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    Beccalossi: “Io, Platini, le sigarette e Milano di notte. E se avessi avuto il cellulare…”

    L’ex stella dell’Inter e capo delegazione dell’Under 19: “I ragazzi non sono viziati, vanno ascoltati. Gli azzurrini mi hanno insegnato il loro linguaggio. Uno mi ha chiesto se poteva fumare e io…”

    Becca, da dove partiamo? “Dalle sigarette. Arrivai a Milano a 22 anni da Brescia, andai subito in piazza Duomo, accesi la Marlboro rossa, chiusi gli occhi e me la gustai. Era cambiato tutto”. Evaristo Beccalossi ci porta a fare un giro in un calcio che non c’è più e che, però, ha fatto amare ai ragazzi dell’Under 19 che hanno vinto l’Europeo. Lui era il capo delegazione, ma soprattutto il confidente, l’amico che non t’aspetti, il consigliere che non vuole dare consigli ma solo aprirti gli occhi e farti vedere le cose da un altro punto di vista. Il suo.  LEGGI TUTTO

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    Nuovi leader, vecchie rocce: viaggio tra i capitani della Serie A

    Sette variazioni di… fascia tra le squadre del massimo campionato. Lautato e Danilo le novità di vertice, Di Lorenzo l’intoccabile

    La fascia ha bisogno di un braccio forte, e di un animo ancora più solido. Perché un simbolo di responsabilità, indica la fiducia dello spogliatoio, dell’allenatore e pure della società, perché è il capitano che porta avanti le istanze della squadra di fronte ai dirigenti e quando parla lo fa a nome di tutti i compagni. La fascia è riservata a uomini tutti d’un pezzo: i “gradi” hanno contribuito quasi sempre a renderli leggendari. Il nostro calcio ne ricorda tanti: Scirea, Facchetti, Baresi e Maldini, Del Piero, Totti. LEGGI TUTTO

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    Calhanoglu: “Analizziamo gli errori. Abbiamo iniziato bene, poi la pioggia…”

    Il turno dell’Inter dopo la vittoria in casa del Salisburgo: “Abbiamo ancora 10 giorni per essere pronti, evitiamo gli errori dell’anno scorso”

    Dopo la rocambolesca vittoria per 4-3 contro il Salisburgo alla Red Bull Arena, ai canali ufficiali del club ha parlato Hakan Calhanoglu: “Ho visto bene la squadra, abbiamo ancora dieci giorni prima dell’inizio del campionato. Abbiamo iniziato bene la partita, poi la pioggia ha complicato le cose, non era semplice giocare con il campo così pesante”. 

    I 10 giorni del regista—  La pioggia ha condizionato soprattutto il secondo tempo, ma già in avvio si sono viste delle incertezze su cui ovviamente Inzaghi lavorerà con la squadra, come conferma il numero 20 nerazzurro: “Dobbiamo analizzare alcuni errori che abbiamo commesso in vista della prima partita di campionato, ma finora abbiamo lavorato molto bene in questo periodo, anche in Giappone. Adesso ci sono ancora dieci giorni per lavorare e per migliorare ancora: vogliamo cominciare subito bene in campionato ed evitare gli errori dell’anno scorso”.  Sono due, infine, gli ambiti in particolare sui quali Calhanoglu ha riscontrato i progressi di squadra più evidenti: “Nel corso della preseason siamo migliorati nel possesso palla e in fase difensiva, oggi abbiamo provato a costruire da dietro in diverse occasioni, dobbiamo solo migliorare nei calci da fermo. L’unica cosa che conta però è che tra dieci giorni saremo pronti”. Concetto ripetuto più volte dal centrocampista turco: la testa è lì, all’esordio Inter-Monza del 19 agosto al Giuseppe Meazza. LEGGI TUTTO

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    Salisburgo-Inter, le pagelle: Sensi va sempre a segno, Bisseck si fa sorprendere (5)

    Oltre all’ex Monza, bene anche gli altri subentrati (Gosens, Frattesi e Asllani). Sommer il peggiore, Capitan Barella più errori del solito, Dimarco la solita garanzia.

    Nella penultima amichevole di questo precampionato (domenica ultimo test a Ferrara contro gli albanesi dell’Egnatia, poi l’esordio in Serie A di sabato 19 a San Siro contro il Monza) l’Inter batte 4-3 il Salisburgo. Decide un gol di Sensi al 90′. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic-Juve, due gol e tanti gesti: la frase, l’esultanza e l’uscita al 39′

    La famiglia Juventus è stata protagonista  dell’Open Day all’Allianz Stadium: l’appuntamento ha sostituito la classica amichevole estiva a Villar Perosa. Un modo per accogliere più persone, una festa sugli spalti e sul campo. Uno stadio gremito per incitare la squadra di Allegri e Dusan Vlahovic. Già, perché l’attaccante serbo è (ancora?) un giocatore bianconero e lo ha sottolineato con due gol.
    Al centro di alcune voci di mercato nella giornata di martedì è volato a Monaco di Baviera per un controllo medico sullo stato di guarigione della pubalgia e una volta tornato a Torino si è reso subito disponibile ed è stato scelto dall’allenatore tra i titolari per la sfida contro la Next Gen di Brambilla. 
    Vlahovic, doppietta e sostituzione: la partita
    L’Allianz Stadium non ha fatto mancare il suo supporto all’attaccante serbo con applausi, incitamenti e anche con cori all’indirizzo di Lukaku per sottolineare e far capire alla società quale sia la preferenza di buona parte dei tifosi. Vlahovic non ha perso tempo e in campo ha trovato due gol: il primo su calcio di rigore e il secondo su punizione con un mancino deviato alle spalle di Garofani. Se dopo la prima rete ha scambiato una frase con Alex Sandro con la mano davanti alla bocca, nel corso dela seconda esultanza (comunque contenuta) ha indicato i tifosi come per ringraziarli dell’affetto mostratogli. Al 39′, però, poco dopo il terzo gol bianconero firmato da Kean, è stato sostituito da Allegri per lasciar spazio a Kaio Jorge. All’uscita dal campo è andato in panchina con lo sguardo basso e lo sguardo cupo dopo aver dato il cinque a Landucci. Sui social i tifosi hanno commentato l’accaduto: c’è chi vi ha letto solo delusione per via del mercato (scambio con Lukaku col Chelsea) con il futuro che potrebbe essere lontanto da Torino e chi invece ha commentato sicuro: “Era l’ultimo ballo”.  LEGGI TUTTO

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    Sommer, papera all’esordio con l’Inter: cosa è successo con il Salisburgo

    La squadra di Inzaghi sbaglia il disimpegno dal basso con Barella che regala palla agli austriaci: pessima uscita dall’area di rigore nerazzurra di Sommer che viene scartato abilmente da Konate che mette dentro a porta vuota. Poco prima, l’attaccante ivoriano aveva anche sbagliato un rigore dal dischetto, calciando altissimo sopra la traversa.
    Inter, Sommer al posto di Onana
    Dopo tante attese, la scorsa settimana è arrivato il via libera per l’acquisto di Sommer dopo la partenza di Onana, destinazione Manchester United. Il Bayern ha così accettato l’offerta di 6 milioni di € (ovvero il valore della clausola rescissoria) da parte dell’Inter, pagabili in due anni, dando il via libera al trasferimento del calciatore in Italia.  LEGGI TUTTO