consigliato per te

  • in

    Ilic: domani il dentro o fuori

    TORINO – L’allenamento decisivo per capire se Ivan Ilic potrà essere convocato per la gara di venerdì sera contro il Milan, e in caso di riposta positiva quanti minuti nelle gambe possa avere il centrocampista serbo sarà quello di domani. «Contro l’Udinese non ha potuto giocare per una botta ricevuta alla caviglia, ma spero di poterlo recuperare in questi giorni per impiegarlo almeno per uno spezzone di partita a San Siro»: così parlava Juric dopo la sfida vinta contro i friulani grazie alla rete decisiva messa a segno da Karamoh. I segnali arrivati dall’allenamento di ieri sono moderatamente positivi, Ilic ha sostenuto parte dell’allenamento con il resto della squadra, ma per l’eventuale via libera c’è ancora da attendere. Il dentro o fuori sarà annunciato domani dallo stesso allenatore, atteso dopo la seduta di lavoro alla conferenza stampa di presentazione di Milan-Toro. Implicito, considerato l’infortunio di Ricci, che il tecnico croato farà di tutto per avere a disposizione l’acquisto di gennaio. LEGGI TUTTO

  • in

    Toro in festa, riecco il Filadelfia aperto: 500 tifosi all'allenamento

    TORINO – L’ultima volta era successo il 4 maggio 2022. Dopo poco più di nove mesi, dunque, si riaprono le porte del Filadelfia e cinquecento tifosi sono accorsi a seguire l’allenamento del Torino, che venerdì 10 febbraio sarà in campo a San Siro contro il Milan. C’è entusiasmo sugli spalti, sia per l’evento in sé, sia per la vittoria sull’Udinese che ha permesso ai granata di balzare al settimo posto: nell’era dei tre punti, dopo ventuno giornate soltanto in una occasione il Toro si era trovato così in alto. Cori e applausi per tutti, in particolare per Schuurs, uno dei giocatori che i tifosi amano di più, per le qualità e per la determinazione che dimostra in ogni occasione, e per Aina, che si è girato a salutare il pubblico con un sorriso. Frecciatina a Juric, che di recente aveva criticato la poca presenza dei tifosi granata allo stadio: «Hai visto che noi ci siamo, Ivan?», ha urlato uno spettatore scatenando l’ilarità quando il tecnico è entrato sul campo. A parte si sono allenati Ilic, che aveva saltato l’Udinese per una botta rimediata in allenamento, e Radonjic, da un paio di settimane alle prese con un affaticamento muscolare. Insomma, la società ha scelto di riaprire le porte e il popolo granata ha risposto con convinzione: un provvedimento che, si spera, verrà ripetuto a breve e con regolarità. LEGGI TUTTO

  • in

    Torino, ecco Ilic: dovrebbe tornare con il Milan

    Dopo aver esordito nel Toro in Coppa Italia a Firenze, evidenziando un comprensibile ritardo di condizione figlio di un lungo infortunio muscolare patito all’inizio di ottobre e dal quale è guarito i primi di novembre, Ivan Ilic alla vigilia della prova contro l’Udinese ha dovuto fermarsi a causa di una botta ricevuta alla caviglia. E così contro i friulani è toccato a Linetty completare la coppia di centrocampisti centrali assieme a Ricci. Se l’azzurro ha svolto un preziosissimo lavoro a tutto campo, confermandosi un profilo meritevole di entrare in pianta stabile nel gruppo allenato da Roberto Mancini, il polacco ha incontrato qualche difficoltà – soprattutto nel secondo tempo quando è affiorata la stanchezza – pur non mollando mai. Chiaro, però, che la prospettiva di Juric sia quella di dare vita il prima possibile a una coppia di fini palleggiatori quale sarà quella composta da Ricci e Ilic. «Recuperemo meno palle rispetto alla passata stagione, ma avremo più estro e saremo più in controllo del pallone», ha spiegato il tecnico alla vigilia. Quindi, dopo la vittoria sull’Udinese che proietta il Toro al 7° posto – che a fine stagione potrebbe portare in dote la qualificazione ai preliminari di Conference League – Juric è tornato a parlare del serbo (arrivato a Torino dal Verona per una cifra in definitiva superiore ai “famosi” 16 milioni: «È costato un po’ più di 17 per commissioni varie», ha specificato ieri Cairo).

    Ilic e Lukic

    «Ripeto quanto ho detto già sabato: in questo momento Lukic è più forte, più pronto rispetto a Ilic, ma dopo un certo percorso Ivan potrà diventare un giocatore più importante di Sasa. Garantisco io, metto la mano sul fuoco, sulle potenzialità di Ilic. Purtroppo prima della partita contro l’Udinese ha preso una botta che gli ha impedito di giocare. Spero possa recuperareper venerdì, per la gara contro il Milan. Dovrebbe farcela, e così fosse vorrei almeno impiegarlo per uno spezzone, nella ripresa». Non vede l’ora, Juric, di poter varare il nuovo Toro affidato al serbo e a Ricci, a centrocampo («Faremo calcio champagne», allargava il sorriso sempre sabato, immaginando ciò che i due potranno dare ai granata in termini di qualità). Intanto oggi la squadra, dopo le fatiche tra campionato e Coppa Italia e nonostante il prossimo appuntamento cada già venerdì, avrà un giorno di riposo. Le condizioni di Ilic saranno comunque monitorate, ma la marcia di avvicinamento dell’ex gialloblù verso San Siro inizierà con l’allenamento di domani. Da verificare, però non sembrano preoccupare, le condizioni di Karamoh, uscito per una gomitata ricevuta al naso. LEGGI TUTTO

  • in

    Gol, tre punti, settimo posto, goduria: che gran Toro!

    TORINO – Il Toro si rialza subito, dopo l’eliminazione in Coppa Italia. Batte l’Udinese grazie al gol di Karamoh, al secondo centro consecutivo, la sorpassa in classifica al 7° posto e comincia a sentire il profumo dei preliminari di Conference (ma, stando così le cose, l’Inter dovrebbe vincere la Coppa Italia per promuovere il Toro in Europa). Partita gagliarda, equilibrata, cresciuta nelle emozioni e nell’intensità strada facendo. Toro di roccia, per spirito e ricerca del gioco, attenzione e impegno. Una bella vittoria che rinfranca grandemente il morale e significa tanto, tantissimo in classifica. Un applauso lo meritano i granata, senza dubbio. L’Udinese si è svegliata troppo tardi. Solo dopo il gol, dando più l’impressione, in precedenza, che badasse in primo luogo a non prenderle.

    Possesso e affondi

    Udinese con alcune assenze pesanti, da Deulofeu a Nestorovski a Masina. Granata senza Ilic (contusione 2 giorni fa per l’ultimo arrivato), Lazaro, Zima e Radonjic, con Vlasic in panchina («E’ stanco», aveva ammesso alla vigilia Juric) e Karamoh, alla prima da titolare, sulla linea di Miranchuk. Tanto equilibrio in campo per tutto il primo tempo, con marcature attente e formazioni che si muovono a fisarmonica. Granata più decisi a cercare il possesso palla e l’affondo, ma a lungo senza riuscire a sfondare nella maginot bianconera. Friulani più portati alle ripartenze, con Success abile a svariare su tutta la trequarti. E Toro apprezzabile in particolar modo nella parte finale del tempo, con il baricentro più alto e un pressing maggiore, quando Miranchuk inizia a dettare lanci in infilata, creando brividi. Bravo Silvestri nei 45’ a parare una botta da lontano di Vojvoda e una mezza sforbiciata ravvicinata di Karamoh su cross di Aina.

    Bravo Vanja

    I meriti e il predominio del Torino danno comunque risultato al 4’ della ripresa, quando Aina serve in profondità in area: si avventa in anticipo Karamoh e devia in gol (2° timbro di fila, dopo la rete in Coppa Italia a Firenze). Gol subito annullato per fuorigioco, ma poi convalidato post Var. L’Udinese però dimostra immediatamente grande personalità e capacità di cambiare atteggiamento e partita. Aumenta subito il forcing, opprime il Torino, obbliga Vanja a sbrogliare più di una situazione pericolosa (non solo un’uscita sui piedi di Beto). Sottil prova ad aumentare la fase offensiva mettendo dentro il neoarrivato Thauvin (3-4-1-2), dopo minuti in cui i granata erano riusciti a riprendere in mano il pallino. Sull’altro fronte, esordio anche per Vieira, per rinforzare il filtro, con Linetty cotto. Ultima fase della partita concitata, Udinese in avanti con la forza dei nervi, granata coriacei dietro e più volte pericolosi negli spazi in contropiede. Poi la fine. Sorpasso: Toro settimo. Ossigeno per la classifica e più ancora il morale. LEGGI TUTTO

  • in

    Il mercato del Torino: tutte le cifre di Gravillon e Vieira

    FIRENZE – Proviamo a fare chiarezza sul volume economico degli ultimi due rinforzi presi dal Torino per Juric nell’ultimo giorno di mercato. Gravillon, difensore francese, è stato prelevato dal Reims in prestito con diritto di riscatto. Cifra prefissata: 3,5 milioni di euro. Il diritto si trasformerà però in obbligo se il centrale metterà assieme almeno 10 presenze di qui a giugno. Se resterà nel Toro, automaticamente entrerà in vigore un contratto sino al 2027. E adesso passiamo a Ronaldo Vieira. Con Ilkhan prestato senza diritti né obblighi alla Sampdoria sino a giugno, lo scambio ha portato il centrocampista inglese dai doriani al Toro. A differenza del turco, l’inglese però è stato preso dai granata in prestito con diritto di riscatto: cifra pattuita, un milione. In caso di acquisto a fine stagione, anche lui avrà un nuovo contratto sino al 2027.

    Torino, il botto con Ilic

    Prima di Gravillon e Ronaldo Vieira, nei giorni precedenti il Torino aveva ingaggiato dal Verona Ivan Ilic: operazione complessiva da 16 milioni di euro. Formalmente il serbo è arrivato in prestito oneroso con obbligo di riscatto al maturare di condizioni facilissime (una presenza e salvezza aritmetica dei granata). Tutti e 3 i nuovi rinforzi sono stati convocati per la partita di oggi alle 18 con la Fiorentina (quarti di Coppa Italia): solo Ilic può sperare di partire titolare (ballottaggio con Linetty per il neoarrivato serbo, pupillo di Juric che lo aveva lanciato nel Verona). LEGGI TUTTO

  • in

    Torino, Lukic al Fulham: firme e visite mediche

    TORIMO – Carte firmate e quindi visite mediche alla presenza di un membro dello staff medico del Fulham prima della partenza per Londra: Sasa Lukic si trasferisce in Premier League dopo cinque stagioni e mezza non consecutive nel Toro (è arrivato nel 2016, e nel 2017-18 ha giocato in prestito al Levante). In granata, dove era arrivato appena ventenne dal Partizan Belgrado per 1,7 milioni, il serbo è maturato, operando il passaggio da giovane promessa a punto fermo della squadra nonché della Nazionale serba con cui ha partecipato – assieme a Vanja Milinkovic-Savic e Nemanja Radonjic – al Mondiale qatariota.
    L’offerta di Cairo non basta
    Lukic passa al Fulham per 10 milioni di euro più bonus con annesso un contratto da 2 milioni netti l’anno. Il Toro gli aveva offerto 1,5 milioni con, in aggiunta, un incentivo da 500 mila euro al momento della firma. Niente da fare: il serbo ha accettato la corte inglese, il Toro incassato il massimo o giù di lì, per un giocatore in scadenza nel 2024. «Se parte Lukic e arriva Ilic facciamo come in estate con Schuurs e Bremer», diceva Juric prima di Empoli, contestualmente dispiacendosi per la partenza del centrocampista e riconoscendo la prossimità del dentro o fuori tra i due connazionali. In definitiva, e nonostante il disperato tentativo di mantenere Lukic fino a giugno andato in scena a Empoli, il tecnico croato perde così un serbo e ne riceve un altro (il contratto di Ilic è stato depositato in Lega). Più giovane, una mezzala di 21 anni come 21 anni ha Ricci, con il quale è destinato a comporre la coppia titolare del Torino. LEGGI TUTTO

  • in

    Ilic al Torino: arriva subito! E per luglio c’è Hien

    TORINO – Sì, sì, sì! È fatta: Ilic è del Toro! Un gran colpo, un rinforzo splendido per il centrocampo di Juric e un trionfo di mercato per Cairo, con al fianco Vagnati. Consumato, oltretutto, in faccia a uno dei due più grandi club di Francia, l’Olympique Marsiglia: più ricco, con la qualificazione ai preliminari di Champions in tasca (è 3° in classifica), ma ugualmente incapace di vincere questa sfida proprio quando sembrava che potesse avere un’autostrada davanti a sé. Se dovessimo rendere questo duello con una metafora prettamente calcistica, diremmo che il Torino si era sì fatto riprendere e superare a sorpresa dal Marsiglia nel volgere di 24/48 ore tra domenica e lunedì (da 2-0 per i granata a 3-2 per i francesi), ma riuscendo poi a chiudere la partita rifilando in extremis un uno-due straordinario all’Om, in questi ultimi giorni. Risultato finale: 4-3 per il Toro. Straordinario, sì: e grande esaltazione, subito. Bastava dare un’occhiata, ieri sera, ai forum più cliccati dai tifosi granata. L’acquisto del giovane regista nazionale serbo (che si unirà subito ai granata), con annesso quello contestuale di Hien (il difensore arriverà a luglio: sarà lasciato al Verona sino a giugno in prestito), rinforzerà in modo concreto la squadra: un gran salto di qualità nella costruzione della manovra. In più rappresenta anche un’enorme spinta affinché Juric non solo non lasci, ma addirittura raddoppi: da febbraio in poi potranno riprendere le trattative per il rinnovo del suo contratto, in scadenza nel 2024.Sullo stesso argomentoToro, buone notizie non solo dal mercato: Juric ritrova PellegriTorino

    La trattativa per Ilic

    Sono passate da poco le 8 della sera quando cominciano a fioccare i messaggini sul telefonino. Un trillo dopo l’altro, uno, due, tre, quattro: le prime indiscrezioni, gli aggiornamenti e le conferme di quanto si era già compreso all’ora di pranzo, dopo che si erano sviluppate nuove trattative tra il Torino e il Verona sull’onda del summit fiume andato in scena dalla serata di mercoledì nella storica trattoria milanese Torre di Pisa, sin quasi alle 2 di notte (presenti anche gli agenti dei giocatori, con Cairo, Vagnati, Moretti, Setti, Sogliano e Marroccu). Un summit che, a sua volta, aveva fatto seguito alle discussioni del pomeriggio. Anche ieri, poi, Ilic ha continuato a insistere per trasferirsi in granata, assistito dal procuratore Pavlovic e dall’agente e intermediario Busardò, da tanti anni in ottimi rapporti con Cairo, pure lui artefice al fianco di Vagnati (sempre tenace: ora più duro, ora più diplomatico) di questa superoperazione. La volontà di Ilic e la sua “fedeltà granata”, anche se l’Om gli offriva più soldi pur di convincerlo, hanno fatto la differenza. Il Marsiglia e il campionato francese rappresentavano per lui soltanto una via di fuga non granché gradita (nonostante la presenza in panchina del suo ex allenatore Tudor, l’anno scorso a Verona). Il vero problema? L’Om aveva offerto di più al Verona (16 milioni più 3 di bonus), con la promessa di lasciare Ilic in prestito ai veneti sino a giugno.

    Sullo stesso argomentoTorino, Lukic verso la Premier: il Fulham offre 10 milioniCalciomercato

    Visite mediche in programma

    Ha fatto la differenza pure il pressing di Juric, ripetutamente al telefono con Ilic per trasmettergli tutte le garanzie necessarie. Juric, sì: forte di uno splendido rapporto personale con il ragazzo, nato durante l’annata assieme a Verona (2020-2021). Poi, è chiaro, senza i soldi di Cairo non si sarebbe andati da nessuna parte. E Cairo, va detto, non ha lesinato e alla fine ha piazzato un colpaccio: milioni e strategie vincenti. Ha incassato il sorpasso dell’Om, domenica e lunedì, ma poi ha riaperto la trattativa col Verona con una serie di rilanci. Non sufficienti quelli di mercoledì, pur già notevoli. Decisivi quelli formalizzati ieri mattina: 22 milioni complessivi al Verona tra fisso e bonus, per avere Ilic subito e Hien a luglio. I veneti a quel punto avevano ottenuto quanto pretendevano. Mancava solo il sì ufficiale di Ilic. Brivido: il ds del Marsiglia, Ribalta, ieri era volato a Milano per cercare di salvare il salvabile in extremis. Incontri anche per lui con il Verona e con l’agente di Ilic. Doccia fredda, altro no del serbo. Di lì in poi il nuovo summit tra i vertici del Torino e quelli del Verona: e la fumata bianca, dopo le 20. Ilic firmerà un contratto sino al 2027 (con la possibilità per il Torino di prolungarlo al 2028 in una seconda fase) da circa 1,7 milioni netti più bonus. Tra oggi e domani le visite mediche a Torino. Ancora da definirsi nei dettagli, invece, l’accordo sugli stipendi di Hien: il Toro gli ha proposto 800 mila euro netti, il suo agente Hosseini ha chiesto molto di più. Ci sarà da trattare, l’intesa col difensore dovrebbe materializzarsi attorno al milione netto. Ilic è del Toro. Chapeau: alla francese.  LEGGI TUTTO

  • in

    Ilic a un passo dal Torino! Controsorpasso sul Marsiglia di Tudor

    TORINO – Cairo sta pigiando sull’acceleratore. Il presidente granata ha perfezionato le manovre anti-Marsiglia già decollate martedì. Trattativa fiume con i vertici del Verona, ieri pomeriggio, tra una serie di stop and go. E con una coda ancor più importante: altro incontro tra i vertici dei due club a cena in un ristorante milanese, prima di nuove trattative per chiudere una volta per tutte la questione (Setti, Sogliano, Cairo, Vagnati e gli agenti di Ilic e Hien). Ilic si era detto disposto ad aspettare il Torino, prima di decidere se accettare la proposta del Marsiglia. Cairo ha innestato la quinta marcia (anzi, la sesta) per piazzare un clamoroso controsorpasso ai danni dei francesi, che da domenica sera avevano sempre ostentato grande sicurezza su un esito favorevole del duello di mercato, senza però essere riusciti a scrivere la parola fine. Le trattative si sono intrecciate. Per Ilic, per Hien, ma anche per Lukic: nella pagina accanto l’approfondimento. Ed è del tutto evidente che l’emersione improvvisa dell’offerta del Fulham per Lukic (8 milioni più 2 di bonus) garantisce ora pure nuova benzina al Torino. Anche così, dunque, si possono spiegare certi attendismi granata dei giorni scorsi, diciamo tra venerdì e domenica, quando poi si era infilato a sorpresa il Marsiglia, deciso a sparigliare le carte per Ilic. E meglio si spiegano adesso anche i nuovi rilanci di Cairo: l’altro ieri già palesati ma in forme ancora ridotte, pur con la promessa di tornare in pista 24 ore dopo, e ieri per l’appunto materializzatisi nel corso del doppio summit fiume con i vertici dei gialloblù, pomeriggio e sera, fino a notte.Guarda la galleryFiorentina-Torino, le pagelle: Ricci da Champions, Vojvoda brilla

    Oggi la decisione di Ilic

    Già in mattinata dovrebbe arrivare anche il sì definitivo di Ilic al Toro: questi i patti (al più tardi oggi, comunque). Se il serbo effettivamente privilegerà la proposta granata pur di restare in Italia, continuare a giocare in un campionato più competitivo e celebrato di quello francese e soprattutto per ritrovare subito il suo vate Juric, che lo lanciò al Verona nella stagione 2020-2021 e che in questi ultimi giorni ha di nuovo intensificato il pressing telefonico per caldeggiarne il sì, la trattativa a quel punto potrà dirsi di nuovo incanalata a favore del Torino: e presumibilmente in modo decisivo, senza più speranze di risalita per i francesi. A quel punto il controsorpasso ai danni del Marsiglia, rimasto al palo, si sarebbe davvero materializzato in tutta la sua potenza. Cairo ha davvero impresso una nuova svolta alla vicenda. La volontà di Ilic (che a ieri sera non aveva ancora firmato alcun impegno formale con l’Om), la corte di Juric e i rilanci del presidente al momento giusto hanno fatto la differenza. Il Marsiglia, si sa, era arrivato a mettere sul piatto del Verona 16 milioni più 3 di bonus (con l’impegno di lasciare poi il serbo in prestito al Verona sino a giugno). Cairo, ieri, ha alzato l’offerta per avere Ilic subito (14 milioni più bonus: 3 in più rispetto alla precedente offerta formalizzata da Vagnati nella scorsa settimana). In aggiunta, almeno altri 5 o 6 milioni più bonus per il difensore Hien, tornato all’improvviso anche lui al centro della vicenda. In tutto, 19 milioni più bonus. Una cifra già ben più vicina ai 20 milioni sicuri che chiedevano Setti e Sogliano la scorsa settimana. Come da accordi preventivi, Hien comunque verrebbe lasciato in prestito ai veneti sino a giugno. 

    Sullo stesso argomentoTorino, su Shomurodov anche il Bayer Leverkusen. Praet colpo finale?Torino

    La percentuale per il City

    Se poi davvero Ilic comunicherà ufficialmente al Verona, oggi, di volere il Toro e solo il Toro, allora Cairo avrà messo nella propria faretra la freccia decisiva. Di qui anche il miglioramento dell’ingaggio offerto al serbo per pareggiare la proposta del Marsiglia (1,7 milioni netti a stagione più bonus; il Torino vuole metterlo sotto contratto sino al 2027, con opzione unilaterale per il prolungamento fino al ‘28). Da ricordare che il Verona dovrà versare una congrua percentuale al City (vecchio proprietario) per la compravendita di Ilic. Valutando il serbo un po’ di meno di quanto abbia fatto il Marsiglia e alzando invece l’offerta per Hien (tra 5 e 6 milioni almeno), Cairo garantirebbe un vantaggio significativo al club veneto (meno soldi da girare agli inglesi). Anche per questo Cairo ha voluto continuare a battere la doppia pista Ilic+Hien. Pronto però anche a scaricare in extremis lo svedese, caso mai si rivelasse necessario. Ma non era certo questo lo spartito, a ieri sera. Il contrario: 1+1, pur di andare a dama alla faccia dell’Om.  LEGGI TUTTO