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    Milan, il miglior difensore è… Pioli: così (finora) è riuscito a fare a meno del mercato

    La scelta di non rinforzare il reparto a gennaio è stata criticata, ma i rossoneri hanno incassato solo 4 gol nelle ultime 7 gare. Botman resta il grande obiettivo per l’estate, intanto è cresciuto tantissimo KaluluSi dirà: bella forza, ha giocato in difesa per 15 anni abbondanti di carriera da professionista, è logico che sappia blindare la porta delle sue squadre. Ma se fosse così semplice, allora migliaia di ex difensori potrebbero fare gli allenatori del Milan come Stefano Pioli. LEGGI TUTTO

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    Ibra jolly scudetto: chi ha uno così nella corsa al primo posto?

    La stessa fame del primo scudetto con l’Ajax, l’entusiasmo che accende i compagni, la capacità di incidere anche dalla panchina: ecco perché può essere l’uomo che farà pendere la bilancia dalla parte di PioliNon c’è dubbio che il sia il Milan dei dirigenti, capaci anche di correggersi – ricordate l’addio ormai scontato a Pioli? – e poi di far sfoggio di straordinaria competenza. Perché è da record del mondo salutare Donnarumma – fresco campione d’Europa – e scegliere un portiere capace di non farlo minimamente rimpiangere. Non c’è dubbio che sia il Milan di Pioli e del suo staff, perché oggi la squadra, anzi il gruppo, è un meccanismo quasi perfetto, in cui tutti si muovono con la voglia di far splendere le qualità individuali in un lavoro collettivo, in un’orchestra. LEGGI TUTTO

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    Dalle presenze in Champions al rientro con gol dall'infortunio: De Winter continua a stupire. E Allegri osserva…

    E’ nata una stella? Forse. Non bisogna mai avere troppa fretta nel calcio, soprattutto con i giovani. Tutto vero, ma la stagione di Koni De Winter, almeno fino a questo punto, è davvero di quelle da ricordare. A maggior ragione se la tua carta d’identità recita 2002 alla voce anno di nascita. E non solo perché sul curriculum sono già riportate due presenze in Champions League con una maglia prestigiosa come quella della Juventus, ma anche per l’atteggiamento che questo ragazzo ha dimostrato di avere nel fare la spola tra la prima squadra e l’Under 23, sapendo vestire a corrente alternata i panni del comprimario e del leader.IMPATTO – Sono tanti i ragazzi che, una volta assaporato il calore dei riflettori, si montano la testa. Non De Winter, che con grande professionalità ha continuato a dare il massimo anche in Serie C nonostante le tante chiamate con la Juve dei grandi di Max Allegri, che più di una volta lo ha elogiato in conferenza stampa. Niente male per uno che ha giocato contro il Chelsea campione d’Europa nel palcoscenico più importante del calcio europeo. L’impatto di questo ragazzo, per personalità e serietà, è da grande giocatore. Se poi un grande giocatore lo diventerà davvero solo il tempo potrà dirlo, ma i segnali ci sono tutti. LEGGI TUTTO

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    Gol, tattica, atteggiamento: la Juve è già Vlahovic-dipendente? Sì, anche se…

    I numeri dividono il campionato bianconero in due tranche: il pre e il post Dusan. Col serbo i bianconeri hanno alzato giri e punti. Ma ora va gestito, per garantire alla squadra il miglior rush finale possibileVenit, vidit, vicit: così un imperiale Dusan Vlahovic arrivò e si prese la Juve. Il 28 gennaio la firma, il 6 febbraio l’esordio contro il Verona. Da lì un’escalation di primati personali e una sequenza non stop di presenze, gesti e parole che lo hanno fatto schizzare in un attimo in cima alle preferenze di tifosi, compagni, e soprattutto di Allegri. Insomma, il suo è stato un inserimento-lampo e senza alcun dubbio sulla bontà dell’operazione, la grandezza del giocatore e la sua utilità alla causa bianconera. LEGGI TUTTO

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    Le mosse di Zhang: vola a Liverpool con l’Inter ed è pronto a blindare Inzaghi. Ecco le cifre

    Non accadeva dall’ agosto 2020 che il presidente volasse con i nerazzurri: è la dimostrazione di quanto abbia voglia di essere vicino all’Inter e al suo allenatoreBastava capirlo: è un logogrifo. Che non è una parolaccia, ma una sorta di anagramma incompleto, quando in pratica da una parola se ne ricava un’altra usando alcune delle lettere (non tutte) della principale. Esempio: da Inzaghi si può facilmente arrivare a Zhang, come da trasferta (magari, chissà) si può pure ricavare una “festa”. Per carità, meglio concentrarsi sul primo logogrifo che è una certezza, per il secondo c’è giusto qualche ostacolo da superare. Ieri il presidente nerazzurro è salito sull’aereo che da Malpensa ha portato il mondo Inter a Liverpool. È un passaggio significativo: non accadeva dalla finale di Europa League a Colonia, agosto 2020. LEGGI TUTTO

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    Da qui passa lo scudetto: Milan e Inter, i tre grandi nodi del derby per la Serie A

    Tutte le armi che Pioli e Inzaghi possono mettere in campo da qui alla fine per conquistare il titolo: uomini decisivi, calendario e, soprattutto, la testaHa ragione Stefano Pioli: “Da qui alla fine sarà una continua altalena”. È così. Avevamo appena finito di celebrare Insigne e Fabian Ruiz, protagonisti del Sacco di Roma (Lazio) e sono stati i peggiori con il Milan. Dopo aver lasciato intravvedere l’ipotesi di una volata a due, Milan e Inter hanno raccolto tre punti in due giornate. Nell’ultimo turno sono rifiorite. Idem l’Atalanta, che ha fatto due passi avanti (Olympiacos, Sampdoria) e uno indietro (Roma). Ogni giornata smentisce quella precedente, con l’eccezione della risalita costante della Juve, in serie positiva da 14 giornate. Futuro liquido. Impossibile pronosticarlo, ma si può provare a indovinarlo alla luce di tre indicatori. LEGGI TUTTO

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    Capello esalta Pioli: “Studia le partite e colpisce i punti deboli, è così che si fa”

    L’ex tecnico rossonero: “Ora che il Milan è al completo si vede la sua mano. Si difende bene, verticalizza, è bravo con le grandi. Ma in Italia c’è un grosso problema…””Bravo Pioli. Contro il Napoli ha cambiato sistema tattico e vinto, se non lo faceva avrebbe rischiato”. Fabio Capello, quattro scudetti e una Champions con il Milan, oggi opinionista Sky, fa i complimenti al collega. “Diciamo una buona volta: non si può giocare sempre allo stesso modo, ci sono gli avversari. Che vanno studiati, contrastati nei punti forti e colpiti in quelli deboli. È come una battaglia da preparare. LEGGI TUTTO

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    Klinsmann: “Inter, niente paura. Il Liverpool è umano. Lautaro-Dzeko coppia di fatto”

    Il tedesco in nerazzurro ha rimontato un’inglese dopo uno 0-2 all’andata: “Nel 1990 l’impresa con l’Aston Villa: anche Inzaghi adesso può provarci. Inzaghi mi piace, Barella mi ricorda Matthäus”Neanche 30 anni e 10mila chilometri di distanza possono spegnere certi ricordi: “Che notte, ho ancora i brividi…”, dice Jurgen Klinsmann al telefono da Los Angeles, mentre torna alla mente l’ultima grande rimonta dell’Inter con un’inglese. Nei sedicesimi Uefa 1990-91 non si giocava nell’inferno di Anfield ma a San Siro, e di fronte non c’era questo Liverpool venuto dal futuro. LEGGI TUTTO