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    Napoli al bivio: Tudor il “sergente” che gioca a tre, Cannavaro lo “spallettiano”. Cosa cambia

    Il croato ha già lavorato in A e in Europa. Fabio ha seguito spesso le sedute degli azzurri l’anno scorso

    Due leader naturali, due modi di allenare profondamente diversi. Così Aurelio De Laurentiis è davanti al bivio: Igor Tudor o Fabio Cannavaro, per raccogliere l’eredità di Rudi Garcia e risollevare immediatamente una stagione che presto sarà al primo vero momento di svolta. Il croato è più accreditato per diverse ragioni, a cominciare dall’esperienza accumulata sia in Serie A sia in Europa. Ha inoltre quell’atteggiamento quasi militare che è ideale per compattare nel minor tempo possibile la squadra intorno a nuovi concetti di gioco, con una predisposizione al sacrificio e all’applicazione ben più marcata. 

    tattica—  Le incognite maggiori sono sempre di natura tattica quando si verifica un avvicendamento e in questo caso qualche dubbio in più è assolutamente legittimo. Tudor ha sempre schierato le sue squadre con la difesa a tre, che fosse 3-4-2-1 con due rifinitori a ridosso della punta o 3-4-3 con due esterni d’attacco di ruolo. La prima opzione è quella più utilizzata, nel Napoli questo aprirebbe ad un dilemma non di poco conto, cioè dove schierare Kvaratskhelia. Preferisce partire largo e se migliorasse la partecipazione alla fase difensiva potrebbe essere l’esterno a tutta fascia, con Raspadori e Zielinski ad agire alle spalle di Osimhen; a destra il quesito non si pone perché Di Lorenzo potrebbe sicuramente assumere simili mansioni. Un assetto incredibilmente offensivo, dunque, che permetterebbe l’impiego contestuale di tanti calciatori di qualità ma renderebbe indefettibile l’equilibrio nelle due fasi. In alternativa, per non snaturare eccessivamente l’identità che da anni si sviluppa attorno al 4-3-3, il Napoli potrebbe disporsi comunque con il tridente, con uno tra Zielinski e Anguissa che resterebbe fuori o comunque dovrebbe reinventarsi.

    come luciano—  Ben diversa è la scuola di Fabio Cannavaro, che invece si inserirebbe nel solco tracciato da Luciano Spalletti. Ne è un appassionato seguace, l’anno scorso ha seguito diversi allenamenti a Castel Volturno soltanto per vederlo all’opera e arricchire la propria conoscenza, e volentieri si sono confrontati a cena insieme sul lungomare. Non ci sarebbe da sorprendersi, dunque, se l’interpretazione richiesta del 4-3-3 – oltre al modulo in sé – fosse molto simile alla stagione passata. Cannavaro non è un dogmatico, è flessibile, si avvale di metodi e strumentazioni moderne e pretende che l’intensità del lavoro quotidiano sia uguale alle partite, così che i giocatori si abituino ad esprimersi a ritmi altissimi. Il suo trascorso da calciatore ne aumenta la presa sul gruppo, la voglia di non stravolgerlo giocherebbe soltanto a suo favore. L’undici titolare, quindi, sarebbe sostanzialmente lo stesso che ha individuato anche Rudi Garcia, con l’unico ballottaggio ad oltranza sulla fascia sinistra tra Mario Rui e Olivera e tutti gli oneri che ne derivano. Uno su tutti: come valorizzare Raspadori nel tridente. LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Napoli, dialogo arbitro-Var: “Cosa protestano?”. Il parere di Rocchi

    Torna a far discutere il gol di Raspadori contro la Salernitana. L’attaccante del Napoli, nello scorso turno di campionato, aveva realizzato il gol del vantaggio per i partenopei concludendo un’azione in cui Olivera precedentemente aveva toccato il pallone trovandosi in posizione di fuorigioco. L’episodio è stato analizzato in occasione di Open VAR, dove è stato svelato il dialogo tra arbitro e sala Var. Inizialmente l’assistente non ha segnalato la posizione irregolare, e dopo il gol ha subito esclamato: “Per me è buono”. Dopo aver convalidato la rete, l’arbitro Rapuano è entrato in contatto con gli addetti ai controlli. “Per cosa protestano?” è stata la domanda dei collaboratori, che hanno poi ribadito al direttore di gara: “Allora, c’è chiaramente una nuova APP (attacking possession phase) dopo e il gol è regolare”.
    Salernitana-Napoli, la spiegazione di Rocchi
    La Salernitana, dopo il tocco in fuorigioco di Olivera, ha infatti riconquistato il pallone giocandolo con Bradaric e Legowski. L’episodio è stato anche commentato da Gianluca Rocchi, che ha dichiarato: “Il guardalinee commette un errore di valutazione perchè in quel momento probabilmente è deconcentrato nella posizione. Perde un po’ l’allineamento, valuta male la decisione anche perchè ormai si è molto abili nell’aspettare la segnalazione. In questo caso è semplicemente un errore, si vede bene il suo atteggiamento. Si gira cercando il pallone e quando si gira di nuovo perde il momento”. LEGGI TUTTO