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    Toro e Juric: ripartenza lanciata

    TORINO – Quattro vittorie, tre pareggi e altrettante sconfitte: di poco, ma il bilancio del Torino nella prima gara di gennaio nelle ultime dieci stagioni è positivo. In particolare è notevole il trend granata negli ultimi tre campionati. Lo scorso anno, quando già Juric era il tecnico, alla ripresa arrivò un secco e inequivocabile 4-0 alla Fiorentina. In precedenza, con Giampaolo allenatore, il successo era invece arrivato a Parma (0-3). A ritroso si va quindi alle tre prime partite dell’anno nuovo con Mazzarri: ottima la prima per il toscano, che fa il suo esordio il 6 gennaio 2018 superando 3-0 il Bologna. Nelle due annate successive il Toro di Mazzarri una volta perde e un’altra vince sempre a Roma contro i giallorossi (3-2 per i capitolini nel ’19, 0-2 granata nel ’20). Lusinghiero il bilancio degli ultimi cinque campionati, alla ripresa: quattro vittorie e un ko.

    Il caso Ventura: nessuna vittoria

    Prendendo in esame nel complesso dieci tornei di Serie A si abbraccia anche la stagione del compianto Mihajlovic (è il 2016-17: il serbo inizia la seguente, ma viene esonerato proprio alla vigilia della prova contro il Bologna) e le quattro con Ventura: Miha pareggia a Reggio Emilia contro il Sassuolo (0-0), mentre il ct del fallimento azzurro nel 2018 pareggia 0-0 fuori casa con Catania e Chievo (rispettivamente nel gennaio ’12 e ’14) e perde a Parma e Napoli (gennaio ’13 e ’16).

    Toro e Juric: senza subire gol

    Sommando il recente percorso dei granata a quello tenuto da Juric in qualità di tecnico del Verona, alla prova di domani (14.30 al Grande Torino proprio contro i gialloblù veneti) il Toro arriva con una statistica più che confortante. Due gli appuntamenti del croato con la prima partita dell’anno da allenatore del Verona: vittoria a Ferrara contro la Spal (0-2 il 6 gennaio 2020) ripetuta l’anno seguente a La Spezia (0-1 il 3 gennaio ’21). Due successi senza subire gol, esattamente come il Toro nelle prime tre di gennaio delle ultime tre stagioni. LEGGI TUTTO

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    Quiz Juve, tutte le risposte: su Pogba, Chiesa, Di Maria…

    TORINO – Conto alla rovescia incalzante per il ritorno del campionato. La Juventus è attesa dalla trasferta con la Cremonese. Tra infortuni e rientri dell’ultima ora, per Max Allegri non è così scontato mettere su un undici da battaglia. Ne parliamo con Marco Bo dalla redazione.

    Paredes e Di Maria, buona la prossima?

    Allora, son tornati gli iridati Leandro Paredes e Angel Di Maria, ma li rivedremo subito in azione in Serie A? «No, a meno di sorprese – ma il calcio si sa è un po’ bizzarro – Max Allegri rinuncerà ai campioni del mondo per questa prima gara, poi li vorrà in forma e disponibili sabato in casa con l’Udinese. Sarebbe più logico».

    Guarda la galleryJuve, Di Maria e Paredes faticano alla Continassa dopo il trionfo mondiale LEGGI TUTTO

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    Toro-Verona: riparte la vendita dei biglietti

    TORINO – Con l’eccezione del settore ospiti riparte la vendita dei biglietti per la sfida tra Toro e Verona che inaugurerà il 2023 di granata e gialloblù in campionato. «Il Torino Football Club comunica che è riaperta la vendita dei tagliandi per il match Torino-Hellas Verona (in programma mercoledì 4 gennaio alle ore 14.30) ad esclusione del settore ospiti», si legge infatti sul sito del club.

    Scontri con la tifoseria dell’Istria e intervento delle forze dell’ordine

    La decisione di sospendere temporaneamente la vendita dei tagliandi era arrivata in seguito alle indicazioni dell’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive. Il quale aveva prodotto una serie di valutazioni legate alla tifoseria ospite, il 18 dicembre scorso venuta in contatto con i tifosi croati dell’NK Istria all’esterno dello stadio Bentegodi. Per sedare gli scontri erano dovute intervenire le forze dell’ordine. LEGGI TUTTO

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    Ricci, musica per il Torino. Investimento da 8,5 milioni che vale

    TORINO – Non sarà certo un affaticamento muscolare a fermare l’ascesa di Samuele Ricci. Il centrocampista del Torino, infatti, è sempre più centrale nel progetto di Ivan Juric. Tanto più che resta in bilico la situazione di Sasa Lukic, sempre sospeso tra rinnovo e cessione. Un anno fa suppergiù il passaggio dall’Empoli al club granata. Un investimento di circa 8,5 milioni per un prospetto che intriga anche Roberto Mancini in ottica nazionale. Ricci, nel frattempo, lavora per farsi trovare pronto per la ripresa del campionato il 4 gennaio contro il Verona e nel tempo libero si applica sulla chitarra: musica per il Toro, in regia. LEGGI TUTTO

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    Juventus, se Vlahovic dà i numeri. E l'agente li pubblica

    TORINO – In vacanza ma con la mente al rientro. E un po’ di preoccupazione per la pubalgia che continua a limitarlo, da un anno a questa parte. Anche al Mondiale in Qatar, Dusan Vlahovic non ha potuto dare tutto per via del fastidio. Ora toccherà allo staff della Juventus valutare come rimetterlo in sesto per ottenere il massimo da DV9. Sono tornate anche le voci di mercato, con le big d’Europa sempre affamate di centravanti. Soprattutto il Psg, dopo che più volte Kylian Mbappé ha fatto la richiesta esplicita per avere uno uomo pesante in area (dismessi Cavani prima e Icardi dopo, il francese si è trovato troppo solo là davanti, nonostante Lio Messi).
    Juventus, tutti i numeri di Dusan Vlahovic
    E tanto per rispedire anche le critiche al mittente, l’agente di Vlahovic, Darko Ristic, ha pubblicato le statistiche 2022 dell’attaccante serbo della Juventus: in viola 1 gol e 1 assist prima di passare alla corte di Max Allegri; in bianconero 16 reti e 4 assist; con la maglia della nazionale 4 gol e 5 assist. Per un totale di 21 reti e 10 assist. Il futuro, poi, è sempre segnato dal suo mantra: «Penso che per questo abbiamo tutti iniziato a giocare a calcio. Tutti noi da bambini avevamo il pensiero in testa di giocare e vincere. Tutti ci spingiamo oltre ai nostri limiti per ottenere le vittorie: darò tutto per entrare nella storia della Juve». Buttandola dentro, finché il mercato lo consentirà…
    Guarda la galleryVlahovic e Kostic, gli inseparabili della Juventus. Che look, Dusan!Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juventus, si riparte: la missione e il dilemma di Allegri

    TORINO – Al di là di tutto, delle indagini penali e sportive e del rinnovamento societario, il 4 gennaio a Cremona la Juventus dovrà vincere. E’ con questo imperativo che Massimiliano Allegri riaccoglierà oggi i giocatori bianconeri alla Continassa, cominciando da subito a lavorare affinché diventi il loro unico pensiero. Dovrà vincere a Cremona, la squadra bianconera, e dovrà cercare di continuare anche dopo, allungando la striscia di sei successi consecutivi che l’ha portata dall’ottavo al terzo posto: perché non è detto che alla fine i punti in classifica restino quelli ottenuti sul campo e dunque sarà ancora più importante conquistarne il più possibile. Per provare a riprendere il Napoli, ma anche per cercare di fornire al quarto posto una blindatura a prova di evenuale penalizzazione. Per riuscirci, il tecnico dovrà far sì che i giocatori riescano a isolarsi dal clamore dell’inchiesta Prisma e di quella sportiva, magari riuscendo addirittura a trasformare il clima, spesso da «caccia alle streghe», per usare le recenti parole di Adriano Galliani, in una motivazione in più.Sullo stesso argomentoLa Juve torna alla Continassa: quando arrivano Chiesa e PogbaJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Lecce-Juventus, Allegri e il dubbio in difesa. In mezzo Miretti con Rabiot

    INVIATO A LECCE – Allo stadio di Via del Mare, dove il Lecce davanti ai propri tifosi non ha ancora vinto, quattro pareggi e una sconfitta, la Juventus di Massimiliano Allegri prova a proseguire la rimonta in campionato dopo le due vittorie di fila con Torino ed Empoli. La seconda miglior difesa del campionato, quella bianconera (col dubbio Rugani-Gatti-Bonucci), contro il secondo peggior attacco della Serie A sono le premesse statistiche più evidenti di un match che la squadra torinese non può sbagliare dopo l’eliminazione in Champions a seguito della sconfitta a Lisbona con il Benfica. LEGGI TUTTO

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    Monza-Juve 1-0: ko senza reagire

    E’ finita come contro il Benfica, con la Juventus sconfitta a prendere i fischi della curva, questa volta quella dello U-Power Stadium di Monza, comunque gremita di tifosi bianconeri che avevano contestato anche prima del fischio d’inizio, placati da Danilo. Fischi che la squadra di Massimiliano Allegri, in tribuna perché squalificato, come Cuadrado e Milik, prenderà di certo anche allo Stadium alla ripresa contro il Bologna. Starà al tecnico e ai giocatori, tra i quali oltre agli squalificati dovrebbero rientrare Locatelli, Rabiot e Alex Sandro, provare a spegnerli battendo i rossoblù e cominciando a risalire una classifica che comincia a farsi preoccupante. A preoccupare, però, più ancora della classifica e della sconfitta, sono la prestazione e l’atteggiamento dei bianconeri: Di Maria in primis, che ha fatto la differenza al contrario facendosi cacciare con un fallo di reazione di incredibile ingenuità.Guarda la galleryLa Juve paga l’ingenuità di Di Maria: fallo di reazione su Izzo, espulso al 40′

    JUVE MOLLE Spenta, forse intimidita e sfiduciata (e non sarebbe un bel segnale) dalla contestazione, la Juventus ha iniziato lasciando l’inziativa al Monza, che ha recepito la richiesta di coraggio da parte del nuovo tecnico Palladino provando a pressare alto. Nello specifico, le punte Mota Carvalho e Caprari attaccavano i centrali Gatti e Bremer, il trequartista Pessina puntava Paredes che si abbassava per costruire, mentre gli esterni Ciurria e Carlos Augusto e i mediani Rovella e Sensi curavano terzini e mezzali bianconere, ossia De Sciglio e Danilo e McKennie e Gatti. Un pressing non certo ossessivo, ma che è comunque bastato per impedire alla squadra bianconera di prendere l’iniziativa – 42% il possesso juventino nel primo tempo – e soprattutto di creare pericoli: 6 i tiri bianconeri, 7 quelli biancorossi, solo uno per parte nello specchio. Nessuno, né da una parte né dall’altra, pericoloso. Una sterilità, quella bianconera, frutto anche di tanti, troppi errori in fase di circolazione di palla, soprattuto da parte di McKennie e Kostic, forse stanchi dopo tante partite (il serbo era alla quinta da titolare in 15 giorni, lo statunitense alla quarta, più 45 minuti a Parigi). Così Vlahovic e Di Maria hanno finito per restare isolati e quando il Fideo ha provato ad accentrarsi e abbassarsi non è mai riuscito a legare il gioco con efficacia. Anzi, proprio in una di queste occasioni, pressato probabilmente oltre il limite del fallo da Izzo, ha reagito con una gomitata tanto plateale quanto assurda che gli è giustamente valsa il cartellino rosso.

    Guarda la galleryMonza-Juve, Allegri al telefono in tribuna durante la partita

    IL CROLLO In 10, nella ripresa la Juventus ha mantenuto la difesa a tre a cui era passata nella seconda metà del primo tempo, schierandosi con un 3-5-1. Un assetto che avrebbe dovuto garantire almeno copertura, invece la squadra bianconera ha subito rischiato grosso quando, su cross da destra di Ciurria, Mota Carvalho ha anticipato Gatti sul primo palo senza trovare la porta da due passi, mentre Gytkjaer ha alzato troppo la mira di testa ancora su cross da destra, stavolta di Barberis. Questi ultimi messi dentro da Palladino assieme a Caldirola al 10’, per provare a sfruttare con forze fresche un eventuale calo atletico della Juventus in 10. Landucci, il vice di Allegri, ha invece mantenuto in campo i 10 rimasti degli undici iniziali, continuando a cercare di proteggere l’area per provare a colpire in contropiede. Dopo averne sprecato uno con un passaggio di Danilo intercettato da Pablo Marì, la Juventus è però capitolata all’ennesima occasione concessa al Monza: Gytkjaer ha ancora anticipato Gatti su cross da destra di Ciurria e stavolta ha battuto Perin. A questo punto è arrivato anche il primo cambio bianconero, con Kean per Kostic e il passaggio al 4-3-2. Proprio Kean di testa ha avuto l’unica occasione per pareggiare, ma ha girato troppo centralmente. E così il Monza si è preso la prima vittoria in Serie A, senza neppure tremare troppo nel recupero.

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