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    Mundo Deportivo: “De Jong, United e Bayern preparano l'assalto finale”

    Il futuro di Frenkie de Jong resta in bilico. Stando a quanto riportato da “Mundo Deportivo”, il Manchester United e il Bayern Monaco starebbero preparando l’assalto finale per il centrocampista olandese classe 1997. La squadra di Ten Hag non avrebbe intenzione di fermarsi dopo l’acquisto di Casemiro e per accontentare il tecnico olandese (che già ha allenato De Jong all’Ajax) starebbe preparando un’offerta ufficiale al Barcellona di Xavi. Per quanto riguarda i tedeschi di Nagelsmann l’idea sarebbe quella di proporre ai blaugrana un prestito con diritto di riscatto, ovvero la stessa formula con il quale era stato acquistato Coutinho, anche se in questo periodo il club spagnolo ha necessità di migliorare il bilancio attraverso cessioni a titolo definitivo. LEGGI TUTTO

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    Il pronostico di Real Madrid-Eintracht, Blancos favoriti

    Chi vincerà la Supercoppa europea? Il verdetto è rimandato al match di mercoledì 10 agosto (ore 21) a Helsinki quando il Real Madrid, vincitore dell’ultima Champions League, sfiderà l’Eintracht che si è aggiudicato l’Europa League. Sulla carta sembrerebbe una sfida senza storia con l’undici spagnolo in grado di chiudere la pratica in maniera abbastanza agevole.
    Real Madrid-Eintracht, che sfida! Fai il tuo projnostico e vinci
    Tedeschi ko alla prima di campionato ma…
    Venerdì scorso l’Eintracht, nell’anticipo della prima giornata di Bundesliga, ospitava il Bayern di Monaco e non è andata a finire granché bene. I bavaresi si sono imposti con il punteggio tennistico di 6-1 ma, probabilmente, su quell’incontro pesava proprio la Supercoppa europea.
    L’undici di Francoforte, verosimilmente, poteva avere più la testa alla sfida di Helsinki contro il Real Madrid che a quella con il Bayern. E se così dovesse essere allora per la squadra allenata da Ancelotti la faccenda si potrebbe complicare. Prima di perdere con il Bayern l’Eintracht aveva disintegrato per 4-0, nel primo turno della DFB Pokal (la coppa nazionale tedesca), il Magdeburgo (non certo un avversario irresistibile) ma aveva anche chiuso imbattuto la striscia di amichevoli estive.
    Il Real Madrid, dal canto suo, in una tournee americana di fine luglio, ha giocato soltanto tre gare senza alcuna posta in palio. Ha prima perso per 1-0 con il Barcellona, ha poi pareggiato 2-2 con i messicani del Club America e ha infine battuto 2-0 la Juventus.
    Questi sono i dati a disposizione su cui riflettere ma le quote non sembrano comunque avere dubbi con i favori del pronostico tutti per le “Merengues”, la cui vittoria al 90′ vale 1.45 contro il 6.30 previsto per il segno 2 tedesco.
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    Quote Vincente Bundesliga, in lavagna Bayern senza rivali

    Il Bayern Monaco ha iniziato la nuova stagione così come aveva chiuso la precedente: vincendo (la Supercoppa tedesca battendo 5-3 il Lipsia). La partenza di Lewandowski direzione Barcellona sembra già essere stata metabolizzata e questa impressione è rafforzata analizzando le quote sul “Vincente Bundesliga 2022/23″.
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    Borussia Dortmund prima alternativa
    L’undicesimo titolo di fila per la corazzata bavarese (sarebbe il 33° della sua storia) sembra lo stesso così scontato che renderebbe soltanto 1.20 volte la posta. Una quota irrisoria che la dice lunga su quello che potrebbe essere il torneo che sta per iniziare.
    Come sempre l’alternativa alla squadra guidata da Nagelsmann è rappresentata dal Borussia Dortmund che ha vinto gli ultimi due titoli, consecutivi, nelle stagioni 2010-2011 e 2011-2012 (prorpio prima dei dieci messi insieme dal Bayern). Un ritorno da parte dei BVB alla conquista del Meisterschale è una ipotesi che renderebbe 7.50 volte la posta.In questa speciale classifica relativa a chi vincerà la Bundesliga che sta per iniziare, il podio è completato dal Lipsia che è in lavagna a 12. Segue il Leverkusen a 33 e l’Eintracht a 75.
    Poi è il turno di quelle con premio “a tre cifre”: M’gladbach a 100, Wolfsburg a 150, Hoffenheim a 200 che precedono le altre tutte con quote, evidentemente, più alte. LEGGI TUTTO

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    De Ligt, storia di un grande amore. Anche per la… pallavolo

    TORINO – Questa mattina le visite mediche, poi la firma sul quinquennale da 12 milioni all’anno e quindi la partenza per Washington, dove i suoi nuovi compagni del Bayern Monaco si stanno preparando alla stagione che sta percominciare. La Juventus, Matthijs De Ligt, l’aveva salutata ieri, con l’ultimo allenamento, gli ultimi autografi e gli ultimi selfie con i tifosi fuori dalla Continassa e un «Ciao» in favore di telecamera per quelli a casa, prima di entrare in aeroporto. Aveva salutato la Juventus e Torino, dove non è stato molto, 3 anni, ma dove lui e la fidanzata, la modella AnneKee Molenaar, olandese anche lei, si erano integrati a meraviglia. Da subito studenti modello di italiano, hanno vissuto la città giorno per giorno, come documentato dal profilo Instagram di AnneKee, tra una corsa al Parco del Valentino, un caffè in uno dei bar del centro o un giro notturno in macchina, di ritorno dallo Stadium, cantando «L’Italiano» di Toto Cutugno. La città e tutto quello che c’è intorno, a cominciare dalle Langhe dove la coppia non perdeva occasione per una gita fuori porta, allenamenti e partite permettendo. Perché ovviamente De Ligt nonera a Torino per fare il turista. Anzi.

    TRA CHIELLO E BONUCCI Subito proiettato in campo da titolare inamovibile a 20 anni, a causa dell’infortunio di Chiellini all’inizio della stagione 2019-20, la sua prima in bianconero, De Ligt è sempre stato tra i primi 10 juventini per minutaggio, anche due stagioni fa quando si operò a una spalla. E nell’ultima stagione è stato il primo assoluto, con 3690 minuti in campo. Minuti di qualità, anche se forse non ha raggiunto il livello che ci si aspettava al suo arrivo: probabilmente anche perché un po’ frastornato da tre cambi di allenatore (e allenatori molto diversi tra loro, a cominciare dal passaggio da Ten Hag a Sarri), abbinati ad altrettanti ct avuti con l’Olanda. Ma, se non ha rispettato fino in fondo le aspettative, con qualche errore di foga ogni tanto (il rigore su De Vrij nella finale di Coppa Italia per citare l’ultimo), è stato comunque il pilastro di una difesa in cui Bonucci e Chiellini hanno dovuto a turno fermarsi per recuperare forze e salute. Ingiustamente etichettato come “pallavolista”: se un paio di rigori per fallo di mano li ha commessi, due episodi nella sua prima stagione, uno punito contro il Lecce e uno non punito contro il Torino, furono presi successivamente ad esempio dall’allora designatore Rizzoli proprio per spiegare quando un tocco di mano o di braccio non sarebbe stato da sanzionare. Ora sarà materia per gli arbitri tedeschi. LEGGI TUTTO

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    De Ligt ha detto alla Juve di volere andare via. Bayern a Torino!

    TORINO – Il Bayern nelle prossime ore è atteso a Torino. La missione dell’ex bianconero Hasan Salihamidzic, ora ds dei bavaresi, ha un nome e un cognome: Matthijs De Ligt. Quello che non è ancora noto alla Juventus, ma che sarà chiaro in giornata, è se davvero i campioni di Germania caleranno sul tavolo la fatidica offerta irrinunciabile. Almeno 90 milioni con i bonus. In attesa del super summit alla presenza del Bayern, dei dirigenti juventini e dell’avvocato Rafaela Pimenta, plenipotenziaria della scuderia Raiola e rappresentante dell’ex Ajax, ieri sono andati in scena i preliminari. Partita suddivisa in due “tempi”, ma stesso protagonista: De Ligt. Prima il 22enne di Amsterdam, presentatosi al JMedical con gli altri nazionali, ha incrociato i tifosi della Juventus accorsi al di fuori della clinica juventina. Alla vista dei capelli biondi del Golden Boy 2018, la gente non si è trattenuta: «Dai De Ligt, resta con noi». Il difensore ha continuato a firmare autografi, ma non ha replicato.Sullo stesso argomentoJuve, Pimenta nel Pogba day: De Ligt resta sul piattoJuventus

    Colloquio con la Juve

    La risposta che si aspettavano i tifosi, De Ligt l’ha riservata ai dirigenti bianconeri. E l’olandese ha ribadito quanto già anticipato nei giorni scorsi dall’avvocato Pimenta. Ossia la voglia di andare al Bayern per provare una nuova avventura dopo il triennio in Serie A. MDL, però, è un ragazzo intelligente e serio, non un tipo da strappi o azioni di forza. Tradotto: De Ligt ha confermato il desiderio di trasferirsi al Bayern, ma a patto che i tedeschi accontentino la Juventus. Seppur sbilanciarsi sia complicato, la sensazione è che se i tedeschi si muovono è perché sono determinati e vogliono arrivare al traguardo. Oggi, dopo i contatti dell’ultima settimana, sarà tutto più chiaro. Il Chelsea resta alla finestra, curioso di capire fino a dove si spingerà il Bayern. Curiosi di scoprire le carte dei tedeschi sono soprattutto l’ad Maurizio Arrivabene, il vice presidente Pavel Nedved e il ds Federico Cherubini. Alla Continassa non dispiacerebbe affatto continuare con De Ligt al centro della difesa, però i movimenti degli ultimi giorni confermano come in “casa Juve” ci si stia preparando alla ricca cessione dell’olandese. Un addio che, nel caso, sarà gestito come quelli passati di Paul Pogba (2016) e Zinedine Zidane (2001). Già, una volta monetizzato, Cherubini andrà al “contrattacco” portando a termine la semina dell’ultima settimana. Almeno quattro colpi, di cui due difensori (uno top e uno di prospettiva).

    Sullo stesso argomentoCalciomercato Juve, blitz Bayern per De Ligt. Koulibaly prima sceltaCalciomercato Juventus

    Attesa KK

    Il primo nome della lista resta quello di Kalidou Koulibaly e l’incontro milanese con Fali Ramadani, che del senegalese è l’agente, lo dimostra una volta di più. KK è la prima scelta di Massimiliano Allegri. Le prossime 48 ore saranno decisive anche per Koulibaly, domani atteso nel ritiro azzurro di Dimaro assieme al presidente Aurelio De Laurentiis. «A Kalidou abbiamo fatto una offerta quasi irrinunciabile, 6 milioni netti per cinque anni e un futuro ruolo da dirigente. Koulibaly si sta guardando intorno e ha preso tempo», ha svelato sabato il ds del Napoli, Cristiano Giuntoli. L’imminente faccia a faccia tra il difensore e De Laurentiis servirà per mettere fine al tormentone. Koulibaly potrebbe accettare il rinnovo, ma secondo i ben informati l’ok di KK è tutt’altro che scontato. A quel punto, nonostante l’importanza di Koulibaly per Luciano Spalletti, il divorzio immediato diventerebbe l’opzione più probabile dal momento che il Napoli non intende rischiare di perdere il suo giocatore più importante tra meno di dodici mesi a zero euro.

    Sullo stesso argomentoNapoli, caso Koulibaly: rinnovo rifiutato, De Laurentiis furiosoCalciomercato Napoli

    Una cosa è certa: non dovesse decollare il prolungamento, la Juventus proverà a tentare tanto il giocatore quanto il Napoli. E a quel punto, come capitato anche in passato, potrebbe succedere di tutto. ADL non vorrebbe privarsi di Koulibaly, però nel caso è pronto a sacrificarlo per 40 milioni. Alla Continassa valutano una offerta da 30 milioni più bonus. Ma Cherubini, come è normale che sia, viste le incognite e le variabili, si sta muovendo sotto traccia anche per altri centrali. A ruota di Koulibaly, nella lista bianconera, compare il nome di Gleison Bremer, sul quale l’Inter è segnalata in vantaggio. Ma il mercato può cambiare anche in fretta. Dovesse complicarsi KK, i bianconeri proveranno a sfidare i nerazzurri per il brasiliano del Torino. Tra le alternative resistono Presnel Kimpembe (Psg), Gabriel (Arsenal) e i più abbordabili Nikola Milenkovic della Fiorentina e Manuel Akanji del Borussia Dortmund. Oltre che su un difensore pronto subito alla Koulibaly o alla Bremer, Cherubini vorrebbe investire su un talento di prospettiva.

    Sullo stesso argomentoCaso Koulibaly, Giuntoli: “Dal Napoli super proposta, ma ha preso tempo”Calciomercato Juventus

    Tra le diverse piste sondate, una sembra stuzzicare più di altre: quella che porta a Rafa Marin del Real Madrid. Il 20enne spagnolo, reduce da una buona stagione nel Real Castilla (la squadra B dei blancos), ha cominciato il precampionato aggregato allo squadrone di Carlo Ancelotti. Dalle parti del Bernabeu sono in pressing su Rafa Marin per arrivare al prolungamento di contratto (scadenza 2023). La fumata bianca è possibile, però non certa. Alla Continassa tengono le antenne dritte in attesa di capire se sarà rinnovo o addio. Nella seconda ipotesi, per i bianconeri sarebbe una operazione simile a quella con cui nel 2014 venne acquistato dal Real Madrid il giovane Alvaro Morata, poi rivelatosi l’uomo decisivo nella cavalcata Champions 2015.

    Guarda la galleryJuve, le alternative a Koulibaly: spunta un nome nuovo dal Real Madrid LEGGI TUTTO

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    Il Bayern è un esempio di corretta gestione, ma il rovescio della medaglia fa riflettere

    TORINO – Tra le società europee da prendere ad esempio, in cima alla lista figura senza dubbio il Bayern Monaco. Il club bavarese pianifica con attenzione ogni tassello della propria crescita, in campo dove il suo dominio in Bundesliga non è più soggetto a discussione ormai da un decennio e fuori dove un’oculata gestione amministrativa permette di tenere sempre sotto controllo il bilancio. Stadio di proprietà (l’avveniristico Allianz Arena inaugurato nel 2005 con un debito di 346 milioni da spalmare in 25 anni, ma saldato interamente dopo soli nove anni), merchandising, una profonda identificamente con il territorio e una sensibilità spiccata verso le proprie leggende come testimonia il board dove compaiono in posizioni chiave ex del calibro di Franz Beckenbauer, Oliver Kahn amministratore delegato e Hasan Salihamidzic, direttore sportivo. E ogni estate i campioni di Germania, con poche e calibrate mosse, rinnovano la propria forza rispetto alla concorrenza interna: Sadio Mané, Ryan Gravenberch e Noussair Mazraoui sono gli ingaggi copertina della prossima Bundesliga, ovviamente griffati Bayern. Tutto limpido, tutto molto bello… Eppure sotto il tappeto finiscono le ruggini di tensioni che non sempre restano confinate all’interno del centro sportivo di Säbener Straße. Il caso Robert Lewandowski, il bomber da 344 gol in 375 presenze, che con il contratto in scadenza nel 2023 ha esternato la sua volontà di cambiare aria in anticipo, mette a nudo un’insofferenza latente. Nelle ultime stagioni sono tanti i campioni che hanno salutato allo scadere del proprio contratto lasciando cadere ogni tentativo di rinnovo: il nazionale Niklas Süle, il campione del mondo Corentin Tolisso, la scorsa stagione David Alaba e Javi Martinez oltre a calibri da novanta come Toni Kroos e Miroslav Klose. Senza dimenticare il ritiro di Philip Lahm, storica bandiera del club, nel 2018 che rifiutò di proseguire il suo percorso in società, nel ruolo di direttore sportivo, per contrasti sui poteri e sul mancato ingresso in consiglio di amministrazione. Un no che irritò molto Karl-Heinz Rummenigge, altra icona, a quel tempo amministratore delegato. Piccoli intoppi che comunque non macchiano il blasone del Bayern Monaco che prosegue la sua corsa verso altri trofei, sempre a testa alta. E con i conti in ordine. LEGGI TUTTO

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    La parabola di Mario Götze, dall'acuto mondiale alla malattia e al ritorno in Bundesliga

    TORINO – Il destino dei predestinati è spesso beffardo, soprattutto quando si arriva all’apice della gloria a 22 anni e poi, in poche stagioni, tutto si sbriciola in mille pezzi. É questa la parabola di Mario Götze, tornato a giocare a testa alta come ai vecchi tempi dopo aver sofferto in campo, vedi le stagioni vissute a corrente alternata al Bayern Monaco, e anche fuori dal terreno di gioco a causa di un disturbo del metabolismo energetico, malattia che colpisce gli arti inferiori e che coinvolge la creatin-chinasi, un enzima il cui compito è quello di liberare nel corpo energia chimica. E così dalla magica notte del 13 luglio 2014, quando con un tiro mancino superò il portiere argentino Sergio Romero regalando ai supplementari il quarto titolo di campione del mondo alla Germania, il trequartista che aveva incantato con il Borussia Dortmund e costretto il Bayern a investire la cifra record per un giocatore tedesco, in un mercato mai esagerato come quello della Bundesliga, di 37 milioni per ingaggiarlo, si ritrovò ai margini. E praticamente scaricato al punto di partenza, lo stesso Dortmund nel quale nelle successive quattro stagioni non riuscì ad accendere il motore della sua fantasia calcistica.
    IN OLANDA Un predestinato in disgrazia, eppure Götze ha saputo rialzarsi emigrando in Eredivisie, nei Paesi Bassi per vestire la maglia del Psv Eindhoven, e, notizia fresca, brindare in questi giorni al ritorno in Germania grazie all’Eintracht Francoforte, di nuovo in trionfo in Europa dopo un digiuno di 42 anni e pronto a scommettere su di lui, genio ritrovato, in vista della prossima Champions League. Riaffacciarsi ad alto livello, ora che ha compiuto da poco 30 anni, per lui rappresenta una sfida da vivere senza più il timore di affondare. Del resto Götze la storia l’ha già scritta allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro e ormai nessuno può pretendere altro da lui… LEGGI TUTTO

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    Union Berlino-Furth, ok il Multigol 3-5 al 90'

    Il programma della 32ª giornata di Bundesliga si apre con il confronto tra l’Union Berlino e il Furth. Sulla carta non dovrebbe esserci partita, i padroni di casa vantano 33 punti in più degli ultimi della classe.
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    Union Berlino scatenato, scopri il pronostico
    Non importa contro quale squadra abbia giocato, l’Union Berlino nelle precedenti 4 giornate di campionato ha sempre conquistato i tre punti al 90′. I “Die Eisernen” sono il club che in questa stagione, insieme al Bayern e all’Eintracht, ha perso per meno volte in casa (soltanto 2). I biancorossi nelle restanti 13 gare interne hanno fatto registrare 9 vittorie e 4 pareggi.
    Il Furth con 0 vittorie in 15 trasferte (solo 3 pareggi) difficilmente riuscirà a fermare l’avanzata dell’Union Berlino. Curiosità: l’undici di Urs Fischer in casa non ha mai terminato un incontro con esattamente tre reti. Piace la “combo” 1 più Multigol 3-5 al triplice fischio. LEGGI TUTTO