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    Juve, gli auguri a Cuccureddu: “Sei volte Campione d'Italia in bianconero”

    TORINO – 12 stagioni in bianconero con la conquista di 6 Scudetti, 1 Coppa Italia e 1 Coppa Uefa: questo il palmares con la maglia della Juve di Antonello Cuccureddu. L’ex difensore e centrocampista compie 73 anni e arriva l’augurio da parte del club sui propri canali social: “6 volte campione d’Italia in bianconero. Tanti auguri Antonello”. Un passato glorioso da calciatore con quasi 300 presenza sotto la Mole, ma anche da allenatore della Primavera della Juve (con la vittoria del Torneo di Viareggio e la possibilità di crescere un giovanissimo Alessandro Del Piero) e da vice-allenatore di Maifredi in prima squadra. Un vero e proprio simbolo della Juve Cuccureddu nato ad Alghero il 4 ottobre 1949. LEGGI TUTTO

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    Camoranesi compie 46 anni: gli auguri social della Juve

    È un giorno speciale per Mauro German Camoranesi. L’ex calciatore italo-argentino, infatti, compie oggi 46 anni e la Juve lo ha voluto omaggiare sui propri social dedicandogli un post. Sbarcato in Italia nel 2000, dopo essersi messo in mostra con la maglia dell’Hellas Verona, la Vecchia Signora lo ha acquistato due estati dopo in comproprietà per 4 milioni di euro. Con Lippi si guadagna subito la maglia da titolare e non la lascerà più.

    Camoranesi e i trionfi con la Juve e la Nazionale

    Nei suoi anni sotto la Mole ha conquistato due scudetti (2003 e 2005,  quest’ultimo revocato per Calciopoli) e due Supercoppe italiane (2002 e 2003). Rimase alla Juve anche in Serie B divenendo uno dei protagonisti della risalita nella massima serie. Proprio il tecnico con cui ha iniziato la sua avventura in bianconero lo ha voluto con sè per la spedizione azzurra ai Mondiali di Germania 2006 culminata con la vittoria finale. Dopo 288 presenze e 32 reti in otto stagioni, Camoranesi ha lasciato Torino per trasferirsi in Germania, allo Stoccarda. Qui è rimasto sei mesi prima di chiudere la carriera in patria con le maglie di Lanus e Racing. Oggi compie 46 anni: tanti auguri Mauro German Camoranesi. 

    Camoranesi, in campo con Nedved prima della Juve

    Un curioso aneddoto riguardo l’esordio di Camoranesi in Serie A: il 22 ottobre 2000 l’italo-argentino entra in campo con la maglia dell’Hellas Verona per la prima volta subentrando a Vincenzo Italiano (attuale tecnico della Fiorentina), nel match valevole per la terza giornata e vinto 2-0 contro la Lazio. I biancocelesti, al tempo allenati da Sven-Goran Eriksson, schieravano in campo anche Pavel Nedved, con cui Camoranesi avrebbe poi condiviso trofei e successi con la maglia della Juventus dal 2002 al 2009.
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    Juve, rivoluzione Rabiot! Da esubero a colonna

    TORINO – Come può cambiare lo scenario nel calcio in poco più di un mese: chiedetelo ad Adrien Rabiot. La prestazione da guida del centrocampo, al fianco di Manuel Locatelli, domenica sera contro il Bologna è la punta dell’iceberg di una vera e propria rivoluzione per il francese, passato, da agosto a ottobre, dalla scomoda posizione di esubero rimasto nonostante la possibilità di andare altrove al ruolo di titolare fondamentale per Massimiliano Allegri. Attenzione: sulla posizione del tecnico bisogna avanzare una doverosa premessa. L’allenatore non ha mai messo in dubbio l’importanza del centrocampista francese nelle rotazioni bianconere e nemmeno il suo valore tecnico: né nella passata stagione, né nell’ultima, movimentata estate. Semmai è il mercato che ha creato la possibilità di vedere le strade di Rabiot e della Juventus dividersi.Guarda la galleryJuve-Bologna, le pagelle: super Bremer. Milik, che sventola!
    Juve, Rabiot colonna del centrocampo
    E che possibilità: il Manchester United è addirittura arrivato a Torino per convincere il giocatore e la mamma-agente Veronique Rabiot della bontà del progetto inglese. Non se ne è fatto nulla e dalle parti della Continassa hanno dovuto rinunciare a un’operazione che avrebbe portato nelle casse bianconere una cifra vicina ai 20 milioni di euro, per di più per un calciatore in scadenza di contratto a giugno e dunque libero di accasarsi altrove a parametro zero nella prossima stagione. Nel precampionato poi l’ex Psg sembrava destinato a vivere una situazione da separato in casa, dopo aver saltato la tournée negli Stati Uniti per motivi personali: in realtà per Allegri è sempre stato un punto fermo, al netto delle decisioni societarie e delle questioni contrattuali. Per comprendere l’importanza di Rabiot nello scacchiere bianconero è sufficiente citare un dato statistico relativo a questa stagione che aiuta a comprendere l’equilibrio che il francese garantisce: con lui in campo, in circa 300 minuti, la Juventus non ha mai incassato gol. Con il Bologna si è visto il dinamismo che lo ha reso importante anche nella Nazionale francese: anche la spinta della partecipazione al Mondiale è un incentivo in più, per Rabiot, per continuare a schiacciare sul pedale dell’acceleratore nella Juventus, dopo aver recuperato dall’infortunio.

    Rabiot, Allegri se lo tiene stretto
    Ma la situazione contrattuale resta sospesa: dopo il mancato accordo con il Manchester United, i discorsi non sono più andati avanti, né in un senso né nell’altro. Ed è onestamente difficile che le parti possano sedersi al tavolo a intavolare una trattativa per il rinnovo visto l’ingaggio del giocatore e la volontà bianconera di cambiare politica sul monte ingaggi. Dipendesse da Allegri, Rabiot resterebbe nella Juventus ancora a lungo: intanto se lo tiene stretto.
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    Juve, Di Maria suona la carica in vista del Maccabi Haifa

    TORINO – Angel Di Maria è pronto a tornare e vuole farlo nella massima competizione europea per rilanciare una Juve che ha bisogno a tutti i costi dei tre punti. La sfida dello Stadium al Maccabi Haifa è un vero e proprio crocevia della stagione bianconera e il Fideo vuole iniziare a rendersi protagonista. Dopo l’espulsione rimediata contro il Monza e dunque l’assenza contro il Bologna alla ripartenza della Serie A dopo la sosta nazionali, l’argentino scalda i motori in vista del match contro gli israeliani. Sul proprio profilo Instagram, Di Maria non ha usato parole, ma quattro emoji chiare che spiegano il suo momento e la sua grande voglia di dimostrare ancora una volta tutto il suo talento. Angel Di Maria è pronto, una notte di Champions da protagonista per suonare la carica alla Juve. LEGGI TUTTO

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    La Juve riparte: 3-0 al Bologna

    TORINO – La partita contro il Bologna doveva segnare per la Juventus l’inizio di una nuova stagione, aveva ordinato Massimiliano Allegri alla vigilia, ed è una stagione che si è aperta decisamente bene: ritorno alla vittoria dopo più di un mese (il 31 agosto con lo Spezia l’ultima, nel frattempo tre sconfitte e due pareggi), ritorno al gol di Vlahovic e porta di nuovo inviolata dopo altrettanto tempo. Con una vittoria per 3-0, però, contro il Sassuolo alla prima giornata, era iniziata anche la stagione effettiva della squadra bianconera, subito macchiata dallo scialbissimo 0-0 in casa della Sampdoria una settimana dopo. Ora non c’è più spazio per passi falsi, la Juventus dovrà essere continua: lo diranno il campo e il tempo. Intanto i segnali contro i rossobù sono stati incoraggianti.

    PARTI INVERTITE Allegri ha ripresentato subito in campo i quattro recuperati da infortuni, Szczesny, Alex Sandro, Locatelli e Rabiot (dominante in mezzo al campo), e Milik al rientro dopo la squalifica di Monza. Proprio Locatelli, centrale accanto a Rabiot nel 4-4-2 (turno di riposo per Paredes), è andato al tiro dopo un minuto, calciando però male. Conclusione che è stata comunque segnale dell’atteggiamento aggressivo della Juventus, che ha costretto il Bologna sulla difensiva, senza tuttavia creare problemi alla linea arretrata di Thiago Motta. Almeno fino al 13’ quando McKennie si è inserito bene in area ma di testa ha spedito tra le braccia di Skorupski. Episodio isolato: la squadra bianconera ha faticato a trovare spazi nella difesa bassa del Bologna e infatti è passata al 24’, quando è riuscita a prendere i rossoblù in contropiede. Bravo Milik a recuperare in scivolata su Sansone nella trequarti bianconera servendo Vlahovic, che dopo essersi divorato 40 metri in progressione ha restituito a Kostic l’assist ricevuto martedì in Serbia-Norvegia: assist che l’esterno ha sfruttato firmando con un diagonale di sinistro non banale il suo primo gol bianconero. Contrariamente a quanto accaduto troppo spesso, il gol non ha appagato la Juventus, che trovando qualche spazio in più ha iniziato a essere più ficcante e al 30’ ha sfiorato il raddoppio con Milik, non impeccabile nel sinistro al volo su cross di Alex Sandro, su cui è comunque stato reattivo e decisivo Skorupski. Parata che ha permesso a un impreciso Bologna di arrivare all’intervallo con la partita ancora aperta, sporcando per la prima volta i guanti di Szczesny con un debole colpo di testa di De Silvestri al 40’.

    UNO-DUE Un altro sinistro di Milik, stavolta malamente alto su cross di Kostic, ha aperto una ripresa in cui il Bologna ha provato ad alzare il baricentro, senza tuttavia impensierire la Juventus. Anzi, i rossoblù hanno finito con l’offrire spazi in più che la squadra di Allegri ha capitalizzato al 13’ con un perfetto contropiede nato da un angolo avversario, avviato da una verticalizzazione di Rabiot per Kostic e finalizzato di testa da Vlahovic su cross di McKennie. Il texano e Kostic hanno lasciato subito il posto a Paredes e Cuadrado e proprio il colombiano al 17’, dopo una respinta della difesa bolognese, ha rimesso in mezzo di testa il pallone che Milik ha scaraventato alle spalle di Skorupski con un gran sinistro di prima. Se anche sull’1-0 era apparso difficile immaginare come il Bologna avrebbe potuto risalire lo svantaggio, l’uno-due firmato dai due attaccanti ha chiuso la partita con mezzora d’anticipo (e Vlahovic, servito proprio da Milik, ha fallito il 4-0 al 22’ a tu per tu con Skorupski). Per sapere se ha chiuso anche la crisi della Juventus occorreranno conferme, a cominciare da mercoledì in Champions contro il Maccabi Haifa. Intanto però ieri la squadra di Allegri ha fatto quello che doveva.
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    Juve, per Di Maria festa in famiglia

    TORINO – Compleanno in famiglia per Di Maria senior, papà dell’Angel juventino. Miguel Di Maria, insieme con la moglie Diana Hernandez, è stato festeggiato dal figlio, dalla nuora e dalle nipoti Mia e Pia. «Buon compleanno caro vecchietto. Spero che tu trascorra una bella giornata. Goditela molto. Ti voglio bene papà» il messaggio via social di Angel, che stasera non sarà in campo perché sconta la prima delle due giornate di squalifica dopo il rosso contro il Monza.

    SOGNO SVANITO Anche suo padre Miguel è stato un calciatore, ma a causa di un brutto infortunio al ginocchio non ha potuto inseguire il sogno e ha dovuto lasciare ben presto il mondo del calcio, trovando lavoro in un deposito di carbone. La sua è stata una vita di grandi sacrifici per mantenere la famiglia (Angel ha due sorelle), però quando l’ala venne preso dal Benfica disse ai genitori: «Adesso basta, a voi ci penso io».
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    Juve, vedi Thiago Motta e vinci! Però quanta fatica…

    TORINO – Se pensate che i precedenti diretti qualcosa contino, beh, le ultime volte in cui il caso ha fatto incrociare la Juventus e una squadra allenata da Thiago Motta hanno raccontato una storia curiosa. Una trama che affianca successi bianconeri in partite sì governate, eppure sbloccate solamente in extremis, ad altre vittorie comunque risicate perché l’avversario, quel giorno lì, pareva aver incartato la Juve fino in fondo. Già, pareva. Riassumendo, in ogni caso: tre precedenti e tre sorrisi bianconeri, ok, però il tecnico italo-brasiliano ha già dimostrato di essere un osso duro. Perde ma sempre a testa alta.
    Mai con più di un gol di scartoDetto che Thiago Motta, quando pensa alla Juve, non può dimenticare la sua prima doppietta da calciatore in Serie A (furono tre in totale, la prima è datata 11 aprile 2009, Genoa vittorioso 3-2), ricordate cosa accadde il 30 ottobre 2019? Quella sera i giocatori allora guidati da Maurizio Sarri entrarono in campo con una strana maglietta a strisce bianconere e con uno spiccato verde fluorescente che si stagliava di fianco a una leggera tonalità arancione. Divisa da collezione e partita, a suo modo, unica, perché sbloccata solamente alla fine grazie a un rigore calciato da Cristiano Ronaldo al 96’ per il 2-1 conclusivo (le altre reti furono di Bonucci e Kouamé). Altro giro, altro risultato di misura: 3-2 per la Juve a casa dello Spezia il 22 settembre 2021. Allenatore Massimiliano Allegri, gol decisivo di Matthijs de Ligt dopo che Gyasi e Antiste avevano messo un po’ paura alla squadra di Max, inizialmente in vantaggio grazie a un guizzo di Kean. Girone di ritorno dello scorso campionato, turno numero 28, la Juventus ribatte lo Spezia, ma solo per 1-0 con Morata sugli scudi. Dunque, tre vittorie bianconere, ma con Thiago Motta che alla fine si è sempre portato a casa una prova importante da parte dei suoi giocatori, evidentemente sfavoriti sulla carta. Stasera allo Stadium come andrà?
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    Diretta Juve-Bologna ore 20.45: come vederla in tv e in streaming e probabili formazioni

    TORINO – Dopo la pausa per le nazionali la Juve di Max Allegri è chiamata ad invertire la rotta: a far visita ai bianconeri all’Allianz Stadium è il Bologna di Thiago Motta. Nel match valido per la 8ª giornata di campionato Vlahovic e compagni, dopo il ko subito nella scorsa giornata contro il Monza ed i due pareggi consecutivi con Salernitana e Fiorentina, hanno bisogno di una vittoria per non perdere contatto con le squadre al vertice e per arrivare al match di Champions League contro il Maccabi Haifa con qualche sicurezza in più. Allegri potrà contare su recuperi importanti, come Szczesny in porta, Locatelli e Rabiot a centrocampo e Cuadrado e Milik, che hanno scontato i turni di squalifica e che ritornano a disposizione per domenica sera. Non ci sarà invece Di Maria, squalificato dopo il rosso di Monza, così come gli infortunati di lungo corso Pogba e Chiesa. Dall’altro lato, il Bologna vuole dare una svolta al suo campionato dopo un inizio di stagione in salita (1 vittoria, 3 pareggi e 3 sconfitte) e vuole invertire il trend totalmente negativo contro i bianconeri nelle ultime dodici gare: sono infatti ben 11 le sconfitte contro la Juve per i felsinei, con un solo pareggio ottenuto proprio nell’ultimo match giocato il 16 aprile scorso all’Allianz (con Vlahovic che rispose al 95′ al vantaggio iniziale firmato Arnautovic).
    Juve-Bologna, dove vederla in tv e in streaming
    La partita sarà trasmessa in diretta esclusiva da Dazn, in streaming via app e Smart Tv, oltre che attraverso il canale dedicato del bouquet Sky per chi ha l’opzione Dazn.
    Tutto lo sport di DAZN a 24,99€ anziché a 29,99€ al mese per 6 mesi. Attiva entro il 2 ottobre
    Juve-Bologna, le probabili formazioni
    JUVE (3-5-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Bremer; De Sciglio, Locatelli, Paredes, Rabiot, Kostic; Milik, Vlahovic. Allenatore Allegri.
    Panchina: Perin, Fagioli, McKennie, Gatti, Rugani, Pinsoglio, Kean, Barrenechea, Soulé, Iling-Junior, Barbieri, Alex Sandro, Miretti. 
    BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; De Silvestri, Posch, Medel, Cambiaso; Soriano, Schouten, Dominguez; Orsolini, Sansone, Arnautovic. Allenatore Motta.
    Panchinia: Bardi, Barrow, Bonifazi, Zirkzee, Aebischer, Ferguson, Lucumì, Lykogiannis, Vignato, Moro, Kasius, Bagnolini, Sosa. 
    ARBITRO: Abisso di Palermo
    ASSISTENTI: Tolfo-Perrotti
    IV: Maggioni
    VAR: La Penna
    AVAR: Preti LEGGI TUTTO