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    Obiettivo difensore, c’è anche Giorgini

    TORINO – Rinforzare la difesa: è questo l’obiettivo di Davide Vagnati in vista del mercato di gennaio. Ed è questo il motivo per cui domenica si è recato in Polonia per vedere da vicino Steve Kapuadi. Ma il congolese del Legia Varsavia non è l’unico centrale a essere seguito dal dt granata, nel suo taccuino c’è anche un altro nome: Andrea Giorgini. LEGGI TUTTO

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    Rincorsa Anjorin, che voglia di Toro!

    Non vedeva il campo dal 21 settembre. Il derby è stato per Tino Anjorin l’occasione per ritrovare minuti dopo un lungo stop dovuto a una fascite plantare che gli ha impedito di trovare continuità in questo primo scorcio di campionato. Quella dell’inglese è stata una lunga rincorsa perché già da questa estate su di lui lo staff aveva svolto un lavoro particolare, su misura, per evitare ricadute dopo l’infortunio che nell&rsq LEGGI TUTTO

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    Toro, il piano Zapata: Baroni lo vuole al top

    TORINO – Quei venti minuti contro l’Atalanta, la sua ex squadra, in una sfida poco fortunata per Duvan Zapata – suo l’errore dal dischetto quando gli avversari erano già sul 3-0 – avevano illuso che per il capitano del Torino fosse finalmente arrivato il momento di spingere sull’acceleratore. In realtà quei venti minuti rappresentano un’eccezione in questo inizio di stagione del colombian LEGGI TUTTO

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    Roma, ti ricordi Ciervo? “A Cesena sono rinato così”

    Il predestinato Riccardo Ciervo non ha mai smesso di sognare. L’esterno offensivo pieno di talento, cresciuto nella Roma, si è rimesso in gioco a 23 anni ripartendo da Cesena, in prestito dal Sassuolo, dove sta facendo la differenza e gli si sono aperte nuove prospettive. I romagnoli, che si godono la sosta col 3° posto preparando la trasferta di Monza alla ripresa, sono grandi protagonisti anche grazie al peso specifico di questo ragazzo che dopo le scuole medie ha lasciato Latina per inseguire i propri sogni, come fa oggi.  Ciervo, felice per il 3° posto o il bello deve ancora venire? 

    «Sono molto contento, però spero che il bello debba ancora venire. Siamo una squadra con dei valori e una società che ha grandi ambizioni, proviamo sempre a dare il massimo».  Cosa dice il 3-0 con l’Avellino? 

    «Risposta positiva dopo la sconfitta di Bari. Tornare a casa e vincere così, con un buon avversario, ha significato che si è sulla via giusta. Dobbiamo insistere e crescere».  Vi sentite la 3ª forza del campionato? 

    «Stiamo raccogliendo il giusto, siamo un gruppo umile e di ragazzi che ci mettono impegno con la voglia di lavorare e di rispondere alle sollecitazioni di mister e ambiente. Abbiamo ciò che ci siamo meritati, siamo tutti soddisfatti e intendiamo andare avanti costruendo ciò che di positivo è possibile».  La gara più bella? «A La Spezia. Siamo andati subito sotto, nei primi minuti, e senza perderci d’animo, da squadra vera, abbiamo recuperato una gara tosta contro una rivale forte reagendo nel modo migliore per ottenere il risultato pieno senza mai accontentarci. Tutte le vittorie sono importanti».  Questa è la sua stagione migliore? «Penso di sì. Ho avuto annate altalenanti che mi sono servite per crescere. Adesso sto avendo continuità e sono veramente soddisfatto. Sono fortunato a stare in questa squadra, con uno staff e in un contesto generale che mi motivano a dare sempre di più».  C’è un segreto dietro i 4 gol e un assist? «Non credo ci siano segreti. Continuità e dedizione sono elementi essenziali, il lavoro è fondamentale per arrivare in alto. Non si è visto tutto di me, posso dare di più. Si è visto poco ancora, per esempio un’azione a tutto campo magari da chiudere con un gol o un assist».  Quanto deve a Mignani? «Tanto, lo apprezzo moltissimo come persona e come allenatore, speriamo di fare grandi cose insieme. Già dalla telefonata che ho ricevuto da lui e dal direttore Fusco ho capito la fiducia. Mi sono sentito subito importante e cerco di ripagarlo». L’incitamento dei tifosi? «L’avverto e mi fa piacere perché vuol dire che si sta facendo bene, vale per me e per i miei compagni. L’ambiente apprezza l’impegno della squadra e sa che siamo bravi ragazzi».  Ogni tanto ripensa al percorso con la Roma? «No, ormai è tutto passato e può servire solo per il presente. Ho vissuto qualcosa di bellissimo, tutte le mie prime cose le ho provate lì. Ho bei ricordi, mi è solo dispiaciuto non esordire in prima squadra. Rimpianti non ne ho, sto facendo la strada che devo. Non mi guardo mai indietro, lavoro per avere un futuro migliore».  Ce l’ha un sogno? «Giocare con la Nazionale, è un obiettivo dopo essere stato in Under 18 e 20 con Bollini, Corradi e uno stage con Nunziata. Vorrei arrivarci».  LEGGI TUTTO

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    BOLOGNA – La prima volta che mise piede al Dall’Ara fu per un’amichevole tra l’allora Montreal Impact e la squadra del cuore di Marco Di Vaio. A regola doveva avergli fatto una testa così, mentre smaltiva gli ultimi spiccioli di carriera in Canada. Joey Saputo, uno dei rampolli della dinastia delle mozzarelle (il patriarca Lino ha creato un impero da 5,2 miliardi di dollari), si è imbarcato nell’avventura rossoblù LEGGI TUTTO