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    Juventus, entro sabato un poker per Allegri

    TORINO – In attesa che gennaio porti magari un rinforzo sulla fascia destra, domani Massimiliano Allegri comincerà ad “acquistare” i reduci sani dal Mondiale. Sani perché Dusan Vlahovic è già da qualche giorno alla Continassa, ma è ancora alle prese con la pubalgia che lo ha condizionato anche in Qatar, pur non impedendogli di segnare il suo primo gol in un Mondiale in Serbia-Svizzera, e sta dunque svolgendo un lavoro personalizzato. LEGGI TUTTO

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    «Il derby non si gioca, si vince». E segna Pavel Nedved, ma non è la Juve

    TORINO – «Il derby non si gioca, si vince»: è il post corredato di tabellino. Partita: La Nuova Lanzese-Ardor San Francesco 1-0, marcatore Nedved P. La Furia Ceca è tornata a giocare nell’hinterland torinese? No, è il figlio Pavel Nedved jr che si diverte con gli amici nel calcio che porta sorrisi e divertimento, oltre a un sano agonismo tra “vicini”. Serie A o II Categoria non richiedono diversità di approccio, se il motto è #vogliamoripartireinsieme. LEGGI TUTTO

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    Anche Quartararo ko col motocross. Nel post compare Ronaldo

    TORINO – Ahi ahi, tempi duri per i piloti del MotoGP. Dopo Andrea Dovizioso, che si è fratturato il polso, tocca ora a Fabio Quartararo. Il grande rivale di Pecco Bagnaia, vice campione del mondo alle spalle del torinese, è andato ko con analoga dinamica. Scrive sul post di Instagram: «Ieri ho avuto un incidente durante l’allenamento di motocross e ho subito una piccola frattura alla mano sinistra. Non c’è bisogno di un intervento chirurgico, è ora di recuperare». Nella foto, si vede il braccio ingessato e sopra la foto della maglia di Cristiano Ronaldo, donata al campione francese dal portoghese durante una visita a Torino, allo Stadium. LEGGI TUTTO

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    Plusvalenze: il curioso caso Vrioni

    TORINO – Non esistono parametri in grado rendere oggettivo il valore di un calciatore: una tesi tanto ridondante, in tema di plusvalenze, quanto complessa da smontare. E così il mare magnum di casi portati all’evidenza negli ultimi anni da svariate Procure, per lo più, si è ridotto a innocua pozzanghera. Le 544 pagine prodotte dai pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello e dall’aggiunto Marco Gianoglio per richiedere misure cautelari a carico dei vertici bianconeri nell’ambito dell’indagine sui conti della Juventus, richieste per altro respinte, trattano in maniera ampia l’argomento. E portano numerosi esempi, 22 nello specifico, di operazioni “a specchio” con altri club considerate dagli inquirenti come “plusvalenze artificiali”. Ma proprio in questo fitto cespuglio di nomi e di cifre, in realtà, si annida l’ennesima conferma di quanto aleatorio sia il valore dei tesserini nel calcio. Un caso è rappresentato dall’acquisto dal Pescara, contestualmente alla cessione di Masciangelo, dell’attaccante Brunori, pagato nella circostanza 2,8 milioni di euro dalla Juventus. Difficile, con il senno di poi, nutrire dubbi sulla cifra dell’operazione, dal momento che il giocatore ha concluso la scorsa stagione al Palermo con 26 reti in 28 gare nell’anno solare, precedendo sul podio della speciale graduatoria Benzema e Mbappé. Altroché cifra “gonfiata”, insomma.

    Il caso Vrioni

    Ma un esempio ancora più oggettivo di quanto sia soggettivo l’ambito proviene dal caso Vrioni. Anche il nome della punta albanese compare negli incartamenti dei magistrati, in quanto prelevato dalla Sampdoria per 4 milioni in un periodo nel quale il percorso opposto era stato compiuto dai giovani Gerbi, Francofonte e Stoppa. Ma lo stesso attaccante, 19 gol in 30 partite con il WSG Tirol nella massima divisione austriaca lo scorso anno, in estate è stato venduto dalla Juventus agli americani del New England per 3,7 milioni, dunque per una cifra del tutto analoga a quella “incriminata”. E, però, all’interno di un’operazione unilaterale, senza alcuna supposta compensazione “a specchio” che possa lasciar presagire cosiddette “plusvalenze artificiali”. Soltanto uno dei tanti esempi pratici destinati a chiarire, ancora una volta, quanto scivoloso possa essere il terreno per chi pretende di dimostrare che il valore di un giocatore, in un dato momento e in date condizioni, sia errato o, appunto, artificialmente “gonfiato”.
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    La Lazio insiste per Pellegrini, Juve-Milinkovic torna di moda

    TORINO – E chi l’ha detto che esista una sola strada per andare dal posto A al posto B. Quasi nessuno, e chi lo crede si sbaglia. Se poi parliamo di mercato, allora le certezze vengono ancora meno perché – CR7 alla Juventus su tutti lo insegna – le vie delle trattative sono infinite. Alcune alla luce del sole e quindi facilmente rivelabili, altre invece viaggiano sotto terra e quindi più difficilmente rintracciabili. Sta di fatto che la Lazio e la Juventus sono tornate a dialogare tra loro dopo che c’era stato un brusco stop la scorsa estate per via della retromarcia improvvisa e assolutamente inaspettata da parte dei bianconeri che erano riusciti di fatto a chiudere l’affare Milinkovic Savic. Sessanta milioni più eventuali bonus alla società di Claudio Lotito e un quadriennale ricco da cinque milioni abbondanti per la mezzala serba. Ma quando ad agosto l’incastro era stato completato la società torinese decise di non girare la chiave, lasciando muto il motorino d’avviamento e di conseguenza il motore dell’affare. Evidentemente un impegno economico troppo oneroso per la Juventus che aveva iniziato a sposare una filosofia di oculatezza maggiore e compreso le difficoltà a cui sarebbe andata incontro da lì a poco con l’inchiesta della procura della Repubblica di Torino che stava prendendo corpo. Sta di fatto che la mossa juventina non piacque ovviamente al patron laziale, rimasto spiazzato e senza l’incasso previsto e ormai imminente, da utilizzare per comprare nuovi giocatori per Sarri. Dunque rapporti freddi tra i due club per questi mesi, per utilizzare un eufemismo, ma la mezzala serba continua a piacere alla Juventus e a Massimiliano Allegri.Guarda la galleryJuve, allenamento congiunto con l’Under 19: Chiesa e Kean che show!Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Allegri non molla il Rabiot mondiale ma il rinnovo resta un’opzione difficile

    TORINO – Mercoledì Adrien Rabiot si giocherà l’accesso alla finale del Mondiale con la Francia e in Qatar avrà almeno un’altra vetrina – se non due – per attirare le attenzioni degli addetti ai lavori: non che ce ne sia poi granché bisogno, perché tra le big d’Europa tutti sanno quale sia la situazione contrattuale del centrocampista della Juventus, a sei mesi e mezzo o poco più dal termine naturale del suo accordo con il club bianconero. Le intenzioni del francese non sono del tutto chiare e definite: lo spartiacque era proprio il Mondiale, che avrebbe dovuto mettere in mostra le qualità del giocatore nella scia di quanto di buono fatto con la Juventus nell’ultimo mese e mezzo prima della sosta. E così in effetti sta andando: Massimiliano Allegri riavrà a disposizione un Rabiot galvanizzato dall’esperienza in Qatar, comunque andrà a finire. Ma un Rabiot comunque in scadenza di contratto: dunque la sua situazione sarà da gestire sotto il profilo societario per compiere la scelta migliore per tutti. Le possibilità che la Juventus e Veronique Rabiot, madre-agente del calciatore, possano mettersi d’accordo per il rinnovo del contratto sono inversamente proporzionali ai successi della Francia: la speranza diminuisce perché le pretese del francese, che ha già lanciato l’amo alla Premier League pubblicamente, a livello contrattuale saliranno e la Juventus, dall’altra parte, sta portando avanti una politica di contenimento dei costi che prevede anche la riduzione del monte ingaggi. E infatti gli ultimi rinnovi sono andati tutti nella stessa direzione: abbracciare il progetto bianconero rinunciando a qualcosa.Guarda la galleryVlahovic e Kostic, gli inseparabili della Juventus. Che look, Dusan!Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juventus, se Vlahovic dà i numeri. E l'agente li pubblica

    TORINO – In vacanza ma con la mente al rientro. E un po’ di preoccupazione per la pubalgia che continua a limitarlo, da un anno a questa parte. Anche al Mondiale in Qatar, Dusan Vlahovic non ha potuto dare tutto per via del fastidio. Ora toccherà allo staff della Juventus valutare come rimetterlo in sesto per ottenere il massimo da DV9. Sono tornate anche le voci di mercato, con le big d’Europa sempre affamate di centravanti. Soprattutto il Psg, dopo che più volte Kylian Mbappé ha fatto la richiesta esplicita per avere uno uomo pesante in area (dismessi Cavani prima e Icardi dopo, il francese si è trovato troppo solo là davanti, nonostante Lio Messi).
    Juventus, tutti i numeri di Dusan Vlahovic
    E tanto per rispedire anche le critiche al mittente, l’agente di Vlahovic, Darko Ristic, ha pubblicato le statistiche 2022 dell’attaccante serbo della Juventus: in viola 1 gol e 1 assist prima di passare alla corte di Max Allegri; in bianconero 16 reti e 4 assist; con la maglia della nazionale 4 gol e 5 assist. Per un totale di 21 reti e 10 assist. Il futuro, poi, è sempre segnato dal suo mantra: «Penso che per questo abbiamo tutti iniziato a giocare a calcio. Tutti noi da bambini avevamo il pensiero in testa di giocare e vincere. Tutti ci spingiamo oltre ai nostri limiti per ottenere le vittorie: darò tutto per entrare nella storia della Juve». Buttandola dentro, finché il mercato lo consentirà…
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    La Superlega rilancia. E l’Eca apre alla nuova Juventus

    In attesa di novità sul fronte interno italiano, processo sportivo e della giustizia ordinaria, se ne registrano su quello estero. Dove, va ricordato, la Juventus ha un doppio contenzioso con l’Uefa per far parte della Superlega e, ora, anche per i reati di bilancio contestati dalla procura di Torino che, se provati, potrebbero minare la base del settlement agreement che aveva permesso al club torinese di chiudere lo sforamento incriminato con una multa di 3,4 milioni. Ma non solo. Perché se l’organo interno incaricato proprio dall’Uefa di verificare il tutto, dovesse accertare che le carte presentate non erano veritiere, si potrebbero verificare penalizzazioni non solo finanziare: si va da un restringimento della prossima lista Uefa, al blocco di una sessione di mercato sino all’esclusione dalle coppe. Possibilità che, seppur senza specifiche, vengono ventilate nella stessa Relazione finanziaria del 2 dicembre del club: essendo quotato in borsa, è obbligato a segnalare agli azionisti tutti i potenziali pericoli che a stretto giro di posta potrebbero influire l’andamento del titolo in maniera più o meno significativa.

    Le novità e le dichiarazioni di Reichart

    E veniamo così alle novità di cui sopra con un attivismo che, in prossimità del parere pesante dell’avvocato generale della Corte di giustizia europea, atteso per la mattina del prossimo giovedì, suona in maniera perlomeno singolare. Del resto circa due terzi dei “verdetti” degli avvocati generali vengono poi recepiti dalla Corte di giustizia europea, che nel nostro caso, contenzioso Uefa-Superlega, dovrà emettere la sentenza vera e propria verosimilmente per marzo 2023. Dunque è chiaro che la prossima settimana le righe che verranno scritte dall’avvocato greco Athanasios Rantos daranno un effetto non trascurabile al pallone. Qualora infatti venisse riconosciuta una posizione di monopolio dell’Uefa, ecco che si assisterebbe a un vero e proprio terremoto, con la contestuale apertura di una autostrada per l’A22 che propone la Superlega come competizione alternativa. E a tal proposito va segnalato che il suo amministratore delegato, Bernd Reichart, ieri, ospite di Dazn Germania, ha ribadito uno dei cardini del progetto: «Ogni club in Europa deve poter sognare di arrivare primo, senza peraltro abbandonare le proprie competizioni nazionali». E quando Reichart parla di “ogni club” sottolinea il fatto che si deve partire da una condizione in cui tutti si è alla pari mentre ora, con la quota attuale che spetta alla Premier, i club inglesi dispongono di budget dai volumi decisamente più importanti che consentono di allestire rose più competitive. Eccoci così dall’altra parte del fronte estero.

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    La riunione dell’Eca

    Perché ieri, in Qatar, si è svolta una riunione dell’Eca, la quale ha affrontato diverse tematiche, “riaggiornandosi sulle conclusioni dell’Avvocato generale della Corte di giustizia europea, previste per il 15 dicembre”. Ma non solo. Infatti in una nota ufficiale l’Eca, l’associazione che raggruppa i club europei, ha espresso “la volontà di impegnarsi con il nuovo Consiglio di amministrazione della Juventus”. Dunque un passo avanti di riappacificazione non da poco da parte di Al Khaleifi, presidente del Psg e dell’Eca stessa, nei confronti della società torinese che insieme al Real Madrid e al Barcellona è rimasta a promuovere il progetto della Superlega, inviso, per usare un eufemismo, all’Uefa e all’Eca stessa. Appena 24 ore prima, lo stesso Al Khaleifi si era espresso così: «Quando l’hanno annunciato erano tutti contrari: i club, i tifosi, tutti gli stakeholder. Non è davvero una cosa a cui qualcuno possa pensare perché, lo ripeto, non è un contratto legale, è un contratto sociale. Sarebbe impossibile per loro. Penso che lo sappiano, ma vogliono ottenere il massimo che possono ottenere dall’Eca o dalla Uefa solo come una sorta di negoziazione, per usarlo contro di noi. Come club e Uefa siamo molto uniti, stiamo facendo molto meglio di prima». Ieri, il passo verso la Juventus. Casuale? Difficile crederlo. E secondo Sky ci sarebbe stato un contatto telefonico diretto tra Al Khelaifi e Ferrero. 

    Sullo stesso argomentoEca, il comunicato: “Disponibili al confronto con il nuovo CdA Juventus”JuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO