia dedicato alla super sfida contro l’eterno rivale una misera riga – e chi lo ha intervistato, un’altrettanto misera domanda – è sintomatico di come, in questo momento, il prossimo avversario della Juventus in Champions League abbia ben altri grattacapi ai quali volgere la propria attenzione. Tra l’esonero di Ernesto Valverde («Non mi è sembrato coerente») e la crisi istituzionale («Se i giocatori hanno avuto troppo potere è perché qualcun altro non lo ha esercitato»), Piqué ha preferito soffermarsi sul Barçagate («È aberrante che la società abbia speso soldi per criticare i propri calciatori») e sull’affaire Messi («Se fossi stato il presidente avrei agito in maniera diversa»), piuttosto che concentrare le riflessioni su come inferire il colpo di grazia su un Real moribondo o su cosa dovranno fare i compagni in sua assenza, perché squalificato, per battere un pugno sul tavolo europeo, mercoledì allo Stadium, e così far dimenticare ai tifosi l’umiliazione rimediata, lo scorso 14 agosto, contro il Bayern Monaco (2-8).

    CLASICO DECAFFEINATO – Per dirla tutta, il Clasico ha perso buona parte del proprio appeal planetario da quando Cristiano Ronaldo si è trasferito a Torino. Non a caso, sebbene Lionel Messi faccia (suo malgrado) ancora parte del Barça, la madre di tutte le partite spagnole non è più “Messi contro CR7”, bensì “Ansu Fati contro Vinicius”. Un evidente downgrade, in attesa di tempi migliori: «Barça e Real recupereranno presto le loro posizioni naturali in tutte le competizioni», ha sottolineato Pep Guardiola, protagonista assieme a José Mourinho dell’epoca dorata del Clasico.
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