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    Bonucci aggancia Bettega: da Salvadore a Del Piero, la storia degli uomini Juve

    TORINO – Nella prossima sfida contro il Bologna, Leonardo Bonucci toccherà quota 482 presenze con la Juve se dovesse scendere in campo. Un traguardo importante per il capitano bianconero che aggancerebbe in classifica un altro simbolo dei colori juventini come Roberto Bettega. Eppure il cammino del difensore a Torino non è stato semplice. Una storia d’amore travagliata che ha conosciuto tanti alti e bassi: dallo sgabello in tribuna per scelta di Allegri nella sfida di Champions League contro il Porto fino alla cessione per l’avventura in maglia Milan, poi il pentimento e il ritorno all’Allianz Stadium. Un cammino complesso quello della carriera di Bonucci, ora pronto a salire sempre di più nella classifica delle presenze all time con la Juve. Ecco la top 10 di chi ha scritto la storia del club. LEGGI TUTTO

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    Juve, chiave Vlahovic: con una punta a fianco diventa letale

    Le ultime due uscite della Nazionale della Serbia in Nations League (contro Svezia e Norvegia) hanno messo in mostra un buono stato di forma da parte di Dusan Vlahovic. L’attaccante juventino si muove e segna in nazionale, dove ritrova lo smalto perduto in bianconero. Anche se due uscite non rappresentano un campione significativo, in queste partite Vlahovic ha effettuato una media di 4 tiri a partita, contro i 3.5 del campionato, mostrando una precisione nei passaggi del 77.8% (a fronte di un dato del 70.5% in serie A). I tifosi juventini si interrogano sul perché di questa trasformazione e su cosa ci sia di diverso per lui fra giocare con il club e scendere in campo con la maglia del suo Paese.Guarda la galleryJuve, le dodici partite in 43 giorni fino alla sosta per il Mondiale
    Vlahovic, i numeri con la Serbia
    Al di là del diverso contesto, dal punto di vista tattico Vlahovic trova nella squadra di Dragan Stojkovic delle condizioni che attualmente non ha con la Juventus. Per cominciare, il sistema di gioco è diverso. In Nazionale infatti il numero 9 della Juventus viene schierato con un altro attaccante vicino e con un trequartista alle spalle. Sia con la Svezia sia nella sfida contro Haaland e compagni la Serbia si è schierata con un 3-4-1-2 come sistema di base, con Tadic dietro Vlahovic e Mitrovic. In questo modo l’attaccante della Juventus non è stato chiamato a riempire da solo il corridoio centrale del campo in zona offensiva. Soprattutto, Vlahovic ha avuto possibilità di attaccare la profondità fronte alla porta. In questo modo, oltre ad essere più pericoloso, lo juventino riesce ad essere anche più coinvolto nel gioco con i compagni, come si è visto in occasione della terza rete realizzata dalla formazione di Stojkovic. In quella occasione infatti la Serbia, a seguito di una riconquista palla in zona bassa, ha orchestrato un rapido capovolgimento di fronte che ha visto impegnati tutti e tre i propri riferimenti offensivi. L’azione è stata rifinita proprio da Vlahovic, che ha servito un perfetto assist a Mitrovic per la terza segnatura personale del giocatore del Fulham. Pur nella differenza di caratteristiche fra i due, i compiti di Mitrovic potrebbero essere svolti alla Juve da Milik. Il polacco è infatti un attaccante associativo, abile non solo in fase di finalizzazione (due reti realizzate finora in campionato e un dato di 0.41 non-penalty expected goals che lo colloca al settimo posto fra gli avanti dalle sue stesse caratteristiche che giocano nei top cinque campionati europei), ma anche a livello di occasioni create (1.21 expected assist su azione).
    Guarda la galleryVlahovic tra i giocatori più preziosi: ecco la Top 20
    Kostic e Vlahovic
    All’utilizzo di un compagno sull’ultima linea offensiva, la Serbia aggiunge per Vlahovic un maggior coinvolgimento di Filip Kostic. Anche di questo supporto ha usufruito l’attaccante bianconero nel lungo weekend di Nations League, come si è visto in occasione dell’assist ricevuto dall’esterno ex Eintracht Francorte nella rete che ha aperto le segnature contro la Norvegia. Contro la Svezia inoltre, Kostic è stato il giocatore ad aver recapitato il maggior numero di palloni al compagno di club (6). Un gioco maggiormente proattivo, con un cast di supporto che lo accompagni, potrebbe quindi essere una soluzione per rendere Vlahovi? protagonista anche nella Juve. Il ragazzo di Belgrado è arrivato a Torino a gennaio non come un prodotto finito, ma come un calciatore sul quale è necessario lavorare. L’ex viola non è al momento autosufficiente e va inserito in un contesto che lo aiuti a realizzarsi. Con qualche soluzione vicina al suo attaccante la Juve potrebbe anche migliorare la gestione palla nell’ultimo terzo di campo, zona dove attualmente l’undici di Allegri completa appena il 18% dei propri passaggi, meno anche di Udinese e Verona (29%).
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    Vlahovic con Milik. E Szczesny si riprende la porta: la Juventus anti Bologna

    TORINO – Meno tre alla ripartenza: domenica la Juventus ospita il Bologna all’Allianz Stadium. Massimiliano Allegri, in attesa di verificare le condizioni degli ultimi nazionali, pensa al 3-5-2 per l’incrocio contro i rossoblù di Marko Arnautovic, capocannoniere della Serie A con 6 gol. E saranno Arkadiusz Milik e Dusan Vlahovic (Di Maria è squalificato) i terminali bianconeri. Se DV9 è rientrato più leggero dalla Nazionale grazie al gol segnato contro la Norvegia di Erling Haaland, Arek è uno degli juventini più in forma, senza contare che si ritroverà di fronte quell’Arnautovic con il quale è stato in ballottaggio proprio per la maglia bianconera.
    RABIOT E LOCATELLI Novità importanti soprattutto in mezzo al campo. Allegri recupera Adrien Rabiot e Manuel Locatelli, out contro Benfica e Monza prima della sosta. Il francese e l’italiano probabilmente si piazzeranno ai lati di Leandro Paredes. Recuperato anche Fabio Miretti, che probabilmente si accomoderà in panchina. Qualche dubbio in più sugli esterni: Filip Kostic, reduce dall’assist per Vlahovic in Nazionale, è in ballottaggio con il rientrante Alex Sandro, mentre a destra Mattia De Sciglio è in vantaggio su Juan Cuadrado.
    RIECCO SZCZESNY In porta riecco Tek Szczesny, assente dal 31 agosto (Juventus-Spezia 2-0) ma reduce dal buon rodaggio con la Polonia. Davanti al polacco il trio composto da Gleison Bremer, Leonardo Bonucci e Danilo.
    PROBABILE FORMAZIONEJUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Bremer, Bonucci, Danilo; De Sciglio, Locatelli, Paredes, Rabiot, Kostic; Milik, Vlahovic. All. Allegri
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    Juve, complimenti a Vlahovic e Kostic per la vittoria in Nations League

    Dusan Vlahovic e Filip Kostic ritrovano il sorriso in nazionale. I due serbi della Juve hanno trovato l’intesa vincente nel match di Nations League contro la Norvegia, vinto per 2-0. Il centravanti ha vinto il duello con Erling Haaland sfruttando un assist dell’ala classe 1992, tornando così al gol su azione che gli mancava dalla prima partita di Serie A contro il Sassuolo, datata 15 agosto. Il club bianconero ha voluto fare i complimenti ai due connazionali tramite un post su Twitter: “Assist e gol, complimenti a Filip e a DV9 per la vittoria con la Serbia in Nations League”. Buone notizie dunque per Max Allegri in vista del match di campionato in casa contro il Bologna in programma domenica 2 ottobre alle 20:45, con i bianconeri costretti a vincere dopo una partenza da incubo (due vittorie, quattro pareggi e una sconfitta in campionato). LEGGI TUTTO

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    Juve: Allegri riabbraccia Alex Sandro, Locatelli e Rabiot

    TORINO – Domenica alle 20:45 la Juventus ospiterà il Bologna in occasione dell’8ª giornata di campionato, i bianconeri sono tornati ad allenarsi con buone notizie per Massimiliano Allegri. Dopo 2 giorni di riposo la squadra è tornata al lavoro questo pomeriggio al Training Center con Alex Sandro, Manuel Locatelli ed Adrien Rabiot che si sono allenati in gruppo. In merito ai giocatori impegnati con le nazionali solo i polacchi Milik e Szczesny sono rientranti presenziando all’allenamento odierno focalizzato su un programma composto da esercitazioni tecnico-tattiche di possesso palla. LEGGI TUTTO

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    Allegri, visto Vlahovic nella Serbia? È un altro. Questione di gioco

    I numeri schiacciano le parole e i numeri di Serbia-Svezia (4-1), se paragonati a quelli juventini, raccontano un altro Dusan Vlahovic. Che a Belgrado non ha segnato, ma è risultato fra i migliori in campo insieme con Filip Kostic, pure lui in ombra in bianconero e rigenerato dalla Nazionale di Stojkovic, domani impegnata nel nuovo test premondiale, stavolta con la Norvegia. La verità è semplice: la Serbia ha un impianto di gioco e un’identità che la settima Juve di Allegri non ha ancora trovato. Se Vlahovic nella Serbia detta assist e giocate vincenti, registra il doppio dei passaggi bianconeri con l’87,5% di precisione rispetto al 70,5%, una ragione ci sarà. Se Vlahovic rende di più come un altro attaccante accanto a lui, come Mitrovic, marcatore di tre gol alla Svezia anche grazie a Vlahovic, è evidente quanto Milik non possa né debba essere un’alternativa, ma un partner dell’ex viola. Se Vlahovic nella Serbia gioca con due esterni come Kostic, Zivkovic o Lazovic che lo cercano e lo servono come non gli capita nella Juve, è chiaro quanto molto debba cambiare. Nella Juve, ovviamente. In maglia viola, prima di trasferirsi a Torino, Dusan aveva segnato 20 gol in 24 incontri, media realizzativa 0,83; da quando gioca in bianconero, ha totalizzato 13 reti in 29 gare, media 0,44. L’arrivo di Milik gli gioverà senz’altro, tuttavia, il nodo cruciale che Allegri deve sciogliere non riguarda esclusivamente il modo migliore di sfruttare il talento di Vlahovic.

    La prova di Monza è stata deprimente non soltanto per la bruciante sconfitta, ma, soprattutto, per il non gioco di una squadra senza capo né coda. L’allenatore ne è convinto: la Juve di oggi è virtuale e non vera o, quantomeno, non è la squadra che lui ha in testa, sinora mai vista in azione a causa dei troppi indisponibili. In chiave Bologna, Allegri dovrebbe recuperare Alex Sandro, Locatelli e Rabiot. In quarantadue giorni (2 ottobre – 13 novembre), Max si giocherà tutto. Ha a disposizione 12 partite per ribaltare il pessimo inizio di stagione: Bologna, Maccabi, Milan, Maccabi, Torino, Empoli, Benfica, Lecce, Psg, Inter, Verona e Lazio. Proibito sbagliare. E non è un modo di dire.

    Guarda la galleryVlahovic tra i giocatori più preziosi: ecco la Top 20Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bremer conquista il Brasile: dalla Tour Eiffel alla Juventus promosso

    TORINO – (e.e.) «Ho realizzato un sogno». Così il ragazzone di Bahia dopo aver debuttato con la maglia del Brasile nel 3-0 al Ghana a Le Havre (i gol: Marquinhos al 9′, Richarlison al 28′ e al 40′ su assist di Neymar). Un esordio nella ripresa che ha convinto anche i critici dall’altra parte dell’oceano. Bremer lì lo hanno visto giocare davvero poco, praticamente è cresciuto e diventato difensore con i fiocchi, il migliore della scorsa Serie A, grazie al Torino che lo ha preso da sconosciuto fino a farlo diventare una stella di prima grandezza. La Juventus ha tirato fuori ben 41 milioni più bonus per sostituire Matthijs De Ligt e Bremer cerca di trovare equilibrio tra crisi di risultati in bianconero e gioia per far parte della Seleça. Il ct Tite può portarlo in Qatar per davvero.Guarda la galleryDa Paredes a Danilo, da Milik a Di Maria fino a Vlahovic: la Juventus-Nazionale
    CHE DIFESA? L’ex granata ha preso il posto di Thiago Silva nella difesa a 4 in stile Juve: col Brasile si spinge di più, il baricentro si alza e lui può andare in pressione, come preferisce giocare, in una linea formata da Militao, Bremer appunto, Marquinhos e Telles. Militao terzino destro è una novità. Ma quando Telles si alza, diventa una barriera a tre. Dove Bremer si trova a meraviglia. Intanto, per festeggiare e in attesa della prossima amichevole con la Tunisia, eccolo a Parigi – il Brasile giocherà martedì al Parco dei Principi, stadio del Psg di Neymar e Marquinhos – con la moglie Deborah Claudino (che gli consentirà di prendere il passaporto italiano) e la piccola di casa. Foto ricordo, anche questa da sogno. Come il debutto nella Seleçao.
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    Torino, Lukic top player da rinnovare. E Vlahovic lo… insegue

    TORINO – Sasa Lukic e Dusan Vlahovic, i due volti della Serbia che annichilisce la Svezia di Dejan Kulusevski. Il granata segna uno splendido gol mancino a giro alla Insigne dal limite dell’area, il bianconero sforna un assist per bomber Mitrovic (tripletta e si porta a casa il pallone) e insegue Sasa dopo la sua prodezza balistica per abbracciarlo. Prove di derby tra amici, con il match sotto la Mole previsto per il 15 ottobre. Nel frattempo, il Toro riscopre il suo top player dopo un inizio di stagione choc: prima l’ammutinamento alla vigilia del debutto contro il Monza, poi il lento ripensamento e la “degradazione” (via la fascia da capitano a favore di Ricardo Rodriguez, altro grande protagonista delle gare di Nations con la Svizzera che ha affondato la Spagna di Luoi Enrique).
    LA STRATEGIA La forma sta crescendo e Lukic sta trovando di nuovo quelle sensazioni giuste che lo spingono a insinuarsi tra le linee e colpire in modo devastante. Il Toro di Ivan Juric ha bisogno di questo Lukic per riprendere a vincere e il Toro ha bisogno di rinnovare il contratto con adeguamento dell’ingaggio, tra i più bassi della rosa. Il tutto è sull’agenda del presidente Urbano Cairo: senza un’azione immediata, si rischia con il mercato invernale di arrivare ancora a mosse forti e controproducenti.
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