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    Nesta sfida Pirlo in Reggiana-Sampdoria

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri sera (Spezia-Bari 1-0), la 17ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare. Grande attesa a Reggio Emilia per Reggiana-Sampdoria, cioé la sfida in panchina fra due Campioni del Mondo 2006, Alessandro Nesta nei granata, Pirlo nei blucerchiati, fra i due c’è una grande amicizia fuori dal campo. E’ una gara verità per entrambi. La Reggiana di Nesta ha un solo punto di vantaggio sulla zona playout e non vince dal 26 ottobre, 11ª giornata, 0-3 a Piacenza alla Feralpisalò. Dopo Nesta ha collezionato soltanto tre pari e due ko. L’ex difensore gode della fiducia della società e della squadra. Tuttavia, un’altra prova non convincente potrebbe aprire una discussione sulla sua panchina anche se certe somme, non solo alla Reggiana, si tireranno dopo Santo Stefano quando andrà in archivio il girone d’andata e inizierà la sosta invernale. Ma è una gara cruciale anche per Pirlo. La sua Samp viene dalla convincente vittoria sul Lecco però nell’ultima trasferta c’era stato il blackout di Brescia, il bis va evitato se si vuole provare a inseguire i playoff che oggi distano 6 punti, in caso di capitombolo la classifica potrebbe farsi nuovamente pesante, visto che oggi i playout distano tre lunghezze. Per la capolista Parma, reduce dal 3-3 strappato in extremis domenica scorsa al Tardini contro il Palermo, test a Cosenza, partita che può decidere il futuro del tecnico dei calabresi, Caserta. Il Venezia secondo, a -1 dal Parma, riceve il Sudtirol ancora guidato dal traghettatore Valente con gli altoatesini che hanno raccolto un solo punto nelle ultime 5 uscite mentre i lagunari di Vanoli devono riscattare il ko di una settimana fa a Cremona e vincere per tenere a bada il Como terzo, impegnato in un complicato derby lombardo a Brescia. Fabregas, chiamato sulla panchina dei lariani in sostituzione di Longo per portare un’impronta più “giochista”, sta facendo tanti punti, 10 sui 12 a disposizione con lo spagnolo alla guida. Il Catanzaro, quarto in classifica, ha una trasferta da prendere con le pinze in casa dell’Ascoli dove Castori, un punto nelle sue tre uscite, non riesce a risollevare i marchigiani, mentre i calabresi di Vivarini inseguono la quarta vittoria di fila. Dopo aver battuto sabato scorso il Venezia, la Cremonese di Stroppa, che con quella vittoria ha riaperto la corsa ai primi due posti che valgono la A diretta, non può fallire la trasferta di Piacenza, campo della Feralpisalò, ultima in classifica dove continuano le riflessioni sul tecnico Zaffaroroni che sta andando anche peggio di Vecchi, non si esclude il suo ritorno. Il Modena di Bianco, in zona playoff al 7° posto, riceve il Cittadella di Gorini, avanti di due punti e reduce da 5 vittorie di fila, risultato che i veneti non conseguivano dal 2017, autentico spareggio per la conquista dei playoff anche se non era detto a inizio stagione che entrambe potessero lottare per questo traguardo. Il Palermo di Corini invece, dopo il 3-3 di Parma, prova a riconquistare il pubblico del Barbera contro il Pisa di Aquilani. Entrambi gli allenatori sono al di sotto delle aspettative, guai a perderla, soprattutto per Aquilani, visto che il Pisa ha solo due punti di margine sui playout mentre il Palermo a -8 dalla A diretta, per ora deve accontentarsi di consolidarsi in zona playoff, visto che oggi occupa l’ultimo posto utile, l’ottavo. Il turno si chiude domani con Lecco-Ternana. LEGGI TUTTO

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    Cremonese-Venezia da A. Samp-Lecco: Pirlo vs Bonazzoli

    TORINO – La 16ª giornata di Serie B si apre oggi con sette partite. Il match clou fra le 6 gare delle 14, dove spicca Cremonese-Venezia. I padroni di casa hanno svoltato dall’avvento di Stroppa e vincendo oggi si porterebbero a -4 dai lagunari che oggi sarebbero promossi in A assieme all’altra capolista, il Parma. Il Venezia di Vanoli è la squadra più in palla, viene da 5 vittorie di fila e ha l’occasione di staccare in classifica almeno per una notte il Parma, impegnato domani in casa col Palermo. Come rendimento nell’ultimo mese però, subito dopo il Venezia viene proprio la Cremonese che prima di fare 0-0 a Pisa nell’ultima uscita, aveva messo insieme 4 vittorie consecutive. Di sicuro, tanti oggi tiferanno per i grigiorossi lombardi perché se vincono si riapre la corsa per uno dei due posti che danno la promozione diretta. Fra le altre gare delle 14, occhio a Sampdoria-Lecco, scontro salvezza e sfida in panchina fra Pirlo e Bonazzoli, entrambi classe 1979, cresciuti insieme nelle giovanili del Brescia. Allenatori che hanno idee diverse: Pirlo vorrebbe praticare un calcio ambizioso e arioso, cosa non semplice da fare in B, lo si è visto nell’ultima uscita dei blucerchiati, il ko per 3-1 a Brescia che ha ridimensionato la Samp, veniva da tre vittorie di fila e 4 successi nelle precedenti 5 partite. Insomma, al Rigamonti la Samp ha fallito l’esame di maturità e oggi riceve un Lecco che, battendo il Bari, ha raggiunto a quota 16 la Samp. Ecco, Bonazzoli invece, rispetto a Pirlo propone un calcio più efficace che sta stupendo tutti: prima del suo arrivo, il Lecco era dato per spacciato, pronto all’immediato ritorno in C. Invece con Bonazzoli sono già arrivati gli scalpi di Pisa e Palermo in trasferta, Parma e Bari in casa, i blucelesti ora hanno un passo da playoff e dimostrano di poter raggiungere la salvezza, traguardo a cui deve tornare a pensare la Samp, dopo aver passato un mese a sognare di raddrizzare una stagione nata fra mille difficoltà. Oggi a Marassi, i tifosi blucerchiati ritroveranno Bonazzoli, protagonista da giocatore della Samp, si celebrerà anche l’addio al calcio di Quagliarella che sarà omaggiato dal Ferraris, Bonazzoli, scherzando ma non troppo, lo ha “convocato” per il Lecco. Sempre fra le gare delle 14, Marino si gioca la panchina del Bari che ospita il Sudtirol. Negli altoatesini, dopo l’esonero di Pierpaolo Bisoli va in panchina Federico Valente, appena promosso dalla Primavera altoatesina: la società vuole scegliere con calma il sostituto di Bisoli ma nello stesso tempo vuole soppesare Valente, dandogli almeno una chance per mettersi in mostra. Negli altoatesini, non convocato il difensore Masiello: come nella passata stagione, gli si evita il confronto col Bari, con cui fu coinvolto in un caso di calcioscommesse, è particolarmente osteggiato dalla tifoseria pugliese. Da brividi salvezza Ascoli-Spezia, da due giornate guidate, rispettivamente, da Castori (un pari e un ko) e D’Angelo (2 sconfitte). Nessuna delle due squadre può fallirla: l’Ascoli oggi è scivolato in zona playout, lo Spezia sarebbe retrocesso ma se oggi vince acciuffa in classifica i marchigiani. Traballa la panchina di Caserta nel Cosenza, impegnato a Cittadella coi granata che sembrano essere tornati quelli dei bei tempi che furono: vengono da 4 vittorie di fila e sono settimi, farebbero insomma quei playoff che mancano da due anni, dopo averli raggiunti per 5 stagioni di fila (con due finali disputate). Situazione simile anche per Ternana-Feralpisalò che oggi sarebbero entrambe retrocesse. I gardesani, ultimi in classifica, cercano ancora la prima vittoria con Zaffaroni che in caso di altro rovescio potrebbe essere esonerato (si pensa al ritorno di Vecchi). La Ternana invece, pare aver svoltato dall’arrivo di Breda: sabato scorso è arrivata la prima vittoria (1-3 a Cosenza), con lui le Fere sono ancora imbattute e hanno messo insieme 5 punti nelle ultime 3 gare, non pochi quando si sta sul fondo. Interessante anche la sfida delle 16.15, Catanzaro-Pisa. I calabresi di Vivarini si sono rilanciati con due vittorie di fila (nel derby col Cosenza e a Palermo) e oggi scenderanno in campo sapendo il risultato di Cremonese-Venezia (il Catanzaro è a -6 dai lagunari). Il Pisa di Aquilani invece, continua a fallire il decollo e ora deve guardarsi alle spalle (zona playout a -2). Il turno si chiude domani con le altre tre sfide (fischio d’inizio alle 16.15): oltre alla già citata Parma-Palermo, si giocano Como-Modena e Reggiana-Brescia. LEGGI TUTTO

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    La Samp di Pirlo parte da Terni

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Bari-Palermo 0-0), la 1ª giornata della Serie B prosegue oggi con tre gare, fischio d’inizio alle 20.30. Andrea Pirlo debutta con la Sampdoria al Liberati di Terni. C’è molta curiosità per i blucerchiati, l’ultimo acquisto, l’attaccante Sebastiano Esposito, ex Bari in prestito dall’Inter, sarà arruolatile solo dopo la partita. Infortunati i due elementi che hanno seguito Pirlo dai turchi del Karagumruk, Borini e Ricci. La squadra vista in Coppa Italia che a fatica ha eliminato il Sudtirol ai rigori, non dà l’impressione di partire in prima fila nella lotta per la A ma ai blucerchiati non mancano i mezzi per smentire tutti, come ha riassunto lo stesso Pirlo alla vigilia. Sull’altro fronte, una Ternana in totale rifondazione dopo il passaggio di proprietà da Bandecchi a Guidi. Il monte ingaggi va drasticamente abbattuto e così quasi tutti i big della squadra sono state ceduti (Partipilo, Palumbo, Donnarumma, Pettinari, Martella, Di Tacchio), finora respinti gli assalti per Diakité (valutato 2 milioni) difensore che probabilmente sarebbe già pronto per la Serie A. I ranghi si stanno completando con tanti giovani usciti dai più grandi vivai, più qualche elemento esperto come Casasola e Labojko. Il tecnico Lucarelli, richiamato in panchina dopo la separazione con Andreazzoli, non ha nascosto la sua preoccupazione anche se la Ternana vista in Coppa Italia a Salerno (sconfitta 1-0), ha mostrato valori non trascurabili. Allo Zini, la Cremonese di Ballardini ospita il Catanzaro di Vivarini. I lombardi stanno facendo un buon mercato con gli arrivi del Mudo Vazquez (25 gol in due stagioni di B col Parma), Collocolo (era l’ambito gioiello dell’Ascoli), Bertolacci (di ritorno dalla Turchia), dal Cesena l’interessante Brambilla per la mediana, dall’Argentina il difensore Abrego (soffiato alla Samp), dalla Juve Next Gen un Sekulov in rampa di lancio, dal Parma è tornata l’ala Zanimacchia (ma gli emiliani lo rivorrebbero indietro), dal Frosinone è rientrato il difensore Ravanelli, fra i protagonisti della promozione in A dei ciociari. Insomma, valori non ne mancano, in panchina il confermato Ballardini dirigerà una squadra che sembra fatta per i quartieri alti. Altri arrivi saranno possibili solo a seguito di alcune uscite, a iniziare dalla cessione di Okereke (finora offerte non all’altezza di quanto richiesto dai grigiorossi) e Valeri. Il Catanzaro invece, si ripresenta in B a distanza di 17 anni, la piazza vive giorni di grande entusiasmo che potrebbe portare lontano, magari ai fasti degli Anni 70 e 80 quando i calabresi fecero la A. Tuttavia, la squadra vista in Coppa Italia (ko a Udine), nonostante sia salita dalla C a colpi di record, non sembrerebbe in grado di poter fare il doppio salto. Giusto tuttavia premiare il gruppo della promozione e sul mercato operare solo pochi ritocchi. Del 3-5-2 di Vivarini, colpiscono, oltre a Iemmello davanti (ha recuperato ma oggi dovrebbe partire dalla panchina), i “quinti” di centrocampo, del tutto anomali: Situm e Vandeputte infatti, sono ex attaccanti, sempre pronti a pungere. Si gioca anche Cosenza-Ascoli dove il neo tecnico dei marchigiani, William Viali, torna al San Vito-Marulla da ex, dopo aver ottenuto, la scorsa primavera, una bella salvezza ai playout. Ora sulla panchina del Cosenza c’è Fabio Caserta, i suoi hanno fatto un interessante precampionato, c’è insomma la possibilità che la squadra replichi la scorsa positiva stagione, anche se gli ultimi colpi sono ancora in via di definizione. Appena tesserato il difensore Sgarbi (svincolato ex Perugia), dovrebbero arrivare anche i centrocampisti Improta e Viviani dal Benevento. L’Ascoli di Viali invece, è una scommessa. Ci sono state partenze importanti (Leali e Collocolo su tutti) ma diverse cose bollono ancora in pentola, solo alla fine del mercato si avrà un’idea più precisa di che Ascoli sarà. Stasera il portiere Barosi, prelevato in C dalla Juve Stabia, dovrebbe lasciar spazio a Emiliano Viviano, tornato in Italia a 37 anni dopo aver chiuso la sua esperienza in Turchia. Acquisti come Millico e Rodriguez poi, cercano riscatto dopo annate non semplici. In queste ore tiene banco il possibile divorzio in avanti col 36enne Dionisi. LEGGI TUTTO

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    Benevento e Spal: i perché della retrocessione in C

    TORINO – Forse, a Benevento e Spal, sarebbe bastato avere un po’ di pazienza per evitare la retrocessione in Serie C. La pazienza che ci sarebbe voluta a inizio stagione, quando entrambe facevano fuori, probabilmente con troppa fretta, il primo allenatore stagionale: Caserta al Benevento, Venturato alla Spal. Certo, erano in difficoltà, ma non erano partiti malissimo e tutti i loro successori di fatto hanno solo peggiorato la situazione e si sono “bruciati” pure i nomi pesanti di Cannavaro per i campani e di De Rossi per i ferraresi: anche se nel giorno della retrocessione non sono stati loro a metterci la faccia, ai due Campioni del Mondo 2006, essendo stati quelli più a lungo sulle panchine dei due club, vanno attribuite le maggiori responsabilità della caduta in Lega Pro di Benevento e Spal che tornano in quella C che avevo lasciato entrambe nel 2016. Cannavaro peraltro, dopo il ko di Como, all’inizio della sua disavventura per la Strega, aveva anche dato le dimissioni: chissà, a non averle respinte, anche lì poteva essere un’altra svolta mancata. Di certo, l’ex difensore azzurro non è riuscito a dare un’anima alla squadra e ha pagato la sua inesperienza nella categoria, stesso discorso per De Rossi, debuttante assoluto su una panchina, e s’è visto. In generale, entrambi erano stati scelti per creare entusiasmo intorno alla squadra, con una strizzata d’occhio al marketing: scelte che pagano sull’immediato ma che alla lunga si sono rivelate fallimentari, affidarsi a un allenatore di categoria ma senza particolare appeal, magari avrebbe pagato di più. Resta il fatto che la Spal esonera Roberto Venturato con la squadra al 14° posto che aveva raccolto 9 punti in 8 partite: magari non ci si salvava lo stesso, ma certi suoi risultati (2-2 in rimonta a Bari, vittorie su Cagliari e Venezia), meritavano di essere tenuti più in considerazione. Discorso analogo per Fabio Caserta che avevamesso insieme 7 punti nelle prime 6 partite ma pareggiando a Marassi col Genoa e battendo in casa il Frosinone, cioè 4 punti con le future dominatrici della B. Però i cambi di panchina non bastano a spiegare il flop di Benevento e Spal. Entrambe non avevano fatto un brutto mercato anzi, a inizio stagione per tutte e due si pronosticava un campionato da protagoniste, magari un po’ meno per la Spal che era reduce da una salvezza conquistata alla penultima giornata. Però a Benevento, già alla fine della scorsa stagione, non tirava una buona aria. La stagione s’era chiusa in semifinale playoff ma Caserta era nel mirino dei tifosi. E critiche da una frangia della tifoseria campana riguardavano anche patron Vigorito che, seccato per la poca riconoscenza, a giugno minacciava di non iscrivere la squadra. La cosa rientrò dopo pochi giorni quando la piazza si schierò compatta dalla parte del presidente, ma non era un bel segnale per il futuro, qualcosa s’era incrinato anche se apparentemente poi veniva allestita una squadra competitiva, dove chi se n’era andato veniva sostituito da un elemento teoricamente della stessa caratura. Ma quel che probabilmente rovina tutto, è la Serie A. Quando la raggiungi, poi la piazza fatica ad apprezzare un campionato di B seppur fatto ad alti livelli perché non ti basta più, la massima serie “droga” tutto. Questo è successo a Benevento con la squadra troppo spesso lasciata sola dai suoi tifosi, con gran parte degli abbonati che neanche andavano allo stadio ben prima che la situazione fosse compromessa. Per la Spal invece, è stato un lento declino, con la C che arriva dopo tre stagioni di B, seguite alla caduta dalla A del 2020. L’avvento di Tacopina avrebbe dovuto dare nuovo entusiasmo ai ferraresi e prospettive interessanti, invece è stato il finale di una china che iniziava a preoccupare già prima di lui. E nel tracollo, mettiamoci anche una certa sottovalutazione della situazione da parte dell’avvocato statunitense. Un esempio su tutti: quando a gennaio venne ingaggiato Nainggolan, Tacopina parlava di Spal che avrebbe conquistato i playoff. Ma la situazione era già piuttosto difficile, forse sarebbe stato più utile prenderne atto invece che inseguire qualcosa d’impossibile. E ora nubi fosche si addensano sul futuro di entrambi i club. Vigorito ha messo un punto interrogativo sul suo futuro al Benevento di cui ha scritto la storia calcistica con le uniche due partecipazioni alla A nella storia della Strega. Ma potrebbe essere stanco, anche di venir criticato, pur non avendo mai lesinato sforzi per fare grande il Benevento. E dubbi ci saranno anche sulla gestione di Tacopina alla Spal: se intendesse farsi da parte, con la retrocessione in C non rientrerebbe dell’investimento fatto, oggi il club vale molto meno, lui nel frattempo s’è preso una pausa per riflettere anche se dice che la C non lo spaventa, avendola già vinta (con Pippo Inzaghi al Venezia). Ma per entrambe non sarà semplice riemergere dall’inferno della Lega Pro. LEGGI TUTTO

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    Cannavaro-De Rossi e le panchine che scottano: i campioni del mondo aspettano la chiamata

    TORINO – Due campioni del mondo (2006, anno di grazia) con la passione per la panchina: entrambi potrebbero tornare presto a occupare un posto in prima fila, anche se in tempi distinti. Sono ore e giorni caldi per Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi, candidati rispettivamente alla guida tecnica di Benevento in Serie B e Verona in A. La differenza sta tutta nella tempistica: l’ex allenatore del Guangzhou Evergrande è segnalato sulla via del Sannio per prendere il posto del sempre più pericolante Fabio Caserta, che dopo 6 giornate di campionato ha vinto solamente due partite, pareggiandone una e perdendone tre; l’attuale assistente del ct Mancini in Nazionale, già accostato da radio mercato alla Sampdoria, è tra i nomi in lizza per l’eventuale sostituzione di Cioffi a Verona. Eventuale, non sicura, e vi spieghiamo il motivo: in giornata si è tenuta una riunione importante tra le alte cariche del club gialloblù, conclusa con la decisione di confermare almeno l’attuale allenatore fino al match contro l’Udinese del 3 ottobre. Ma la situazione di classifica dei veneti – diciassettesimi dopo 7 giornate, con una vittoria, due pari e 4 sconfitte – non tranquillizza nessuno, in primis l’ex tecnico dell’Udinese.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Stasera Brescia-Benevento, Clotet per l'allungo

    TORINO – Scatta stasera la 6ª giornata di B con un anticipo di lusso: alle 20.30, il Brescia riceve il Benevento (su Sky, Dazn ed Helbiz Live), coi lombardi che se vincono passano una notte soli in testa, in attesa che domani l’altra capolista, la Reggina, affronti in casa il Cittadella. Nel Brescia si continua ad andare a fari spenti. Le vicissitudini economiche di Cellino impongono a parlare solo di salvezza, lasciando alle altre big, per ora attardate, il peso del pronostico. Però Clotet sta facendo un gran lavoro, con una rosa ridotta all’osso, perdipiù stasera priva di Viviani, Van de Looi, Cistana e Jallow. Il tecnico spagnolo parla di punti fatti finora contro dirette avversarie (cioè contro squadre che lotteranno per la salvezza) e considera il Benevento una big che lotterà per la A, anche se è 5 punti sotto il Brescia. Ma sa benissimo che se stasera dovesse arrivare un successo, magari da domani bisognerà alzare l’asticella perché alla sua squadra i valori non mancano. In avanti, Ayé sembra tornato irresistibile (e proprio con Clotet, due stagioni fa, fece le cose migliori), Galazzi è una delle rivelazioni più belle, Moreo, tatticamente una delle migliori punte della B, ha giurato fedeltà (di certo non si lamenterà per il mancato passaggio al Pisa, ora ultimo, bloccato da Cellino). E in difesa, Adorni è tornato a essere uno dei migliori centrali della B, come ai tempi del Cittadella. Dall’altra parte, un Benevento tutto da decifrare, reduce dal ko interno col Cagliari (0-2), in cui ha subito il secondo gol in superiorità numerica. La squadra di Caserta sembrava aver trovato una quadratura passando al 3-5-2 che aveva fruttato in 3 partite i 7 punti attuali. Ma il ko coi sardi ha risvegliato qualche malumore. Dopo la caduta interna alla 1ª giornata col Cosenza, patron Vigorito era andato a un passo dal separarsi con Caserta ed era pronto a sostituirlo con Daniele De Rossi. Un’altra sconfitta a Brescia potrebbe riaprire il discorso esonero? Chissà, di sicuro, dopo questo turno, con la sosta per le Nazionali che favorisce i cambi in panchina, potrebbe esserci più di un avvicendamento. Stasera intanto, nel pacchetto arretrato dei campani, dovrebbe debuttare il francese Leverbe, fra i migliori nel suo ruolo nella passata stagione al Pisa, che potrebbe dare quella solidità difensiva un po’ mancata col Cagliari.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Benevento-Pisa, analisi e pronostico

    Buona la prima. Il Benevento ha esordito con un successo ad Ascoli nei playoff di Serie B. Ora i campani sono attesi da un altro avversario agguerrito (e più riposato). Si tratta del Pisa di Luca D’Angelo, che ha chiuso al terzo posto la regular season.
    Playoff di Serie B, fai il tuo pronostico su Benevento-Pisa
    Per le statistiche è sfida da Under 2,5
    L’asticella si alza e sale la febbre nel termometro. Al Vigorito va in scena il primo round di un doppio confronto attesissimo, al termine del quale il Benevento dovrà segnare il gol in più del Pisa per qualificarsi in finale. Non sono previsti, dopo i 180 regolamentari, supplementari né rigori.
    I sanniti hanno superato l’Ascoli disputando una gara gagliarda, sapendo soffrire contro un avversario che ha dimostrato di non essersi presentato ai playoff come semplice figurante.
    È bastato un guizzo di Lapadula al Del Duca per superare il primo esame, ora occorre cercare una nuova promozione contro quel Pisa battuto nettamente per 5-1 al Vigorito nel girone di ritorno.
    Un ko che rappresenta la macchia più grande nella positiva stagione dei toscani, che hanno perso poi solo altre sei partite nel corso del campionato cadetto.
    Qualche altra statistica può essere opportuna per avere a disposizione tutto (o quasi) ciò che serve nella scelta del pronostico.
    Il Benevento in generale gradisce l’Under 2,5 così come il Pisa, che solo una volta nelle ultime tredici gare di campionato giocate è andato al riposo con un risultato di parità (X primo tempo).
    Esattamente come nel turno preliminare dei playoff lo scenario sembra caratterizzato ancora una volta dall’equilibrio, da qui la scelta dell’esito che può essere “X primo tempo o X finale” oppure, volendo concedere un pizzico di fiducia in più ai campani, la combo 1X più Under 3,5. LEGGI TUTTO