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    Buffon, la contestazione e il vero Parma da Cosenza al Genoa

    Quella vissuta dal Parma è stata senza dubbio una settimana vissuta sulle montagne russe. Dalla sconfitta di Cosenza fino alla vittoria contro il Genoa, nel mezzo la contestazione civile dei tifosi e la chiusura di un mercato che non ha soddisfatto gran parte dei supporters crociati. Spente le luci del Tardini ora la domanda che sorge spontanea è una soltanto: qual è il vero Parma? Difficile dare una risposta concreta, ma Buffon in conferenza ha analizzato ‘alzando la voce’ (metaforicamente si intende) la situazione rispondendo con autocritica e con carisma dando un segnale a tutto l’ambiente, tifosi compresi. Guarda la galleryParma, che colpo: battuto il Genoa di Gilardino!
    La settimana del Parma
    Dopo la vittoria contro il Perugia in tanti hanno pensato di poter trovare continuità e contro il Cosenza doveva essere la partita ideale sotto questo punto di vista. Ma la buccia di banana è sempre dietro l’angolo e in Serie B non si può mai dare nulla per scontato, non che il Parma lo abbia fatto, ma sicuramente è mancata quella parte nervosa nell’atteggiamento per conquistare una vittoria che sulla carta indicava i crociati super favoriti. Il gol di Florenzi dopo appena 4′ ha gelato le idee dei gialloblù, rimasti poi inermi senza riuscire a ribaltare l’esito di una partita indirizzata da un singolo episodio.
    Il triplice fischio ha poi aperto alla contestazione dei tifosi giunti fino al Marulla per sostenere la squadra. Il lungo colloquio e la richiesta dei supporters di tirare fuori gli attributi. Il tifo organizzato non ha mai fatto mancare il proprio sostegno nel corso della partita e anche dopo, nonostante la rabbia per il risultato, l’idea è sempre stata quella di contestare per sostenere e toccare le corde di un gruppo composto da giocatori di qualità ed esperienza. LEGGI TUTTO

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    Parma-Genoa, Buffon: “Contestazione giusta, basta mediocrità: ora svolta per la A”

    Il Parma fa suo il big match contro il Genoa. Un 2-0 senza appello per la squadra di Fabio Pecchia, che annulla il gioco dei grifoni e ottiene 3 punti preziosissimi. Nonostante una partita da ricordare, Gigi Buffon a fine gara va oltre l’analisi della partita e commenta il rendimento troppo altalenante della squadra.Guarda la galleryParma, che colpo: battuto il Genoa di Gilardino!

    Parma, Buffon: “Non c’è equilibrio emotivo”

    Queste le parole del portiere gialloblu nella conferenza post partita: “Non abbiamo equilibrio emotivo. Questa è una vittoria importante ma resta questa. Dobbiamo sapere che con determinate caratteristiche e motivazioni possiamo essere una buona squadra, sennò saremo sempre normali. Questa è una responsabilità che ci dobbiamo prendere. È frustrante vedere un Parma, un patrimonio di storia calcistica, andare sull’ otto volante. Dobbiamo svoltare. C’è entusiasmo per la vittoria nell’ambiente esterno ed è giusto che sia cosi, ma noi dobbiamo pensare a faticare e metterci voglia per vincere le partite. Se non ci mettiamo questo possiamo essere Buffon, Vazquez ma si arriva tredicesimi come l’anno scorso. Non voglio fare una stagione mediocre nonostante l’età, qui dobbiamo capire chi siamo perché io punto sempre all’eccellenza”. LEGGI TUTTO

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    Parma, Zanimacchia: “Pecchia mi ha accolto così. Buffon? Una leggenda e aiuterà noi giovani”

    Il Parma nel mercato invernale ha operato soltanto per un acquisto in entrata. Con sei mesi di ritardo, dopo le avance estive, ha raggiunto il quartier generale di Collecchio l’eserno Luca Zanimacchia. Un rinforzo utile per il modo di giocare di Pecchia e un giocatore che conosce avendolo avuto già nelle precedenti esperienze di Cremona e della seconda squadra della Juventus. Il classe ’98 ha accettato di scendere di categoria per mettersi a disposizione e dare una mano al Parma per raggiungere i propri obiettivi. Dopo qualche giorno dalla sua firma, il ragazzo si è presentato ai nuovi tifosi in conferenza stampa.
    Parma, le parole di Zanimacchia
    Luca Zanimacchia si è presentato come nuovo giocatore del Parma. Il classe ’98 ha raccontato del suo arrivo in città: “E’ arrivata questa grandissima opportunità e Parma è una città storica. Non ho esitato ad accettare anche perché avevo voglia di una nuova sfida e di giocare. Ho avuto modo di conoscere il gruppo ed è importante, non vedo l’ora di giocare e portare gioie ai tifosi”. Poi il racconto dell’incontro con Pecchia: “Col mister c’è un bel rapporto anche se non di molte parole. Una stima reciproca e lavoriamo sul campo senza troppi giri di parole. Quando sono arrivato mi ha detto ‘Giovane, sei arrivato eh'”.
    L’esterno ha poi parlato delle sue esperienze passate: “Ogni esperienza me la porto dentro e anno dopo anno sono cresciuto. Non ero un predestinato e mi sono dovuto sudare ogni step fatto per arrivare qui. Voglio migliorare ancora tanto perché posso imparare di più. Sono entusiasta di stare qui. Potevo arrivare sei mesi fa ma a Cremona avevo lasciato un bel ricordo e la possibilità di giocare in A mi hanno fatto propendere per giocarmi le mie carte in massima serie. Le cose non sono andate e così ho scelto di cambiare”. LEGGI TUTTO

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    Buffon, 45 e non sentirli: buon compleanno Gigi!

    Auguroni Gigi, oggi sono 45 anni. A un’età in cui quasi tutti i suoi coetanei ormai oziano sul divano, lui è ancora lì, sulla breccia a fare la differenza. Certo, oggi il suo Parma sarà di scena al San Vito-Marulla di Cosenza e lui non ci sarà, colpa di una botta rimediata in allenamento che gli ha già fatto saltare il precedente impegno di sabato scorso, la vittoria interna sul Perugia che ha permesso alla squadra di Pecchia di rilanciare, almeno, per la corsa ai playoff. L’obiettivo degli emiliani è riavere Buffon per il prossimo impegno, quando il Parma riceverà il Genoa, squadra da sempre nel cuore di Gigi e c’è da scommettere che farà di tutto per poterci essere. Perché il Buffon ancora in campo a 45 anni (e il contratto col Parma lo farà giocare fino a 46, almeno), è un giocatore che va gestito con parsimonia. In questa stagione ha iniziato a giocare a settembre, per smaltire i problemi avuti nel finale della passata stagione, chiusa il 25 Aprile con il ko di Perugia, in cui Gigi incappava in una papera clamorosa, sbertucciata senza rispetto sui social.Guarda la galleryBuffon, Leclerc e il regalo giallo griffato Ferrari
    Buffon, 45 anni e non sentirli
    Nella prima parte della stagione 2002-23, è sceso in campo per tre partite, risultando determinante con una parata delle sue nella vittoria sulla capolista Frosinone, quando si era ancora sullo 0-0. Poi, un infortunio alla coscia lo ha tenuto fuori per tre mesi. Giorni non semplici quelli dello scorso autunno, in cui Buffon paventava il ritiro anticipato in caso di eventuale ricaduta. Niente di tutto ciò. In questo 2023, Gigi s’è presentato in forma smagliante a San Siro, per la sfida di Coppa Italia contro l’Inter: se il Parma ha sfiorato il clamoroso colpo, trascinando i nerazzurri ai supplementari, lo si deve anche alle sue parate, degne dei bei tempi che furono: la notte al Meazza del 10 gennaio, Gigi pareva avesse almeno una quindicina d’anni in meno. Buffon è poi sceso in campo per il successivo impegno di campionato, a Bari, brutto tonfo per 4-0, in cui lui faceva ingiustamente da capro espiatorio, per aver un po’ gratuitamente provocato il rigore del 3-0. In realtà la partita era già quasi compromessa e a disertare era stata tutta la squadra che risentiva ancora delle fatiche di San Siro. Ma anche senza essere in campo, Gigi è fondamentale nello spogliatoio del Parma. E’ una guida per tutti, oltre ad essere anche importante nel rapporto coi tifosi emiliani. E con loro in questa stagione non sta filando tutto liscio. Una settimana fa, la convincente vittoria sul Perugia ha fatto passare in secondo piano la contestazione della tifoseria. Anzi, forse è stato il pungolo giusto, visti i risultati.
    Guarda la galleryBuffon e Agnelli, abbraccio commovente tra il portiere e il presidente
    Obiettivo Serie A
    Ora però, la squadra deve trovare un minimo di continuità per garantirsi almeno i playoff visto che finora, a un grande exploit sul campo, è sempre seguito un brutto capitombolo. E chissà che Gigi possa dare la mano giusta a Pecchia alla ricerca di quella Serie A dove vorrebbe tornare a giocare prima di smettere. Dall’alto delle sue 657 presenze nella massima serie (record), delle 176 in Nazionale (record), del primato assoluto di 10 campionati di A vinti, sei Coppe Italia, sette Supercoppe Italiane, una Coppa Uefa, un campionato di Ligue1 francese e una Supercoppa di Francia. Oltre ovviamente al titolo Mondiale del 2006, in cui Buffon venne eletto miglior portiere della manifestazione. Senza dimenticare che nella stagione 2015-16 stabili il record d’imbattibilità della Serie A, 974’ senza subire reti col primato nella massima categoria di 10 partite di fila senza incassare gol. Auguroni Gigi, e grazie davvero di tutto. Chissà se in futuro la tua Juve, di cui sei recordman in fatto di presenze (526) e trofei (23), senta il bisogno di richiamarti a sé, per uscire dalla bufera in cui s’è ficcata. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Pisa: festa per 30mila

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Cagliari-Spal 2-1, sardi temporaneamente al 5° posto), la 22ª giornata di Serie B prosegue oggi con 7 partite, rinviata a domani alle 14 Ascoli-Palermo per problemi sull’aereo dei siciliani: aveva un finestrino rotto, è dovuto tornare indietro. Il clou alle 16.15, quando a Marassi il Genoa ospita il Pisa, possibile arrivare a 30mila spettatori, anche per la folta presenza ospite. Il Genoa di Gilardino viaggia alla stratosferica media di 2.66 punti partita, visto che nelle sue sei uscite ha raccolto 16 punti su 18, ha sempre vinto nelle ultime quattro partite, incassando in tutto appena due gol, cioè uno ogni tre gare. Numeri che lasciano intendere come ora il Genoa possa puntare davvero alla A diretta, l’obiettivo per cui è stato costruito. Oggi sarà disponibile anche l’attaccante rumeno Dragus, appena prelevato dallo Standard Liegi (altro club della galassia 777 Partners, la holding che controlla anche il Genoa). In difesa, rientra Bani dalla squalifica che invece blocca Sabelli. Dall’altra parte un Pisa che non ha iniziato nel migliore dei modi il 2023: un solo punto, raccolto sabato scorso a Como (coi lariani che hanno acciuffato i toscani nel finale), dopo la sconfitta a sorpresa in casa col Cittadella, alla ripresa. Resta il fatto che col ritorno di D’Angelo il Pisa è passato dall’ultimo al 7° posto e oggi a Marassi si gioca le residue speranze di entrare in lizza anche per la promozione diretta, distante 9 punti. Vincere per il Genoa invece, vorrebbe dire portarsi per una notte a -3 dalla capolista Frosinone che scende in campo domani alle 16.15 in casa col Benevento. Discorso analogo per la Reggina, appaiata in classifica al Genoa che alle 14 (l’orario di tutte le altre gare di oggi) fa visita al Sudtirol. Difficile stabilire se sia più sorprendente il 2° posto in classifica dei calabresi o il 5° degli altoatesini, esordienti assoluti nella categoria. Resta il fatto che il Sudtirol ha iniziato alla grande il 2023, mettendo sotto Brescia e Venezia, mentre la Reggina di Inzaghi è ripartita maluccio perdendo in casa dalla Spal (ko sfortunato e immeritato, su autorete), riscattandosi poi col successo in rimonta sulla Ternana, sempre al Granillo. E oggi rientra il fondamentale Menez dopo la squalifica, che invece ferma Majer, lo rileverà Crisetig. Attenzione anche a Bari-Perugia: i pugliesi di Mignani sono reduci dal ko di Palermo, gli umbri da quello di Parma. Bari 4° a -6 dalla A diretta, Perugia in zona retrocessione a -3 dai playout. Oggi nei pugliesi assente Cheddira per squalifica, bisogna approfittarne, ha detto il tecnico Castori caricando gli umbri. Il Parma, all’8° posto, sempre sulle montagne russe a livello di risultati, va in casa del Cosenza ultimo (e scaricato dai suoi tifosi): riuscirà la squadra di Pecchia a trovare un minimo di continuità o anche la trasferta in Calabria sarà l’ennesima occasione persa? Oggi mancherà ancora Buffon, nel giorno che compie 45 anni, dovrebbe essere pronto per la prossima sfida, in casa del Genoa, squadra da sempre amata da Gigi. Appena fuori dalla zona playoff c’è la Ternana di Andreazzoli che al mercato non sarà rinforzata per i guai che hanno colpito patron Bandecchi, sotto inchiesta giudiziaria, a un tifoso su Instagram ha rivelato che venderà il club. Gli umbri ospitano il Modena di Tesser, reduce dalla vittoria sul Cosenza, facessero l’impresa a Terni, ci sarebbero anche loro nella lotta per i playoff. Tutto da gustare il derby lombardo Brescia-Como: le rondinelle sono in caduta libera, il ritorno di Clotet in panchina (dopo due uscite con Aglietti) ha portato un’altra sconfitta (in casa dal Frosinone) ma giovedì la Cassazione ha annullato il maxi sequestro dei beni di patron Cellino che ora potrebbe avere le risorse per ottenere l’attaccante Sibilli dal Pisa (su cui però s’è inserito il Venezia), mentre la squadra è stata rinforzata grazie al patto col Lecce che ha portato 3 elementi di livello per la B (Rodriguez, Bjorkengren e Listkowski). Il Como invece, ha annunciato il portiere ex Toro Alfred Gomis, proveniente dal Rennes, poi sarà il turno dei difensori Canestrelli, in prestito dal Pisa e Romagna dal Sassuolo. Infine, è da brividi salvezza il derby regionale Venezia-Cittadella. I lagunari hanno iniziato il 2023 con 2 ko (a Genova e in casa col Sudtirol) e ora sono a -3 dalla zona playout dove c’è il Cittadella, nel 2023 i granata di Gorini hanno raccolto 4 punti (vittoria a Pisa e pari interno col Cagliari), scontro diretto che potrebbe dire molto sul futuro di entrambe. LEGGI TUTTO

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    Duello a distanza fra Genoa e Reggina

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Bari 1-0), la 21ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, si chiude domani alle 16.15 col posticipo, in cui la capolista Frosinone farà visita al Brescia. Oggi, fra le 7 gare delle 14, terrà banco il duello a distanza fra Reggina e Genoa, appaiate al 2° posto, a -6 dal primo. Il Genoa pare davvero aver svoltato con l’arrivo di Alberto Gilardino in panchina che nelle sue 5 uscite ha raccolto 13 punti (media 2.6 a gara). Ma oggi, al Vigorito, ha un test da prendere con le pinze, il Benevento di Cannavaro, una delle più grandi delusioni stagionali, appena un punto sopra la zona playout. La Strega punta molto sulla partita per rilanciarsi, dopo il deludente 1-1 di Cosenza della ripresa, coi campani agguantati all’89’. Il Benevento ha preparato la partita andando in ritiro anticipato e con Cannavaro rimasto in silenzio, senza la consueta conferenza stampa della vigilia, sarebbe stato bello chiedergli del suo confronto col Gila, insieme furono Campioni del Mondo nel 2006. Genoa che però in classifica rischia una penalizzazione di 2 punti, anche se la società si mostra serena. La Reggina di Inzaghi invece, è di scena in casa della Ternana. Gli umbri vivono un momento delicato da giovedì, quando il patron Bandecchi ha scoperto di essere sotto inchiesta, gli si contesta un’evasione fiscale da 20 milioni che coinvolge la sua università telematica, la Niccolò Cusano. La Ternana non è coinvolta, però il maxi sequestro operato dalla magistratura potrebbe avere ripercussioni su tutto il gruppo Bandecchi. Chissà con che stato d’animo la Ternana affronterà una Reggina che ha iniziato l’anno con il ko interno ad opera della Spal e che oggi sarà priva di Menez (squalificato, lo rileva Gori). Nella gara delle 16.15, il Cagliari di Ranieri gioca a Cittadella. Sir Claudio, dopo il buon esordio di una settimana fa, 2-0 al Como, chiede alla squadra, priva di Pavoletti, di cambiare marcia in trasferta. Ma attenzione al Citta: a dicembre si era avvitato chiudendo l’anno con 4 ko di fila, alla ripresa è andato a vincere in casa del Pisa che era ancora imbattuto con D’Angelo. E a proposito dei toscani, quinti, un punto sopra i sardi, oggi sono ospiti del Como. Gara delicata: i lariani, che oggi disputerebbero i playout col Cittadella, con Longo sono impegnati in una difficile risalita della classifica, i nerazzurri devono dimostrare che la caduta col Cittadella è stata un episodio e riprendere un cammino che prima di quel ko aveva un passo da A diretta. Il Sudtirol una settimana fa si è confermato in zona playoff superando in casa il Brescia, oggi è di scena in casa del Venezia: lunedì sera i lagunari di Vanoli hanno fatto una buona partita a Marassi mettendo in difficoltà il Genoa ma oggi sarebbero retrocessi e nonostante le potenzialità dell’organico, per Vanoli possono solo puntare a una salvezza peraltro tutta da conquistare. Il Parma, che una settimana fa franava a Bari, un 4-0 che ha fatto perdere la zona playoff, riceve il Perugia, ancora arrabbiato per il 3-3 subito nel finale dal Palermo, i 2 punti sfumati avrebbero permesso agli umbri, impegnati in una difficile risalita, di uscire dalla zona retrocessione. Vanno in casa di un Parma a pezzi (out anche Buffon e Mihaila), contestato dai tifosi che nelle ultime tre uscite interne hanno assistito solo a ko. Ore calde anche per l’Ascoli: dopo il ko di Terni, la tifoseria è in subbuglio e chiede alla società la testa del tecnico Bucchi che però ha da poco prolungato il contratto fino al 2025. I marchigiani vanno in casa della Spal, reduce dal colpo in casa della Reggina che ha permesso ai ragazzi di De Rossi di portarsi un punto sopra la zona playout. Il Modena di Tesser, a -3 dai playoff e a +3 dai playout, riceve il Cosenza di Viali ultimo in classifica: gli emiliani, che hanno iniziato il 2023 cadendo a Frosinone, non vincono in casa dal 15 ottobre (5-1 al Como). LEGGI TUTTO

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    Parma, Buffon: pensaci tu

    TORINO -Dopo il tonfo di sabato scorso a Bari, un indiscutibile 4-0, il Parma per la prima volta in stagione ha perso la zona playoff, scivolando al 9° posto, in un solo colpo sorpassato dal Sudtirol di Bisoli, dalla Ternana di Andreazzoli e dal Cagliari di Ranieri. Certo, a Bari gli emiliani hanno sicuramente risentito delle fatiche di Coppa Italia, dei 120’ sfortunati minuti vissuti a San Siro, con la squadra andata ad un passo dall’eliminare l’Inter. L’allenatore Pecchia però, non ha invocato scuse e ha ammesso che per la prima volta in stagione la squadra è stata messa sotto. Resta il fatto che il tonfo del San Nicola è stato il settimo ko stagionale in campionato, un po’ troppi per una squadra che, nei pronostici d’inizio stagione era considerata la terza forza del campionato dopo Genoa e Cagliari. L’accusa, un po’ ingenerosa, che più viene rivolta agli emiliani, è quella di essere una squadra senz’anima perché troppe volte in stagione ha mancato il salto di qualità, alternando grandi prove a scivoloni preoccupanti, come quando al Tardini cadeva nei derby regionali con Modena e Spal, non certo due potenze della B ma nell’occasione più brave (e anche un po’ fortunate) ad interpretare sfide sentitissime. Inoltre, col mercato aperto e i suoi spifferi, tante stelle e stelline del Parma (Bernabé e Oosterwolde su tutti) sono ambiti dalle grandi piazze e mantenere intatta la concentrazione non è semplice. Il prossimo impegno di sabato in casa col Perugia può diventare uno spartiacque stagionale, fallirlo ancora vorrebbe dire avvicinarsi sinistramente ai risultati della scorsa fallimentare stagione quando il Parma, che allora partiva come la prima favorita per la A, chiuse l’annata al 12° posto senza mai lottare neanche per i playoff. Tuttavia, la “vittoriosa sconfitta” di San Siro contro l’Inter ha restituito al calcio italiano un Buffon che sembrava avesse almeno dieci anni di meno dei 45 che compie il 28 gennaio. Ingiuste le critiche che ha ricevuto per i 4 gol incassati a Bari: tutta la squadra è naufragata e le sue colpe si limitano al fallo inutile che ha procurato il rigore del 3-0, ma la partita era già quasi compromessa e il ko non dipende da lui. Gigi, aveva saltato per infortunio gli ultimi tre mesi del 2022, il suo rientro nei ranghi può dare al Parma la forza morale per invertire la china. Dall’alto della sua sconfinata esperienza, Buffon, anche quando non gioca, è un formidabile uomo spogliatoio, importante non solo per spronare i compagni più giovani ma anche nel tenere vivi i rapporti con la tifoseria che non si meriterebbe la terza annata fallimentare di fila. Perché le potenzialità per risalire la classifica ci sono tutte. Solo che la squadra dovrebbe sporcarsi di più le mani, essere operaia come la B impone, evitare certe topiche fatali (vedi il gol partita subito dalla Spal), giocare insomma più di spada che di fioretto. Perché anche se il 2023 è iniziato in maniera preoccupante, nulla è ancora compromesso. LEGGI TUTTO

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    Grosso, Gila e i Campioni del Mondo in B

    TORINO – Grosso, Gila e poi gli altri. Nella Serie B dei tanti Campioni del Mondo, nel giorno dell’Immacolata loro due hanno brillato, mentre per gli altri è un po’ più dura. Certo, anche Fabio Cannavaro, vincendo da spietato ex a Parma, ha avuto una bella soddisfazione ma il suo Benevento resta attardato in classifica  e nonostante la voglia di alzare l’asticella, deve ancora raddrizzare la stagione. Stesso discorso per un altro eroe di Germania 2006, quel Daniele De Rossi che dopo 3 ko di fila, ha strappato uno 0-0 con la sua Spal a Perugia (gli umbri hanno fallito un rigore calciato sulla traversa da Melchiorri). Fabio Grosso invece, a 45 anni, dopo essere stato un allenatore discusso per tanto tempo, sta conducendo un’annata trionfale col Frosinone, avviandosi a vincere il titolo d’inverno, essendo in testa alla B con 9 punti di vantaggio sulla terza e, da ieri, 6 sulla seconda, la Reggina di un altro Campione del Mondo, Pippo Inzaghi, travolto in casa dai ciociari, un 3-0 ineccepibile, grande prova di maturità della squadra di Grosso che ha giocato la migliore partita stagionale nello scontro diretto più delicato (perderlo, voleva dire essere raggiunti in classifica dai calabresi). Il suo Frosinone sta stupendo tutti. Certo, si sapeva che la squadra era competitiva. Ma che comandasse la B alla media di 2.18 punti a partita, non l’avrebbe pronosticato nessuno. Anche perché, dopo aver mancato i playoff nella passata stagione, persi all’ultima giornata, patron Stirpe e il dg Angelozzi hanno rivoluzionato la squadra, dando a Grosso una rosa più profonda ma che era tutta da assemblare, quasi da zero, con tante scommesse giovani da verificare. E invece, fin dalla prima uscita, il Frosinone è un’orchestra che incanta a prescindere degli interpreti e dal modulo. Grosso cambia tantissimo ma l’azzecca quasi sempre. Le sue sostituzioni sono le più incisive della B e la sua squadra è la meno battuta del torneo (10 gol al passivo): su 16 uscite, 9 si sono chiuse senza incassare reti. Si pensava che molto lo si dovesse a Lucioni, capitano e leader della difesa, salito in A un anno fa col Lecce. Invece nel trionfo sulla Reggina non s’è sentita la sua mancanza per infortunio anzi, il 3° gol è andato a segnarlo il suo sostituto, il polacco Szyminski mentre la Reggina non riusciva a fare un tiro in porta. Insomma Grosso, dopo aver suscitato per anni dubbi sulle sue reali capacità di allenatore, in questa stagione sta facendo un capolavoro. Se continua così, a fine annata patron Stirpe potrebbe trovare parecchi corteggiatori per lui, perché ora Grosso è uno degli allenatori emergenti che più va tenuto d’occhio. Per il 40enne Alberto Gilardino invece, è stato un esordio sulla panchina del Genoa davvero indimenticabile. Il club rossoblù stava vivendo giorni roventi. Settimana iniziata con l’esonero (tardivo) di Blessin, con lui il Grifone stava perdendo il treno per la A diretta. E proseguita con la condanna in 1° grado a 6 anni per Manolo Portanova, centrocampista rossoblù implicato in una turpe vicenda (stupro di gruppo) anche se fino al verdetto definitivo è un uomo libero (ieri è stato convocato ma è andato in tribuna). A Marassi poi, arrivava quel Sudtirol che con Bisoli aveva messo insieme la più lunga serie positiva del torneo, 12 partite senza ko. Morale, il Genoa di Gilardino l’ha vinta 2-0 e hanno segnato due dei giocatori più discussi dei rossoblù, Puscas (alla prima rete per il Grifone) e Aramu. Così, complice la caduta della Reggina, il Genoa si è ritrovato di nuovo in corsa per la zona A diretta, che ora dista solo 3 punti. E questo anche grazie alle scelte di buon senso di Gilardino che a differenza di Blessin ha messo i giocatori al loro posto, fatto scelto logiche e soprattutto rivitalizzato una truppa depressa. Anche perché il Gila, in panchina, non è proprio di primo pelo. Prima di portare in questo inizio di stagione i ragazzi del Genoa in testa al campionato Primavera 2, s’era fatto la sua sana gavetta. Ritiratosi nel 2018, aveva iniziato dalla Serie D, nel Rezzato, come dt e assistente dell’allenatore Luca Prina, che l’aveva svezzato nei Giovanissimi della Biellese, invertendo poi i ruoli nel corso della stagione. L’annata successiva, l’esordio su una panchina di C, alla Pro Vercelli. Poi torna in D per una piazza importante come Siena che dopo il ripescaggio in C guida anche nei professionisti. Al Genoa è ufficialmente ad interim. Ma se nelle ultime tre uscite del 2022 andrà bene, nessuno più penserà ai nomi accostati nei giorni scorsi alla panchina rossoblù (Ranieri, Bjelica e Semplici), sarà automatico rinnovargli la fiducia anche per la ripresa di metà gennaio, dopo la pausa, quando inizierà il girone di ritorno. E nel frattempo gli altri due Campioni del Mondo della B che non avevamo ancora citato, Gigi Buffon a Parma e Cesc Fabregas a Como, entrambi fuori per infortunio e attesi per il 2023, prendono nota da quei colleghi-campioni che un domani potrebbero provare a emulare in panchina. LEGGI TUTTO