consigliato per te

  • in

    La Roma riposa e Mou vola dalla famiglia: prima in Portogallo e poi a Londra

    Il tecnico giallorosso, in due giorni, prima a Setubal dalla madre e poi nella capitale britannica da moglie e figli. Uno stop per staccare dalle preoccupazioni dopo il brutto avvio in campionato

    Benedetta sia la sosta. Deve aver pensato qualcosa del genere in questi giorni José Mourinho, che ieri ha concesso uno stop di un paio di giorni ai suoi giocatori. Non solo per il possibile recupero degli infortunati, ma anche per riuscirsi a godere almeno un po’ la sua famiglia. Lo Special One è partito venerdì pomeriggio da Fiumicino con un volo per il Portogallo. La prima tappa di questo particolare weekend è infatti Setubal, la sua città, dove ha potuto trascorrere del tempo con la madre Maria Julia. Oggi altro spostamento, aeroporto di Lisbona e nuovo volo, stavolta per Londra. La città dove – è cosa nota – vivono moglie e figli, ed è qui che Mou corre ogni volta che può. Di certo anche lui ha bisogno di distrarsi.

    classifica e infortunati—  La situazione della Roma lo preoccupa parecchio. Al di là dell’unico punto in classifica conquistato in tre giornate e del gioco che continua a latitare, a tenere sulle spine il tecnico giallorosso è la situazione infortunati. L’ultima situazione da chiarire è quella di Lorenzo Pellegrini, rientrato anzitempo da Coverciano per un risentimento muscolare al flessore destro. Ma da verificare ci sono anche le condizioni di Aouar e Renato Sanches che continuano a lavorare a parte, nonostante da Trigoria si dicano ottimisti rispetto al loro recupero. Quadro simile anche per quanto riguarda le condizioni di Zalewski e Dybala, che saranno valutati lunedì alla ripresa degli allenamenti. LEGGI TUTTO

  • in

    Fabbian: “Io, le lacrime di nonno, le visite aspettando Samardzic. E ora volo col Bologna”

    Il protagonista della vittoria sul Cagliari si racconta: “Da piccolo studiavo Pogba, ho passato due giorni a Roma facendo gli esami per l’Udinese. L’Inter? C’è una recompra, ma per ora non ci penso…”

    dal nostro inviato Matteo Dalla Vite
    9 settembre

    – casteldebole (bologna)

    c i sarebbero i contorni per una sceneggiatura da film: il nonno ex calciatore cercato da Rocco, il primo gol in A al novantesimo, un’esultanza old style (un po’ alla Tardelli? Andiamoci piano…), quel sentirsi sballottato e in sala d’attesa per l’affare Samardzic-Inter mai andato in onda, lo scudetto con l’Inter Primavera, le lacrime da quindicenne quando la stessa Inter pareva sfumata, un allenatore che ti convince elencandoti non i pregi ma i difetti, poi l’errore da “Serie-tv” di Radunovic che ti apre un altro mondo. A vent’anni. “Certo che me la ricordo quella scritta sui muri in cui un innamorato scrive ‘Sei bella come un gol al novantesimo’. Ecco, il mio è stato pazzesco e bellissimo. Oltre che il primo in A. Un sogno vero realizzato”. Giovanni Fabbian è alto e tosto, tenace e sobriamente sfacciato, non ha tatuaggi (“Mi piace essere pulito…”), è un centrocampista interventista e in Bologna-Cagliari ha esordito al Dall’Ara così: entra sull’1-1 e in tre minuti fa il 2-1. Gol, gioco, incontro. Al minuto novanta. “E fra l’altro è successo davanti ad Alberto, Annalisa e Alessia, papà, mamma e mia sorella. Ah: in quello scorcio di gara ho preso anche una botta che mi ha fatto saltare l’Under 21: non mi sono fatto mancare nulla, ecco…”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Stesso ruolo, filosofie opposte: Calha e Krunic, il derby del regista diverso

    Prima di essere collocati al centro della mediana entrambi hanno fatto un lungo pellegrinaggio per il campo. Adesso per Inzaghi e Pioli sono indispensabili davanti alla difesa. Ma ognuno… a modo suo

    Li accomuna il fatto che nessuno dei due nasce lì. In quei metri quadrati delicati, preziosi e bollenti. Lì – ovvero al centro della mediana, davanti alla difesa – Hakan Calhanoglu e Rade Krunic ci sono finiti nel corso del loro pellegrinaggio tattico. Per merito, ovviamente, perché da quelle parti c’è una delle porte di ingresso della squadra, e possederne le chiavi è una responsabilità grande. Li accomunano anche i trascorsi da trequartista, per qualcuno di più (Calha) e per qualcuno di meno (Krunic). Modi diversi di intendere il ruolo, perché diversi sono i giocatori. Una diversità che rimane anche ora, nel cuore del centrocampo. Nel cuore del derby. LEGGI TUTTO

  • in

    Chiesa out, Locatelli in panchina: in Nazionale non c’è più la Juve

    Sarebbe la seconda volta in un anno senza bianconeri fra campo e panchina. Non capitava dal 1994 (Sacchi c.t.). La società punta al ricambio generazionale con tanti azzurrabili… per il futuro

    Il campanello d’allarme era scattato già lo scorso 23 marzo: in occasione di Italia-Inghilterra, a Napoli, la tribuna di Bonucci aveva azzerato completamente la presenza di juventini in nazionale, riportando indietro di ventinove anni. Che non ci fossero bianconeri tra gli undici titolari non capitava dal 2018, in occasione di un match contro il Portogallo in Nation League, ma nel 1994 contro l’Estonia la rappresentanza bianconera nell’Italia di Sacchi fu praticamente nulla tra campo e panchina. Ci risiamo quasi, considerato che a reggere il blasone del club torinese nella prima Italia di Spalletti sarà soltanto Locatelli, l’ultimo reduce tra gli uomini di Allegri dopo il rientro anticipato di Chiesa (gli esami strumentali effettuati a Firenze hanno escluso lesioni muscolari ma il calciatore ha comunque lasciato il ritiro di Coverciano per precauzione). Il centrocampista non dovrebbe partire neanche titolare.

    ricambio generazionale—  Il momento di restaurazione alla Juventus è noto. Il club lavora al ricambio generazionale e, avendo puntato su molti giovani, riesce a offrire poche soluzioni nell’immediato alla nazionale. Dai piani alti della società però è arrivato forte l’input sul ritorno alle tradizioni: la volontà della proprietà è di riavere presto una buona rappresentanza nello spogliatoio azzurro, com’è avvenuto per diversi anni. Diversi giocatori, che lavorano in questi giorni alla Continassa con Allegri per ritagliarsi uno spazio importante nella Juve che sta nascendo, puntano anche a ritrovare presto l’azzurro. Da Kean, che può essere un osservato speciale di Spalletti nella cernita dei migliori attaccanti, a Fagioli, che non ha mai nascosto il sogno di essere un protagonista azzurro nel prossimo Mondiale del 2026; a Cambiaso, che ha appena lasciato l’Under 21 per limite d’età ma spera di poter tornare presto tra i prescelti di Coverciano. Senza dimenticare Gatti, che dopo aver fatto la sua prima stagione in Serie A cerca adesso conferme e sempre più spazio per poter entrare anche nelle rotazioni del reparto difensivo della selezione di Spalletti. Certo, i tempi della gloriosa BBC a protezione di Buffon, ora capo delegazione azzurro, sembrano davvero tanto lontani. LEGGI TUTTO

  • in

    Szczesny, la Juve pensa al rinnovo: la mossa che ha in mente il club

    Un amore nato nell’estate 2017, quando la Juve individuò nel polacco l’erede di sua maestà Gigi Buffon. Scelta rivelatasi vincente e ricca di soddisfazioni per entrambe le parti. Ecco perché c’è la volontà condivisa di proseguire insieme. Ancora a lungo. Tek, infatti, si trova benissimo a Torino, dove insieme alla moglie Marina hanno messo radici integrandosi perfettamente nella realtà sabauda.

    Szczesny, le offerte ricevute da Premier e Arabia

    Non a caso l’estremo difensore ex Arsenal in questi ultimi due anni non ha mai preso realmente in considerazione la possibilità di cambiare maglia per trasferirsi altrove. Nell’estate 2022 un paio di club inglesi avevano bussato alla porta del suo agente Jonathan Barnett per sondare il terreno, ma Szczesny aveva, un po’ come fa in campo, murato ogni possibile assalto. Nella sessione di mercato appena conclusasi, invece, c’erano stati a giugno i sondaggi sauditi (Al Nassr e Al Hilal) subito rispediti al mittente. Niente da fare anche per il Bayern Monaco, che a fine luglio l’aveva inserito nel casting per il dopo Sommer destinato all’Inter. La priorità di Tek è sempre stata quella di proseguire la sua avventura juventina. LEGGI TUTTO

  • in

    Chiesa, infortunio e sollievo: risonanza negativa, le condizioni

    TORINO – L’ansia per Federico Chiesa viene frenata dalla risonanza magnetica effettuata nel primo pomeriggio. L’esame strumentale ha escluso lesioni all’adduttore che sarebbe solo affaticato. Chiesa ha quindi lasciato il ritiro della Nazionale a Coverciano per la la vicinanza dei due impegni con la Nazionale (domani contro la Macedonia e martedì contro l’Ucraina a San Siro) che non avrebbe lasciato spazio al suo utilizzo. La decisione è stata quindi condivisa con i medici della Nazionale e con il neo ct Spalletti. Da domani Chiesa inizierà un percorso di recupero con lo staff bianconero che potrebbe anche portarlo a giocare contro la Lazio, anche se per il momento prevale la prudenza.

    Chiesa, con la Lazio in panchina?

    Resta, comunque, certa la mancanza di lesioni e, quindi, di preoccupazione per uno stop prolungato. Chiesa potrebbe andare in panchina contro la Lazio (sabato ore 15) e comunque essere disponibile a partire dal primo minuto per l’impegno successivo dei bianconeri sabato 23 contro il Sassuolo (ore 18). C’è, insomma, ottimismo, ma tutto viene gestito con cautela, anche per evitare che il giocatore possa effettivamente aggravare il piccolo inconveniente muscolare. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve Women-Eintracht Francoforte: dove vedere la sfida di Champions

    Juventus Women-Eintracht Francoforte in diretta su YouTube
    Arriva la risposta a tutti i tifosi che si chiedevano dove sarebbe stato possibile seguire la partita in programma domani 9 settembre con calcio d’inizio alle 13 Frankfurt Stadion. Il club bianconero ha, infatti, predisposto una diretta streaming, in Italia, sul canale YouTube della Juventus, su Juventus TV e DAZN. Ad annunciarlo sui social con un messaggio direttamente dal rettangolo di gioco sono state Lindsay Thomas e Martina Lenzini.
    Su Tuttosport.com sarà disponibile la cronaca testuale live, azione per azione, di Juventus Women-Eintracht Francoforte a partire dal pre-partita con le probabili formazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Frattesi, l’uomo nuovo. Così può prendersi l’Inter e la Nazionale

    Personalità, tecnica, intensità: il centrocampista attende con pazienza l’occasione giusta per prendersi il futuro

    Ma può una riserva – una riserva almeno in questo momento – essere potenzialmente l’uomo nuovo del calcio italiano? La risposta, parere strettamente personale, è sì. E il riferimento chiaro è a Davide Frattesi. Che, al momento come dicevamo, è una riserva nell’Inter. Nelle prime tre partite è infatti subentrato in corsa, con Inzaghi che anche giustamente ha dato spazio e fiducia al trio Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan. I tre dello scorso anno, che hanno contributo in maniera decisiva a portare i nerazzurri in finale di Champions, ed era perciò logico che potessero contare su una sorta di corsia preferenziale. Ma Davide Frattesi è – sempre in questo momento – una riserva anche in azzurro, con Spalletti che preferisce ripartire da Barella, Cristante o Locatelli nel ruolo di play e Tonali. Scelte assolutamente legittime, anche se – sempre parere strettamente personale – non sarebbe male riportare Tonali nel ruolo di centrale – che tra l’altro si adatta alle sue caratteristiche – con Frattesi e Barella al fianco. Soluzioni che, non abbiamo dubbi, si vedranno in futuro. LEGGI TUTTO