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    Ascoli-Cremonese: Stroppa cerca la zampatA

    TORINO – La 25ª giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, con un anticipo che incrocia la lotta per la salvezza con quella per andare in Serie A: Ascoli-Cremonese. I marchigiani di Castori vengono da due sconfitte di fila e nelle 5 uscite del 2024 hanno raccolto solo 5 punti. In classifica, sono a quota 22, assieme a Ternana e Spezia, con un punto di vantaggio sulla Feralpisalò e due sul Lecco, ultimo. Poiché le ultime squadre ad essere salve, Sampdoria e Sudtirol, hanno un margine di 5 punti sulla zona playout, si potrebbe anche pensare che alla fine, i giochi per non retrocedere, siano ormai ristretti alle ultime 5: tre retrocederanno direttamente, le altre due cercheranno di mantenere la categoria vincendo il playout. Ma la Serie B è uno dei campionati più imprevedibili al mondo e dunque, attendiamoci ancora sorprese. Certo, l’Ascoli deve cambiare registro. E anche oggi rischia di essere privo del suo giocatore cardine, il portoghese Pedro Mendes, 10 gol in questa B, il fiore all’occhiello dei marchigiani: ha ancora un problema alla caviglia, farà un provino poco prima della gara. E stasera al Del Duca sbarca una Cremonese reduce dal pari interno con la Reggiana, 1-1 in rimonta, grazie al gran gol di Massimo Coda chesi è portato in vetta alla classifica cannonieri con 12 reti, acciuffato il sorprendente Daniele Casiraghi del Sudtirol. Tuttavia, contro la Regia di Nesta, la Cremo ha fatto una buona partita, in linea con le precedenti prove, nelle quali i grigiorossi, dall’inizio del 2024, avevano sempre vinto per 1-0, la squadra di Stroppa è quella che ha fatto più punti dall’inizio del girone di ritorno: 13 sui 15 disponibili, contro i 10 di Parma, Como e Palermo, i 9 del Venezia. Non solo, la Cremonese ha la miglior difesa del campionato, 17 gol al passivo, dato col quale quasi sempre si fa molta strada. Tuttavia, la lotta a cinque per salire in A, non concede pause e se stasera Stroppa la sfanga dal Del Duca, si porta per una notte a -3 dalla capolista Parma (che domani riceve il Pisa), in attesa di avere buone nuove dal Como, che ha gli stessi punti dei grigiorossi e che domani sarà di scena al Barbera, in casa del Palermo che se vince acciuffa i lariani, mentre il Venezia, a un punto dal duo Cremonese-Como, domenica ha una gara non semplice in casa col Modena che nell’ultimo turno ha riconquistato la zona playoff. Insomma, senza mancare di rispetto all’Ascoli – che anzi, spesso al Del Duca gioca con una “garra” unica – stasera Stroppa ha una occasione che non si può assolutamente fallire. Per Castori invece, sarà comunque una serata speciale: quella di stasera sarà la sua panchina numero 549 in B, eguaglia Eugenio Fascetti, secondo in una classifica guidata da Guido Mazzetti, a quota 572. LEGGI TUTTO

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    Parma, 110 anni e non sentirli: Pecchia vuole il regalo col Cosenza

    Fabio Pecchia indica la strada al Parma: “La squadra deve giocare a calcio, volersi divertire e avere una propria identità con un atteggiamento positivo e propositivo rispetto a quello che succede in campo”. Il tecnico dei ducali ha parlato all’antivigilia del match in casa del Cosenza, che cadrà in un giorno speciale: “Ricorrono i 110 anni di fondazione del club. Quale modo migliore per festeggiare con una gran bella prestazione, condita da una vittoria? Questo è l’obiettivo e lavoriamo in quella direzione, pensando a fare un bel calcio. Le vittorie bisogna meritarsele sul campo”.
    Pecchia su Parma-Palermo
    Il Parma è reduce dal pareggio in extremis contro il Palermo: “Sono entrati in area una volta sola e abbiamo subito tre gol. Questo aspetto lo dobbiamo correggere. La parte finale del match con il Palermo rimane negli occhi, nel cuore e nell’anima, non solo dei calciatori, ma di tutto l’ambiente. Abbiamo lasciato delle sensazioni e delle grandi emozioni. La squadra deve continuare ad essere lucida, questo è un aspetto che è venuto fuori nel momento più complicato della partita. Non abbiamo mai perso la testa, non ci siamo disuniti. Il punto lo teniamo stretto, ma questo aspetto è fondamentale e deve continuare ad esserci”. LEGGI TUTTO

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    Samp: brividi per Pirlo. Occhio a Venezia-Parma

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Brescia-Feralpisalò 1-1), la 9ª giornata di Serie B prosegue oggi con sette gare, quattro alle 14, tre alle 16.15, orario che concentra le sfide che fanno più notizia. A iniziare da Venezia-Parma, autentico incrocio per la A. Gli emiliani sbarcano al Penzo ancora imbattuti e dopo aver fatto 20 punti su 24. Pecchia sta sviluppando al meglio il buon lavoro della passata stagione ma è anche vero che quello di Venezia potrebbe essere un test ben più probante di quelli affrontati finora. Anche se, i lagunari, pur non demeritando, nell’ultima uscita interna hanno perso dal Palermo, l’altro nome pesante nella lotta per la A diretta. Ecco, qui sta il punto: il Venezia può ambire ai primi due posti? Sì, per come la squadra di Vanoli ha reagito dopo il ko coi siciliani, andando a vincere in casa del Modena che era ancora imbattuto. Anche se l’1-3 subito dal Palermo rischia di pesare nella bagarre per la A diretta. Tuttavia, le maggiori attenzioni della giornata vanno verso lo stadio Del Duca di Ascoli, dove arriva la Samp: Pirlo si gioca il suo futuro in blucerchiato. Il club di Radrizzani e Manfredi ha seguito una linea precisa su di lui. Fin dal 18 settembre, cioé la sera del ko a Marassi col Cittadella, ha deciso che Pirlo sarebbe comunque andato avanti fino alla sosta per le nazionali, cioé fino a questa 9ª giornata. I successivi preoccupanti rovesci non hanno fatto cambiare idea, oggi però si tirano le somme sul Maestro. Non c’è dubbio: gli è stata affidata una squadra incompleta e che per quest’anno può scordarsi la A. Ma comunque, un organico simile non può valere il penultimo posto. E occhio all’Ascoli, che è in crescita (5 punti nelle ultime 3 gare), dove si sta imponendo in avanti il portoghese Pedro Mendes (già 5 reti). Attacco blucerchiato che sarà privo della stellina Pedrola (dovrebbe rientrare dopo la sosta), l’unica dolce nota di questo terribile avvio di stagione della SamPirlo. Sempre alle 16.15, c’è Cittadella-Ternana, entrambe vincenti nell’ultimo turno, veneti in zona playoff come ai tempi belli, umbri che dopo il 3-0 alla Reggiana, il primo successo stagionale, potrebbero aver iniziato un altro campionato. Le quattro gare delle 14. Il Palermo va a Modena, se vince mette pressione a Parma e Venezia, visto che giocano dopo. Siciliani in grande crescita, secondi a -4 dal Parma, c’è da capire come il Modena reagirà al primo ko stagionale, nello scorso turno col Venezia. Al Braglia, atteso maxi supporto dei tifosi rosanero che saranno diverse migliaia. Il Cosenza che respira aria di playoff, riceve il Lecco ultimo (il tecnico Foschi è in discussione): per Caserta, l’allenatore dei calabresi, l’occasione per dimostrare che la squadra ha buoni valori e può ambire (almeno) a una stagione tranquilla. Occhio al Catanzaro, terzo a -5 dal Parma: va a Bolzano, in casa di un Sudtirol che solo nell’ultimo turno, a Palermo, ha perso l’imbattibilità, potrebbe essere una gara spartiacque per entrambe. Da brividi Reggiana-Bari. I granata di Nesta sono appena sopra la zona playout e devono riscattare il preoccupante blackout di Terni. I pugliesi vivono una fase delicata. La piazza è in subbuglio perché il Bari ha fatto finora 8 punti, la metà di quanti ne aveva un anno fa dopo otto giornate. La squadra di Mignani è quella che pareggia di più (6 volte su 8) e nell’ultima gara – l’1-1 al San Nicola col Como, coi lariani capaci di segnare il gol del pari in 10 – è esplosa la contestazione della tifoseria barese, delusa fin dall’estate per le scelte di mercato operate dal club. I numeri della scorsa stagione, chiusa al 3° posto in campionato e poi con la finale playoff-beffa contro il Cagliari, sono un lontano ricordo. La 9ª giornata si chiude domani con due gare, fischio d’inizio alle 16.15: Como-Cremonese e Spezia-Pisa. LEGGI TUTTO

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    Venezia, assalto alla vetta

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Cosenza 0-1) la 6ª giornata di Serie B prosegue oggi con sei gare. Alle 14, il Venezia sbarca a Brescia, in caso di vittoria i lagunari di Vanoli vanno soli in testa, un punto sopra il Parma che domani ospita la Sampdoria. Entrambe le squadre sono ancora imbattute ma attenzione al Brescia: per le note vicende giudiziarie che hanno segnato l’estate, i lombardi hanno giocato solo due partite (e oggi hanno l’ultima partita a porte chiuse per i disordini dei playout). Ma le hanno vinte entrambe (successo sul Cosenza, 1-0 all’esordio, vittoria a Lecco, 0-2 nell’ultimo turno). Se il Brescia dovesse confermarsi anche con una big della B come il Venezia, chissà, le rondinelle potrebbero anche alzare l’asticella, anche se al confermato Gastaldello, fedelissimo di Cellino, è stata chiesta la salvezza, l’organico appare appena più competitivo di quello che retrocesse in primavera. Le altre gare delle 14. Nella Cremonese che allo Zini ospita l’Ascoli, fa il suo debutto in panchina Giovanni Stroppa che in settimana ha rilevato Davide Ballardini. I grigiorossi finora hanno raccolto 6 punti (una vittoria, tre pari e un ko) e hanno tutti i mezzi per risalire la classifica. L’Ascoli invece, inizia a vivere una situazione pesante: ha perso 4 partite su 5, battendo solo la Feralpisalò, in effetti la squadra che è stata data a Viali sembra meno competitiva di quella della scorsa annata che sfiorò i playoff. La Feralpisalò, che nello scorso turno ha conquistato il primo storico punto in B (1-1 col Modena), affronta il Pisa sul solito campo di Piacenza. Riusciranno a decollare i nerazzurri di Aquilani che dopo aver vinto all’esordio in casa Samp, hanno perso dal Parma e a Modena e pareggiato nello scorso turno in casa col Bari? Il Modena dell’esordiente in B Paolo Bianco, ospita il Lecco. I canarini emiliani sono la mina vagante della B: ancora imbattuti, se non avessero pareggiato con la Feralpisalò sarebbero in zona A diretta. Se coltivano ambizioni, oggi sono obbligati a mettere sotto il Lecco di Luciano Foschi che finora ha giocato solo due gare, perdendo da Catanzaro e Brescia. Intrigante anche Ternana-Sudtirol. Gli umbri, o svoltano o rischiano di avvitarsi. Finora hanno incassato 4 ko e un solo punto, in casa col Bari. Però la squadra di Lucarelli finora ha raccolto meno di quanto meritasse ma la situazione inizia a farsi brutta, avvio di stagione comunque ampiamente prevedibile visto che la squadra è stata rifondata con la partenza di quasi tutto il nucleo storico. Il Sudtirol invece, ancora imbattuto, sta replicando la formidabile scorsa annata (è sesto con 8 punti e una partita in meno, dovendo recuperare la gara col Brescia). Peccato solo che nelle ultime ore un problema muscolare abbia bloccato la punta Merkaj (già 2 gol, ed è un debuttante in B) che aveva reso l’undici altoatesino più pungente, non lasciando il peso dell’attacco solo sulle larghe spalle di Odogwu. Alle 16.15, va in scena Spezia-Reggiana, si gioca a Cesena per l’indisponibilità del Picco che dovrebbe essere pronto per l’8 ottobre, gara col Pisa. I liguri di Alvini sono finora la delusione più grande. Dopo il 3-3 all’esordio di Bolzano col Sudtirol, hanno raccolto solo sconfitte, tre, ad opera di Catanzaro, Como e Venezia. Del resto, in questa stagione tutte le retrocesse dalla A – vedi Cremonese e Samp – stanno avendo grossi problemi. Lo Spezia di più, però. La piazza continua ad avere fiducia in Alvini. Ma se dovesse steccare anche contro la Reggiana di Nesta, s’inizierebbero a fare altre valutazioni, anche se si torna subito in campo per il turno infrasettimanale e le somme su Alvini la società le tirerà quando si arriverà alla sosta di ottobre per le nazionali. E la Reggiana di Nesta? Oggi è al 14° posto, con tre punti frutto di altrettanti pareggi, zero vittorie e due sconfitte (a Cittadella e in casa col Palermo). Tuttavia la squadra potrebbe sviluppare buoni valori. Non a caso, la Regia è l’unica squadra che finora ha imposto il pari al super Parma, sempre vincente nelle altre uscite. La capolista emiliana domani alle 16.15 riceve la Sampdoria e il turno si completerà con Bari-Catanzaro e Cittadella-Como che si giocano alla stessa ora. LEGGI TUTTO

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    Pisa-Bari: chi decolla?

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Venezia-Spezia 1-0, lagunari temporaneamente soli in testa) la 5ª giornata di Serie B prosegue oggi con altre sei gare. La più attesa si gioca all’Arena Garibaldi, fischio d’inizio alle 14, dove il Pisa ospita il Bari. Grande curiosità per entrambe. I toscani sono in fase di rifondazione sotto la guida di Aquilani, debuttante su una panchina professionistica. Pisa che era partito alla grande con la vittoria a Marassi sulla Samp, poi ha ceduto a Parma e Modena ma resta una squadra tutta da scoprire, a iniziare dai colpi delle ultime ore di mercato, Vignato e Mlakar, chiamati a risolvere gli storici problemi offensivi dei nerazzurri. Discorso simile per il Bari. Certo, qui c’è sempre in panchina Mignani ma anche in questo caso la squadra è stata profondamente rinnovata e ci si attende molto dal colpo delle ultime ore di trattative, Aramu, in un attacco che ha perso pezzi da 90 come Cheddira, Antenucci e Folorunsho e deve fare i conti con gli infortuni di Menez e Diaw. Bari che, comunque, resta imbattuto (una vittoria e tre pareggi). Le altre gare delle 14. Il Modena, unica squadra a punteggio pieno ma non in testa perché deve recuperare la gara col Brescia, va in vetta da solo se vince con la Feralpisalò (ultima con zero punti e zero gol segnati) sul campo di Piacenza, sede delle gare dei gardesani. Da tenere d’occhio il Modena guidato da un altro debuttante, Paolo Bianco, che propone una squadra solida, equilibrata, potrebbe fare molta strada. Il Palermo, considerato dagli allibratori la seconda favorita per la A dopo il Parma, è di scena ad Ascoli. I siciliani di Corini appaiono più quadrati della passata stagione (un solo gol incassato), vengono da due vittorie di fila (in casa Reggiana e al Barbera sulla Feralpisalò), hanno giocato una partita in meno e soprattutto mostrano di avere le carte in regola per prendersi la B. Un po’ di problemi per l’Ascoli che ha perso tre partite su quattro (unica vittoria il 3-0 alla Feralpisalò) e sono reduci dal ko di Bolzano: stavano dominando il Sudtirol, poi sono stati ribaltati sul 3-1, non un bel segnale per la squadra di Viali. Occhio anche al derby lombardo Lecco-Brescia. I blucelesti debuttano in casa nel proprio stadio, il Rigamonti-Ceppi, appena finiti i lavori di adeguamento alla B, a distanza di tre mesi da quella magica notte, la finale playoff dei playoff di C vinta sul Foggia che li ha riportati in B dopo mezzo secolo. Patron Di Nunno in settimana ha acceso la sfida accusando il Brescia di non meritarsi la B in quanto retrocesso sul campo la scorsa primavera. Ruggini dovute al fatto che Cellino, durante l’estate, quando cercava in tutti i modi di essere riammesso alla B, puntava anche sulla situazione del Lecco, la cui iscrizione era sub iudice per la vicenda stadio. Poi Cellino ha virato sulla Reggina, riottenendo la B al loro posto. Brescia con il confermato Gastaldello in panchina, sceso in campo solo nel turno prima della sosta, dove ha ottenuto una confortante vittoria sul Cosenza (1-0, gol del cavallo di ritorno Bjarnason). Nello scorso turno ha esordito anche il Lecco, piegato 4-3 dal Catanzaro sul neutro di Padova. Sempre alle 14, occhio a Cosenza-Sudtirol. Bisoli, allenatore degli altoatesini torna al San Vito-Marulla dove nel 2022 ottenne una pazzesca salvezza ai playout. Stavolta troverà un Cosenza arrabbiato, reduce da due ko di fila (a Brescia e in casa col Modena) mentre il Sudtirol è ancora imbattuto (con una gara in meno giocata) e con tanta voglia di stupire come nella passata stagione. Di livello anche la gara delle 16.15, la Reggiana di Nesta ospita la Cremonese di Ballardini. Pur avendo solo due punti, prima della sosta, i granata emiliani hanno imbrigliato sullo 0-0 il Parma al Tardini, risultato che conferma la validità dell’organico, anche se ci vorrà un po’ di tempo per soppesarlo bene, gli ultimi colpi di mercato sono arrivati nelle ore finali di trattative e ci vorrà tempo per valutarli (anche perché alcuni non sono in condizioni fisiche ottimali). La Cremonese invece, prima della sosta era stata raggiunta sull’1-1 in casa dalla Samo: squadra ancora in fase di rodaggio, chiamata a cambiare marcia se vuole essere protagonista nella lotta per la A. LEGGI TUTTO

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    Derby Parma-Reggiana: Nesta vuole fermare Pecchia

    TORINO – Oggi comincia la 4ª giornata di Serie B con quattro partite, fischio d’inizio alle 18.30, le altre sei gare tutte domani. Il clou al Tardini dove si gioca uno dei derby più sentiti d’Italia, Parma-Reggiana. Favoriti i ducali di Pecchia, anche se nei derby, spesso la più debole sorprende. Però questo Parma, in testa da solo alla B a punteggio pieno, inizia ad avere numeri interessanti: due gol segnati in ogni partita, solo uno incassato (nell’ultima uscita, il temporaneo pareggio del Pisa su rigore inventato dall’arbitro Volpi), una superiorità sugli avversari che inizia a farsi evidente. Ecco, un derby così caldo pare proprio la partita giusta per capire fino a che punto il Parma può essere la squadra da battere. Ma è evidente che il buon lavoro fatto da Pecchia nella passata stagione è alla base degli iniziali successi di questa annata (mettiamoci anche il passaggio di turno in Coppa Italia con uno straordinario 3-0 al San Nicola di Bari). Sull’altro fronte però, c’è una Reggiana guidata da Nesta che potrebbe fare buone cose in questa stagione, anche alla luce dei colpi di mercato dell’ultimo giorno: Crnigoj, Da Riva, Antiste e Melegoni, nomi non da poco. Certo, a Reggio Emilia il primo comandamento è volare bassi e la testa dev’essere solo al mantenimento della categoria, anche perché la Regia, in tre uscite, ha fatto un solo punto (il 2-2 in rimonta in Como, prima e dopo i ko di Cittadella e in casa col Palermo). Però i valori per stupire non mancano, specie quando gli ultimi arrivati saranno assemblati al resto della squadra. Ma intanto, se la Regia dovesse fare un figurone al Tardini, si potrebbero mettere le basi per provare ad alzare l’asticella. Certo, la squadra di Nesta è reduce dall’1-3 subito dal Palermo. Ma il risultato inganna. Contro una delle candidate alla A, la Reggiana era riuscita a pareggiare in dieci con Lanini (uno che da tempo meritava di stare in B), salvo poi incassare due reti nel negli ultimi 20’ quando forse nei giocatori stava iniziando a subentrare il pensiero per quel derby che la città vive come il momento più importante della stagione. Sempre in Emilia, a Modena sbarca il Pisa. Attenzione ai canarini guidati da Paolo Bianco, esordiente in B: hanno giocato solo due partite, vincendole entrambe, devono recuperare la sfida col Brescia della prima giornata. Dunque, potenzialmente, potrebbero essere in testa assieme al Parma. Quello col Pisa però, è il primo vero test probante per capire se il Modena ha i mezzi per fare meglio della scorsa stagione quando, con un pizzico di continuità in più, si potevano acciuffare i playoff. Ma anche il Pisa di Aquilani sta ben impressionando. Pure i toscani hanno saltato il turno d’esordio per poi debuttare a Marassi mettendo sotto la Samp. Poi il ko interno col Parma, da cui sono comunque usciti a testa alta. Dunque il Modena sembra fatto a posta per misurare le ambizioni dei nerazzurri ma al momento, quel che più conta, è che la squadra abbia un avvenire: Aquilani sta dando identità e gioco a una squadra che nella passata stagione aveva chiuso un ciclo terminando all’11° posto. Sul mercato il Pisa non s’è mosso male (Vignato dal Bologna l’ultimo colpo), ci sarebbero insomma le condizioni per migliorare la scorsa deludente annata. Il Palermo invece, non può fallire in casa contro la Feralpisalò, assoluta debuttante in B. Sui siciliani inizia a tirare una buona aria, dopo un inizio un po’ tormentato. All’esordio, lo 0-0 di Bari coi pugliesi rimasti in doppia inferiorità numerica, aveva fatto storcere il naso alla critica. Così Corini è sbottato e ha chiesto maggior considerazione per i suoi, ora reduci dal 3-1 in casa della Reggiana, dopo aver saltato la seconda uscita. Vittoria che però non scaccia qualche dubbio sulla squadra di Corini, anche se fa ben sperare, dopo un mercato già sontuoso, l’arrivo di Di Francesco: questa è la B oggi, può permettersi d’ingaggiare un attaccante che nella prima giornata di Serie A, con il Lecce, ha segnato il gol vittoria a una squadra che farà la Champions, la Lazio. E la Feralpisalò? Dopo tre uscite e altrettante sconfitte, nessun gol segnato e sette incassati, adesso è il momento di non disunirsi. Tutto sommato, anche la rivelazione della scorsa stagione, quel Sudtirol che nel 2022 si affacciava come i gardesani per la prima volta in B, perse le prime tre partite. La sfida di stasera del Barbera magari non sarà l’ideale per cambiare registro ma bisogna provarci, anche se dopo l’ultima uscita, il 3-0 incassato ad Ascoli, i ragazzi di Vecchi hanno giocato la peggiore delle tre gare, pur affrontando la squadra meno attrezzata di quelle incontrate. Si gioca anche Sudtirol-Ascoli. Sugli altoatesini si sono scritte un po’ di fesserie quest’estate, ci si è spinti a parlare di smobilitazione per alcune partenze (i difensori Zaro e Curto, su tutti). Poi il campo è un’altra cosa e dice che gli altoatesini sono in classifica sesti (il piazzamento finale della scorsa annata), pur avendo giocato solo due gare, nelle quali hanno imposto il pari allo Spezia (scoppiettante 3-3, acciuffando per tre volte i liguri) e la convincente vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò con le reti di Odogwu e Merkaj, le due punte. Altro che smobilitazione degli altoatesini, i due marcatori dimostrano che è l’esatto contrario. Odogwu andava in scadenza a giugno e il Sudtirol gli ha prolungato il contratto con mesi d’anticipo, scacciando tante squadre che ronzavano sull’italo-nigeriano. L’italo-albanese Silvio Merkaj invece, giunto da pochi giorni dall’Entella dove aveva grandi numeri, potrebbe stupire esattamente come stupì Odogwu un anno fa. E l’Ascoli? Sulla squadra di Viali è meglio astenersi da ogni giudizio, almeno per ora. La brutta partenza ad handicap (il 3-0 incassato a Cosenza con la squadra che andava all’intervallo con tre espulsi), aveva fatto temere il peggio. Poi è arrivato il ko di Modena (1-0) e la squadra s’è sbloccata solo col 3-0 alla povera Feralpisalò. Ma la rosa è stata completata solo negli ultimissimi giorni di mercato, serve tempo per capire cosa potrà fare quest’anno il Picchio, ancora a lutto per la scomparsa di Carletto Mazzone che da decenni viveva ad Ascoli perché ne aveva fatto la storia. LEGGI TUTTO

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    La Samp di Pirlo parte da Terni

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Bari-Palermo 0-0), la 1ª giornata della Serie B prosegue oggi con tre gare, fischio d’inizio alle 20.30. Andrea Pirlo debutta con la Sampdoria al Liberati di Terni. C’è molta curiosità per i blucerchiati, l’ultimo acquisto, l’attaccante Sebastiano Esposito, ex Bari in prestito dall’Inter, sarà arruolatile solo dopo la partita. Infortunati i due elementi che hanno seguito Pirlo dai turchi del Karagumruk, Borini e Ricci. La squadra vista in Coppa Italia che a fatica ha eliminato il Sudtirol ai rigori, non dà l’impressione di partire in prima fila nella lotta per la A ma ai blucerchiati non mancano i mezzi per smentire tutti, come ha riassunto lo stesso Pirlo alla vigilia. Sull’altro fronte, una Ternana in totale rifondazione dopo il passaggio di proprietà da Bandecchi a Guidi. Il monte ingaggi va drasticamente abbattuto e così quasi tutti i big della squadra sono state ceduti (Partipilo, Palumbo, Donnarumma, Pettinari, Martella, Di Tacchio), finora respinti gli assalti per Diakité (valutato 2 milioni) difensore che probabilmente sarebbe già pronto per la Serie A. I ranghi si stanno completando con tanti giovani usciti dai più grandi vivai, più qualche elemento esperto come Casasola e Labojko. Il tecnico Lucarelli, richiamato in panchina dopo la separazione con Andreazzoli, non ha nascosto la sua preoccupazione anche se la Ternana vista in Coppa Italia a Salerno (sconfitta 1-0), ha mostrato valori non trascurabili. Allo Zini, la Cremonese di Ballardini ospita il Catanzaro di Vivarini. I lombardi stanno facendo un buon mercato con gli arrivi del Mudo Vazquez (25 gol in due stagioni di B col Parma), Collocolo (era l’ambito gioiello dell’Ascoli), Bertolacci (di ritorno dalla Turchia), dal Cesena l’interessante Brambilla per la mediana, dall’Argentina il difensore Abrego (soffiato alla Samp), dalla Juve Next Gen un Sekulov in rampa di lancio, dal Parma è tornata l’ala Zanimacchia (ma gli emiliani lo rivorrebbero indietro), dal Frosinone è rientrato il difensore Ravanelli, fra i protagonisti della promozione in A dei ciociari. Insomma, valori non ne mancano, in panchina il confermato Ballardini dirigerà una squadra che sembra fatta per i quartieri alti. Altri arrivi saranno possibili solo a seguito di alcune uscite, a iniziare dalla cessione di Okereke (finora offerte non all’altezza di quanto richiesto dai grigiorossi) e Valeri. Il Catanzaro invece, si ripresenta in B a distanza di 17 anni, la piazza vive giorni di grande entusiasmo che potrebbe portare lontano, magari ai fasti degli Anni 70 e 80 quando i calabresi fecero la A. Tuttavia, la squadra vista in Coppa Italia (ko a Udine), nonostante sia salita dalla C a colpi di record, non sembrerebbe in grado di poter fare il doppio salto. Giusto tuttavia premiare il gruppo della promozione e sul mercato operare solo pochi ritocchi. Del 3-5-2 di Vivarini, colpiscono, oltre a Iemmello davanti (ha recuperato ma oggi dovrebbe partire dalla panchina), i “quinti” di centrocampo, del tutto anomali: Situm e Vandeputte infatti, sono ex attaccanti, sempre pronti a pungere. Si gioca anche Cosenza-Ascoli dove il neo tecnico dei marchigiani, William Viali, torna al San Vito-Marulla da ex, dopo aver ottenuto, la scorsa primavera, una bella salvezza ai playout. Ora sulla panchina del Cosenza c’è Fabio Caserta, i suoi hanno fatto un interessante precampionato, c’è insomma la possibilità che la squadra replichi la scorsa positiva stagione, anche se gli ultimi colpi sono ancora in via di definizione. Appena tesserato il difensore Sgarbi (svincolato ex Perugia), dovrebbero arrivare anche i centrocampisti Improta e Viviani dal Benevento. L’Ascoli di Viali invece, è una scommessa. Ci sono state partenze importanti (Leali e Collocolo su tutti) ma diverse cose bollono ancora in pentola, solo alla fine del mercato si avrà un’idea più precisa di che Ascoli sarà. Stasera il portiere Barosi, prelevato in C dalla Juve Stabia, dovrebbe lasciar spazio a Emiliano Viviano, tornato in Italia a 37 anni dopo aver chiuso la sua esperienza in Turchia. Acquisti come Millico e Rodriguez poi, cercano riscatto dopo annate non semplici. In queste ore tiene banco il possibile divorzio in avanti col 36enne Dionisi. LEGGI TUTTO

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    Occhio a Viali, l’allenatore rivelazione

    TORINO – Faticava ad emergere dall’anonimato della C. Ora è uno degli allenatori più seguiti, non solo in Serie B. Si parla di William Viali, l’allenatore che il 2 novembre scorso al Cosenza subentrava a Davide Dionigi fra lo scetticismo generale che allora regnava nel capoluogo calabrese. Perché il primo avversario con cui ha dovuto combattere Viali era proprio questo: la scarsa fiducia nei mezzi della squadra, a iniziare da quella dei tifosi, che per parte della stagione hanno lasciato il Cosenza solo, disertando in massa gli spalti del San Vito-Marulla per protesta contro patron Guarascio. Ma grazie alla cura-Viali, i tifosi sono stati riconquistati con una salvezza prodigiosa, raggiunta grazie a vittorie eclatanti, come il successo in casa del Frosinone primo della classe o il trionfo nel derby con la Reggina, ribaltata con due reti nel recupero. Eppure, quando Viali arrivò, si faceva notare come la sua firma fosse arrivata soltanto dopo una lunghissima serie di rifiuti, allenatori che in B hanno un nome dicevano no al Cosenza, anche loro lo consideravano la squadra più debole, troppo rischioso accettare. Viali invece, ha saputo cogliere al meglio l’occasione della vita, per quanto difficile fosse la sfida: la salvezza guadagnata ai playout sconfiggendo il Brescia, è ancora più pesante di quella che conseguì allo stesso modo un anno fa Pierpaolo Bisoli. Perché nella scorsa stagione la lotta per salvarsi era meno incerta, con 2-3 squadre che erano già di fatto condannate in autunno. William Viali, 48 anni, era stato un difensore centrale più che discreto. Nel 1993, con la Primavera dell’Atalanta guidata da Cesare Prandelli, vinse il Torneo di Viareggio. Seguì una carriera quasi ventennale passata in gran parte per la provincia italiana: Fiorenzuola, Ravenna, Cesena, Monza, Ascoli, Lecce, Venezia, Palermo, Perugia, Ancona, Fiorentina, Treviso e Cremonese. E con un pedigree simile, logico che prima del novembre scorso, da allenatore potesse avere un nome soprattutto in C: inizi nel Fiorenzuola, come accadde da giocatore, e poi Allievi del Parma, Piacenza, Pro Piacenza, Sudtirol, Cuneo, Novara e Cesena. Coi romagnoli trascorre due anni e mezzo e inizia a farsi un nome in panchina, pur non riuscendo a riportare la squadra in B. Categoria che gli ha offerto solo il Cosenza. Ed è stata la vetrina giusta: Viali ha dimostrato di saper raccogliere risultati importanti nonostante il clima difficile e con mezzi ridotti. Il suo non è un calcio dogmatico ma pragmatico. Il modulo non conta, Viali in stagione praticamente gli ha esplorati tutti, a seconda di chi aveva a disposizione e della squadra che affrontava. Così facendo, ognuno ha potuto dare il meglio di sé fino alla prodigiosa salvezza. Chiusa la stagione, Viali ha salutato tutti e s’è concesso qualche giorno in giro per l’?Europa a bordo della sua Harley Davidson. Quando tornerà, potrà vagliare diverse offerte, non solo quella più nota dell’Ascoli. Anche perché col Cosenza va in scadenza e prima di rinnovare vorrà conoscere i progetti societari e valutarli con quelli degli altri club che lo cercano. Patron Guarascio proverà a rilanciare, parla di un Cosenza che per il medio termine possa puntare a quella A mai frequentata in precedenza dal club. Una cosa è certa per Viali.  Il calcio di Serie C, che fino a pochi mesi fa era il suo pane, presto potrebbe essere solo un ricordo, anche se un club prestigioso come la Triestina, in cerca di rilancio dopo l’ennesima stagione no, ha pensato anche a lui. Che però, dovrebbe avere altri obiettivi. LEGGI TUTTO