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    Toloi 4: Saltato in scioltezza sul 2-0 e un rosso isterico. 

    Djimsiti 4: Notte da dimenticare, per la velocità con cui lo infilano. 

    Kolasinac 4: Suo il colpo di testa di poco alto al 2′, dietro è sofferenza pura: sul 3-0 Jutglà tira a sinistra, lui va dalla parte opposta. Posch (32′ st) ng 

    Cuadrado 5: Perde palla a metà campo nella ripartenza dell’1-0. Poco fortunato sul 3-0, dal suo tiro respinto sulla linea da Mechele al 48′ prende via un altro capovolgimento mortifero. Trova il rigore. Bellanova (29′ st) ng 

    Ederson 4.5: Regia prevedibile, con palloni mal controllati e peggio distribuiti. In affanno nel recupero, vedi il 2-0. Brescianini (38′ st) ng 

    De Roon 5: Molle su Talbi nell’1-0, per il resto naviga nel limbo. 

    Zappacosta 6: L’unico a metterci determinazione: lotta, fornisce servizi e impreca sul palo centrato al 48′ (Mignolet comunque decisivo), poi l’assist a Lookman. 

    Pasalic 5: In area ci entra, ma le conclusioni sono fiacche e prevedibili. E, a pochi passi dalla linea, Mignolet gli nega il gol nella confusa azione al 48′ pt. Lookman (1′ st) 6: Parte dalla panchina perché non al meglio, subito lascia il segno. Peccato che non prosegua con il rigore, comunque ci prova sempre. 

    De Ketelaere 4: In campo va il fratello gemello, quello che indossava la maglia del Milan. Prestazione anonima: quando prova l’affondo lo fermano, quando lo chiamano al dialogo è sordo. Come per Cuadrado, da un suo contrasto perso prende le mosse il raddoppio. 

    Retegui 5: Segna anche, ma è in fuorigioco. Poi si sbatte, trovando in Mignolet un muro. Samardzic (29′ st) ng 

    All. Gasperini 5: Ci sarà stata anche una dose di sfiga (vedi cosa accade prima del 3-0), ma l’Atalanta è troppo docile nell’aprirsi al contropiede, tra interventi fuori tempo e distanze sballate.  LEGGI TUTTO

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    Diretta Milan-Feyenoord ore 18.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Quella di stasera a San Siro contro il Feyenoord «sarà una finale», con i rossoneri che partiranno dalla sconfitta per 1-0 patita la scorsa settimana a Rotterdam (dunque servirà un successo con due gol di scarto). Mille pensieri in testa per Sergio Conceiçao che cercherà di lasciare il dolore a casa e tramutarlo in carica positiva da trasmettere alla sua squadra che stasera si gioca una fetta importante della stagione. La gara col Feyenoord  è un vero bivio. Il Milan in campionato sta rimontando e inizia a vedere la zona Champions, ma non battere stasera gli olandesi sarebbe un duro colpo, sia per il prestigio del club sia economico con 11 milioni in fumo. L’allenatore, al di là di metodi duri che hanno creato delle incomprensioni nelle scorse settimane portando all’addio di alcuni calciatori, non rischia il posto in caso di eliminazione, però è evidente che un ko – clamoroso, considerando le forze in campo – complicherebbe la sua strada verso la conferma a giugno. Ma questi sono pensieri lontani dalla testa di Conceiçao e dello stesso Zlatan Ibrahimovic in conferenza stampa: “Mi aspetto un Milan più concreto e aggressivo rispetto a quello di Rotterdam, con una mentalità e un approccio da finale e le finali si vincono”.

    Diretta Milan-Feyenoord: quote e consigli sulle puntate

    Segui la diretta di Milan-Feyenoord su Tuttosport.com

    Dove vedere Milan-Feyenoord streaming e diretta tv 

    Milan-Feyenoord, gara valida per la gara del ritorno dei playoff di Champions League e in programma alle ore 18:45 allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro a Milano sarà visibile in diretta su Sky Sport Uno (201), Sky Sport (253), Now e sull’app Sky Go. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito

    Le probabili formazioni di Milan-Feyenoord

    MILAN (4-4-2): Maignan; Walker, Tomori, Pavlovic, Theo Hernandez; Musah, Fofana, Reijnders, Leao; Joao Felix, Gimenez. Allenatore: Conceicao.

    A disposizione: Sportiello, Torriani, Gabbia, Thiaw, Bartesaghi, Terracciano, Pulisic, Chukwueze, Abraham, Camarda. Indisponibili: Loftus-Cheek. Squalificati: nessuno. Diffidati: Fofana, Chukwueze, Theo Hernandez.

    FEYENOORD (4-3-3): Wellwnreuther; Read, Beelen, Hancko, Smal; Moder, Milambo, Osman; Hadj Moussa, Carranza, Paixao. Allenatore: Bosschaart.

    A disposizione: Ramsay, Hudson, Pask, Marshall, Doforo, Karolak, Clark, Canavan, Brobbel, Jones, McManus. Indisponibili: Andreev, Ka, Bueno, Mitchell, Giertshove, Stengs, Zand, Van Den Elshout, Ivanusec, Redmond, Sliti. Squalificati: nessuno. Diffidati: Osman, Trauner.

    Arbitro: Marciniak (Polonia). Assistenti: Listkiewicz e Kupsik. IV uomo: Myc. Var: Kwiatkowski. Avar: Dingert  (Germania). LEGGI TUTTO

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    Tomori e il rifiuto alla Juve: “Non avevo voglia”. E Ibra carica il Milan

    Aspettative dai nuovi arrivati

    “Ci aspettiamo tanto dai nuovi acquisti. Sono già presenti, Walker ad esempio è un giocatore presente. Non è uno che deve crescere, lui deve portare risultati. Così come Joao, che può crescere. Gimenez può crescere e diventare ancora più forte, come Bondo e Sottil. Il club si aspetta tanto dai nuovi acquisti. Ho già detto a tutti di prendere il loro spazio, questo serve alla squadra: qualcosa di nuovo che sposta un po’ l’equilibrio ed è quello che stanno facendo. Come diceva Galliani, i giocatori devono solo pensare al calcio, al resto ci pensiamo noi. Gimenez è un killer, sta la davanti la porta. Ma deve anche correre, col mister se non corri non giochi. Nell’ultima partita è stato al posto giusto al momento giusto. Poi i palloni possono arrivare da tutte le parti, anche da Mike. Deve stare lì, concentrato e metterla dentro”.

    Galliani e il quarto posto

    “Se andiamo in estate le conferenze con i nuovi acquisti c’ero. Parlavamo con Fonseca tutti i giorni, non solo con me ma con tutto il management. Oggi è una situazione rara, così come dopo la partita col Verona. Non è che è cambiato qualcosa. Stiamo lavorando, tutti abbiamo le nostre responsabilità. Stiamo facendo di tutto per aiutare il Milan a fare il Milan”.

    “Ogni settimana i risultati cambiano. Noi siamo concentrati su di noi. Pensiamo una partita alla volte, come se tutte fossero una finale. Secondo me chi sta davanti a noi sta facendo di tutto per esserci, sarà una battaglia fra tutti, fino all’ultimo. Tutti sono pericolosi, dobbiamo battere tutti”.

    Su Alex Jimenez

    “In estate dicevo che era il vice Theo. Poi con pazienza è arrivato e ora è presente. C’è questa clausola per il Real, abbiamo un buon rapporto con loro. non ci sono discussioni oggi. È un giocatore importante per noi oggi. Lui in estate era al Milan Futuro, e se parliamo di Milan Futuro oggi abbiamo Camarda, Jimenez, Bartesaghi, Torriani, Zeroli che è andato a Monza, Cuenca che è andato al Genoa, Stalmach che è andato in Germania. Liberali ha fatto il debutto. Questa era la nostra strategia per il Milan Futuro. In Jimenez ci crediamo, vogliamo dare spazio ai nostri talenti. Mi dispiace che non sia in lista Champions, c’erano solo tre cambi, ma dall’anno prossimo sarà in Lista B”. Sulla proprietà: “Con Gerry si parla tutti i giorni, è molto coinvolto e carico. Vuole il successo col Milan. Dà forza a tutti quelli che lavorano qua, dà fiducia. Stiamo lavorando, stiamo facendo il più possibile per portare questi risultati. È molto coinvolto, molto sul pezzo. Ti dà spazio di essere te stesso e fare il tuo lavoro, ma in cambio vuole risultati”.

    Per sbloccare Theo Hernandez

    “Questi momenti sono speciali per i calciatori, è tutto su una partita, come una finale. Se hai l’opportunità di giocare queste partite te la godi in maniera diversa. Ognuno ha il suo approccio per tirare fuori il meglio. Poi dipende dal carattere. Io ero concentrato, non mi serviva la scaramanzia. Avevo fiducia. Quando decidevo di fare bene entravo e facevo bene. Theo non è più ragazzino, ora è cresciuto ed è diventato tra i migliori al mondo. Quando sono arrivato io era un ragazzino, ora no. Sa cosa deve fare per tirare fuori il massimo. Deve trovare il “trigger point” per arrivare a livello alto. È difficile, devi trovare sempre questi “bottoni” per caricarti. È il giocatore che entra in campo e deve trovare il modo per fare meglio. Il mio era di essere arrabbiato. Per questo ero arrabbiato, non era personale. Era per fare bene”.

    Sul ruolo di Leao

    “È bello, tutti parlano di Leao, tutti chiedono di dirgli come giocare. Per noi è tra i più forti al mondo: come glielo spieghi come deve giocare? Lo sai lui, per questo è tra i più forti al mondo. Poi puoi indirizzarlo tatticamente, ma come deve giocare non glielo spieghi. È lui che ti spiega come deve giocare. È un motivo se lui è al Milan ed è uno dei più forti al mondo. Mi hanno chiesto una cosa su Leao nell’ultima partita, ma tranquilli, sa lui cosa fare con la palla o meno”.

    Sul mercato degli italiani

    “Noi abbiamo cercato italiani, solo che non siamo riusciti a chiudere. Sottil l’abbiamo preso. Vogliamo giocatori italiani, ma ogni situazione è diversa. Noi cerchiamo di portare i migliori giocatori al Milan. Quando sei al Milan nessuno ha il posto garantito, c’è sempre uno di fianco a te che può prendere il tuo posto. E se non c’è allora lo si porta da fuori, italiano o straniero. Noi cerchiamo profili che possono stare al Milan. Ci sono tanti grandi giocatori, ma quando giochi davanti ad 80mila persone è diverso. Ho visto tanti giocatori che non sono riusciti a giocare al Milan, poi sono andati in altre piazze e hanno fatto bene. Quando sei al Milan devi portare i risultati. Per questo i giocatori del Milan diventano leggende: perché portano risultati e trofei. Abbiamo occhi su tanti italiani, ma come dici te il mercato italiano è diverso. Ma non abbiamo paura, se è giusto lo facciamo”. LEGGI TUTTO