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    Inter-Manchester City, oggi la finale di Champions League: news live e dove vederla

    Conto alla rovescia agli sgoccioli. Stasera inter e Manchester City si sfideranno per l’ultimo atto della Champions League 2023-2023. Potrete seguire l’intera giornata, da Milano a Istanbul, in diretta su Sky: news sulle formazioni, collegamenti dall’Ataturk Stadium e l’attesa dei tifosi verso il match delle 21 che potrete seguire su Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e in streaming su NOW
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    Inter-Manchester City, Scott Carson unico giocatore in finale ad aver vinto una Champions

    C’era 18 anni fa nella finale a Istanbul contro un’altra milanese, stasera sarà ancora presente nello stesso stadio. Ed è l’unico tra i giocatori di Inter e City ad aver già conquistato la coppa. La storia di Scott Carson, terzo portiere di Guardiola, che nel 2005 non voleva la medaglia né farsi fotografare tra i vincitori del Liverpool. Solo due presenze in Champions, ma oggi insegue il record di due… milanisti
    INTER-CITY, L’AVVICINAMENTO ALLA FINALE LIVE – LO SPECIALE SULLA FINALE DELL’INTER

    Quel 25 maggio 2005 lo ricordano in pochi, perché l’eroe della serata fu il suo collega titolare. “Potresti giocare quella partita 100 volte e il Milan ne vincerebbe 99, ma a volte il destino è dalla tua parte”. Parola di Scott Carson, ex portiere del Liverpool e campione d’Europa quell’anno, che applaudì dalla panchina lo scatenato Dudek. Si giocava allo Stadio Olimpico Ataturk di Istanbul, lo stesso che stasera vedrà sfidarsi Inter e Manchester City per la coppa. E di tutti i giocatori coinvolti in questa finalissima, Carson è l’unico ad aver già vinto la Champions. Sarà impossibile farlo da protagonista a distanza di 18 anni, ma a suo modo il terzo portiere dei Citizens può entrare nella storia come pochissimi sono riusciti.

    “Non volevo nemmeno la medaglia…”
    Oggi 37enne, Carson ne aveva 19 quando lasciò il Leeds per trasferirsi ad Anfield. E quattro mesi più tardi festeggiò la quinta Champions dei Reds, vinta contro il Milan dopo essere sceso in campo da titolare ad aprile. Era l’andata dei quarti contro la Juventus, 2-1 casalingo grazie a Hyppia e Garcia: salvato da un palo di Ibrahimovic e strepitoso su Del Piero, meno sul colpo di testa di Cannavaro. Non giocherà più in Europa né riuscirà mai a imporsi col Liverpool (solo 9 presenze con Benitez), ma era il dodicesimo a Istanbul e pensò all’infortunato Kirkland: “Volevo dargli la mia medaglia – ha raccontato al Guardian -, aveva giocato più partite di me nella fase a gironi. Però mi rispose: ‘No, eri in panchina e hai fatto la tua parte’. Per quanto mi riguarda, assistere a quella partita era già stato positivo per me…”. Non era andata male nemmeno nel tunnel di Anfield a pochi passi da Buffon: “Ero in soggezione, alla fine ho avuto la sua maglia. Era uno dei miei eroi da ragazzino”. E lui stesso ha svelato perché è impossibile trovarlo nell’album fotografico dei festeggiamenti a Istanbul: “Ero al Liverpool da poco e il grosso del lavoro era già stato fatto. Non sentivo quel successo come se fosse mio”.

    5 aprile 2005, la prima presenza di Carson in Champions contro la Juve: grave l’errore sul gol di Cannavaro – ©IPA/Fotogramma

    Dalla Nazionale all’importanza per Pep
    L’arrivo di Reina spinge i Reds a cederlo in prestito e nel 2008 definitivamente al West Bromwich Albion, ma è proprio lontano da Anfield che Carson raccoglie le uniche partite in Nazionale con McLaren e Capello. Terzo portiere al Mondiale 2006, bocciato dopo il 2-3 con la Croazia che costa all’Inghilterra la partecipazione a Euro 2008. Successivamente gioca due anni in Turchia (solo un caso?) e torna in Inghilterra ma in Championship: lo fa con Wigan e poi Derby County. Clamorosa la svolta nel 2019 quando, a una manciata di presenze dalle 500 coi club, lo vuole Guardiola al Manchester City per completare il parco dei portieri con Ederson e Bravo: “Non potevo aspettarmelo, impossibile rifiutare. Spero che la mia esperienza sia utile”. Proprio il peso nello spogliatoio conquista l’allenatore (“Aiuta gli altri a rimanere calmi”), ma si è fatto apprezzare nelle uniche due partite disputate: un rigore parato a Willock (4-3 col Newcastle il 14 maggio 2021) e un clean sheet contro lo Sporting Lisbona (0-0 il 9 marzo 2022). Era il ritorno degli ottavi, schierato a gara in corso nella sua seconda e finora ultima presenza in Champions dopo 17 anni dalla prima.

    9 marzo 2022, la seconda presenza di Carson in Champions: 27 minuti da imbattuto contro lo Sporting – ©Ansa

    Il record di due… milanisti
    Andata e ritorno all’Ataturk per Carson, seduto in panchina al Do Dragao contro il Chelsea nel 2021. Una finale persa in Champions che, curiosamente, potrebbe regalargli uno storico primato due anni più tardi. Nella storia della competizione solo due leggende rossonere come Paolo Maldini e Alessandro Costacurta hanno sollevato il trofeo a distanza di 18 anni da un trionfo precedente (Barcellona 1989 e Atene 2007). Lo stesso Carson potrebbe eguagliarli nella “sua” Istanbul. Intanto un regalo se l’è già fatto: rinnovo di un anno coi Citizens, contratto che scadrà nel 2024 quando avrà 38 anni. Ne sono passati invece 18 dalla prima grande gioia in Champions: “Era stato incredibile – raccontava a Goal -, non lo dimenticherò mai. Mia moglie pensa che il nostro primo figlio sia stato concepito quella notte. Come potrei scordarlo?”.

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    Champions League
    Sogno City, estasi Inter: chi ha fatto il Triplete

    Sogno City, dolce ricordo Inter. Nella storia soltanto sette squadre hanno fatto il Triplete, e solo due per due volte. Per quanto riguarda i record dei singoli ci sono 13 giocatori nel club del ‘doppio Triplete’, con record speciale per Eto’o. Il City è ancora in corsa: dopo aver vinto campionato ed FA Cup, ora attende i nerazzurri in Champions
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    MANCHESTER CITY: SOGNO TRIPLETE

    Premier in bacheca dopo la rimonta sull’Arsenal e anche la FA Cup, vinta contro il Manchester United (l’unica squadra inglese a realizzare il treble). E ora la finale di Champions. Guardiola ne ha già vinto uno in passato. Riepiloghiamoli tutti

    CELTIC – 1966-1967

    La prima squadra in assoluto a conquistare il Triplete fu il Celtic che in Coppa Campioni sconfisse in finale l’Inter. La particolarità ‘geografica’ di quella rosa è che tutti i giocatori erano nati a meno di 20 km da Glasgow

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    Inter-Manchester City, Marotta: “Siamo nella storia. Speriamo di realizzare un sogno”

    “C’è la giusta emozione, ma sono vaccinato. L’appuntamento è importante e non facilmente ripetibile”. Giuseppe Marotta è alla terza finale di Champions della sua carriera da dirigente e può fare da scudo ai calciatori: “La squadra oggi ha toccato l’erba dello stadio, i giocatori non hanno ancora mai provato l’emozione della finale, ma non sono spaventati. Hanno con loro un allenatore esperto e la società, ci sarà emozione nell’andare verso lo stadio, ma poi quando si entrerà tutto si dimentica”.

    “Il grande merito è di Inzaghi e dei calciatori”
    Marotta rivendica con orgoglio il raggiungimento della finale: “Per chi vive il calcio, questo è l’appuntamento più importante. Per noi come Inter è una novità, mancava da 13 anni ed è la sesta finale nella storia del club, siamo già nella storia di questa società. Abbiamo un sogno, speriamo si concretizzi e diventi realtà”. I meriti sono da condividere con tutti, ma qualcuno ne ha un po’ di più: “Per un dirigente l’orgoglio è grande, ma lo condivido con la parte tecnica e anche la parte corporate della società, tutti hanno supportato l’attività di campo. La logica del più si spende e più si vince non è sempre vera, esistono competenze, passione, cultura del lavoro, tutti valori che abbiamo. Il merito principale è di un giovane allenatore che merita una citazione particolare, ha un grande percorso davanti a sé. Credo sia molto deciso nella formazione anche se si dice che il dubbio è il guanciale del saggio, abbiamo un gruppo dove tutti sono di pari valore, con 120 minuti possibili tutti possono essere presi in considerazione. I giocatori negli ultimi anni hanno migliorato le loro prestazioni, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche dell’esperienza”.

    “Ritorno economico se vinciamo? Vale più il prestigio…”
    Marotta scende anche in qualche dettaglio finanziario: “C’è poca differenza tra chi vince la coppa e chi arriva secondo in termini economici, si tiene conto di alcuni fattori. La parte che porterebbe grandi vantaggi è quella intangibile, di prestigio. Poi certo, ci sono anche i premi da pagare ai giocatori in caso positivo”. Sarebbe un dolce problema. Le ultime parole sono per i tifosi: “Alla squadra non dico nulla, ci pensa Simone. Ringrazio i tifosi per il record di presenze allo stadio, si sentono a San Siro, in trasferta e si sentiranno anche domani. Spero che il loro sogno si concretizzi in realtà”. LEGGI TUTTO

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    Manchester City-Inter, le probabili formazioni della finale di Champions League

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    Formazione Inter (3-5-2): Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Dimarco; Dzeko, Lautaro. All. Inzaghi

    Brozivic al momento in vantaggio su Mkhitaryan che non è al 100% dopo il problema muscolare accusato contro il Milan e dovrebbe partire dalla panchina. 
    In attacco c’è sempre la tentazione Lukaku ma, al momento il piano tattico dovrebbe essere quello delle ultime volte con Dzeko dal 1′ e il belga pronto a entrare a gara in corsa  LEGGI TUTTO

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    Noel Gallagher: “Se il City vince la Champions e Haaland ne segna tre canterò in mutande”

    Noel Gallagher non è nuovo a uscite coraggiose e di certo non ha paura di esporsi. Soprattutto quando si parla di calcio e del suo City. Già un paio di mesi fa, proprio nei nostri studi di Sky, si era lanciato in una previsione che ora potrebbe ritorcerglisi contro: “Voglio l’Inter in finale di Champions. Rispetto a Milan, Napoli e Benfica (si era ancora ai quarti di finale) è quella meno forte e poi Lukaku sta giocando male”. Dichiarazioni forti, soprattutto in un mondo, come quello calcistico, fortemente legato alle scaramanzie, dove tutto alla fine può essere usato contro di te e dove lanciarsi in pronostici leggeri spesso e volentieri può portare alla catastrofe. Ma lui è Noel Gallagher e la personalità di certo non gli manca. Al punto da profondersi in una promessa alquanto particolare: “Purtroppo non sarò a Istanbul perché sono in tour a San Diego. In genere mi assicuro sempre che a fine maggio, giorni in cui si gioca di solito la finale di Champions, io sia libero da impegni in giro per il mondo, ma quest’anno non abbiamo preso in considerazione il Mondiale a dicembre e il fatto che tutto sia scalato di qualche giorno. Ora sono contrattualmente obbligato a suonare, quindi guarderò la partita in un bar di San Diego, e mi va bene anche così. Ma se il City vince e Haaland segna una tripletta, lo farò in mutande”. Un motivo in più forse, per alcune delle sue fans più scatenate, di tifare per gli inglesi nella finale di Istanbul.  LEGGI TUTTO

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    Inter-Manchester City: news live e formazioni della finale di Champions

    Conto alla rovescia per la finale di Champions contro il City. Da ieri la squadra di Inzaghi è a Istanbul. Oggi alle 16.15 le parole di Inzaghi, Lautaro, Darmian e Calhanoglu, poi l’allenamento all’Ataturk alle 17. Zhang alla Gazzetta: “Ci crediamo, non abbiamo paura del City”.  Tutte le news della giornata in diretta su Sky Sport 24 e nel nostro liveblog. La finale domani alle 21 su Sky Sport Uno, Sky Sport 4K e in streaming su NOW
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