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    Ricci, viaggio in Africa tra il Toro e il calciomercato

    Se ne sono innamorati uomini e donne. Scrittori, artisti, poeti, scienziati, registi. Quasi sempre evocando, nel momento del ritorno a casa, un sentimento ricorrente: la nostalgia. Un velo leggero, sì, ma capace di avvolgere l’anima per sempre. Ernest Hemingway per esempio scoprì l’Africa e non la lasciò più, almeno dal punto di vista spirituale. Trovò tanti modi per raccontarla, ma una considerazione del saggist LEGGI TUTTO

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    Urgenza Toro, fasce da rifare

    Baroni, Vagnati e Cairo sono tornati a incontrarsi per stendere un nuovo proverbiale punto sul mercato e ancora una volta è emerso il problema dei problemi, ovvero il buco nero di due fasce quasi interamente da ricostruire, sia sotto il profilo offensivo, sia in ottica difensiva. Con il modulo di riferimento del 4-2-3-1, promosso da Baroni e favorevolmente ereditato post Vanoli (un vantaggio in partenza, almeno questo) LEGGI TUTTO

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    Toro, a sinistra si aggiunge Pezzella: c’è anche la Lazio

    Al casting per il terzino sinistro della prossima stagione si aggiunge anche un’altra new entry, oltre ad Hadjam: Giuseppe Pezzella. Nonostante la retrocessione in B con l’Empoli nell’ultimo campionato, il difensore italiano è reduce da una buona stagione in cui ha giocato quasi tutte le partite e ha fornito anche quattro assist per i propri compagni. Ma, soprattutto, LEGGI TUTTO

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    Hadjam, Toro all’assalto: incontro con lo Young Boys

    Jaouen Hadjam: uno stantuffo di indubbia qualità sulla corsia mancina. Gran fisico, un metro e 85. Corsa prorompente e piede sinistro naturale educato. Terzino grintoso in fase difensiva, portato a spingere ripetutamente sulla fascia. Sa gestirsi sia in una difesa a 4, largo a sinistra, sia in un 3-5-2, da laterale di centrocampo deputato ad arare tutta la corsia. Davide Vagnati lo segue da tempo. E Marco Baroni sarebbe contento se gli venisse consegnato. Ma la partita LEGGI TUTTO

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    Serie A, si complica il puzzle delle panchine: al Parma piace Palladino, ansia Fiorentina

    La settimana che si apre oggi si preannuncia decisiva per completare il puzzle delle panchine in Serie A. Il leit motiv è sempre lo stesso: ben poche manterranno lo stesso condottiero. A sorpresa, infatti, potrebbero dividersi le strade della Cremonese e di Giovanni Stroppa, nonostante la promozione appena conquistata otto giorni fa. Appuntamento nelle prossime ore per fare il punto della situazione e confrontarsi sui programmi futuri. In caso di separ LEGGI TUTTO

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    Skriniar, Luis Enrique chiaro: “È infelice? Ecco cosa deve farmi vedere”

    Novità importanti sul futuro di Milan Skriniar dalla conferenza stampa odierna di Luis Enrique. L’allenatore spagnolo, alla vigilia della sfida di Ligue 1 contro il Tolosa, ha fatto il punto sulla situazione legata al difensore slovacco. L’ex Inter ha raccolto infatti raccolto solo quattro presenze in questo inizio di stagione, con appena 291 minuti giocati in tutte le competizioni. Numeri che lo rendono tra i calciatori più chiacchierati in vista della sessione. LEGGI TUTTO

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    Sabatini esclusivo: “Motta? A Bologna cose mai viste. La Juve è già incredibile”

    “Massì, sopporteremo anche questa…”Tornando alla Juventus, ha la forza di rivaleggiare con l’Inter per lo scudetto?
    “L’Inter ha qualcosa in più, onestamente. Ormai è chiaro a tutti ed è nella testa di tutti, pubblico compreso: lo spartito è quello e San Siro ha una fede incrollabile, c’è osmosi tra squadra e tifosi che non è poco. Però la Juventus ha ridotto il gap, si è avvicinata”Le fa effetto nostalgia vedere tutti questi figli d’arte nel nostro campionato, dai Thuram a Weah passando per Conceicao?
    “Io non ho un figlio che gioca a calcio, ho un figlio eccezionale che si occupa di calcio ma che non ha giocato ad alti livello. Però ha una sensibilità particolare e certi giocatori li individua prima di me: ama il calcio, d’altronde è cresciuto con me a Trigoria ed è tifoso della Roma. Io in generale ai figli dei giocatori importanti in generale ci credo poco, ma poi ci sono le eccezioni: penso ai Mazzola, ai Maldini addirittura tre generazioni”. Allora parliamo di Milan: di quanto tempo avrà bisogno Fonseca per ingranare?
    “Ecco, il concetto di tempo è fondamentale: questo nostro calcio brucia le persone come in un falò, come Giordano Bruno. Il nostro è più difficile da questo punto di vista: in Inghilterra e Germania c’è più pazienza, si accetta in maniera diversa la sconfitta. Da noi c’è solo la cultura della vittoria e non va bene: Fonseca, in questo senso, ha davvero bisogno di tempo. Forse l’unico che non ne ha bisogno è proprio Motta”.Perché?
    “Perché Motta ha il suo spartito che impone con grande autorevolezza: quello che ha fatto lui a Bologna l’anno scorso difficilmente mi è capitato di osservarlo in carriera. Per carità, ho visto squadre giocare alla grande, come il Napoli di Spalletti dello scudetto, però vedere giocare l’anno scorso il Bologna a tratti era impressionante, sembrava imbattibile. In poco più di un mese Thiago ha costruito già una Juventus incredibile: è il campo che legittima le mie parole, non sono elucubrazioni personali”. LEGGI TUTTO