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    Il Lione risorge con Grosso: prima vittoria in Ligue 1 dopo 11 giornate

    RENNES (FRANCIA) – Dopo 11 giornate arrivanoi primi tre punti per il Lione in Ligue 1 grazie al successo esterno sul campo del Rennes. Festa per Fabio Grosso che conquista la sua prima vittoria sulla panchina dell’OL al termine di una gara complessa seppur giocata in superiorità numerica per 85′. Dopo 5′, infatti, i rossoneri restano in dieci a causa di una ingenuità di Doue. L’OL prova ad approfittarne, ma per scardinare la difesa dei padroni di casa bisogna attendere il minuto 67 con l’inconrnata di O’Brien che batte Mandanda. Festa per il tecnico ex Juve Primavera che resta comunque fanalino di coda a quota 7, continua il momento no degli uomini di Genesio al quarto ko nelle ultime 5 e alla terza gara di fila tra campionato ed Europa League conclusa con un uomo in meno.
    Ligue 1, la classifica
    Pari tra Lille e Tolosa
    Il Lille non va oltre l’1-1 in casa contro il Tolosa: vantaggio per gli uomini di Fonseca con Yoro, pari del solito Dallinga per gli ospiti. In classifica il Lille resta al quarto posto con 20 punti a -7 dal Psg capolista. Nelle altre due partite pomeridiane, successo del Clermont per 1-0 sul Lorient e del Metz per 3-1 sul Nantes. 
    Lille-Tolosa, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Lione, Grosso in panchina dopo l’aggressione: solo 1-1 col Metz

    LIONE (Francia) – Fabio Grosso non abbandona il Lione e, nonostante porti ancora sul volto i segni dell’aggressione subita a Marsiglia, siede regolarmente in panchina per la sfida, valida per l’undicesima giornata di Ligue 1, tra il suo Olympique e il Metz. L’ex calciatore e allenatore della Primavera della Juventus, però, non va oltre l’1-1 interno e rimanda così l’appuntamento con la prima vittoria stagionale, restando in fondo alla classifica del massimo campionato francese con appena 4 punti, a -7 dalla zona salvezza. Ospiti in vantaggio al 77′ con Jallow, a salvare l’eroe dei Mondiali di Germania 2006 ci pensa Alvero all’84’.
    Zakaria segna e lancia il Monaco
    Vittoria interna per il Monaco che batte 2-0 il Brest e balza a quota 23 punti in classifica, a un solo punto dalla capolista Psg. Nella prima frazione di gara sblocca il risultato l’ex Juventus Zakaria al 16′ e le due squadre vanno all’intervallo sull’1-0. Nella ripresa Golovin chiude i giochi con il gol del definitivo. Successo del Reims che con la rete di Ito passa sul campo del Nantes, pareggio senza reti nel match disputato tra Strasburgo e Clermont, mentre il Le Havre festeggia il 2-1 ottenuto sul campo del Tolosa in rimonta. LEGGI TUTTO

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    Grosso parla dopo l’incidente: “Potevo non essere qui a raccontarlo”

    Torna a parlare e a farsi vedere Fabio Grosso. L’allenatore del Lione è reduce dal bruttissimo incidente accaduto qualche giorno fa, con il pullman della sua squadra preso di mira da alcuni tifosi del Marsiglia e con il tecnico ferito seriamente all’occhio prima del match. Alla vigilia dell’incontro di campionato contro il Metz, Grosso si è seduto in conferenza stampa per discutere di quanto successo, e per lanciare un chiaro messaggio su come bisognerebbe gestire la sicurezza in determinati contesti.
    Grosso torna a parlare
    Queste le sue parole in sala stampa: “Non volevo che la foto del mio volto facesse il giro del mondo, vorrei che nessun volto lo facesse. Sono cose che non devono mai succedere. Non sono io la cosa importante: sul pullman c’erano 40 persone, poteva capitare a chiunque altro di loro, c’erano anche dei tifosi su un altro bus. E potevo non essere qui per raccontarvelo”. La richiesta di Grosso è chiara, quella di aumentare la sicurezza nei pressi degli stadi: “Siamo passati attraverso una strada ai cui lati vi erano molti sassi, non è normale una cosa del genere. La soluzione non si troverà togliendo i tifosi dagli stadi, ma incrementando il livello di sicurezza. Non devono più accadere cose del genere: starò molto attento alle misure che verrano adottate, ma da quel che vedo… non so. Mi auguro che non si aspetterà avvenga qualcosa di ancora più grave prima di prendere delle decisioni. Siamo passati in una zona in cui non saremmo dovuti passare. All’andata eravamo scortati da due moto e due auto, al ritorno da quattro auto e venti moto: perché le cose vengono fatte sempre dopo?”. Grosso ha parlato anche delle sue condizioni e della chiacchierata con Gattuso… LEGGI TUTTO

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    Grosso dopo il caos Lione: “Talpa? Lo spogliatoio è sacro”

    L’avventura di Fabio Grosso al Lione non è iniziata nel migliore dei modi. L’ex allenatore del Frosinone, subentrato al posto di Blanc, non ha ancora risollevato la squadra. Il tecnico italiano ha ereditato una squadra con molti problemi e non è riuscito ancora a vincere una partita. I francesi si trovano all’ultimo posto della Ligue 1 con soli tre punti. L’allenatore è stato fortemente criticato in settimana da parte di Jérôme Rothen a RMC: “Grosso è già al centro dell’attenzione, non c’è quasi più un giocatore che possa vederlo. Ci sono calciatori molto esperti che mi hanno addirittura detto che lui era tra i peggiori tecnici che avessero mai avuto. Ha alienato tutti“.
    Furioso dopo queste dichiarazioni, l’ex Juve ha avuto un’accesa discussione nel suo spogliatoio per cercare di capire chi fosse la talpa, prima di annullare l’allenamento pomeridiano. Ora ha voluto replicare nel corso della conferenza stampa alla vigilia del derby azzurro contro il Marsiglia di Gattuso.
    Lione, Grosso alza la voce e fa chiarezza
    Queste le parole dell’allenatore dopo il confronto con la squadra in settimana: “So cosa pensano le persone che lavorano con me. So anche che alleno con molta passione, coerenza e soprattutto credibilità. Martedì (24 ottobre ndr) ho parlato con i giocatori perché per me lo spogliatoio è qualcosa di sacro, è il luogo dove costruiamo il nostro futuro e quello che si dice non deve uscire fuori. Non mi è piaciuto quello che è successo. Abbiamo discusso di tutto questo. Non mi è mai piaciuto fare teatro. Già in questo momento è difficile costruire, quindi bisogna stare tutti insieme. Penso che i giocatori lo abbiano capito bene e andremo avanti. È successo, ce lo lasciamo alle spalle e parleremo della partita”.  LEGGI TUTTO

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    Grosso non rialza il Lione: il Reims vince ancora

    REIMS (Francia) – La domenica della 7ª giornata della Ligeu 1 si apre con il successo del Reims contro il sempre più in difficoltà Lione al 2° sotto la guida di Fabio Grosso in panchina. Allo Stade Auguste-Delaune i padroni di casa hanno conquistato il 2° successo consecutivo battendo gli ospiti per 2-0 grazie ai gol di Munetsi sul finire del primo tempo (46′) e di Abdelhamid al 71′. Una vittoria che porta il Reims a quota 13 punti mentre crisi profonda per il Lione (2 punti): 5 sconfitte e 2 pareggi in questo inizio stagione.
    Reims-Lione, tabellino e statistiche
    Nizza-Brest pari, Monaco agganciato
    Il big match tra Nizza (12 punti) e Brest (13 punti) per prendersi la testa della classifica in solitaria finisce 0-0, con i “Pirati” che però agganciano il Monaco capolista a quota 14 punti. Il Tolosa torna al successo dopo 3 pareggi e e 2 sconfitte battendo per 3-0 il Metz, vittoria per 2-0 invece per il Lilla che sbanca il campo del Le Havre salendo al 6° posto (11 punti). Tris Montpellier a Lorient. LEGGI TUTTO

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    Ecco come sarà la Sampdoria di Grosso

    TORINO – Come sarà la Sampdoria di Fabio Grosso? L’eroe del Mondiale 2006 è reduce da una stagione formidabile sulla panchina del Frosinone, coi ciociari che hanno dominato la B per due terzi del torneo, vincendo lil campionato a mani basse. Prima di questo exploit, Grosso era nel mirino della critica, quando nel marzo 2021 sbarcava a Frosinone, il prossimo tecnico blucerchiato era reduce da tre esoneri di fila per Verona, Brescia e Sion, ed era tutt’altro che un allenatore in rampa di lancio, come invece è adesso. Certo, a Frosinone è stato importante per Grosso incontrare, come dg, quel Guido Angelozzi che già fu decisivo nella sua ascesa da giocatore. Ma poi, decisivo soprattutto al termine della stagione 2021/22, quando il primo Frosinone di Grosso mancò all’ultima giornata la qualificazione ai playoff, preceduto in classifica da squadre sulla carta più deboli come Ascoli e Perugia. In un’altra piazza si sarebbe arrivatti alla separazione, non a Frosinone dove al contrario, da quella delusione si sono messe le basi per il sorprendente botto dell’ultima stagione, dove il Frosinone puntava ufficialmente a una salvezza tranquilla e invece è arrivato uno straordinario 1° posto con un organico che al massimo era accreditato di un piazzamento ai playoff. Ma come è stato possibile tutto ciò? Vediamo nel dettaglio il “metodo Grosso”. Il modulo, innanzitutto: il 4-3-3 è quello di riferimento ma non è un dogma. A seconda dell’avversario, Grosso ha mostrato una certa duttilità, anche a gara in corso se le cose non vanno per il meglio. Difficile, quasi impossibile, che si schiodi dalla difesa a quattro. Ma da metà campo in su, possono esserci variazioni a seconda del tipo di avversario. Però, la caratteristica vincente di Grosso, è la capacità di saper lavorare coinvolgendo tutta la rosa a disposizione. E’ come se Grosso, nell’arco della stagione, a ogni partita facesse un mini-turnover, dando sempre il cambio ad almeno 1-2 dei potenziali titolari. Tant’è che azzeccare la formazione di partenza diventa un’impresa perché di fatto non è mai la stessa. Così, spalmando al meglio il minutaggio dei giocatori in campo, al momento cruciale della stagione, la squadra si mostra più fresca della concorrenza. Il Frosinone che ha dominato l’ultima B, di fatto ha sbagliato la prima partita soltanto alla 30ª giornata, quando all’ultimo minuto perse in casa dal Cosenza. La concorrenza invece – ad esempio la Reggina che era partita fortissima – molto prima mostrava la corda perché più legata a un blocco di titolari e alla lunga non poteva competere per brillantezza e continuità di risultati. Non solo, tenendo coinvolta tutta la rosa, Grosso, nell’ultima B, è stato l’allenatore i cui cambi sono stati i più decisivi, spesso le vittorie dei ciociari sono arrivate con gol e assist dei subentrati. Insomma, col suo metodo si pensiona la figura dell’allenatore legatissimo a una ristretta cerchia di giocatori che vanno in campo a dispetto di tutto, talvolta perfino in condizioni fisiche precarie. Pure in questo Grosso è differente. Il suo ultimo Frosinone ha avuto un certo numero di infortunati, anche in figure cardine. Ma non si è mai affrettato il rientro: han giocato al loro posto le alternative (senza deludere) e quando, con molta calma, sono tornati i titolari, risultavano più decisivi di prima. E poi Grosso, giocando un calcio equilibrato, sa essere sia “giochista” che “risultatista”. Il suo Frosinone non soltanto è sempre stato bello a vedersi e di norma dominante in campo. Ma ha trovato fin da subito una continuità di risultati con la quale ha stroncato la concorrenza, incapace di tenere il suo passo. Certo, la Sampdoria sarà tutta un’altra storia. Grosso innanzitutto si troverà ad allenare una squadra che dovrà smaltire le scorie della caduta in B. Capita spesso, alle retrocesse dalla A, di avere grossi problemi in B, anche se nell’ultima stagione Genoa e Cagliari sono state capaci di riconquistare subito la massima serie (ma è stata un’eccezione: bisogna risalire al 2019, col Verona ai playoff, per trovare una retrocessa che risale subito).. Però, nella Genova blucerchiata c’è un clima diverso da quello di quando si viene da una retrocessione: nell’ambiente sampdoriano è prevalente l’entusiasmo per il salvataggio societario, dopo che si è convissuto per mesi con lo spettro della ripartenza dai dilettanti. La squadra che affronterà la B poi, sarà molto diversa da quella proveniente dalla A. Dunque vanno messi in preventivo iniziali problemi di amalgama? Forse no. Perché se guardiamo il Frosinone 2022/23 e lo confrontiamo a quello dell’annata precedente, troveremo nelle formazioni titolari delle due stagioni al massimo 2-3 giocatori in comune. Perché soprattutto questo è stato il Grosso capolavoro: dare fin da subito un’identità a una squadra che era stata completamente rifondata, proprio come accadrà a questa Sampdoria. Il Frosinone di Grosso giocava a memoria fin dalla prima amichevole estiva. Accadrà lo stesso anche in blucerchiato? Ce ne sarà ancora più bisogno, visto il più che probabile -4 in classifica con cui la gestione Radrizzani farò ancora i conti con la situazione ereditata dal Viperetta Ferrero. LEGGI TUTTO

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    Occhio a Frosinone-Genoa e Cagliari-Palermo

    TORINO – La 37ª e penultima giornata di Serie B si gioca oggi in contemporanea con fischio d’inizio alle 14, fa eccezione Frosinone-Genoa che comincia alle 16.15: ciociari e liguri sono già promossi in A, il risultato dello Stirpe non impatta sui verdetti delle altre gare e può andare in scena ad altro orario, in palio ci sarà il 1° posto col Frosinone di Grosso che potrà giocare per due risultati su tre, avendo 4 punti di vantaggio sui liguri di Gilardino. Se i ciociari al termine della gara avranno almeno ancora lo stesso margine di punti, Balata, presidente della Lega B, consegnerà loro la versione più prestigiosa della Coppa Nexus, il trofeo riservato comunque a tutte le tre squadre che salgono in A. Guardando alla classifica, occhio a una sfida prestigiosa, Cagliari-Palermo, che ricorda i bei tempi che furono di entrambe le squadre. I sardi di Ranieri sono quinti in classifica e provano ad assaltare il 4° posto del Sudtirol, avanti di 3 punti. I siciliani di Corini nell’ultimo turno hanno riagganciato la zona playoff, sono settimi ma per garantirsi un piazzamento agli spareggi promozione devono tornare dalla Unipol Domus con un risultato positivo. D’altro canto, il Sudtirol potrebbe anche avere la certezza di chiudere al 4° posto (con tutti i vantaggi che porta ai playoff) se in casa batte il Cittadella. I veneti però, non concederanno nulla, hanno battuto nell’ultimo turno il Benevento e si sono portati a +2 sulla zona playout, margine che non si può certo “gestire” nelle ultime due giornate. In questo turno molto probabilmente arriverà l’aritmetica retrocessione in C del Benevento, impegnato in casa contro il Modena: i campani sono a -6 dai playout, vincere oggi potrebbe anche non bastare. Sull’altro fronte, il Modena di Tesser, se dovesse tornare dal Vigorito con tre punti, probabilmente sbarcherebbe in zona playoff, anche se, per la conquista del 7° e 8° posto, gli ultimi due piazzamenti-playoff vacanti, la concorrenza è folta e si deciderà tutto solo dopo l’ultimo turno, in programma venerdì 19 in contemporanea alle 20.30. Tornando invece alle zone più nobili della classifica, il Parma di Pecchia va a Ferrara per giocarsi un sentito derby regionale contro la Spal di Oddo che oggi sarebbe retrocessa: i ferraresi sono penultimi e a -3 dai playout, solo facendo 6 punti nelle ultime due giornate potrebbero avere qualche speranza di acciuffare i playout. Il Parma invece, come il Cagliari a -3 dal Sudtirol quarto, insegue il miglior piazzamento possibile in chiave playoff. Da brividi Brescia-Pisa: i toscani sono in caduta libera, vengono da 4 ko di fila che stanno segnando la stagione, il ritorno di D’Angelo li aveva portati dall’ultimo al quinto posto ma di questo passo la qualificazione ai playoff sfuma. Il Brescia saprà approfittare del momento no del Pisa? Oggi i lombardi disputerebbero i playout col Cosenza ma fare tre punti oggi, vorrebbe magari dire insidiare il Cittadella, ora in zona salvezza, se i veneti dovessero cadere a Bolzano. Discorso simile per il Cosenza che ha un punto più del Brescia e sarà di scena ad Ascoli, coi marchigiani di Breda che coltivano ambizioni playoff. In ottica playout però, attenzione a quel che succederà nelle prossime settimane alla Sampdoria: i blucerchiati solo formalmente sono già retrocessi in B perché in realtà, per i grossi problemi societari, rischiano seriamente di essere esclusi dal professionismo. In tal caso, la squadra sconfitta ai playout verrebbe riammessa in B, chissà dunque che basti disputare gli spareggi salvezza per ritrovarsi poi in B. Un discorso questo, che può riguardare anche il Perugia, terzultimo e a -2 dai playout. Gli umbri di Castori (confermato dopo lo 0-5 rimediato dal Cagliari nell’ultimo turno), si giocano le ultime speranze salvezza in casa di un lanciato Venezia, una delle squadre più in forma di questo finale di stagione, passato dalla zona calda della classifica a respirare l’aria dei playoff. E attenzione anche a Bari-Reggina: i pugliesi di Mignani, con 5 punti di vantaggio sul Sudtirol, hanno in tasca il 3° posto (basta fare un punto nelle ultime due uscite) e potrebbero avere già la testa alle semifinali playoff.  AI calabresi di Pippo Inzaghi sono stati restituiti 2 punti in classifica che li hanno riportati in zona playoff. Fra l’altro, la Reggina non andrà al Coni per chiedere la restituzione dei restanti 5 punti di penalità, dunque non ci saranno ripercussioni sul post season: i playoff, che scattano il 26 maggio, si terranno nelle date previste. Infine, Como-Ternana, entrambe appaiate a quota 43, cioè non ancora salve: chi dovesse uscire sconfitto dal confronto, rischia qualche brivido all’ultima giornata. LEGGI TUTTO