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    Townsend su Mourinho: “Gli serviva un punto. E la palla finiva sempre alla bandierina…”

    LONDRA (Inghilterra) – Il Tottenham di José Mourinho è riuscito a guadagnarsi la qualificazione alla prossima Europa League nell’ultima giornata di Premier League, grazie al punto ottenuto contro il Crystal Palace e ringraziando il Chelsea per aver sconfitto in contemporanea il Wolverhampton. La situazione era totalmente sotto controllo per lo Special One, che ha così iniziato a giocare con il cronometro per ottenere il risultato desiderato. Lo ha raccontato Andros Townsend dei Glaziers: “Stavamo giocando con il Tottenham e loro avevano solo bisogno di un punto per finire sesti. E si vedeva che la panchina degli Spurs lo sapesse. José Mourinho stava mandando il messaggio alla squadra sul fatto che volesse il pareggio. E negli ultimi dieci minuti hanno letteralmente portato sempre la palla alla bandierina”.

    Mourinho, un punto per l’Europa
    Quella di Townsend in ogni caso non è una critica, come spiegato dallo stesso giocatore: “Una statistica mostra che da quando Mourinho è entrato in carica (ha sostituito Pochettino a novembre, ndr), gli Spurs hanno viaggiato a una media da quarto posto in Premier League. Quindi è incredibile come la stampa possa creare una narrazione e faccia credere alle persone che un allenatore non abbia successo quando le statistiche dimostrano che non sia così. Mourinho è giudicato dai suoi risultati, è sempre stato così. Il suo stile di gioco non è mai stato spettacolare, ma ha vinto titoli. Così, quando ha raggiunto gli Spurs, abituati a giocare bene a calcio con Pochettino al timone, ha perso qualche partita e tutti hanno iniziato a dire che fosse finito. Ma quando dai un’occhiata ai fatti, la realtà dice che abbia disputato un’ottima stagione da quando è arrivato al Tottenham”. LEGGI TUTTO

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    Barcellona-Napoli, Christillin (membro Board Uefa): “Piano B sono Oporto e Guimaraes”

    NAPOLI – Dopo lo scambio di posizioni tra Aurelio De Laurentiis e la Uefa è intervenuta, a Radio Kiss Kiss, Evelina Christillin (membro Board Uefa) per tentare di placare la polemica sul luogo nel quale disputare il ritorno degli ottavi di Champions League tra Barcellona e Napoli: “La Uefa è in stretto collegamento con le autorità sanitarie della Catalogna. E’ noto che il piano B o è Oporto o Guimaraes, qualora le condizioni sanitarie non consentissero di giocare la gara al Camp Nou. Comprendo il pensiero ed i timori del presidente De Laurentiis, però voglio rassicurarlo perchè anche la Uefa ci tiene alla salute dei tesserati di tutte le squadre.” Questo dunque il chiarimento mentre in Catalogna cresce il contagio per coronavirus: “La Uefa sta monitorando la situazione con grande attenzione. Non so se c’è una deadline sulla decisione sulla sede di Barcellona-Napoli. La data rimane 8 agosto, la situazione spagnola è da controllare ma il preavviso per me per cambiare non può essere di sole 48 ore. Per tutti questi motivi, l’Uefa è in continuo contatto con le autorità politiche e sanitarie della Catalogna e di Barcellona.”

    Christillin: “Playoff e playout in Italia? Spetta alla Figc”
    Poi un pensiero sul futuro della Serie A da parte della dirigente italiana:”Playoff e playout in Italia? Nè Uefa nè Fifa si permettono di interloquire con i format delle varie Federazioni. Questa è una pura decisione della Figc, il 4 agosto ci sarà un importante Consiglio Federale al quale prenderò parte e vedremo quali questioni saranno messe sul tavolo per essere affrontate”  LEGGI TUTTO

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    La Uefa: “Barcellona-Napoli di Champions si giocherà in Spagna”

    Quella con il Barcellona “è sempre una grande partita, io con la Uefa telefono, parlo, chiedo ma è molto imbarazzante. Dalla Spagna arrivano grandi perplessità e paura e loro fanno gli gnorri. Cosa ci vorrebbe a dire basta, non si va a Barcellona ma in Portogallo, in Germania o a Ginevra”. Lo dice il presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis, arrivando all’assemblea di Lega A a Milano. “Se hanno deciso che la Champions si fa in Portogallo e l’Europa League in Germania, possiamo anche noi per gli ottavi mancanti andare in quei Paesi, non riesco a capire come mai dobbiamo rimanere in una città che mi sembra presenti delle grosse criticità”, aggiunge.
    De Laurentiis: “Barcellona-Napoli? Uefa imbarazzante”
    Mundo Deportivo: “Non si scarta l’ipotesi Lisbona”
    La Uefa replica a De Laurentiis
    La risposta della Uefa non si è fatta attendere. “Stiamo monitorando la situazione e siamo in contatto con le autorità locali competenti. La partita è programmata per essere disputata a Barcellona come previsto” la dichiarazione in risposta alle perplessità del presidente del Napoli. LEGGI TUTTO

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    Mundo Deportivo: “Coronavirus, l'Uefa può spostare Barcellona-Napoli a Lisbona”

    BARCELLONA (Spagna) – La UEFA è molto attenta all’evoluzione del coronavirus in Catalogna e sta valutando la possibilità di non far giocare al Camp Nou la partita tra Barcellona e Napoli, match valido per la gara di ritorno degli ottavi di finale della Champions League. Come riportato da Mundo Deportivo, l’emittente “El Món a RAC1” avrebbe appreso la notizia della richiesta di informazioni dell’ente europeo al Dipartimento della Salute locale sulla situazione della pandemia in Catalogna. Si tratta di un protocollo messo in atto anche nelle altre città (Manchester, Torino e Monaco) in cui si giocheranno le partite di ritorno degli ottavi di Champions.

    Barcellona-Napoli a rischio
    La decisione definitiva della UEFA verrà presa alla fine di questa settimana e dipenderà dalla risposta che riceverà. Al momento le autorità sanitarie catalane assicurano che si possa giocare regolarmente a Barcellona. I turisti stanno già arrivando nella capitale catalana e non c’è un divieto di ingresso. Tutti questi argomenti danno fiducia al club. Eventualmente l’alternativa al Camp Nou sarebbe Lisbona, dove si prevede che si disputeranno le partite dei quarti di finale, le semifinali e la finale. LEGGI TUTTO

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    Eoin Bradley, che figuraccia: fa pipì in campo e finisce in diretta tv

    TORINO – Potrebbe sembrare uno scherzo ma è successo davvero: l’attaccante nordirlandese del Coleraine Eoin Bradley non è riuscito a trattenere i propri bisogni e ha fatto pipì in campo finendo in diretta tv su BBC2. Non è il primo e probabilmente non sarà nemmeno l’ultimo a essere protagonista di un episodio del genere sul rettangolo verde. Illustri predecessori lo hanno anticipato: da Gary Lineker, che ai Mondiali italiani del 1990 nella partita contro l’Irlanda non è riuscito a trattenersi e…se l’è fatta sotto in campo, a Jens Lehmann, senza dimenticare Ronaldo il Fenomeno e Pippo Inzaghi che, mentre si riscaldava sul terreno di gioca del Renzo Barbera di Palermo, si è dovuto fermare per espletare i propri bisogni. 
    Ecco cosa è successo
    Bradley è stato protagonista nel bene e nel male della sfida del suo Coleraine contro il Ballymena United. L’attaccante nordirlandese, infatti, aveva aperto le marcature al 19′ del primo tempo con il suo sigillo numero diciannove agli avversari. Dopo la gioia del gol, la sfida si è trasformata in un vero e proprio incubo per lui. Al 94′, infatti, è arrivato il pareggio degli avversari e dunque i tempi supplementari. Troppo per trattenere ancora i propri bisogni. Bradley allora, mentre i suoi compagni in cerchio ascoltavano il proprio allenatore, si è fermato al centro del campo per fare pipì credendo che nessuno lo vedesse. Ma si sbagliava perchè a riprenderlo c’erano le telecamere di BBC2 che hanno mandato in diretta le immagini, scatenando l’ilarità del web e dei telespettatori. Come se non bastasse, l’attaccante nordirlandese ha anche fallito uno dei rigori decisivi, concludendo così una giornata che difficilmente dimenticherà.  LEGGI TUTTO

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    Community Shield, prove per una riapertura ad ottobre: a Wembley con pubblico limitato

    LONDRA – La Community Shield potrebbe essere il primo trofeo post-Covid assegnato alla presenza del pubblico sugli spalti, a Wembley, il 29 agosto. La data dell’incontro tra i campioni d’Inghilterra ed i vincitori della Coppa, che tradizionalmente segna l’inizio della stagione, è stata ufficializzata oggi dalla Federcalcio inglese. Una delle due formazioni è il Liverpool, vincitore della Premier League. L’altra uscirà dalla finale di sabato tra Chelsea e Arsenal. Secondo alcuni media potrebbe essere l’occasione per rivedere gli spettatori allo stadio, anche se in numero limitato, come prova generale di una riapertura controllata degli stadi di calcio dal primo ottobre. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, San Marino: un giocatore del Tre Fiori è positivo

    SAN MARINO – È un giocatore del Tre Fiori il primo soggetto positivo al tampone riscontrato dall’inizio dell’attività di screening organizzata dalla FSGC (Federazione di San Marino) in collaborazione con l’Istituto di Sicurezza Sociale. Il calciatore, non sammarinese, è stato immediatamente posto in quarantena in una struttura attrezzata sita nella provincia di Bologna. Come da protocollo, hanno seguito la medesima procedura anche tutti coloro che con esso avevano intrattenuto i contatti più stretti. 

    San Marino, Tre Fiori: un contagiato
    Questo non riguarda lo spogliatoio gialloblù, i cui elementi hanno sempre rispettato le disposizioni di sicurezza indicate dal protocollo redatto dalla FSGC e avallato dalle istituzioni, evitando perciò contatti troppo ravvicinati. In ogni caso, l’intero gruppo squadra è stato sottoposto alla prova del tampone, che ha sempre dato esito negativo. La situazione verrà tenuta costantemente sotto controllo e verranno intensificate le precauzioni, ma il Tre Fiori potrà continuare a svolgere la propria attività sul campo, ovviamente sempre rispettando i dettami del protocollo federale. LEGGI TUTTO

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    John Terry vola in Portogallo nonostante il Coronavirus: è guerra sui social

    TORINO – L’Aston Villa ha conquistato la salvezza e anche la prossima stagione giocherà in Premier League. John Terry, assistente allenatore dei Villans, ha deciso di festeggiare a modo suo: partendo per le vacanze. L’ex capitano del Chelsea, però, non è rimasto in Inghilterra, bensì è salito insieme a sua moglie sul suo jet privato ed è partito per l’Algarve, la regione più meridionale del Portogallo dove Terry ha una splendida villa. La notizia ha fatto il giro del web dopo che lo stesso assistente allenatore dell’Aston Villa ha postato una foto sul proprio profilo Instagram. In quel momento, è iniziata una guerra di commenti: c’è chi scrive “Tutto ciò è ingiusto” e chi difende la leggenda dei Blues commentando “Complimenti per la salvezza dell’Aston Villa. Passa una buona vacanza e ricordati di indossare la mascherina”. Sul Sun, però, un articolo ha fatto letteralmente infuriare John Terry.  L’ex Chelsea è stato incolpato di aver ignorato le regole per le vacanze e anti-Coronavirus e, in una storia Instagram, ha risposto all’autore dell’articolo definendolo un rifiuto della società. “Questo st… scrive cose senza senso sulla mia famiglia. Sono l’unico ex calciatore in giro per il mondo? .Ho una settimana da spendere con la mia famiglia e la voglio vivere al meglio”.  LEGGI TUTTO