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    Higuain su Lautaro: “A 24 anni è già titolare, non è da tutti. Ma vorrei vedere…”

    Dopo una grande prestazione – nonostante la sconfitta – in casa del Real Madrid, a Lautaro Martinez è arrivato un attestato di stima non indifferente. Intervistato dai microfoni di TyC Sports, infatti, Gonzalo Higuain ha speso parole molto importanti per lui, anche nell’ottica del futuro dell’Argentina, naturalmente a cuore dell’ex attaccante della Juventus. In particolare, il Pipita ha parlato della grande personalità del Toro, che a suo avviso gli permetterà di caricarsi sulle spalle il futuro della nazionale ed anche dell’Inter. Ecco le sue dichiarazioni.

    Lautaro Martinez, Getty Images
    “La maglia dell’Argentina è quella che pesa di più perché dietro di te c’è un intero paese, poi la felicità di vestirla dipende da te. Io ho la coscienza pulita, a Lautaro auguro assolutamente il meglio. In lui vedo molto potenziale, è giovanissimo ed è già titolare all’Inter, cosa non scontata alla sua età. Ha grandi doti, spero possa dare felicità e gioia alla Nazionale. È difficile giudicare un giocatore a soli 24 anni, ha ancora una lunga carriera davanti da fare. Vorrei valutarlo quando finirà il suo percorso e dopo aver visto se rimarrà ad un livello così alto per tanti anni”, ha affermato Higuain.
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    Liverani felice: “Finalmente ho problemi di abbondanza, la Fiorentina è nella top 8…”

    Liverani, getty

    Gara da non sbagliare per il Parma di Fabio Liverani che dopo il buon pari contro l’Inter a San Siro vuole confermare l’ottimo momento anche contro la Fiorentina nell’anticipo del sabato di campionato valido per la settima giornata di Serie A. Il tecnico dei ducali ha presentato il match contro la Viola in conferenza stampa.

    Parma-Fiorentina, parla Liverani
    Liverani, getty
    “Il 3-5-2 visto a San Siro è sicuramente un’alternativa. Sicuramente, quando abbiamo costruito la totalità della squadra, avevamo in mente un altro tipo di schieramento. Strada facendo, però, ci siamo accorti che adesso abbiamo trovato delle certezze con questo modulo, spiega Liverani –  . L’obiettivo nostro è quello di tornare velocemente ad un modulo con una difesa a 4 e i 3 calciatori davanti: questo è il nostro obiettivo e il nostro auspicio. Il campo ti dà dei feedback, come si sente serena la squadra e in grado di giocare. A me i numeri cambiano poco, è l’atteggiamento che conta: abbiamo intrapreso una strada con quello giusto e spero di vederlo confermato domani sera”. Liverani ha poi espresso un parere sulla Fiorentina, sua ex squadra da giocatore ed avversaria di domani: “Noi abbiamo sempre preparato la gara con le nostre qualità e con il rispetto verso la squadra che affrontiamo. La Fiorentina, sicuramente, ha fatto una campagna acquisti per entrare tra le prime otto, ha preso tanti calciatori bravi costruendo una squadra di livello. Probabilmente, come tutti in questo momento, è in cerca della quadratura e di punti. Siamo soltanto alla settima partita, ci vuole un po’ di pazienza ma il calcio italiano è questo. Questa è la prima volta in cui avrò problemi di abbondanza per schierare la formazioni, mi auguro che non ci siano altri problemi”. LEGGI TUTTO

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    Mutti: “Io ho fatto la gavetta, con sacrifici, gioie e delusioni. Pirlo invece…”

    Il probante compito di Andrea Pirlo da esordiente in panchina alla guida della Juventus, la crescita esponenziale del Milan di Pioli e Ibrahimovic, la lotta scudetto nel campionato di Serie A attualmente in corso. L’ex tecnico di Atalanta, Napoli e Palermo, tra le altre, Bortolo Mutti, affronta ed approfondisce varie tematiche a margine dell’intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it. 

    “Pirlo da esordiente sulla panchina bianconera? Un discorso che va oltre certe considerazioni che nel mondo nostro abbiamo dentro di noi, siamo per la meritocrazia e quindi per chi conquista progressivamente con il lavoro sul campo certe opportunità. La Juventus, probabilmente, non ha ritenuto necessario questo passaggio e ha fatto una scelta di famiglia conoscendolo bene. Avranno chiaramente fatto le loro valutazioni, ma noi tecnici e dirigenti che abbiamo vissuto il calcio attraverso la gavetta fatta di sacrifici, gioie e delusioni, per ottenere ogni piccolo step in avanti abbiamo sempre dovuto lavorare tanto. Credo che a Pirlo questo tipo di percorso gli venga un po’ a mancare, anche se ha vissuto esperienze importanti da calciatore sia nelle squadre di club sia in Nazionale. Fare l’allenatore è una cosa diversa, ma gli auguriamo tutti di far bene perché ha questa grande opportunità ed è giusto che se la giochi al meglio per il bene del nostro calcio. Milan? Non sono stato così tanto sorpreso perché avevo già visto qualcosa di significativo sul piano corale e dell’organizzazione anche nel finale della scorsa stagione, poi da quanto è arrivato Ibrahimovic i giocatori si son scrollati di dosso certe paure e certe remore, hanno superato la sindrome di San Siro e li ho visti più freschi e brillanti mentalmente. Una squadra più intraprendente, la riconferma di Ibra ha fatto si che il Milan ripartisse da dove si era fermato grazie anche a innesti giovani importanti. Ieri hanno perso una brutta partita (0-3 contro il Lille in EL), ma può starci dopo 24 gare ad altissima intensità. La formazione di Pioli è una squadra con grandi individualità tecniche che potrebbe importi almeno tra le prime quattro e quindi giocarsi un posto in Champions League. Scudetto? La Juventus è in una fase di rinnovamento, alla ricerca di equilibri diversi e con un assetto difensivo da registrare, qualcosa che alla lunga potrebbe pagare caro. Ha qualche lacuna e può avere delle crepe, mai come quest’anno ci potrà essere la possibilità che una squadra diversa dai bianconeri possa trionfare. Ci sono Milan, Napoli e direi anche Atalanta, da bergamasco non nascondo che ci spero: poi c’è l’Inter che adesso ha una struttura d’esperienza avendo puntato sull’immediatezza e non sul futuro. Tutti ci auguriamo che possa accadere perché siamo un po’ stanchi del solito ritornello. Futuro? A me manca il campo, ho 66 anni ma sono convinto che anche noi allenatori esperti avremmo ancora qualcosa da dire. In questo momento sono in attesa di quella chiamata che stenta ad arrivare, magari quest’intervista mi porterà bene…” LEGGI TUTTO

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    “Grazie Mandrà”, ecco la toccante patch che la Roma indosserà col Genoa

    Getty Images

    Il ricordo di Gigi Proietti è sempre vivo. Dopo aver omaggiato l’attore scomparso lo scorso 2 novembre con un minuto di raccoglimento prima dell’inizio della partita contro il Cluj, vinta dalla Roma per 5-0, la squadra giallorossa, in occasione del match con il Genoa, in programma domenica alle 15, scenderà in campo con una patch dedicata al Maestro. Sulle maglie bianche comparirà infatti la scritta “Grazie Mandrà“, con affianco il volto dello stesso Proietti. LEGGI TUTTO

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    Italiano: “Tutto dipende da noi. Ma abbiamo impensierito la Juve e…”

    Italiano, Getty Images

    Vigilia di campionato per lo Spezia di Vincenzo Italiano che domani affronterà per la settima giornata di Serie A il Benevento. Gara delicata per la squadra ligure che vorrà ben figurare nello scontro tra neo promosse. Il tecnico ha presentato la sfida ai media.

    Benevento-Spezia, parla Italiano
    Italiano (Getty Images)
    “Riguardo la gara di domenica scorsa, penso che la mia squadra abbia saputo vendere cara la pelle. Chiaramente abbiamo sofferto, perché nei primi 20 minuti la Juve ci ha messo più volte in difficoltà, poi però abbiamo alzato la testa, dimostrando di sapere impensierire anche i campioni d’Italia“, ha detto Italiano facendo riferimento al match della passata giornata di campionato. “Quando dico che avremmo potuto ottenere di più, è perché son convinto che con un po’ più di attenzione e concentrazione il risultato sarebbe potuto essere diverso. In ogni caso, alla 6a giornata non si può essere perfetti, a maggior ragione noi che siamo ancora in piena fase di rodaggio. Dobbiamo pensare solo a crescere, perché la strada è ancora lunga e la mia squadra ha ancora margini di miglioramento”.
    E sulla squadra e gli infortunati: “Gli infortuni fanno parte del gioco, arrivano per vari motivi, vanno messi in preventivo, ma purtroppo ora dobbiamo fare i conti anche con il Covid per cui la situazione diventa ancor più complessa. Io non sono uno che tende a trovare alibi, noi per fortuna abbiamo una rosa ampia, lo abbiamo stabilito per scelta, e quindi giocatori a disposizione ne abbiamo. Chi sta andando in campo finora ha saputo rispondere bene, dimostrando di essere all’altezza della situazione”. “I ragazzi stanno bene, la squadra mi sento di dire che è in forma, purtroppo abbiamo perso Bartolomei a causa di un contrasto duro contro la Juve. Però dobbiamo essere fiduciosi, essere contenti di quello che stiamo facendo, sapendo però che tutte le partite contano molto, che i punti alla fine incidono e alle volte dobbiamo anche ragionare in maniera diversa, essere un po’ più scaltri, furbi e calarsi al più presto in questa categoria, dove ogni settimana si affrontano giocatori di livello assoluto”.

    E sulla sfida contro il Benevento: “Sabato dovremo stare concentrati, l’avversario che andremo ad affrontare è forte, stanno facendo bene, ma in ogni caso in Serie A dipende da noi, perché se non si scende in campo con la testa giusta qualsiasi avversario sarà capace di metterci in difficoltà. Ricordando la sfida dell’anno scorso, mi auguro solo di ripetere la prestazione; in entrambi i confronti, nonostante il risultato, le prestazioni dei ragazzi erano state molto positive, sia a livello individuale che di squadra. Possiamo ripeterle, perché ne abbiamo le qualità e le potenzialità, sarà una partita importante, anche se non si può ancora parlare di scontro diretto”. LEGGI TUTTO

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    Atalanta, senti Braida: “Seguivo Miranchuk al Barça, che giocatore…”

    Braida (getty images)

    Intervenuto nel corso di una diretta con il canale Telegram Give Hit, Ariedo Braida, ex dirigente tra le altre di Milan e Barcellona, ha parlato a lungo del neo acquisto dell’Atalanta Aleksej Miranchuk confessando il forte interesse che i blaugrana hanno avuto in passato e probabilmente hanno ancora nei suoi confronti.

    Braida: “Miranchuk seguito per anni dal Barcellona”
    Miranchuk (Instagram Atalanta)
    “Conosco bene Aleksej Miranchuk e penso che sia un ottimo giocatore”, ha detto Braida. “L’ho seguito negli ultimi 2 anni durante le sue partite in Europa. Le sue prestazioni mi hanno sempre lasciato una buona impressione, e infatti il ​​suo nome è stato nella lista dei giocatori che il Barcellona ha seguito durante i miei anni lì”. E sul suo approdo in Italia all’Atalanta: “Credo che lui, con il suo stile di gioco, possa adattarsi al campionato italiano, anche se bisogna considerare che l’Italia resta il campionato più difficile d’Europa, perché tutti gli allenatori prestano molta attenzione alla tattica, e anche i piccoli club hanno un’ottima organizzazione di gioco”. LEGGI TUTTO

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    “Che recupero nel 2016!”. E gli scienziati americani studiano il ginocchio di Ibra

    Ibrahimovic, getty images

    Quando Zlatan Ibrahimovic è rimasto out per nove mesi dopo un brutto infortunio nel 2016, molti dubitavano sul ritorno al calcio giocato a certi livelli. L’attaccante esperto che all’epoca giocava per il Manchester United, ha subito danni significativi ai legamenti del ginocchio in uno scontro nel match dei quarti di finale di Europa League contro l’Anderlecht.  Un serio infortunio che ha fatto temere anche per il prosieguo della sua carriera e nessuno dei medici che lo ha visitato e operato credeva che sarebbe tornato più forte che mai.
    CI CREDEVA SOLO LUI – Lo stesso attaccante del Milan pubblicava spesso messaggi sulla sua pagina Instagram durante il recupero mostrando il ginocchio operato. All’epoca aveva 36 anni e dopo aver giocato alla Juventus, all’Inter e al Barcellona, superando le 500 presenze in carriera, Zlatan prometteva ai sui fan sui social che sarebbe tornato ancora più forte. “Finora ho giocato con una gamba sola, quindi non dovrebbe essere un problema. Una cosa è certa, decido io quando è il momento di smettere e nessun altro. Rinunciare non è un’opzione al momento. A presto” scriveva il convalescente Zlatan.
    LO STUDIO – Non era chiaro se all’epoca sarebbe rimasto un giocatore del Manchester United, ma alla fine l’attaccante decise di unirsi ai LA Galaxy, una mossa azzardata per il suo recupero. Ma ha avuto ragione lui.  A quattro anni dal grave infortunio ai legamenti del ginocchio, Ibrahimovic è il capocannoniere della Serie A con sette gol nelle prime quattro partite del Milan. Domenica scorso è stato decisivo con un gol alla Ibrahimovic in acrobazia nel finale contro l’Udinese.  Quanto tempo può andare avanti? Beh, non è dato sapere ma intanto gli scienziati della Facoltà di Medicina dell’Università di Pittsburgh intendono condurre uno studio su Zlatan Ibrahimovic dopo che lo svedese avrà terminato la sua carriera da giocatore. I medici non riescono a capire come sia possibile che un calciatore con un infortunio così orribile sia tornato ai massimi livelli. Il suo ginocchio è così forte che i medici hanno detto di non aver mai visto niente del genere. “Il suo ginocchio è semplicemente irrealistico per un calciatore che ha giocato ad alto livello per 20 anni” dicono i medici. LEGGI TUTTO