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    Torino, Vagnati sceglie il titolare tra i pali: è Milinkovic-Savic

    TORINO – Titolare, lo vede Vagnati. E, con coraggio, lo dice a destra e a manca da un mesetto. Pure a Juric, ovviamente. «Credo, crediamo tantissimo in questo ragazzo»: Vanja Milinkovic Savic. Un modo anche per sottolineare al tecnico come nessuno, tra lui e Cairo, voglia più credere in Sirigu. Che è sul mercato da tempo, ma persino con ancor più “ferocia” mercantile rispetto all’estate scorsa: ed è tutto dire. Sirigu, 34 anni, in scadenza nel ’22, sarà persino aiutato ad andare via. Potete dunque comprendere fino a che punto sia irreversibile, a oggi, il rapporto tra il sardo e i vertici granata, che intanto trattano Mirante(38 anni: la Roma lo svincola) e compiono sondaggi vari per Montipò (però il Benevento chiede alcuni milioni), Sepe (ma sul parmense c’è il Genoa), Strakosha (Lazio).

    Milinkovic-Savic per il dopo Sirigu

    Insomma, per Vagnati il giovane fratello del laziale Sergej è oggi il titolare di domani: e ieri, d’intesa con Cairo, ha fatto benedire sul sito del Torino il (preannuncia-tissimo) rinnovo del serbo fino al 2024 (era in scadenza). Tre anni in più, si spera a dir poco sorprendenti. Perché Vanja, un simpatico ragazzone di 24 anni (e di 2 metri e 2 di altezza), in passato artefice della punizione più bella battuta da un granata negli ultimi 2 lustri (la traversa in Coppa Italia contro il Carpi nel 2017), ha fin qui denunciato, purtroppo per lui, una serie di errori degna di un commerciante di saponette, non di un portiere titolare del Torino in A, oltretutto con addosso l’eredità di Sirigu. Anche l’ultimo pro memoria (21 aprile, 2 mesi fa) era stato sconfortante: quel tiro abbastanza centrale e da lontano di Barrow a Bologna, passato in mezzo alle gambe del portiere. Definire un azzardo la sua promozione a titolare è il minimo: anche nel rispetto delle qualità che Milinkovic ha. Il problema, infatti, non è in sé e per sé Vanja, ci mancherebbe: e augurargli una crescita progressiva è naturale. Il problema è il Torino che, a scatola chiusa, crede di aver trovato in lui la soluzione a tutti i problemi in porta. Un azzardo enorme, infatti. Un pericolo al cubo. Col rischio, oltretutto, di bruciare ulteriormente il ragazzo.

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    Morabito: “Milinkovic alla Juve: questa è l’estate giusta”

    TORINO – Juventus-Lazio è stato un classico più in campo che sul mercato negli ultimi dieci anni. Tra Lichtsteiner (2011) e il ritorno di Caceres in bianconero (gennaio 2019), i due club hanno messo a segno l’affare Manolo Portanova, che proprio quest’anno è stato protagonista con Andrea Pirlo prima di trasferirsi al Genoa. Operazione, quella per il figlio d’arte, condotta con la regia di Vincenzo Morabito, storico agente Fifa e mediatore internazionale specializzato nella Premier League.

    Buongiorno Morabito. Stasera Juventus e Lazio si sfidano in campionato, ma per il prossimo affare quanto dovremo aspettare?«Non molto. Seppur non sia io il suo procuratore, penso che questa possa essere l’estate di Milinkovic-Savic».
    Addirittura…«È il momento giusto per i bianconeri, ma anche per il giocatore e per la Lazio. Il calcio è fatto di cicli».
    La crisi economica causata dal Covid non sarà un ostacolo ai grandi affari?«Il mercato è cambiato per tutti, anche per le big europee… Siamo tornati all’era pre Neymar. I 100 milioni che un tempo Lotito chiedeva per Milinkovic, adesso sono al massimo 50. La Juventus ha bisogno di un centrocampista come il serbo da affiancare ai vari Rabiot, Arthur, McKennie e Bentancur».
    In Inghilterra si parla molto di Rabiot: cosa c’è di vero?«Il francese è nella lista degli obiettivi del Manchester City di Pep Guardiola. Ma non lascerà la Juventus».
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