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    Papu Gomez: “Atalanta da scudetto, sarebbe bellissimo. Tornassi in Italia? Napoli”

    L’ex numero 10 a un anno dall’ultima in nerazzurro: “Se torno a Bergamo in Coppa, saluto Gasp. Con Maradona ho perso un familiare” Il Papu domani compie un anno da single. Il 16 dicembre 2020 giocò l’ultima partita con l’Atalanta, poi sparì, prima dalla formazione e poi da Bergamo. È andata come è andata – e del litigio con Gasperini si è parlato per mesi – ma oggi Alejandro Gomez da Buenos Aires guarda al futuro. A un sorteggio che potrebbe riportarlo a Bergamo e addirittura a una vita da imprenditore rivoluzionario. Il Siviglia e l’Atalanta in aprile si potrebbero incontrare in Europa League. LEGGI TUTTO

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    United-Martial, sarà addio a gennaio: a chi può servire in Serie A?

    Il francese, tramite il suo procuratore, ha fatto sapere che lascerà i Red Devils. Un attaccante con le sue caratteristiche aiuterebbe Juve, Milan ma non solo Philippe Lamboley, chi era costui? Nessuno di speciale, solo l’agente di un reietto del grande calcio, stufo di essere trattato da Calimero. Parliamo di Anthony Martial, francese di 26 anni, ex ragazzo prodigio, come tanti, e come tanti finito in fretta nel dimenticatoio, per colpe proprie e qualche botta di sfiga. Fatto sta, che il signor Lamboley ha appena annunciato urbi et orbi l’intenzione del suo assistito di cambiare aria. Subito, a gennaio. LEGGI TUTTO

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    Socrates: capitano, filosofo, “Dottore”. Il calcio e la poesia in un 38 di piedi

    Dieci anni fa, vinto da uno stile di vita autolesionista, scompariva il “Dottore” (lo era davvero), leader del Brasile Anni 80, pensatore nel nome, in campo e nella sua idea di vita. Ispirata anche da valori politici che portò fin dentro lo spogliatoio del Corinthians Dieci anni fa. Domenica 4 dicembre 2011, stadio Pacaembu di San Paolo, al tempo la casa del Corinthians. È l’ultima giornata del Brasileirao e i corintianos si giocano il titolo contro il Palmeiras. Le squadre si dispongono in tondo a centrocampo per un particolare minuto di silenzio. Tutti i giocatori del Corinthians alzano il pugno al cielo: è il loro omaggio a Socrates, calciatore mito della storia corintiana e della Seleçao, scomparso all’alba all’ospedale Albert Einstein. LEGGI TUTTO

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    Covid e calciatori no-vax: stadio vietato anche a loro?

    Lo spettro delle porte chiuse sembrava dovesse essere un semplice ricordo, ma adesso in alcuni Paesi è di nuovo realtàUno spettro si aggira per gli stadi di calcio di mezza Europa: lo spettro delle porte chiuse. Sembrava dovesse essere un semplice ricordo del passato, immagini di una stagione e mezzo di partite nell’acquario di stadi vuoti come testimonianza a futura memoria di un periodo faticosamente superato. Invece, ci risiamo. LEGGI TUTTO

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    Solskjaer l'ultima vittima di CR7 dopo Allegri, Sarri e Pirlo

    Per cercare una soluzione funzionale a Ronaldo, i tre allenatori succedutisi alla Juventus sono finiti nello stesso buco nero. Adesso è toccato all’ormai ex Red DevilC’è stato un tempo in cui intorno all’enorme potenziale calcistico di Cristiano Ronaldo venivano costruite mostruose corazzate come il Real Madrid della decima Champions League. LEGGI TUTTO

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    Il nuovo Bertolacci, capocannoniere in Turchia: “Così sono rinato. E cosa andò storto al Milan”

    Tre anni fa è stato un anno senza giocare in rossonero. Poi è finito due volte svincolato in un anno. Ma oggi, con il Fatih Karagumruk di Farioli, è il bomber del Süper Lig: “Ho trovato un modo di giocare e un allenatore che tirano fuori il meglio di me…” Se Andrea Bertolacci fosse un animale sarebbe la fenice, quella che va in cenere e poi rinasce, più forte di prima. Sei anni fa era uno dei centrocampisti-copertina d’Italia, gemma del Genoa di Gasperini e titolare nell’Italia di Conte. Tre anni fa è stato un anno senza giocare al Milan. Due anni fa è finito due volte svincolato in un anno, roba che nel calcio sì che ti manda in cenere. LEGGI TUTTO

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    Parla Giaccherini: “Il Tottenham? Che sfida per Conte! Potrebbe servirgli…”

    Serie A e Nazionale, Conte e Mancini, Juve e Napoli, Barella e Anguissa.Calciomercato.com ha intervistato sul proprio canale Twitch Emanauele Giaccherini, ex calciatore della Nazionale italiana e, tra le altre, di bianconeri e partenopei. Ecco le sue parole su differenti tematiche. SU CONTE – “Non lascia nulla al caso, sono felice per lui perché il Tottenham è un grande club, ma è una sfida perché ci sono tre o quattro squadre superiori. E’ una sfida molto stimolante, lo fa per la propria crescita, ma sicuramente gli Spurs gli hanno promesso qualcosa per quanto riguarda il mercato di gennaio. Ha l’Europa, farà di tutto per andare più avanti possibile. Poi l’anno prossimo partendo da zero potrà assottigliare il divario con le prime, anche con un nuovo mercato da impostare sin dall’inizio, ma al momento la vedo come una sfida molto difficile. forse la più difficile della sua carriera”.SUGLI  OBIETTIVI DI MERCATO – “Sicuramente in Italia conosce tanti calciatori, che stima. Alcuni dell’Inter, che ha avuto l’anno scorso, ma anche Vlahovic o Belotti. Possono essere obiettivi su cui puntare”.SUL NUOVO ‘GIACCHERINI’ E LA SORPRESA DI QUEST’ANNO – “Quello che mi sta stupendo di più è senza dubbio Barella, anche se il calciatore italiano più forte è Zaniolo, che però per motivi di salute sta recuperando lentamente: quando recupererà assieme a Chiesa sarà il valore aggiunto. Io ho giocato contro Barella tre o quatto anni fa ed era un giovane che picchiava e si faceva ammonire, si vedeva che era forte, ma quello di ora imposta, fa gol e fa assist. E’ assolutamente completo e ha solo 24 anni, può rientrare tra i centrocampisti più forti del mondo”. LEGGI TUTTO

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    L'impresa impossibile di CR7: compromettere le stagioni di due squadre diverse

    Si arrovellano la Juventus che l’ha perso e il Manchester United che l’ha preso. Una deve capire come gestire il vuoto, l’altro deve imparare a maneggiare l’ingombroCi sono due squadre in Europa a cui sfugge una prognosi attendibile per la propria sorte. Ma la diagnosi è certa e conduce allo stesso nome. Su Cristiano Ronaldo si arrovellano la Juventus che l’ha perso e il Manchester United che l’ha preso. Una deve capire come gestire il vuoto, l’altro deve imparare a maneggiare l’ingombro. In mezzo c’è lui, sempre uguale a sé stesso, a parte l’età e spesso riuscendo ad andarle oltre. LEGGI TUTTO